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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
25-06-2013, 07.41.09 | #6 | |
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
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Riferimento: Antispecismo
A Ulysse
Citazione:
Non solo Hitler, fin dai tempi antichi con la suddivisione in caste, l'aristocrazia, la schiavitù o verso i neri e poi gli Ebrei, anche tra gli uomini sono esistite le differenziazioni, si nasce in una determinata cultura, con certe credenze, e si accettano per inerzia, finché qualcuno un giorno si sveglia e comincia a dubitare e dubitando insinua il dubbio che, forse, quella gente, anche se ha il colore della pelle diverso dal nostro, non è diversa realmente da noi. E forse quello che facciamo è profondamente, eticamente sbagliato. Con l'antispecismo sta forse emergendo un nuovo senso etico, una nuova coscienza e sensibilità verso altre forme di vita. Ma abbiamo troppi sensi di colpa e ricacciamo via il pensiero, non vogliamo fare i conti con la nostra coscienza, o dovremmo accettare che tutto quello che abbiamo fatto e continuiamo a fare agli animali è identico a quanto i nostri antenati han fatto ai neri considerandoli una specie inferiore. I tempi cambiano, le culture si evolvono, cambiano i paradigmi, chissà che non siamo proprio nel bel mezzo di un cambiamento di paradigma. |
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25-06-2013, 14.17.56 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Antispecismo
Citazione:
In particolari Dewin studiò gli allevatori di colombi: come presumo sia noto, a qui tempi non esisteva il telefono e nessun altro mezzo di comunicazione veloce a distanza se non il cavallo. Gli allevatori di colombi, a quei tempi, curavano moltro le tecniche di accoppiamento e di selezione dei colombi affinchè si perfezionassero la loro capacità di percorrere "veloci" grandi distanze e la loro capacità di orientemento. Molto di cio' che Darwin apprese da quegli allevatori contribuì alla elaborazione della famosa teoria. Quindi se oggi sappimo qualcosa di "Evoluzione del vivente per selezione naturale" lo dobbiamo anche ai colombi. Non accuserei quegli allevatori di essere stati superficiali ed antiscientifici nelle loro denominazioni e nei loro metodi di selezione artificiale delle varie razze, nell'intento di migliorerne le prestazioni...anche perchè su qulle attività essi ci campavano: un colombo capace di portare mesaggi a distanza, specie in tempo di guerra, era prezioso al massimo! |
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25-06-2013, 15.39.22 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-05-2009
Messaggi: 164
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Riferimento: Antispecismo
"superiore" da che punto di vista ? in generale ? che punti di vista riassume una "superiorità" in generale, quali fattori tiene in considerazione ?
perché ad esempio dal punto di vista della consapevolezza e dell'intelligenza, e di tutta la tecnologia che ne viene, pur se la variazione nel DNA è "bassa" ( anche qui, è una grandezza alquanto relativa in tutti i casi ) il risultato finale è enormemente distante dal secondo posto ( le scimmie ? i delfini ? ), e per cui viene facile dire "sì, siamo superiori". Se si intendono invece altri ordini di superiorità, come per esempio quello morale, allora direi che siamo nettamente sotto la media: non che sia un ordine vero e proprio in realtà ( è costruito sui generis in correlazione e funzione all'integrazione ) però gli animali non conoscendo il significato delle loro azioni per gli altri viventi non hanno nemmeno colpa: "sapere è potere, e chi ha potere ha responsabilità" e loro non sanno alcunché: Così è innocente il gatto che gioca col topo pure se il suo divertimento fosse dovuto alla paura del ratto... ma non è lo stesso di un uomo che ne tortura un altro per lo stesso motivo: forse per ragioni di coerenza più ancora che di equità ( "l'unica possibile vittima di un uomo è la sua coscienza" con riferimento al fatto che il riconoscimento della legge di equità è dato solamente dopo, e tramite via, alla coerenza interna dell'individuo ad un sistema di valori - anche se spesso si fa l'errore di considerarlo un substrato comune nelle società - perciò la devianza morale non può essere tale per il soggetto deviante, è un giudizio necessariamente esterno ). Tipico esempio di questa carenza di coerenza: l'esaltazione della vita umana, la sua sacralità, e lo sfruttamento e menefreghismo nei confronti di un miliardo buono di vite nel terzo mondo, che sfrattiamo regolarmente dalle terre e dalle case, ma poi gli mandiamo un paio di jeans usati e la coca cola per aiutarli a sopravvivere ( con tutto rispetto delle loro usanze! ) e sentire così di aver adempiuto ai nostri valori. Che altri ordini di giudizio esistono comuni a tutti gli enti biologici ? solo quelli funzionali alla specie ed all'ambiente mi vengono in mente, dunque: siamo più funzionali nel nostro adattamento e nella capacità e qualità di riproduzione ? Qui la risposta si fa complicata: da una parte, al naturale, siamo molto più impediti degli animali ad adattarci ad un ambiente; dall'altra tramite ingegno possiamo rendere quasi qualsiasi ambiente confacente al nostro gusto, per cui pur se non a monte... a valle è tutto a posto: il cammino non è dei più agevoli ma alla fine pare un trionfo, almeno nell'immediato: non mi pare difficile pensare che il prezzo per questa vittoria "lampo" a tutto spiano potrebbe culminare in un disastro di proporzioni colossali; purtroppo alla più grande potenza del mondo manca uno strumento di controllo di pari proporzioni ( cioè con scopo sovraordinato ai singoli ed estensione mondiale ). Dal punto di vista della riproduzione mi pare che in occidente siamo piuttosto bravi a giudicare dal tasso di natalità e quelli di mortalità e la longevità media. Anche come qualità della vita, per a chi apprezza la fiction, non mi pare che siamo messi male. Scrivendo mi sono venuti in mente forse l'ordine più rilevante alla tua domanda ed anche controverso, che ho parzialmente trattato negli argomenti qui sopra... vale a dire in merito all'organizzazione sociale dal punto di vista della specie e del singolo... Ma oggi me ne scampo essendo argomento anche più spinoso che la morale, anche perché ripensandoci è quello su cui gli altri e tu La_viandante, mi parete più centrati. Però se dovessi valutare la superiorità di una specie è l'ultimo indicatore che userei probabilmente, anzi sicuramente dato che così ho fatto partendo in bianco dalla domanda, è l'ultimo che mi è venuto in mente. Bisogna vedere da che parte si vuol prendere la superiorità, con riferimento a cosa: all'individuo ? alla specie ( hai ragione a dire che è solo un utile astrazione, secondo me ) ? al gene ? e come la valuti ? |
25-06-2013, 17.36.27 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Esiste qualcosa al di fuori dell'io?
Significa che di fronte a un serpente velenoso dovrei riflettere se è più giusto schiacciargli la testa o lasciarmi mordere? Ma la vita è la lotta per la sopravvivenza.
L'uomo predomina il pianeta perchè ha un vantaggio: possiede la ragione. Non è nemmeno possibile paragonare l'uomo con le altre specie perchè manca il termine di paragone. Gli animali in base all'istinto possono essere sempre assolti o sempre condannati per le loro azioni. Noi grazie alla ragione abbiamo la capacità di giudicare, non mi sembra poco. |
25-06-2013, 20.43.50 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Antispecismo
Citazione:
Ogni specie si adatta per mutazione all'ambiente in cui si trova a vivere ed alle esigenze che, quando soddisfatte, in tale ambiente ed in relazione agli altri viventi concorrenti, le permettono di sopravvivere e riprodursi. Ecco, il riprodursi forse è indice di una superiorità biologica di una specie in un determinato ambiente: se una determinata specie riesce, per adattamento ed eventi contingenti, a disporre di abbondanti risorse, si riproduce di più e la sua demografia cresce: in quella contingenza si può dire che le sue caratteristiche prevalgono...e può vantare certe superiorità rispetto ai concorrenti nel territorio. Comunque tutte le specie, prima o poi, devono fare i conti con crisi incombenti ed allora prevale chi meglio si adatta sia che si tragga rimedio da mutazioni che da evoluzione culturale...diversamnte la specie si estingue o si riduce...o diventa un'altra specie, Ad esempio, i gabbiani proprio in questi anni hanno avuto una interessante evoluzione culturale: i pesci nel mare sono fortemnte diminuiti ed essi hanno invaso le discariche. Come sia avvenuto questo accorrere alle discariche è difficile dire (magari hanno seguito torrenti e fiumi melaodoranti che sboccano in mare) ma è nell'ordine naturale delle cose che la necessità aguzzi l'ingegno: sembra essere insito nel DNA del vivente cercare sempre un miglior modo di vita...pena la scomparsa...l'estinzione. Tale carattere sembra essere tanto più sviluppato proprio nelle specie viventi più psichicamente evolute ed è presente nella specie umana al massimo grado. Negli umani infatti (o almeno in certa parte) è presente la capacità progettativa strategica e previdente di pensare al futuro... (ancora poco per ora...a giudicare dai nostri politici)...fino ad un lontano futuro quando le insufficienze e ristrettezze del nostro pianeta indurranno i cosmonauti ad esplorare il cosmo fino a trarre risorse dallo spazio ...da altri endo/esopianeti! Sarà proprio cone succede ora per i gabbiani: alcuni cosmogabbiani hanno esplorato l'entroterra (il cosmo per loro)...hanno trovato le discariche...pianeti abitabili ricchi di risorse... e sono accorsi in frotte dal mare...solo che loro hanno le ali! Per noi non sarà così facile. Osservo che sul versante della adattabilità a sempre nuove condizioni di vita gli umani sono estremamente dotati proprio per le risorse insite nel loro enorme cervello che elabora strategie e tecnologie tali da permettere non solo di adattarsi, ma di adattare l'ambiente a sè medesimi. Ma anche in questo niente di strano o eccezionale...qualcosa del genere fanno, in nuce, anche i castori....o anche gli uccelli giardinieri della Indonesia, ecc... Non c'è nessuna ragione, infatti, di inorgoglirsi per una tale maggiore capacità di pensiero, previsione sensazione a lungo termine degli umani rispetto agli altri animali: è solo questione del tipo di evoluzione che le specie umane...dal loro apparire, hanno imboccato...strada che, in forza dei relativi successi si è via via confermata e rinforzata con trend esponenzialmente crescente...nel distaccare le altre specie nella capacità elucubrativa...sempre rinforzata dal continuo osare, cercare e sviluppare...nell'elucubrare.. .in definitiva. La questione della strada evolutiva imboccata dalle origini (magari casualmente) è fondamentale: l'aquila ad esempio ha imboccato la strada della acutezza visiva...per cui può volare alto...o, viceversa, siccome vola alto ha dovuto sviluppare l'acutezza visiva!... Comuque anche questa acutezza, causa i successi ed i vantaggi di chi vedeva i conigli a terra da tre mila metri e piu'...si è sempre più evolutivamente incrementata. Il pollo, ad esempio, non c'è riuscito...nè a volare alto, ne in fatto di acutezza visiva...in compenso fa ottime uova...specie se allevato ruspante nell'aia! Chi è superiore... il pollo o l'aquila? Direi che è anche una questione di preferenza! Personalmente, per quanto l'aquila mi affascini col suo frequentare le cime non vorrei essere ne l'uno nè l'altra...preferisco l'umano! Non che mi senta superiore...ma penso di cavarmenla meglio in tante cose..nonostante la miopia..nello scrivere ad esempio ...anche se è poca cosa...nel mio caso!!! Se poi vogliamo cosiderare il campo delle emozioni, del sentimento, della affettività, dell'etica, ecc.. credo che il confronto non abbia campo!...manco si pone l'idea! E' pur vero che alcuni amano dire che gli animali sono eticamnte meglio di noi e quindi "superiori" perchè sono innocenti: mi limiterei a dire che è un discorso che non sta in piedi! Anche gli umani, nostri progenitori, infatti, furono feroci e incoscienti la loro parte, milioni di anni fa...nonstante tutto credo che, da allora, abbiano migliorato...per quanto non tutti, forse! |
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