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29-04-2012, 16.21.14 | #12 |
Ospite
Data registrazione: 28-04-2012
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Riferimento: Entità biologiche e materia inanimata
In realtà la differenza fra essere viventi ed oggetti inanimati dal ristretto punto di vista della composizione chimica è piuttosto sottile,a volte,oserei dire,evanescente.Difatti,l'ele mento che caratterizza i viventi,i.e. il carbonio,è alquanto diffuso in natura ed è proprio anche di composti inanimati.Non a caso l'aggettivo "organico" non è sempre sinonimo di biologico.Anche un idrocarburo può essere definito "organico".Se non che esistono delle evidenti differenze fra materia e vita.In primis,tutti quanti i viventi sono fatti di cellule!La cellula è la nostra unità funzionale così come lo è del cespuglio e dell'ameba!Le cellule determinano la senescenza,l'invecchiamento,ol tre a tutte le nostre funzioni prettamente biologiche!Noi possiamo pensare,ragionare e provare emozioni grazie ai neuroni(i.e.cellule nervose),muoverci grazie ai nervi ed ai miociti,percepiamo suoni ed odori grazie alle cellule olfattive ed auditive..Un'altra grossa differenza che ci distingue dalla materia,conseguenza della nostra attività cellulare, è,infatti,il cosiddetto "turnover",cioè il continuo ricambio di elementi chimici,di sali minerali,di cellule,di tessuti etc..che avviene entro un qualsivoglia organismo.Anche i protozoi cambiano assai di frequente le proprie ciglia,si "sdoppiano" in continuazione e muoiono presto.Noi viventi siamo calderoni ribollenti,laboratori funzionanti anche di notte!La vita e la morte sono,alla fin fine,espressione del suddetto "turnover";mentre la riproduzione è una sua conseguenza.L'esistenza della materia non vivente,d'altra parte,non è vincolata da tale legge biologica e,pertanto,è molto più estesa nel tempo.Inoltre,la materia non è sensibile alle temperature,al clima,alle forze ed alla pressione quanto noi.Neppure un elefante o un baobab possono competere con la durezza e la resistenza di una roccia o un minerale!
L'ultima enorme differenza che ci separa dagli oggetti inanimati sono..i bisogni!Noi,infatti,per vivere necessitiamo di mangiare,bere,dormire ed espletare i nostri bisogni corporei.Senza energia,moriamo!E anche una pianta,un micete,un batterio ha bisogno di reperire fonti di energia in qualche modo!Abbiamo bisogno di energia per alimentare il nostro "turnover" e per utilizzare quindi appieno le nostre cellule,i nostri tessuti,i nostri organi,i nostri apparati,i nostri sistemi,i nostri arti,il nostro corpo!Così,il plasmodio abbisogna di energia e la ricava infettando grandi organismi pluricellulari come noi;così l'edera deve infestare le altre piante per vivere e pure i virus(che non sono propriamente esseri viventi,in quanto non possono vivere senza un organismo ospite..)ci fanno ammalare per reperire da noi il proprioo "soffio vitale"! Spero di essere stato abbastanza esaustivo, Saluti |
29-04-2012, 22.40.40 | #13 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 1,706
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Riferimento: Entità biologiche e materia inanimata
Citazione:
In effetti cercavo di capire da voi quale sia la differenza fra un oggetto animato nel senso fisico ed uno in senso biologico. Benchè spesso si dica siano cose diverse, non ho mai compreso la differenza. Hai colto quindi la mia provocazione, ma non hai risposto alla domanda. Se ogni oggetto è soggetto a forze, cosa differisce un oggetto animato da forze fisiche ed uno animato da forze biologiche? |
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30-04-2012, 08.22.31 | #14 |
Ospite abituale
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Riferimento: Entità biologiche e materia inanimata
Luchino non ha mostrato differenze qualitative tra esseri biologici e materia inanimata, solo quantitative, inoltre guarderei bene il concetto di "essere mossi da bisogni"; certo, se ho fame mangio, ma se una roccia è spinta dal vento giù dal dirupo cade, questo "essere mossi dai bisogni" sembra solo il principio di causa-effetto.
Un saluto |
30-04-2012, 09.21.12 | #15 |
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Messaggi: 2,614
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Riferimento: Entità biologiche e materia inanimata
Non vorrei andare fuori tema,
ma sento importante comunicare queste mie riflessioni, nella speranza che possano in una qualche misura tornare utili. Nessuna forza può animare qualcosa dal di fuori, bisogna che perlomeno un seme di quella forza vi sia già al di dentro. L'osservazione della natura (fuori e dentro di noi) ci può insegnare molto. La sacralità della visione profonda dell'esistenza necessita di fiducia profonda non una fede senza luce basata sulla trascendenza ma la vista accurata che indaga oltre la superficie di ciò che appare. Non è ciò che intendiamo come materia privo di sacralità ma la nostra visione illuminata od offuscata sola che può coglierne l'essenza, visione illuminata dalla luce profonda della mente chiarificata, non un'apparente razionalità ma una profonda conoscenza che può realizzarsi solo in una mente pulita radicalmente da un automatismo del pensare. Conoscere è fondamentalmente conoscere sé perché attraverso di noi le cose e la realtà si rivela. Non è spirituale. E' scientifico. Perché solo la profonda comprensione della realtà può a merito chiamarsi spirituale. E comprensione è mutazione. Le domande allora che poniamo al mondo devono essere profondamente autentiche perché differentemente non troveremo risposte autentiche. Per essere autentiche le nostre domande devono partire da una mente vergine come quella dei bambini non ancora condizionati radicata dall'autoconoscenza e fortificata dalla luce più profonda dell'intelligenza. Intelligenza che è la luce profonda della ragione che illumina dall'interno. Allora l'intuizione può librarsi. Non per nulla i saggi di ogni tempo hanno posto come essenziale alla ricerca il conosci te stesso. Non una conoscenza dall'esterno ma dall'interno. Non una statistica ma un'esperienza che trasfigura. L'audacia del ricercatore non sarà ricompensata se non avrà in sé quel lume autentico capace di cogliere. Senza quel lume dall'interno avremo dati mai delle risposte. Bisogna conoscere accuratamente il linguaggio sul quale si fonda il nostro pensare ed accuratamente il linguaggio sul quale si base la nostra ricerca. Allora quei dati riveleranno la risposta. In un certo senso la verità sul reale che andiamo cercando è a gradi, secondo livello si svela secondo linguaggio. |
30-04-2012, 11.59.02 | #16 | |
Ospite
Data registrazione: 28-04-2012
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Riferimento: Entità biologiche e materia inanimata
Citazione:
Ciao Aggressor, Sono lieto che tu abbia risposto al mio commento ;però vorrei fare solo u apio puntualizzazioni. Beh..Dal punto di vista qualitativo la differenza fondamentale fea esseri viventi e materia inanimata si ritrova,più che altro,a livello microscopico.Infatti,mentre,co me ho già precedentemente detto,l' unità funzionale dei viventi è la cellula;nei non viventi è l'aggregazione di atomi e molecole,immobile,stagnante,se nza alcun turnover,a costituire la sequenza di base della materia.Che si tratti dei reticoli cristallini di NaCl presenti nel comune sale,del legame a idrogeno che compone le molecole d'acqua,del tetraedro dei silicati,del legame covalente puro che dà origine all'O2 atmosferico o qualsiasi altra sequenza di base.La cellula è qualcosa di unico,un perfetto coacervo di meccanismi microbiologici.Poi,cosa più importante,la nostra unità funzionale può "respirare",sdoppiarsi,andare, volontariamente, in apoptosi o,involontariamente,in necrosi,è qualcosa in continua evoluzione..Le nostre cellule,insomma,posseggono un ciclo vitale,gli aggregati che compongono la materia no.E a me questa,sinceramente,pare una differenza qualitativa,oltre che quantitativa Inoltre,insomma ci sono tutte conseguenze che derivano da questa nostra struttura cellulare.Come le percezioni,i sentimenti,il moto e tante cose che ci diversificano anche qualitativamente dagli oggetti inanimati,credo.. Per quanto concerne i bisogni,ad esempio,beh..non è tanto la questione di causa-effetto quello a cui facevo riferimento.Intendevo dire che noi siamo governati quasi dispoticamente dai bisogni e senza di essi non possiamo esistere.Perché è meccanicisticamente determinato che se io ho fame mangio così come è meccanicisticamente determinato che se una roccia è spinta giù dal dirupo cade..Però è pur vero che se una roccia vien buttata giù da un dirupo dal vento,non le succede nulla,a parte il cambiamento di posizione;mentre se io non mangio,finché i breathariani non proveranno il contrario,muoio per inedia...La materia,d'altro canto,non ha alcun bisogno!Noi dobbiamo mangiare,bere,stare al calduccio,dormire,lavarsi e via discorrendo poiché altrimenti soffriremmo e moriremmo!Per quanto concerne la materia,invece,non si può neppure parlare di sofferenza e morte Un'altra differenza fra materia e vita,infatti,sempre determinata dal turnover,è che gli oggetti non nascono e non muoiono,ma si creano..Noi abbiamo bisogno di genitori,loro di "generatori",se così si può dire Spero tu apprezzi la mia modesta risposta, Cordialmente, Luchino |
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30-04-2012, 14.30.12 | #17 | |||||
Ospite abituale
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Riferimento: Entità biologiche e materia inanimata
Citazione:
Coi miliardi e miliardi di tentativi che furono necessari per organizzare il primo essere...i primi esseri, in qualche modo, viventi, (frammanti di DNA), è naturale che gli elementi partecipanti alla costruzione fossero quelli a maggior presenza...di piu' frequente reperimento sulla superficie della terra o di proveninza dal cielo per caduta. Il gallio o l'iridio,ecc.. per quanto presenti, non potevano prevalere...tropo scarsi...le probabilità di riuscita erano insussistenti...d'altra parte gli elementi di base più frequenti (particelle, atomi, molecole) erano quelli che si trovavano già nella nube originata dalla esplosione della supernova di prima generazione…quegli stessi oggi presenti sulla terra. Citazione:
La materia organica in natura è di derivazione dalla degenerazione del vivente...del biologico rimasto intrappolato nelle viscere della terra per la deriva delle placche terrestri…in conseguenza, si sono formati, nelle viscere della terra, enormi depositi, giacimenti fossili, di carbone e idrocarburi costituiti da grosse molecole e catene di molecole originate dalla organizzazione in catene di carbonio e hidrogeno (CH). Le prime materie organiche sintetiche (bachelite) furono, già allora, considerate un enorme passo verso la scoperta del materiale "vita". Citazione:
Citazione:
Per inciso, sembra che solo gli umani sopravvivano a lungo dopo il loro tempo di capacità riproduttiva. In effetti il vivente è un complesso laboratorio elettrochimico ove si svolgono reazioni e processi in parte ancora sconosciuti o conosciuti, a meno di un "quid"…che è quello della “vita”: Sappiamo tutto a meno di una informazione codificata che si trasmette per le successive generazioni…finchè ce la fa...finchè il “codice” rimane coerente entro un certo range: il range caratterizzante la specie! Se conoscessimo quel "quid" potremmo ricreare la vita! Non credo comunque che sia il turnover in sé a provocare l’invecchiamento e la morte cosiddetta naturale…penso sia proprio la degenerazione delle cellule: via via il metabolismo rallenta, minor energia disponibile, il ricambio è più lento a cui sopperiscono cellule e organi meno efficaci. Citazione:
il vivente, invece, non è inerte e necessita di energia (metabolismo), è sensibile agli eventi che lo riguardano ed all’ambiente in funzione del quali vive ed interagisce (coscienza), si organizza nei limiti di tempo e di spazio che gli sono caratteristici, si riproduce ed evolve. E' quì quindi il carattere distintivo fra vita e non-vita: se sono presenti i quattro caratteri c'è vita...anche se non sappimo ricrearla ...la vita. In mancanza di uno di questi quattro caratteri (autorganizzazione in cellule mono e pluricellulari entro tempo e spazio definiti, metabolismo, riproduzione o derivante da riproduzione, evoluzione) il vivente non c’è, oppure finisce, se uno o più dei "caratteri" prima c’era e poi viene meno... per l'individuo e per la specie L’ex vivente biologico ritorna materia, magari materia organica, concime e in seguito polvere e atomi…magari in vista di un nuovo utilizzo, fra mille anni o fra miliardi di anni, o nella prossima esplosione di supernova, a costituire nuovi Soli e pianeti. Non s’illudano comunque i credenti: niente reincarnazione, niente resurrezione della carne: solo atomi e particelle che troveranno una nuova locazione nell’universo (questo o altro universo)…forse anche a costituire una nuova cellula, un nuovo organismo vivente. Restano esclusi da una vita piena (ma qualcosa c’è) i virus (provirus) ed i prioni: essi per vivere si insinuano in cellule ospiti utilizzando, come parassiti, gli organi delle cellule di esseri viventi organizzati…finchè un qualche antibiotico non li elimini… se intanto non sono mutati in supervirus immunizzati antibioticoresistenti. Ultima modifica di ulysse : 01-05-2012 alle ore 14.06.05. |
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30-04-2012, 15.02.26 | #18 |
Ospite abituale
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Riferimento: Entità biologiche e materia inanimata
Il segreto della vita? Elementare Watson è l'acqua.
Tutti gli esseri viventi sono costutiti da gran parte della frazione "umida", perchè l'acqua fa da soluto e permette un grandissimo numero di processi , date le cartteristiche chimiche e fisiche: pressione osmotica, elettrolisi, tensioattività, legami ionici, ecc. Tutti gli scambi cellulari dalla mebrana all'ambiente esterno vengono strutturati su compatibilità di legami chimici che aprono e chiudono "il ponte levatotio" della cellula. Questi scambi non processano solo i nutrienti , ma attenzione anche l'informazione. Così come la matematica binaria di un computer, che ha bisogno però di una alimentazione energetica esterna, è basata sugli stati dei circuiti (chiuso e aperto: 1 e 0) e attivandoli noi passiamo l'informazione iniziando da codici tramite input fino al linguaggio macchina che è appunto il bit riusciamo a processare un' informazione a stato solido. Molto probabilmente , i diversi stati delle cellule processano l'informazione a seconda delle molecole che vi entrano ed escono ( ad esempio gli ormoni delle ghiandole endocrine). E quì mi avventuro su un sentireo impervio ( abbiate pietà). Ma perchè il materiale organico riesce ad autorganizzarsi in sistema vivente? Per i tipi di molecole che riesce a sintetizzare in termini di legami chimici più o meno labili e che quindi permettono una continuà attività . Se i cristalli sono formazioni di crescita molto regolare e geometrica, le molecole organiche permettono di gestire dalla semplice molecola a polimerizzazioni elevate, cioè riescono a gestire gli stati energetici:come la gestione dell'ATP (adenosintrifosfato) cioè dell'energia, o dei cloplasti nella fotosintesi. Ad esempio i grassi e gli amidi sono rispettivamente materiali energetici di riserva in viventi evoluti rispettivamente nel mondo animale e vegetale. Entrambi sono insolubili all'acqua e l'amido non è altro che un polimero di uno zucchero. Il segreto penso sia quindi nei tipi di legami chimici e nella molecola vista a livello tridimensionale che mette in luce i gradi di angolazione dei legami chimici affinchè le porte delle cellule le riconoscano e attivino l'entrata o l'uscita nella cellula e il suo cambiamento di stato. Ammesso che sia pressapoco così, come fa adesso una cellula semplice, un 'ameba , una monera, a strutturarsi in sistemi, evolvendo nella classificazione. In altri termini com può diventare una pluricellula e specializzare alcune di queste, inventando la deambulazione( pseudopodi e ciliati) e una prima fase di dna e di un embrione di sistema nervoso? Dove risiede l'istinto di sopravvivenza? Così come abbiamo creato un software per gestire l'hardware, la mother board del BIOS nei sistemi viventi è il dna perchè la divisione cellulare ci indica che non basta più processare la semplicità, se si vuole evolvere e creare barlumi di sistemi più complicati devo ricordare attravero una routine alla cellula come deve replicarsi tanto più il sistema è evoluto e richiede cellule specializzate. La memoria e quindi la fase fondamentale del processo informativo deve risiedere nelle molecole e non negli atomi, quindi sono i legami energetici alla base di tutto e quindi l'elettromagnetismo e il suo spettro di lunghezze d'onda e fequenze. Quì mi fermo, perchè forse corro troppo . |
30-04-2012, 19.12.53 | #19 | |
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Riferimento: Entità biologiche e materia inanimata
Citazione:
A quando il nuovo coniglio artificiale dotato di ogni carattere del vivente di paul11? Si aprono nuove strade....forse anche una nuova serie di specie viventi prodotte in laboratorio.... meglio strutturate che non dalla semplice, oramai obsoleta, evoluzione e più razionalmente conformate e soddisfacenti per i bisogni umani: un cane-gatto, ad es., che elimini il l'insolubile dilemma se prendersi in casa un gatto oppure un cane! A parte gli scherzi, credo che sotto sotto ci sia sempre la domanda maliziosa...e per molti anche l'incredulità... del come, dalla organizzazione della materia, dal vario elettrochimismo e meccanicismo informatico, emerga il processo della nostra capacità pensante e cosciente. |
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01-05-2012, 12.58.40 | #20 |
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Riferimento: Entità biologiche e materia inanimata
Infatti,mentre,come ho già precedentemente detto,l' unità funzionale dei viventi è la cellula;nei non viventi è l'aggregazione di atomi e molecole,immobile,stagnante,se nza alcun turnover
Ma gli atomi non sono immobili o statici, anzi, tendono a mantenere il loro stato, ad aggregarsi o a raggiungere livelli energetici più stabili. Quindi io sono fatto di cellule e le cose inanimate no, però le cellule sono fatte di atomi, un qualcosa che anche dal punto di vista del mantenersi rispecchia la funzione base delle cellule e alla fine ciò che cambia tra me e le cose inanimate è la complessità delle interazioni nello specifico sistema. Per quanto riguarda il fatto della roccia che non muore quando cade molto dipende dal fatto che noi diamo un nome "morte" a un particolare tipo di processo. Se decidessi che quando una roccia è divisa a metà allora è morta cosa cambierebbe? Ma in realtà questa è un obbiezione un po' stupida... fondamentalmente per ciò che riguarda questo aspetto dell'intenzionalità di una roccia, ad esempio, riporto ciò che avevo precedentemente mostrato in relazione alla definizione di coscienza dei neuroscienziati. La coscienza è tanto più potente quanto un sistema "chiuso" è complesso (= ciò che lo compone comunica con gli altri elementi che lo compongono, c'è interazione nel sistema). Ora, una roccia non ha molta complessità e infatti ho già detto che, da questo punto di vista, se vogliamo legare il concetto di coscienza con quello di intenzione o di consapevolezza nel fare qualcosa, le singole molecole che la compongono sono più coscienti di lei. Allora sarebbe più sensato dire, quando un atomo decade, "l'atomo è morto", (rispetto all'esempio della roccia) che è cosa assai simile rispetto al contenuto della frase l'uomo muore; in entrabi i casi abbiamo un sistema stabile che non integra più tra l'insieme delle sue parti. .La materia,d'altro canto,non ha alcun bisogno!Noi dobbiamo mangiare,bere,stare al calduccio,dormire,lavarsi e via discorrendo poiché altrimenti soffriremmo e moriremmo!Per quanto concerne la materia,invece,non si può neppure parlare di sofferenza e morte Ma ci sono animali che hanno meno "bisogni" (per quanto non sia stato chiarito il significato di tale concetto) di noi e visto che sappiamo benissimo che le molecole tendono a mantenere il loro stato o a raggiungere certi particolari stati, anche se ammettessimo che questo è il loro unico bisogno, cosa differenzierebbe i nostri bisogni dai loro se non la complessità o la grande enumerabilità? Perché se io voglio andare al bango per non farmi esplodere la vescica c'ho messo intenzione, e se un atomo raggiunge l'ottetto è solo un morto che cammina? Grazie per i commenti cercavo questo tipo di discussione |