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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
19-03-2014, 10.14.35 | #12 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 11-06-2002
Messaggi: 1,297
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Riferimento: Sul nostro corpo
Citazione:
Si possono. Ma è un lavoro di Ricerca esoterica (parola purtroppo abusata e oggi intesa con cavolate micidiali) più che filosofica. Perchè occorre un'attività pratica e non solo limitata alla questione del pensiero inteso come espansione delle idee. Provo con un esempio per far capire cosa intendo, spero posa essere efficace. Quando un'opera d'arte ha in se la bellezza di una intuizione che proviene dall'alto (non i quadri di Caravaggio, non le opere di Michelangelo... parlo di qualcosa che ha la fiamma della vita dentro come può essere un fiore) crea in ognuno che la guarda un certo movimento emozionale inconscio che stimola un cambiamento consapevole o incosciente (lo si può valutare ripassando sopra l'evento nel tempo), allora quello è oggettivo perchè colpisce uno spazio tempo ampio e duraturo, crea un cambiamento una emozione e colpisce un vasto campo di osservazione. Oggettivo per me è qualcosa che riesce a contenere il maggior numero di informazioni e sistemi e sottosistemi in se e che da qualunque parte la guardi restitusce lo stesso risultato. Il problema è che chi guarda qualcosa di oggettivo deve poter essere in grado di sostenere lo stesso livello dell'oggetto osservato, altrimenti lo osserverà solo da un punto di vista soggettivoe quindi limitato ad un piccolo spazio di osservazione e non sarà in grado di dedurne la bellezza e completezza. Ecco perchè la maggior parte delle volte ci si scontra sulle cose, non si è grado di vederne l'oggettività. Guardare un monte dalla valle è limitato rispetto che osservare lo stesso monte dalla cima. Nel primo caso si vedrà un versante, nel secondo caso si vedrà tutto ed in profondità anche cìò che è lontano potendo restituire una visione maggiore, più larga, più chiara e Reale rispetto alla valle. Citazione:
Infatti come rilevi, siamo separati in tante piccole parti che sono ognuna soggettiva, e non comprendono in una sola visione il sistema completo del corpo, non più inteso come carne e basta, ma completo di tutti gli aspetti grezzi e più sottili. Una visione oggettiva sarebbe rilevare l'insieme del sistema in un'unica azione, una soggettiva è considerare che la mente interferisce sul corpo il quale subisce... in alcuni casi è anche viceversa. Si può unire sotto un'unica mente la "gestione" della vita. Insomma, più si scende più ci si divide, più si sale più ci si unisce. |
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19-03-2014, 11.17.05 | #13 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 16-03-2014
Messaggi: 3
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Riferimento: Sul nostro corpo
Citazione:
Sul sentiero dell'ultima considerazione di questo commento, penso che ci sia da mettere a tema anche questa questione: un soggetto che non incorra in alcun tipo di limitazione, non è necessariamente l'unico soggetto possibile? È possibile, e com'è eventualmente determinata, una relazione in cui uno dei due soggetti non sia limitato dall'altro soggetto? Quali generi di limitazione possono darsi perché il soggetto sia pur sempre infinito, pur essendo limitato? In questo caso, è possibile che dalla relazione tra due soggetti limitati ma infiniti, in un modo che risponda alla domanda immediatamente precedente, renda illimitati entrambi i soggetti? (queste domande trovano una certa forma di esemplificazione già nell'ultimo paragrafo del primo scritto, ma forse andrebbero trattate più astrattamente, così da verificare la possibilità, l'impossibilità o la necessità delle riflessioni dell'ultimo paragrafo) |
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