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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
27-06-2008, 10.19.15 | #4 | ||
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
Citazione:
Secondo me, sì. Era gente seria e coerente. Poi, quando avesse visto Achille raggiungere la tartaruga, Zenone avrebbe affermato che era soltanto un'illusione, e che quindi non doveva pagare ... |
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27-06-2008, 20.34.17 | #5 | |||
Moderatore
Data registrazione: 17-11-2007
Messaggi: 405
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
Il paradosso è che Parmenide arriva a negare il mondo sensibile perchè questo è chiaramente in divenire e quindi sconfessa la sua dottrina. Citazione:
Possiamo rifarci, come ha già detto anche S.B. a Platone oppure ad Aristotele. I mattoni sono in potenza casa ma la casa non esiste ancora. Citazione:
Potrei farlo anch'io con i miei pagamenti. Proverà a ritornarci su. |
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30-06-2008, 12.05.14 | #6 | |
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
Secondo me, se si nega (o non si dà rilievo) al mondo sensibile ci si preclude ogi possibilità di costruire un pensiero concreto e di rapportarsi con gli altri. Uno degli aspetti del “principio di coerenza della realtà”, di cui avevo parlato nella discussione sull’esistenza, è la possibilità di trovare un accordo sostanzialmente indiscutibile con altre persone su aspetti del mondo sensibile: qua c’è un albero, qua una casa. Se si nega il mondo sensibile non sono possibili, a mio giudizio, le convergenze con gli altri nelle discussioni, e si arriva ad una filosofia totalmente astratta ed inutile. Una tipo di filosofia che, forse, può piacere a molti filosofi, ma che per me è un ozioso passatempo intellettuale |
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30-06-2008, 14.15.43 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-06-2007
Messaggi: 529
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Allora, mi pare di capire, sto assistendo a un match Parmenide vs Eraclito....?
Perchè, allora, per metterli d'accordo, non postulare che l'Essere sia in "divenire" per natura ? |
30-06-2008, 20.50.20 | #8 | ||
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
Beh, non è che volessi appoggiare le idee di Eraclito. Secondo me l’importanza che diamo alla filosofia antica (naturalmente esclusa questa interessantissima discussione) è eccessiva. Nessuno parla più, ad esempio, della fisica di Aristotele, se non come di una bizzarria, ma tutti parlano della sua filosofia. Abbiamo strumenti di comprensione e di interpretazione del mondo inimmaginabili per chi è vissuto migliaia di anni fa, non è sempre necessario ricondurci al loro pensiero … Mi permetto una citazione di un giovanissimo Wittgenstein, tratta dalla recensione che aveva fatto ad un libro di un logico neoscolastico che si rifaceva ad Aristotele: Citazione:
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30-06-2008, 22.18.36 | #9 | |||
Moderatore
Data registrazione: 17-11-2007
Messaggi: 405
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
Sono d'accordo. Bisogna però dire che il mondo sensibile è stato generalmente "maltrattato" da una parte importante della filosofia e subordinato al mondo intellegibile. Questo si deve in molta parte proprio al processo di divenire al quale è soggetto e che veniva (viene) interpretato come sintomo di non affidabilità. Quello di Parmenide dunque, non è un caso isolato. Citazione:
Parmenide non accetterebbe. Eraclito, credo che non avrebbe problemi a dirlo. Citazione:
Forse è il caso che faccia qualche distinguo. Alcune (molte) cose che sostenevano gli antichi o gli scolastici oggi sono ampiamente superate. Credo però che su altre (molte) questioni filosofiche (come quello sul divenire) non si possa prescindere dal loro pensiero proprio in quanto si tratta di discussini filosofiche. Tutti o quasi i filosofi hanno ripreso Aristotele o Platone sia per confutarli che per appoggiarsi alle loro dottrine; segno della loro grandezza e profondità. Tornando invece all'essere e al divenire, l'Eleate poteva rifuggiarsi in calcio d'angolo è dire che il sensibile non esiste ma come giustificare la posizione di Severino (scusate se lo cito ancora ma anche il suo mi sembra un ragionamento discutibile ) che pure a Parminide si ricollega e che sostiene l'eternità di tutto (anche del sensibile) e pensa il divenire in termini "scandalosi"? Parmenide non direbbe per esempio che la legna (quella di un comune albero) è eterna per i motivi di cui sopra ma Emanuele non esita a sostenerlo. |
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30-06-2008, 23.22.20 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-06-2007
Messaggi: 529
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
Credo che il problema stia nell'interpretazione del concetto di "divenire" e di una sua presunta incompatibilità con il concetto di "eterno"......Ma se il tempo è una funzione "soggettiva" e non "assoluta", misura del cambiamento di stato della materia da parte di esseri "senzienti", si potrebbe ammettere che sia lo stato "in fieri" dell'universo ugualmente eterno (senza un principio ne una fine). Se questo stato di eternità "in fieri" possa essere, poi, un'identità cosciente o autoreferenziale o se, piuttosto, l'identità personale non esista, ma sia solo un integrale di memoria.................. |
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