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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
11-02-2014, 19.45.50 | #33 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-01-2010
Messaggi: 89
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Riferimento: Perché l'irrazionalità della paura di morire?
La morte è simile allo stato prima della nascita.
Non mi sembra che i viventi trascorrano la maggior parte della vita quotidiana in stato di disperazione o angoscia per la paura di morire. L’invecchiamento porta ad accogliere la morte come una liberazione. Eco ha descritto molto bene questo stato nel capitolo finale del Il nome della rosa. La paura di morire è razionale, è un istinto biologico di conservazione, un’innovazione casuale nel corso dell’evoluzione. Senza questo istinto probabilmente non esisterebbero organismi biologici molto complessi e strutturati. Alla paura di morire tuttavia affiancherei la ricerca della felicità, la gioia di vivere, come istinto ancora più potente e vitale per l'uomo. |
13-02-2014, 15.20.32 | #34 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Perché l'irrazionalità della paura di morire?
Citazione:
Non so se esista una vera e propria finalità a costruire organismi biologici strutturati in modo più complesso, bisognerebbe comunque intendersi su cosa sia la complessità, come venga riconosciuta come tale. E' vero comunque che di solito vivendo alla morte non ci si pensa ci si può certo pensare anche in termini liberatori quando si è afflitti dal dolore che è una sorte di anticipo, perché anche il dolore ci consegna all'alienazione, ma è un'alienazione in cui l'io resta, suo malgrado presente e sente tutta la frustrazione della sua volontà ed è di questa frustrazione che vorrebbe liberarsi. Oppure ci si può pensare in termini di raggiunto compimento del proprio senso esistenziale e allora l'incontro con la morte può certo essere gioia. |
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