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22-12-2009, 08.23.56 | #12 | |
Ospite
Data registrazione: 12-12-2009
Messaggi: 14
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Riferimento: errori ricorrenti: sono evitabili o fanno parte della filosofia?
non vi sono errori è la stessa domanda a essere tendenziosa.
rispondo insieme al professore Galimberti: Citazione:
si tratta di modelli interpretativi diversi, che all'uomo contemporaneo permettono di volta in volta un adeguato comprendere alle domade chi siamo,dove siamo, quando siamo, dove stiamo andando. (ovvero) Le domande costanti del pensiero occidentale. |
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22-12-2009, 15.03.29 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-08-2009
Messaggi: 52
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Riferimento: errori ricorrenti: sono evitabili o fanno parte della filosofia?
Citazione:
la domanda è volutamente tendenziosa. mi premeva di mettere in evidenza il fatto che ci sono modi di fare filosofia datati e che non possono portare più a niente al giorno d'oggi, ma si continua a seguirli perchè si pensa che solo quello sia la filosofia. ad esempio le domande che tu poni per me sono domande costanti non perchè siano essenziali ma perchè sono ritenute tali. si pensa che solo rispondendo a queste domande si possa fare filosofia e solo dando risposte il più delle volte assurde. io non voglio buttare tutto quello che è venuto prima di me. tutto ha un motivo di esistere, più o meno. ma non si può pensare di parlare come i filosofi di 1000 anni fa. |
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22-12-2009, 22.48.55 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 07-11-2009
Messaggi: 59
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Riferimento: errori ricorrenti: sono evitabili o fanno parte della filosofia?
Citazione:
Qui mi trovo d'accordo, e le tue idee si avvicinano molto al neopragmatismo americano, che trovo molto interessante. Se non lo conosci già, cerca qualcosa di Richard Rorty. Ad ogni modo, ti faccio una piccola citazione (per invogliarti): Lo scopo della filosofia è aiutare gli esseri umani a liberarsi dal linguaggio che attualmente usano quando esso diventa obsoleto, e creare linguaggi nuovi che li pongano in un rinnovato senso di sintonia con la realtà. Ecco perché non è possibile parlare di princìpi eterni o di valori assoluti: «In quest’ottica, la fondazione più adeguata per una democrazia liberale sta nella convinzione dei suoi cittadini che le cose andranno meglio per tutti, se a ogni nuova metafora sarà fornito un ascolto, se non si riterrà nessuna credenza o nessun desiderio sacro a tal punto da rifiutare automaticamente una metafora che lo metta in pericolo. [Occorre] ammettere che i termini in cui fissiamo le nostre speranze e credenze comuni sono destinati a diventare obsoleti, che avremo sempre bisogno di nuove metafore, di nuovi spazi logici, di nuovi gerghi, che non esisterà mai un luogo definitivo di arresto del pensiero» (R. Rorty, Scritti filosofici, vol. II, pp. 18-19). |
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23-12-2009, 00.54.59 | #15 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-08-2009
Messaggi: 52
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Riferimento: errori ricorrenti: sono evitabili o fanno parte della filosofia?
Citazione:
questo mi piace molto. non conosco l'autore e ti ringrazio perchè avevo intenzione di studiarlo ma l'avevo dimenticato, come mi capita spesso. è una direzione di ricerca che mi interessa moltissimo e che mi ha fatto tornare il desiderio di studiare. servirebbe uno studio intensivo di queste tematiche da parte di tutti quelli che parlano dell'essere, della verità assoluta, di dio ecc... |
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23-12-2009, 16.52.46 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 07-11-2009
Messaggi: 59
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Riferimento: errori ricorrenti: sono evitabili o fanno parte della filosofia?
Citazione:
Figurati. A me è servito molto, sopprattutto perchè è influezanto dal secondo Wittgenstein (come hai visto nella citazione, privilegia molto il linguaggio), e fa volentieri a meno di un modo di filosofare tradizionale, e pure delle terminologie passate. Mi ha aiutato soprattutto a depurarmi da dei preconcetti che abbiamo dal senso comune, e dal modo comune di usare il linguaggio, di cui faccio volentieri a meno. Si concordo con te, i discorsi su "essere", "verità assoluta", "dio" non si possono più star a sentire. In questo caso Rorty è molto pacato e schietto. Parte dal presupposto che ciò diciamo o pensiamo non è in nessun modo una verità assoluta, e che dobbiamo non solo confrontarci con gli altri, ma anche mettere sotto forte critica le nostre stesse idee. Infatti mette in rilievo l'importanza dell'apertura mentale, della libertà di parola, del dialogo, etc. Io l'ho trovato, finalmente, un filosofo pacato e sensato, che non vuole costruire grandi teorie o grandi metodi |
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23-12-2009, 21.41.14 | #17 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: errori ricorrenti: sono evitabili o fanno parte della filosofia?
Citazione:
s’è purtroppo perso nel finale che ahimè ridefinisce tutto.. Gli chiederei innanzitutto cos’è quello “spazio” che definiremmo pensiero.. e poi perché non deve,non può arrestarsi.. forse che l’uomo è nato per essere intellettuale? E’ proprio sicuro che non è proprio nell’arrestarsi del pensiero-linguaggio che l’uomo possa ritrovarsi? Non è già questa sua affermazione una credenza? O si confonde ancora il pensare (che è solo strumento) con l’intelligenza essenziale umana? Forse sarebbe bene vederlo al’opera questo Rorty..ovvero mentre ridefinisce nuove metafore ove appoggiare intuizioni fresche e che non siano frutto di inferenza/credenza… Devo dire che ancora non ne ho conosciuti nell’ambito del pensiero moderno occidentale (a parte certo Nietzsche) e che abbiano avuto questo coraggio azzerante.. Anche Wittgeinstein che citate spesso..agisce unicamente decostruendo il linguaggio,il quale è solo responsabile d’essere soltanto un frammento di ciò che è questo esistere indefinibile.. quindi non è certo solo tramite l'azzeramento di questo (il linguaggio) ovvero l’affermazione descrittiva di pensieri e concetti, che si possa ridefinire il reale. PS se credete di approfondire, e magari si pensa di andare OT ,si può aprire un thread apposito. |
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24-12-2009, 16.07.38 | #18 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-08-2009
Messaggi: 52
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Riferimento: errori ricorrenti: sono evitabili o fanno parte della filosofia?
Citazione:
Citazione:
per quanto riguarda wittgenstein, non posso parlare di rorty perchè non lo conosco, è proprio nell'opera distruttiva che riesce a " ridefinire il reale ". è attraverso la dimostrazione dell'inconsistenza di una teoria che riesce a portare a galla un uso " normale " del linguaggio. questo per quanto riguarda la metafisica. basta leggere uno dei suoi libri per capire che un'accusa del genere è fuori luogo. è più facile etichettare un filosofo negativo come semplice "distruttore" che riuscire a vedere la parte "positiva" del suo sistema. |
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24-12-2009, 20.41.12 | #19 | ||||||||
Ospite di se stesso
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Riferimento: errori ricorrenti: sono evitabili o fanno parte della filosofia?
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Ne hai l'esperienza? Citazione:
Non li ho paragonati a nessuno mi pare.. Citazione:
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L’essenza è l’esserci che comunque siamo,cosa si nega non capisco.. Citazione:
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25-12-2009, 00.08.02 | #20 | |||||
Ospite abituale
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Messaggi: 52
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Riferimento: errori ricorrenti: sono evitabili o fanno parte della filosofia?
mi scuso in anticipo per la forma non proprio scorrevole della mia risposta ma non sapevo come renderla migliore. bisogna leggere quello che ha scritto noor per intero per capire meglio.
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ovvio che le accuse di cui parlavo erano quelle che stavi facendo. se vuoi non le chiamo accuse ma affermazioni. la sostanza non cambia. Ultima modifica di devilmac : 25-12-2009 alle ore 08.37.05. |
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