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08-09-2012, 23.25.46 | #52 | ||||
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: Universo, materia, leggi efficaci.
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...semplicemente ,penso che il concetto poco intuitivo di contiguita' non sia uno strumento adatto a descrivere compiutamente i fenomeni della natura cosi' per come la conosciamo ora; credo ,cioe', che sia insensato affermare che Mizar non sia contigua al mio naso, perche' la sua distanza dal mio naso potrebbe non dipendere dalla quantita' di spazio che ci separa ,cosi' per come siamo abituati a pensare il nostro spazio; MIzar potrebbe , cioe', distare da me una grande quantita' di spazio per un sistema di riferimento, proprio mentre , invece,si trova a "contatto" con la nuvola elettronica di un mio atomo nasale, o addirittura essere mizar stessa una delle stesse indecifrabili particelle "intorno" a quello spazio atomico del mio naso; cosi' come credo che una particella atomica possa trovarsi "assieme" ad un'altra proprio mentre dista dalla medesima milioni di anni luce nella nostra fuorviante idea di spazio. Citazione:
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09-09-2012, 08.57.35 | #53 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Universo, materia, leggi efficaci.
Citazione:
Io cerco di leggerli i post, chiaramente, e ho letto che secondo te lo stato quantico non ha niente a che vedere con lo "spazio". Lo hai scritto, oppure no? Però dici poi che i bosoni si distribuiscono in spazi contigui. Presumo che tu lo deduca dallo stato quantico dei bosoni. Oppure è una deduzione dovuta all'esperimento? Io sono andato a rivedermi solo il librone di Penrose (la strada che porta alla realtà), ma non ho letto specificatamente quel che io ho affermato (che avrò letto sicuramente da qualche altra parte) però dice (capitolo: gli stati quantici di bosoni e fermioni): "...quando applichiamo il principio di Pauli, riteniamo che due stati siano identici solo se anche gli stati di spin sono identici, oltre al fatto che siano identiche le posizioni. Questo è importante in chimica dove due elettroni possono trovarsi sul medesimo orbitale purchè i loro spin siano opposti..." In realtà, secondo me, non sappiamo (se no dalla statistica) la loro distribuzione spaziale. In teoria i bosoni dovrebbero stare molto vicini. Ma questo essere molto vicini non è ben chiaro cosa significhi. Secondo me occupare lo stesso stato quantico, letteralmente, dovrebbe significare occupare anche la stessa posizione (quindi ciò che scrivi inizialmente rispondendomi, cioè che lo stato quantico non ha niente a che fare con lo spazio, sembrerebbe errato) . Cosa che scrive chiaramente anche Penrose. Per "posizione" però si può intere qualsiasi cosa, anche occupare lo stesso orbitale (come dovrebbe avvenire per due elettroni di spin opposto). Certamente se la natura non avesse prescritto il principio di Pauli, la materia collasserebbe tutta in uno stato di minima energia. Non ci sarebbe quindi possibilità per la vita ecc. Lo spazio, per esempio, che intercorre tra il nucleo e l'elettrone, si annulerebbe. L'intero universo così fatto avrebbe densità molto elevata. Qui però è difficile dire quanto spazio occuperebbe questo universo. Da quel che ho capito io... dovrebbe essere nullo, al limite infinitamente minuscolo pari, o quasi, ad un punto adimensionale. Non credo però che qualcuno possa saperlo con precisione. |
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09-09-2012, 16.29.40 | #54 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Universo, materia, leggi efficaci.
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Laddove infatti queste si mostrano inefficaci… cessano di essere leggi. L’introduzione degli infinitesimi, per esempio, si è rivelata sino ad ora molto efficace. Ed è proprio l’efficacia a colorare di “realtà” ciò che altrimenti sarebbe solo pura costruzione teorica. Costruzione teorica che, a prescindere dalla sua effettiva efficacia, si fonda sempre su basi arbitrarie sovente contraddittorie. Il caso degli infinitesimi è emblematico. In quanto utilizza a suo fondamento concetti solo apparentemente comprensibili, ma che in sostanza non lo sono affatto. L’infinito, infatti, è inconcepibile. Posso cercare di pensarlo nella forma: “Ciò che è senza fine”, ma nel completare la frase… la mia mente si arresta per l’incomprensibilità di ciò che vorrei pensare. L’infinitesimo, viceversa, è un nulla, e perciò è anch’esso impensabile perché non c’é. Ma assurge a qualcosa che c’è, come per magia, applicando a questo nulla l’infinito. Da due concetti inconcepibili, l’infinito e il nulla, abbiamo così un qualcosa di concepibile col quale possiamo operare. Tutto ciò va bene, va benissimo, finché resta efficace. Ma con “bene” intendendo la nostra orientazione nel mondo, l’allargamento del sapere con i benefici che può comportare nella nostra vita, nell’esserci. Se però è la Verità che cerchiamo, allora occorre, secondo me, sempre tenere presente la situazione-limite, che l’infinito e il nulla non ci sono, e con il loro “non esserci” fondano il nostro conoscere. |
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10-09-2012, 08.39.09 | #55 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
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Riferimento: Universo, materia, leggi efficaci.
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Io credo che siano efficaci non perchè siano leggi, ma perchè si fondano sulla statistica, che non credo sia una legge della natura. Esso studia i fenomeni collettivi. Siccome non possiamo determinare come si evolvono tutti i singoli sistemi così da ricavare il fenomeno collettivo, allora siamo partiti nel studiare direttamente il fenomeno collettivo. L'unico incoveniente è che studiando direttamente il fenomeno collettivo, la comprensione dei singoli fenomeni è lasciata all'interpretazione e non alla comprensione della legge di natura di competenza. Così, ad esempio, il caso, in meccanica quantistica, sembra essere diventata una legge. Mentre è solo (secondo me) una interpretazione del fenomeno collettivo studiato dalla statistica. |
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10-09-2012, 10.03.50 | #56 | ||||||
Ospite abituale
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Riferimento: Universo, materia, leggi efficaci.
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Ripeto, non lo dico io (è la terza volta che te lo chiarisco): lo dicono relazioni statistiche che poi sono state verificate sperimentalmente. Citazione:
Magari è colpa delle traduzioni, ma "identico stato quantico" (eccetto lo spin)riferito ad elettroni vuol dire che stanno sullo stesso ORBITALE (non nella stessa posizione, che secondo la meccanica quantistica non avrebbe nemmeno senso). Citazione:
E ti pare poco ? Se non è possibile descrivere il moto di una singola molecola di acqua (se non statisticamente) credi che sia possibile descrivere quello di una SINGOLA particella sub-atomica ? Citazione:
Invece è chiaro: in determinate condizioni vanno ad occupare il minor spazio possibile. Se vuoi un termine di paragone pensa ai legami chimici, dove il principio di esclusione di Pauli non permette di avvicinare gli atomi più di tanto. Citazione:
Se confondi "posizione nello spazio" con "orbitale" poi finisci nel ritenere che "stesso stato quantico" significhi "stessa posizione" Citazione:
Appunto: tu devi intendere "stessa posizione" con "stesso orbitale" (vedi che non bisogna mai fidarsi ciecamente delle traduzioni ?). |
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10-09-2012, 12.26.55 | #57 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Universo, materia, leggi efficaci.
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Si, ma c'è una piccolissima considerazione che andrebbe fatta (e ricordata). Noi stiamo parlando delle onde non delle particelle. La posizione del bosone e anche dell'elettrone è descritta da una funzione d'onda. Questa descrizione non ci dice dove sta la particella, ma la probabilità di trovarla in un determinato punto dello spazio. Il problema che però ho sollevato non riguardava la posizione del bosone, ma dell'onda. Quindi se due bosoni possono occupare lo stesso stato quantico, non vuol dire che i bosoni (le particelle) occupino lo stesso spazio, ma che lo occupino le onde. |
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10-09-2012, 12.58.30 | #58 | |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
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Riferimento: Universo, materia, leggi efficaci.
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...ricordo sommessamente che vi sono sistemi di particelle il cui stato quantico prescinde da qualsiasi concetto di contiguita'o prossimita' spaziale,e al di fuori di qualsiasi concetto di densita' di probabilita' per una certa regione dello spazio; ...quindi ...qui' casca l'asino con tutto il palco... e' assai realistico pensare che sistemi di 2 particelle..e forse piu'' ( chi lo sa? ) mantengono o variano istantaneamente il loro stato q a distanze di milioni di anni luce ...ergo... : ...:l'e' tutto da rifare" ... |
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10-09-2012, 13.21.42 | #59 | |
Ospite abituale
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In teoria sarebbe possibile studiare anche il moto di una singola molecola di un gas: le condizioni al contorno sono in numero enorme, ma non infinite. L'uso di leggi statistiche è giustificato dal fatto che in quei casi trovare il moto della singola molecola è inutile. Nel caso della meccanica quantistica il dogma centrale è che la funzione d'onda rappresenti la densità di probabilità per il singolo sistema, e non per il sistema collettivo (e non è esattamente il "caso" a guidare l'ipotetica particella, ma semmai l'indeterminazione assunta a principio). E' proprio questa posizione (secondo me solo di tipo filosofico) che ha scatenato una serie di questioni che non convingono (come la presunta non-località). E' chiaro infatti che se si assume che la densità di probabilità (funzione continua e definita in tutto lo spazio) "collassi" istantaneamente, mediante un processo non lineare e irreversibile, fino a diventare una funzione cha vale "1" in un solo punto e vale "0" altrove, si deduce che a tale risultato contribuiscono anche tutte le altre condizioni che non si sono verificate ! Il che vuol dire che se viene rivelato un elettrone emesso da un catodo riscaldato a pochi millimetri, posso supporre che esso sia transitato per alpha centauri e sia ritornato a terra invece di aver percorso il tratto più breve di pochi mm (da cui, a corollario, si deduce anche che tutto il mondo sub-atomico è "non-locale"). Ovviamente se cade il postulato (ammesso che si risca a capire da quale cilindro magico lo abbia tirato fuori Bohr e compagnia), cadono di conseguenza anche tutte le teorie balzane sorte e prosperate attorno a "questa" meccanica quantistica. |
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10-09-2012, 16.07.29 | #60 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Universo, materia, leggi efficaci.
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Ora sei tu a dimostrare di aver assimilato e fatto tuo, senza dubbio alcuno, uno degli aspetti più controversi (e inquietanti) della fisica quantistica. Intanto però hai commesso almeno un errore (o meglio 2). Il primo è che a permettere quel che tu ricordi è proprio una densità di probabilità che vale in tutto lo spazio (tutto l'universo, direi) e non solo nei 10 metri cubi di un laboratorio, il che mi sembra molto più assurdo e molto meno intuitivo di altri argomenti. Il secondo errore non è un errore ma un'omissione: hai cioè omesso di ricordare che questi particolari sistemi vanno preparati comunque in un ben definito stato iniziale, altrimenti il giochetto non funziona (ad esempio: il singoletto di spin). Direi poi di ricordare anche che certi esperimenti che dimostrerebbero inequivocabilmente la natura non-locale (o non-separabile) del fenomeno in esame (entanglement quantistico) sono fatti non sulla singola coppia di particelle ma su un numero elevato di coppie di particelle, e non su distanze di anni-luce, ma di qualche chilometro, e che sono comunque risultati di una media statistica. Direi allora che casca più di un asino, anzi cascano molti "asini quantistici": infatti nessuno degli stregoni impegnati in quel particolare settore è riuscito finora a giustificare in qualche modo, sulla base della meccanica quantistica stessa, questo presunto effetto istantaneo a distanza, se non sulla base di una mistica entità matematica (il collasso). E in particolare nessuno è riuscito a trovare un modo, anche teorico, di utilizzare questi effetti istantanei per qualche scopo utile (sarebbe veramente interessante e utile manovrare il robot che sta su marte in tempo reale invece che attendere 40 minuti...) Però con estrema sicurezza affermano che l'azione a distanza istantanea c'è, anche se poi per comunicare i risultati degli esperimenti sono costretti a utilizzare le obsolete onde radio con la loro ridicola velocità. |
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