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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
03-04-2008, 18.55.02 | #1 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-08-2007
Messaggi: 40
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Un modello Schopenhaueriano di universo
Non mi prendete per pazzo ma ultimamente mi frulla per la testa questa bizzarra ipotesi:
1) Il cervello umano non è qualcosa che "crea" la coscienza, le sensazioni e i "qualia". 2) *Tutta* la materia ha "coscienza", sensazioni e qualia già di suo, *sempre*. E compie anche delle scelte(!) in accordo con tali sensazioni. Ad esempio un elettrone potrebbe "sentire" il potenziale elettrico e in conseguenza di ciò "decidere" di muoversi verso le zone che lo minimizzano perchè gli risultano "più gradevoli". (NB: si tratterebbe un pensiero "elementare", senza nessun fronzolo, e la decisione sarebbe "scontata", basata solo sul fatto di comportarsi in modo che le cose risultino più "gradevoli".) 3) Questo comportamento della materia realizza di fatto delle leggi fisiche descrivibili matematicamente esattamente come il comportamento di una moltitudine uomini - quando non è organizzato - realizza delle "leggi" su scala sociologica (come la legge della domanda e dell'offerta). 4) Il sistema nervoso è uno strumento che serve a far confluire alla materia che si trova in un "centro decisionale" l'appropriata sequenza di "sensazioni", "emozioni" e "qualia" che risulti tale da far sì che quando questa materia si muove scegliendo la cosa più "gradevole" per sè stessa (nel senso descritto sopra) sta di fatto scegliendo i comportamenti utili alla sopravvivenza e alla riproduzione del corpo umano di cui fa parte (comportamnenti frutto della selezione naturale). 5) "Noi", noi cioè che vediamo, sentiamo, proviamo sensazioni e decidiamo, altro non siamo che un costituente elementare di quella materia che ci compone e che si trova nel "centro di comando". Un singolo elettrone? Un protone? Un quark? Un sistema di particelle? Difficile dirlo... In teoria un cervello potrebbe addirittura ospitare più "individui" oppure potrebbe cambiare costantemente "individui", tanto nessuno se ne accorgerebbe... La scienza non potrà mai confermare o smentire questa ipotesi ma per quanto possa appare assurdo e bizzarro questo scenario "schopenhaueriano" ha dei pregi che a mio avviso lo rendono degno non essere liquidato troppo frettolosamente: 1) risolve il problema "mente-corpo" e l' hard problem of consciousness e in generale i problemi filosofici che discussi in precedenza nel thread https://www.riflessioni.it/forum/filo...li-automi.html 2) annulla la presunta e problematica distinzione tra materia "pensante" e "materia non pensante", distinzione che non è supportata da basi scientifiche (da un punto di vista fisico non c'è differenza sostanziale tra la materia del cervello e quella dei vegetali o dei corpi inanimati, ma solo di struttura) 3) annulla il problema di stabilire "dove era" la coscienza dei neonati prima che nascessero D'altra parte non è che l'idea che le cose stiano nel modo descritto sia proprio il massimo della goduria... anzi... Che ne pensate voi? Ciao!! Marco |
04-04-2008, 16.59.09 | #5 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 23-08-2007
Messaggi: 40
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Riferimento: Un modello Schopenhaueriano di universo
Citazione:
Tocchi una questione delicata... Non so darti una risposta e non oso spingermi troppo il là con la mia ipotesi, dico solo questo: possiamo supporre che 1) ci siano dei costituenti elementari della materia (non mi pronuncio su quali sono) dotati di un "sè" cioè tali che si prova qualcosa ad "essere loro" e che prendono decisioni in conseguenza delle loro sensazioni 2) c'è forse qualche tipo di meccanismo tipo "ologramma" che fa sì che quando alcuni di questi costituenti interagiscono in un aggregato questi ereditano tutti una qualche "struttura" dell'aggregato (questa è un'ipotesi che buttò lì senza troppa convinzione) 3) questi costituenti della materia interagendo danno luogo sia al mondo fisico con le sue leggi sia al mondo "mentale" che sperimentiamo, in cui abbiamo percezioni e operiamo decisioni, in particolare possiamo immaginare di essere noi stessi uno di tali costituenti Citazione:
Ciò non toglie che tutti agiscono in modo da produrre in sè stessi le sensazioni trovano nel complesso più gradevoli o meno sgradevoli. Ciao, grazie per l'attenzione!! Marco |
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04-04-2008, 17.06.16 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-08-2007
Messaggi: 40
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Riferimento: Un modello Schopenhaueriano di universo
Citazione:
Volevo dire che all'interno - per così dire - di uno stesso cervello potrebbero (teoricamente) coesistere più "individui" che provano le stesse sensazioni e prendono le stesse decisioni. E' un'ipotesi teoricamente possibile. E' possibile anche che (teoricamente) l' "individuo" che riceve le sensazioni e prende le decisioni di un essere umano - diciamo del Signor Rossi - ceda in un certo momento il posto ad un altro individuo: nessuno potrebbe rendersene conto visto che la memoria del signor Rossi non andrebbe mai perduta finchè il suo sistema nervoso rimane integro. Ciao!! |
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04-04-2008, 18.47.30 | #7 |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Un modello Schopenhaueriano di universo
La vera Mente non è la somma delle sue parti,delle cellule neuronali o altro,ma molto molto di più..
La mente non è il cervello:e questo nessuna scienza non potrà mai spiegarlo.. |
04-04-2008, 20.43.49 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-08-2007
Messaggi: 40
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Riferimento: Un modello Schopenhaueriano di universo
Citazione:
La mente ha due aspetti: uno "funzionale" osservabile e descrivibile dall'esterno ed uno "soggettivo" invisibile dall'esterno. Il primo (che riguarda abilità come memoria, calcolo, riconoscimento, cognizione) può essere spiegato dalla scienza e in realtà molto è stato fatto in questa direzione. Il secondo (che riguarda l'esperienza e la volontà) esula del tutto dalla scienza. |
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04-04-2008, 21.34.59 | #9 | |
Ospite
Data registrazione: 26-03-2008
Messaggi: 19
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Riferimento: Un modello Schopenhaueriano di universo
Citazione:
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05-04-2008, 09.25.43 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-07-2007
Messaggi: 128
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Riferimento: Un modello Schopenhaueriano di universo
Citazione:
allora io noto delle cose poco chiare: mettiamo che ogni costituente ultimo della materia ha un sè individuale...questo sè opera delle scelte guidate dalla necessità di produrre in sè sensazioni gradevoli...dal momento che si aggrega in un composto, il composto stesso acquisirà ereditariamente il sè degli elementi componenti? ma gli elementi componenti, così facendo, perderanno il proprio sè o lo conserveranno? se lo conservassero continuerebbero a operare in modo da perseguire l'esperienza più gradevole ad ognuno...ma allo stesso tempo anche il composto opererà per perseguire le esperienze a sè più gradevoli...e se ci fosse conflittualità tra le parti e il tutto? se il perseguimento del gradevole di un componente ( o gruppo di componenti ) significasse di rovescio il subire sensazioni sgradevoli da parte del tutto? oppure il gradevole è una categoria oggettiva e universale, di modo che per ogni elemento del tutto ideale è il perseguimnto di uno stesso fine? In breve: bisogna presuppore una sorta di leibniziana "armonia prestabilita", secondo cui tutti gli elementi dell'universo, dai più semplici ai più complessi, sono stati programmati per raggiungere ognuno una sorta di perfezione ideale che non inficia, ma anzi garantisce la perfezione ideale del tutto? Per ultimo: in una tale ottica che senso ha fare distinzioni tra mondo mentale e mondo fisico? se la materia ha facoltà di pensare, perchè il pensiero non dovrebbe avere una sostrato materiale? non si intenda come sostrato di tale pensiero l'individuo che pensa, il corpo dell'individuo che pensa: ma una materialità inerente ai pensieri stessi... |
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