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26-06-2013, 09.21.59 | #11 | |||
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
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Riferimento: Antispecismo
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* vedi a proposito di animali e dissonanza cognitiva (siamo poi davvero specie diverse?) http://www.uaar.it/news/2007/11/08/e...nelle-scimmie/ Citazione:
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26-06-2013, 14.15.53 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Antispecismo
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Le stesse modalità con cui le società umane si organizzano per perseguire i loro scopo o non-scopi sono ampiamente irrazionali. Credo anche impossibile agire, elaborare, mettere in atto sistemi operativi intrisi di razionalità assoluta...d'altra parte nessuno nemmeno lo pretende...se non chi non ne ha cognizione e non è addentro alla secrete cose. Ma non è che di fronte al disatro che denunci dobbiamo buttare tutto e piangere : non resta, invece, altro da fare che perseguire un meglio conoscere capire, interpretare e un porre rimedio ove possibile...che è poi quello che la scienza con impegno crescente continua a fare da secoli con trend esponenzialmente crescente...proprio a partire dalle più recenti scoperte che citi...cui occorre sopperire D'altre parte, questo tuo post mi fa ricordare ciò che ebbe a dire un giorno Churchil a proposito della "democrazia!: è il peggiore e più inefficace sistema di governo che conosciamo, ma per garantire un minimo di libertà e di pace ai popoli o di trasparenza e partecipazione, è l'unico che abbiamo. Così potrebbe essre per il nostro raziocinio! Questo non significa che anche la democrazia non possa essere migliorata...con l'impegno di tutti...come per la scienza del resto. |
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26-06-2013, 19.18.20 | #14 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
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Riferimento: Antispecismo
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Personalmente credo si possa comprendere assai di più sull'uomo attraverso l'espressione dei suoi pensieri e sentimenti, nonchè delle sue azioni, piuttosto che attraverso la fisiologia dei pensieri e sentimenti. Il fisiologo, credo, è un meccanico del corpo umano, che studia la macchina uomo per poterci mettere in condizione di adoperarla al meglio. Ma se voglio spiegarmi perchè Leonardo ha dipinto la Gioconda non cercherò nella fisiologia della sua mano, nè in quella del suo occhio e nemmeno - mi sento abbastanza sicuro di questo - in quella del suo cervello. Le risposte le cercherò nel suo scopo e nel suo agire conformemente al suo scopo, che è ciò che nell'essere umano soltanto si esplica attraverso la ragione. E ciò credo si possa dire per tutte le opere dell'uomo che hanno assoggettato il pianeta al dominio della nostra specie. Dire che l'uomo sia una specie fra le tante che abitano il pianeta mi pare più che riduttivo. Se vogliamo il bene delle altre specie, credo sia più realistico fare appello alla clemenza dell'uomo piuttosto che attendersi che chi coglie la mela dall'albero per mangiarla attribuisca a tale mela la stessa dignità che attribuisce a se stesso. È alla luce della sua posizione di dominio, sentendosi al sicuro dalla fame e dalle intemperie che l'uomo rivaluta la sua considerazione sulle altre specie. E dopo che lo sfruttamento di esse gli ha permesso di porsi al vertice della catena alimentare. Citazione:
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E poi "Vi e necessita nel delitto, ma vi e necessita nella difesa e quindi nella pena che parte dalla temibilita del delinquente (Garofalo), e su questa si deve misurare." |
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26-06-2013, 22.11.48 | #15 | |
Moderatore
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Messaggi: 1,314
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Riferimento: Antispecismo
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Per questo (e non certo per la matrice biologica o l'attitudine cognitiva concreta) l'uomo è diverso dall'animale, ove diverso non significa per nulla superiore (smettiamola con questa favola dell'uomo dominatore del mondo, quella dell'uomo è una specie incredibilmente recente su scala biologica, minata da profonde tendenze autodistruttive che ne aumentano enormemente il rischio di estinzione dunque la debolezza), ma anzi per molti versi l'uomo è un animale mal riuscito, afflitto da un'infelicità ben più radicale e profonda di quella dell'animale che vive e vivendo conosce l'eternità del proprio istante. L'uomo e non l'animale è per definizione mortale in virtù della chiara consapevolezza del proprio progressivo inevitabile annientamento, l'animale invece è eterno, come sono gli dei che l'uomo immagina prima in forma animale, poi a immagine di se stesso sperando in tal modo di esorcizzare il proprio dover morire. Scrive Nietzsche: Osserva il gregge che pascola davanti a te: non sa che cosa sia ieri, che cosa sia oggi; salta intorno, mangia, digerisce, salta di nuovo, e così dal mattino alla sera e giorno dopo giorno, legato brevemente con il suo piacere e con il suo dispiacere, attaccato cioè al piolo dell'attimo e perciò né triste né annoiato... L'uomo chiese una volta all'animale: Perché mi guardi soltanto senza parlarmi della tua felicità? L'animale voleva rispondere e dire: ciò avviene perché dimentico subito quello che volevo dire – ma dimenticò subito anche questa risposta e tacque. Così l'uomo se ne meravigliò. Ma egli si meravigliò anche di se stesso, di non poter imparare a dimenticare e di essere sempre attaccato al passato: per quanto egli vada e per quanto velocemente, la catena lo accompagna. È un prodigio: l'attimo, in un lampo, è presente, in un lampo è passato, prima un niente, dopo un niente, ma tuttavia torna come fantasma e turba la pace di un istante successivo. Continuamente si stacca un foglio dal rotolo del tempo, cade, vola via – e improvvisamente rivola indietro, in grembo all'uomo. Allora l'uomo dice "Mi ricordo". E Leopardi nel Canto notturno di un pastore errante per l'Asia: O greggia mia che posi, oh te beata, che la miseria tua, credo, non sai! Quanta invidia ti porto! Non sol perché d'affanno quasi libera vai; ch'ogni stento, ogni danno, ogni estremo timor subito scordi; ma piú perché giammai tedio non provi. Quando tu siedi all'ombra, sovra l'erbe, tu se' queta e contenta; e gran parte dell'anno senza noia consumi in quello stato. Sì l'uomo invidia l'animale, quell'inconsapevolezza che gli risparmio l'essere gettato separato dal mondo fino all'annientamento finale e su questa invidia costruisce il suo spesso crudele complesso di superiorità. |
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28-06-2013, 19.27.18 | #16 | ||
weird dreams
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Messaggi: 483
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Riferimento: Antispecismo
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Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che non gli sono mai stati negati se non dalla mano della tirannia. I francesi hanno già scoperto che il colore nero della pelle non è un motivo per cui un essere umano debba essere irrimediabilmente abbandonato ai capricci di un torturatore. Si potrà un giorno giungere a riconoscere che il numero delle gambe, la villosità della pelle o la terminazione dell'osso sacro sono motivi egualmente insufficienti per abbandonare un essere sensibile allo stesso destino! Che altro dovrebbe tracciare la linea invalicabile? La facoltà della ragione, o forse quella del linguaggio? Ma un cavallo o un cane adulti sono senza paragone animali più razionali, e più comunicativi, di un bambino di un giorno, o di una settimana, o persino di un mese. Ma anche ammesso che fosse altrimenti, cosa importerebbe? Il problema non è: <<Possono ragionare?>>, nè: <<Possono parlare?>>, ma: <<Possono soffrire?>>. (Jeremy Bentham 1823). Questo è per me uno dei migliori saggi sull'argomento (il primo capitolo riguarda l'aspetto filosofico e puramente razionale): Peter Singer "Liberazione animale" Ps: Ho trovato il primo capitolo per intero: cap. 1 Tutti gli animali sono eguali Perché il principio etico su cui si fonda l'eguaglianza umana ci imponga di estendere l'uguale considerazione anche agli animali Citazione:
E poi il serpente è uno degli animali più ebrei! E' indubbiamente necessario schiacciargli la testa, voglio dire, come minimo. Ultima modifica di z4nz4r0 : 29-06-2013 alle ore 12.26.27. |
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28-06-2013, 19.33.01 | #17 |
Ospite
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Riferimento: Antispecismo
Credo che stabilire o meno la nostra superiorità nei confronti delle altre specie debba essere fatto in relazione ad un solo ed unico parametro,da sempre esistente e agente su tutto il vivente,ovvero la capacità di adattarsi e sopravvivere. Se si imposta il discorso sulla qualità peculiare dell'essere umano, l'intelligenza emotiva,e su tutto ciò che da essa ne consegue, il discorso si fa insostenibile in quanto troppo relativo(Il miglior leone del mondo non scriverà mai l'Amleto,ma il peggior leone del mondo non decapiterà mai un suo simile perchè ha un diverso credo religioso,per dirne una). Detto ciò credo che ai fini del discorso sia interessante menzionare una teoria degli anni ottanta circa,fornita dal biologo Dawkins,detta teoria del gene egoista,che è sostanzialmente un nuovo modo di vedere la teoria dell'evoluzione classica. Dawkins,che è anche un eccellente divulgatore scientifico, sostiene che l'evoluzione si basi esclusivamente sul gene, il quale passerà alle generazioni successive solo se esso produrrà conseguenze utili alla sopravvivenza della specie. L'essere umano,così come l'elefante o la mantide religiosa,costituisce solo un involucro,una macchina,che ha lo scopo di preservare e proteggere il gene. Ovviamente si è arrivati a una complessità biologica tale in miliardi di anni di evoluzione. Sempre secondo la teoria di Dawkins infatti, si ipotizza che inizialmente siano esistite molecole in grado di replicarsi(dette replicatori) ma che queste commettessero degli errori di copiatura di tanto in tanto,dando origine a molecole diverse.La differenziazzione di queste molecole divenne notevole,tanto che queste dovettero iniziare a "lottare" e ad evolversi per sopravvivere.La competizione e le avversità ambientali selezionarono quelle più adatte che attraverso un lungo percorso evolutivo sono diventate sempre più complesse. I replicatori di oggi sono i geni dentro di noi,e di tutti gli altri esseri viventi.Abbiamo dunque come unico scopo quello di proteggere i geni più adatti e passarli alle generazioni successive. Anche se la teoria sembra essere al confine della fantascienza,io credo che sia plausibile affermare che qualsiasi teoria si nascondi dietro la complessità biologica della vita, tutte gli organismi viventi condividano la stesso scopo da sempre, ovvero la preservazione della vita. Alcuni di voi potrebbero pensare che questa situazione sia comune fino a quando non sia avvenuto lo sviluppo dell'intelligenza umana, e che grazie a questa l'uomo sia riuscito ad evadere e a ergersi a qualcosa di superiore.Ma è solo un illusione. Infatti,coscienti o non,lo scopo rimane il medesimo,anche se perseguito in modo più complesso e attraverso diverse vie. Un leone non ha la capacità di provare sofferenza,noia o insoddisfazione come le prova un essere umano,per cui egli non ha bisogno di andare in discoteca o cercarsi qualcosa che lo soddisfi intellettualmente.Al leone magari basta accoppiarsi e mangiare antilopi per poter vivere, l'uomo di contro deve ingegnarsi ogni giorno per uscire dal suo caratteristico stato di malinconia e turbamento. I comportamenti tra questi due organismi sono differenti ma la radice è la stessa: rispondere a determinati bisogni. La sofferenza(provata attraverso un intelligenza superiore) ha portato l'uomo a diversificarsi molto dagli altri organismi viventi, ma se si guarda bene siamo tutti sulla stessa barca: dobbiamo impegnarci a soddisfare dei bisogni per sopravvivere. Se si adotta questa prospettiva,che è quella giusta a mio avviso,si guarderà a un qualsiasi altro organismo vivente,che sia un batterio o un aquila reale, con più rispetto,e che la nostra superiorità sia più un illusione che una realtà.
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29-06-2013, 14.18.48 | #18 |
Ospite abituale
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Riferimento: Antispecismo
L’uomo è strutturato,nel cervello soprattutto, in maniera diversa dagli animali.
Ha le aeree del linguaggio, il Broca e il Wernicke e la laringe si è strutturata in modo da modulare l’aria emessa costruendo una varietà di fonemi: il linguaggio. Se una intelligenza non ha il linguaggio per relazionare con sé e i mondo è come avere un computer senza sistema operativo e software: i due si accompagnano crescendo l’uno aumenta l’altro. L’uomo domina la natura terrestre perché la può annientare e con essa se stesso. Ma questo dominio deve essere consapevole in una morale perché noi siamo all’interno di un ecosistema e quindi tanto più si è dominanti e tanto più si è responsabili. Il rispetto per la natura e quindi anche per gli animali non deve essere solo nel motivo utilitaristico, perché la natura e in specie gli animali soffrono e provano dolore, proprio come noi. Questo ci unisce e basta a far sì che non siano trattati da dominati, perché l’umanità è dentro questa natura e non può porsene fuori estraneandosene, alienerebbe anche se stesso…annienterebbe se stesso. Ma la natura ci avverte della distanza fra noi e lei e non è più tempo di"girare le spalle dall'altra parte". |
02-07-2013, 12.41.51 | #19 | ||||||
stella danzante
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A Paul
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A Ulysse Citazione:
A CVC Citazione:
Da questo si capisce che una parola definitiva la scienza non l'ha ancora detta. X z4nz4ro Citazione:
A Maral Citazione:
Sulla sostanziale arbitrarietà di un qualsiasi tipo di classificazione è chiara la posizione di Darwin: « [...] io considero il termine specie come una definizione arbitraria che, per motivi di convenienza, serve a designare un gruppo di individui strettamente simili tra di loro, per cui la specie non differisce granché dalla varietà, intendendosi con questo termine le forme meno distinte e più fluttuanti. Inoltre, anche il termine di varietà viene applicato arbitrariamente per pura praticità nei confronti delle semplici variazioni individuali. » (L'origine delle specie, cap.2 "La variazione in natura") http://it.wikipedia.org/wiki/Specie Citazione:
Ultima modifica di La_viandante : 02-07-2013 alle ore 16.46.50. |
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03-07-2013, 20.56.40 | #20 | ||||
Ospite abituale
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Riferimento: Antispecismo
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Ma credo che Churchill intendesse dire che la democrazia è il peggior sistema per condurre razionalmente in modo diretto un stato e relativi cittadini verso le migliori soluzioni di vita. Purtoppo in democrazia si fa sempre un sacco di confusione e spesso i cittadini non sanno bene quello che vogliono: Un governo di saggi del tipo che ipotizzavano i filosofi con le loro citta ideali farebbe molto meglio..in teoria...in pratica mica tanto!...ne abbiamo avuto una recente dimostrazione diretta col governo dei tecnici. Quindi non resta che la democrazia...il governo dei cittadini!...che proprio col governare direttamente si formano e si temprano ad una crescente civiltà...se, imborniti da demagoghi, non si astengono!!! Citazione:
A me il discorso pare ovvio e lapalissiano: si introducono denominazioni diverse per le varie specie di viventi perchè è comodo per gli scopi di studio ed altro che ci proponiamo. Del resto la cosa vale per ogni specie di ordinamento e classificazione sia necessario fare...o si tenda a fare...sia per scopi benefici che malefici. La classificazione è a noi congeniale e rientra in un piano di generale razionalità...gli scopi sono invece da valutare sul piano utilitaristico e morale..e che siano morali dipende dagli individui. Citazione:
Ma credo che anche la miopia non sia da generalizzare: certo che ognuno tira l'acqua al proprio mulino...ma con diversa strategia: cè chi è veramente miope e pensa solo ai vantaggi immediati...e assalta le banche! ...e c'è chi, con vista piu' lunga e concetti di strategia globale, pensa anche all'ecosistema. L'importante è non essere puntati su di una sola idea fissa, ma considerare l'interdisciplinarità a lungo termine. |
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