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01-07-2008, 13.19.13 | #12 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-06-2007
Messaggi: 529
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
In un certo senso..... L'esempio che porti della legna da ardere è significativo... Non ho letto niente di Severino, ma ho letto il libro di Mancuso....Viene trattato il concetto di anima (intesa come io individuale cosciente ed autoreferente) cui Mancuso attribuisce una natura "eterna", pur ammettendo il "divenire" della natura phisis.......I due campi di esistenza, però, sono nettamente separati, perchè quello dell'anima è metafisico e a - temporale....E qui, secondo me, che si sviluppa l'inghippo perche nessuno riesce a concepire che un io individuale possa esistere in una phisis "in fieri"....Gli scienziati ritengono, in maggioranza, che l'io cosciente evolva e si siviluppi accumulando "memoria di sè".......In pratica negando il concetto di "individualita" (il Marius che finirà di scrivere questo mess..non è lo stesso Marius che ha cominciato)........Io ritengo che, invece, non sia la memoria il collante della propria identità nel divenire, ma sia la natura stessa "in fieri" dell'io ad essere immutabile....E questo perchè solo nel divenire puo' esservi coscienza in quanto relazione tra diversi stati della natura physis di cui siamo fatti....senza relazioni non vi sono percezioni.....Il movimento e l'essere sono la stessa cosa..... Almeno io preferisco pensarla così, ma so che altri in questo forum non sono d'accordo.... |
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06-07-2008, 14.20.03 | #13 | |
Moderatore
Data registrazione: 17-11-2007
Messaggi: 405
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
Se non ricordo male anche Platone diceva che senza divenire non c'era tempo (sensibile): il tempo come immagine mobile dell'eternità. Nel tuo caso si dirà che non c'è un io cosciente senza la consapevolezza del mutamento. Non credi però che la coscienza e la memoria debbano essere strettamente collegate perchè bisogna che l'io si ricordi del processo mutevole? |
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06-07-2008, 22.16.38 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-06-2007
Messaggi: 529
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
Penso di si....Il dilemma è se la coscienza si risolva "interamente" nella memoria di se..... Cerco di spiegarmi meglio...Se dovessimo assumere che il nostro io "autoreferenziale" sia il risultato casuale di una successione di eventi, dovrebbe teoricamente essere possibile ricombinare tutti questi elementi per ricreare la stessa autoreferenzialità......Questo comporterebbe una serie di paradossi..... Io penso, invece, che l'autorefernzialità sia data non dal numero e dal tipo di "relazioni", ma dalla qualità di queste relazioni.....Nel senso che lo stesso identico processo in "divenire" puo' avere una qualità diversa nelle modalità con cui viene percepito....E in questa diversa modalità che dovrebbe consistere, a mio avviso, l'identità di ciascuno di noi e la sua diversità da ogni altro... |
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15-08-2008, 17.23.01 | #15 | |||
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
Io non sono d'accordo sulla proposizione "solo l'essere è mentre il non essere non è", non tanto perché la reputi falsa, bensì perché non la credo sensata, significante (e grammaticalmente corretta). Gli analitici (al contrario dei continentali) non possono neppure porsi questo problema, dato che le parole "l'Essere" e "il Non-Essere" non sono neppure esprimibili... "the To-Be" o "the Not-To-Be"?! Detto questo, si spiega perché sia così innaturale intendere il mutamento come un passaggio dal non-essere all'essere, proprio perché parole come "essere" e "non-essere" non sono affatto chiare, anzi mancano di un significato determinato. Citazione:
Il problema di alcuni (troppi?) filosofi è proprio questo: quando la teoria si scontra con l'evidenza, si spaccia per "illusione" tutto ciò che falsifica la teoria. Ma così non ci potrà mai essere la possibilità di migliorare le proprie teorie.... Forse basterebbe chiederci: ma se anche l'illusione è, allora anche questa non dovrebbe essere immutabile? Inoltre, dato che le argomentazioni (di Parmenide e di chiunque altro) sono intrinsecamente "distribuite nel tempo", come si può argomentare che il tempo non scorre? Citazione:
Zenone compì lo stesso errore di Parmenide, anche se devo proprio riconoscere un certo fascino ai suoi paradossi. |
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15-08-2008, 20.36.03 | #16 | ||||
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Bentornato! Qua ci si annoiava un po'
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16-08-2008, 19.27.49 | #17 | ||
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
Grazie Alberto, è un piacere anche per me ritornare a discutere dopo esami e vacanze. A proposito, in questi giorni sono più carico di "laicità" del solito... Citazione:
No, intendevo proprio dire che "l'Essere" e "il Non-Essere" sono parole talmente tanto vaghe ed indeterminate da risultare senza significato. La questione è più vicina all'errore grammaticale che ad una tautologia. |
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18-08-2008, 20.12.44 | #18 | ||||
Moderatore
Data registrazione: 17-11-2007
Messaggi: 405
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
Non sensata mi sembra audace come espressione. L'espresione jhbfjkgkjf è insensata e insignificante ma il senso , seppur vago, della parola essere lo possiamo benissimo intendere anche se non siamo d'accordo sulla consistenza che tale parola esprime. La colpa è di Carnap. Citazione:
Sia Platone che Aristotele però, secondo me, hanno dato spiegazioni sensate circa il divenire. Il primo parla di A diverso da B mentre il secondo di B in potenza A o viceversa. Penso che la varietà di opinioni riguardo l'essere, riguardi proprio l'astratezza del termine che si presta a molte interpretazioni. Non mi stupisco perchè l'essere è il concetto più generale che è/esiste. Potendo e dovendo scendere l'ipotetica scala agerarchica dell'essere si potrebbero però creare dei problemi anche riguardo a a un particolare tipo di ente che pure è essere, come il gelato. Ora, anche se ci mettiamo d'accordo sulla definizione generale di gelato, avremmo certamente molti più problemi circa la definizione del gelato più buono o autentico. Qualcuno potrebbe dire che il migliore è quello senza zucchero servito in una coppa, che ne esalti il lato estetico. Altri direbbero che il vero gelato è quello con il cono o la cialda. Altri lo vorrebero artigianale mentre terzi di produzione industriale. La diatriba non risparmia nemmeno un alimento comune come il gelato, per non parlare della pizza ; come potrebbe, la diatriba, essere esente dal essere? Il fatto poi che si tratta di termini vaghi, ci dovrebbe convincere a non trattarli? Citazione:
Il problema del tempo in Parmenide, come tu sai, fa leva su carattere strettamente identitario del concetto che esprime l'essere. Se l'essere è e non può non essere è impossibile, per Parmenide, dire che una cosa che prima non c'era adesso sia perchè ci sarebbe una non cosa/ente che prima non era e adesso invece è. Si nega quindi il movimeto che è l'immagine che esprime il tempo. Citazione:
Il suoi paradossi piacevano molto anche al tuo amico Russell. |
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19-08-2008, 00.53.03 | #19 | |||||
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
Povero Carnap Non è tanto la consistenza che metto in discussione, infatti se una parola viene usata con un massimo grado di vaghezza, senza contare l'ambiguità (essere come: esistenza, appartenenza, inclusione, copula, identità, etc.), allora la parola diviene inutilizzabile. Citazione:
Non credo che il problema risieda nell'astrattezza del referente, bensì in confusioni linguistiche nelle quali molti filosofi si sono imbattute. Citazione:
La diatriba sul gelato riguarda, appunto, il gelato (è una diatriba genuina quindi), mentre la diatriba sull'essere riguarda una confusione linguistica. Sono due questioni differenti. Citazione:
Non è un termine semplicemente vago, ma un termine terribilmente e massimamente vago. Comunque se ci badi io non dico di non trattarlo, anzi è vero il contrario. La maggior parte dei filosofi non trattano il termine "essere" perché lo ritengono non problematico e si concentrano sulla problematicità del referente della parola; per me, al contrario, è di fondamentale importanza trattare la parola "essere" e solo dopo il suo referente. Riallacciandomi alla tua espressione "jhbfjkgkjf", in effetti c'è una differenza tra questa parola e la parola "essere": della prima non ci può essere lavoro di chiarificazione e disambiguazione, mentre della seconda sì, anzi secondo me tale opera è indispensabile. Il mio timore, però, è che dopo aver chiarito per benino il termine, il fascino che la questione esercitava prima sarà dissolta, come a dire che il problema è probabilmente solo linguistico e non sostanziale. Citazione:
Mi fa piacere, dato che stimo molto Russell, sia come filosofo sia come persona. |
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21-08-2008, 20.20.56 | #20 | |||||
Moderatore
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Riferimento: Dubbi su Parmenide e Zenone di Elea.
Citazione:
Con consistenza intendevo le proprietà nucleari dell'essere che possono anche sfuggire alla nostra comprensione ma questo non ci impedisce di attribuire senso a questo concetto - che non è semplicemete o terribilmente vago, come dici giustamente, ma è il più generale/astratto che ci sia e che ci possa essere. Comunque se non ho capito male, per te, questo tasso di astratezza lo rende - il concetto - implacabilmente senza significato. Citazione:
Forse però, tali confusioni linguistiche derivano proprio dall'ampio margine di movimento che offrono alle interpretazioni dei pensatori. Più un termine è vago e astratto e più (forse) ci sarà una confusione linguistica. Citazione:
Forse dovevo rivolgere la domanda ad Alberto. Citazione:
Sono curioso di sentire la tua opinione. Citazione:
Orrore! - direbbe qualche filosofo L'importanza del linguaggio e il relativo studio è veramente importante ma non penso - magari mi smentite visto che la mia praparazione in questo campo deve ancora nascere - che tutta la diatriba sull'essere possa essere risolta grazie alla sua analisi. |
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