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28-01-2012, 20.31.41 | #25 | |
Cioraniana Incrollabile
Data registrazione: 04-07-2010
Messaggi: 154
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Riferimento: Emil Cioran l’uomo che non riusciva a dormire.
Citazione:
infatti. più si guardano le foto di Cioran, i suoi occhi, il suo volto stanco e segnato, dalla sofferenza, dal tedio, dall'apatia, più lo si trova "fratello", "amico","confidente". Per questo ho sempre sostenuto che "bisogna imparare" a leggere tra le sue righe, il significato vero della sua sofferenza, e non fermarsi alle prime impressioni (è misantropo, è misogino ecc). Io continuo a pensare che lui è morto nel 1995. Io avevo 9 anni, ed ero felice di esistere, come lo sono le bambine prima di cadere nell'inferno dell'estetica femminile. Lui se ne andava da questo mondo, finalmente trovava la pace, lasciandoci i suoi manoscritti e i suoi aforismi, come testimonianza di se stesso, della sua anima, di quello che pativa; ci ha lasciato questa enorme mole di pensieri e di antidoti contro il tedio della vita affinchè chi venisse dopo di lui potesse trovare giovamento dalle sue riflessioni. Riporto questa frase tratta da "Cioran Un angelo sterminatore" di Fernando Savater: " Anche se fosse un inganno, l'esperienza del Vuoto meriterebbe sempre di essere fatta. Ciò che essa propone, ciò che tenta, è di ridurre a niente la vita e la morte al solo scopo di rendercele tollerabili." "Colui che non si è abbandonato alle voluttà dell'angoscia e non ha assaporato nella mente i pericoli della propria estinzione nè provato annientamenti dolci e crudeli, non guarirà mai dall'ossessione della morte: ne sarà tormentato, poichè vi avrà fatto resistenza, mentre colui che, avvezzo a una disciplina dell'orrore, e meditando sulla propria putrefazione, si è deliberatamente ridotto in cenere, guarderà verso il passato della morte, e lui stesso sarà solo un risuscitato che non può più vivere. Il suo "metodo" lo avrà guarito sia dalla vita sia dalla morte". (dal "Sommario di decomposizione") Per questo "si deve" vivere col pessimismo, per poter esorcizzare il senso di angoscia legato all'esistenza. |
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30-01-2012, 09.33.34 | #27 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Emil Cioran l’uomo che non riusciva a dormire.
Citazione:
Noi non possiamo evitare che le passioni si affaccino nel nostro animo, ma possiamo decidere se accoglierle o se giudicarle indifferenti e lasciarle a se stesse. Come dice Seneca, non farle entrare è più facile che scacciarle, perchè le passioni una volta accolte diventano padrone e non si lasciano sfrondare o sminuire In pratica l'angoscia, come tutte le passioni, nasce dal nostro giudizio. In base a come noi giudichiamo una nostra impressione o rappresentazione riguardo qualcosa, quel qualcosa diventa un' angoscia oppure una cosa indifferente. Un'angoscia nasce dal nostro giudizio, e finchè non modifichiamo quel giudizio non ci togliamo l'angoscia di torno. Questo ragionamento deve necessariamente partire dal presupposto che l'angoscia, o altra passione, sia sempre e comunque figlia di un giudizio sbagliato. |
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03-02-2012, 17.49.25 | #28 | |
Cioraniana Incrollabile
Data registrazione: 04-07-2010
Messaggi: 154
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Riferimento: Emil Cioran l’uomo che non riusciva a dormire.
Citazione:
grazie per aver letto e commentato la mia riflessione. è molto bella la tua e ci rifletterò nei prossimi giorni. il problema è come modificare il giudizio che tu citi. quindi, siamo punto a capo. angoscia o giudizio, giudizio o angoscia, ci sono, persistono sempre, se non in contemporanea, uno prima dell'altro, ma che differenza fa in fondo? è questo che non riesco più a valutare...o se preferite, mi è chiaro perfettamente. PERCHè fare, agire, un qualcosa, se tutto è votato allo scacco? (mi) manca lo scopo a questo "perchè". |
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05-02-2012, 16.15.06 | #29 | |
Ospite
Data registrazione: 04-01-2012
Messaggi: 15
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Riferimento: Emil Cioran l’uomo che non riusciva a dormire.
Citazione:
Per poter autenticamente modificare un giudizio è necessario capire perchè in primo luogo è sorto; le sue ragioni, il suo scopo, la sua origine autentica e così via. Una volontà cieca, senza intelligenza o morale, non può agire con successo, l'esistenza non è un nodo gordiano che si possa recidere con una spada. Perchè fare se tutto è destinato a collassare prima o poi? Perchè si può e perchè è ciò che autenticamente si desidera. Gli enti possono alternarsi nell'infinito ciclo di distruzione e rinascita che caratterizza l'universo, saper vivere pienamente significa, secondo me, saper accettare questo fatto e cercare di dipingere una bella tela da questa materia prima della vita, essere fine e mai semplice mezzo. |
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05-02-2012, 18.36.46 | #30 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Emil Cioran l’uomo che non riusciva a dormire.
Citazione:
E' un modo di essere che stimo quello legato alla cultura indiana, ma che non condivido: ci si sottrae dal mondo e non si aggiunge nulla, si contempla e non si agisce. Servirà a qualcosa il libero arbitrio? Cioran si immerge nel mondo, si sporca le mani e l'anima, anche perchè è immerso dalla sua patologia . In altre parole vive il mondo non se ne sottrae. |
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