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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 03-04-2008, 09.26.17   #1
emmeci
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Io sono colui che sarà

Dio è – Dio non è: qual è la soluzione di un problema che tutti abbiamo nella nostra coscienza e che, io credo, è anche il vero problema di Amleto? L’interpretazione del paradosso di un essere che c’è e non c’è, e che su questo paradosso regge il suo eterno potere?
Ho sentito profondamente questo paradosso (o questo mistero) e ne ho tratto a volte l’idea che l’umanità è in preda a un’ossessione che la distrae da una realtà che è soltanto storica e che mostra piuttosto le ipocrisie e gli errori delle religioni che si appellano a Dio; altre volte mi sembra di aver elevato Dio così in alto sopra le religioni da renderlo immune da ogni possibile accusa, tanto da dover essere, alla fine, lasciato nella sua nudità adamantina…..In realtà però questo non sembra che basti a spiegare il suo potere sull’intelligenza dell’uomo, il quale è alla fine l’uomo comune, semplice nello spirito, quello che crede ai suoi occhi e che, pur non avendo mai visto Dio, gli si rivolge nel momento della disperazione a cercare salvezza; mentre, all’altro estremo, neppure sommi filosofi sono riusciti a esorcizzare la fede, nonostante abbiano dimostrato che non c’è una sola religione ma tante, che tante religioni sono nate e sparite, che esse sono state la causa di guerre e di tragici orrori, mentre gli scienziati che, dotati di straordinari strumenti, sono riusciti a vedere il passato dell’universo fino a un nanosecondo dalla sua nascita, non hanno trovato nulla che abbia a che fare con la metafisica o che superi la logica di una scienza che non può fingere ipotesi al di fuori di sé. Così questo fantasma divino sembra mantenere il suo intatto potere, come del resto dimostra questo nostro forum, che ogni giorno ci stimola a chiederci: ma Dio è o non è? E se questa è la situazione, potremmo essere tentati di vedere in questo non il mistero ma il miracolo eterno di un Dio che, pur non esistendo, è.
Sì, gli scienziati sono quasi approdati all’origine dell’universo e non l’hanno trovato; ma se provassimo a cercare dall’altro capo, cioè dalla fine, comunque ipotizzabile, della storia del mondo? Ebbene, non ci sono stati profeti dell’ultimo giorno, apostoli dell’apocalissi? Forse essi hanno afferrato il senso vero dell’evoluzione, che non è quello che da un principio conduce a una fine, ma dalla fine a un principio, che cioè consente di pensare che il vero principio è ciò che si trova alla fine, ossia che tutto è nato da un’aspirazione a raggiungere quella fine o meglio quel fine, e che proprio perché esiste un fine (che la scienza si ostina a dimostrare vano) l’universo esiste. Arrivare al fine: dunque è questo il segreto del fiat creatore - suscitare un mondo essendone unicamente il fine? Ed è per questo che non si possono avere prove dell’esistenza di Dio, perché noi cerchiamo nel passato e non nel futuro, perché cercando nel passato non usciamo dalle leggi di un mondo cattivo, un mondo la cui redenzione potrà essere – con o senza la specie homo - solo l’ultima cosa. Così come forse Dio ha detto a Mosé – avvolto nella sua nube di fuoco - non “io sono colui che è”, ma “io sono colui che sarà”.
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Vecchio 03-04-2008, 11.32.36   #2
Noor
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Così come forse Dio ha detto a Mosé – avvolto nella sua nube di fuoco - non “io sono colui che è”, ma “io sono colui che sarà”.
Non c'è nessun futuro,se non nella mente dell'uomo:
Dio abita solo l'Eterno Presente.

Al di fuori dal tempo echeggiano soltanto queste parole:

<<prima che Abramo fosse, Io Sono>>
(Vangelo di Giovanni)
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Vecchio 03-04-2008, 15.42.26   #3
vinx91ct
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Citazione:
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gli si rivolge nel momento della disperazione a cercare salvezza
Se mi permetti vorrei dirti che io non mi rivolgo a lui solo quando sono triste ma anche quando sono contento, se no che senso avrebbe scusa! Dio non è solo la spalla su cui piangere, Dio è di più. Dio non è utile in alcuni momenti ed inutile in altri.

Citazione:
fantasma divino
...che brutta definizone, Dio = "Fantasma Divino" mmm, io più che altro lo definirei l'unità essenziale, il fondamento (o il creatore) di tutti gli elementi dell' universo: unità della "sostanza prima" se non chè essere morale, giusto e buono, rispondente all'esigenza che ha l'uomodi credere al valore della propia azione, a un essere che sia garante dei nostri fini più alti, cioè dei valori spirituali. Questa sarebbe, a mio avviso, la definizone più corretta ,seppur limitata, di DIO, poichè penso che non possono esserci parole per descriverlo; troppo grande è tanto da non poter essere descritto con il nostro linguaggio, imperfetto e limitato.

Citazione:
ma Dio è o non è? E se questa è la situazione, potremmo essere tentati di vedere in questo non il mistero ma il miracolo eterno di un Dio che, pur non esistendo, è.
Dio secondo me esiste! Non avrebbe senso la nostra vita se pensassimo che non esista un Dio che governa l'esistenza di ogni cosa e che sia al di sopra di noi.

Citazione:
suscitare un mondo essendone unicamente il fine?
Guarda non so rispondere alla tua domanda ma una cosa la so per certo. MAI FARSI TROPPE DOMANDE SUL FINE DELLA NOSTRA VITA, voglio dire che a un certo punto bisogna fermarsi con le domande e fidarsi a Dio (se sei credente); solo lui che sa potrà farci vedere LA verità perchè lui l'ha creata! Il fine della vita è vivere per noi umani. Ma il vero fine umano solo Dio lo sa e non è nostro compito saperlo. Noi dobbiamo vivere la vita giorno dopo giorno, se sapessi quale fosse il fine della vita, continueresti a vivere? E come se stessi leggendo un libro che tanto ti interessa e un giorno un tizio ti dicesse il finale che volevi scoprire tu, il libro e il finale perdono el loro significato e a quel punto leggeresti un altro libro, la stessa cosa (a grandi linee) può succedere qui. Si arriva a un punto in cui non bisogna chiedersi più quale sia lo scopo/ il fine ultimo della vita e dell'uomo ma bisogna semplicemente affidarsi alla fede, Dio penserà, se sarà giusto, di darci la verità assoluta. E cosi facendo scopriremo lo scopo della vita. Potra sembrare pure un paradosso ma il vero senso, il fine della vita si scopre dopo la morte. L'anima è l'unica che farà conoscenza, grazie a DIO, della verità totalizzante.

Comunque è una bella discussione
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Vecchio 03-04-2008, 18.47.38   #4
emmeci
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Riferimento: Io sono colui che sarà

Belle le vostre affermazioni di fede – vinx91ct e Noor - ed è evidente che, come dite, nascono non dalla disperazione ma da un umore felice. Eppure Dio è forse più generoso di chi lo difende e lo esalta, perché sopporta, senza rimbrotti, tutto ciò che l’uomo può dire: vorrei dire tutte le eresie che l'uomo può concepire, anche la follia di quel mistico che gridava: io sono Dio! Naturalmente voi orripilereste di fronte a una frase così, eppure quella può essere una fede suprema e, se avete fede in un Dio che sia una spanna più in alto di dove lo pongono le religioni, circondato di rose e di spine, cioè di quegli attributi da litania, insomma un po’ più distante da un catechismo e più prossimo all’assoluto, dovreste accettare l’idea che egli non lancia – come si fa sulla terra in suo nome - benedizioni e scomuniche (e tanto meno crociate) anzi accetta tutto ciò che l’uomo può pensare e può dire, tutte le espressioni, devote o blasfeme, mistiche o libertine. Io, vedete, non sono contro Dio come forse voi immaginate, ma ne ho un concetto che supera quelle qualifiche che gli assegnano questa o quell’altra chiesa, le descrizioni e le immagini – senza dubbio graziose - che in una maniera o nell’altra lo rappresentano rendendolo, per così dire, un idolo se non un vitello d’oro. Lo credo, cioè, tanto sublime da essere al di là di qualunque lode e di qualunque offesa. Perfino di quel “non serviam” che Lucifero può avergli gridato in quel giorno fatale. Ma qui entrerei nel campo delle leggende edificatorie e quindi mi fermo augurandovi un venerdì santo.
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Vecchio 03-04-2008, 19.47.59   #5
Noor
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vorrei dire tutte le eresie che l'uomo può concepire, anche la follia di quel mistico che gridava: io sono Dio! Naturalmente voi orripilereste di fronte a una frase così, eppure quella può essere una fede suprema e, se avete fede in un Dio che sia una spanna più in alto di dove lo pongono le religioni, circondato di rose e di spine, cioè di quegli attributi da litania, insomma un po’ più distante da un catechismo e più prossimo all’assoluto, dovreste accettare l’idea che egli non lancia – come si fa sulla terra in suo nome - benedizioni e scomuniche (e tanto meno crociate) anzi accetta tutto ciò che l’uomo può pensare e può dire, tutte le espressioni, devote o blasfeme, mistiche o libertine.
Quella frase del mistico sufista Hal-Hallaj capita di dirla pure a me..quindi figurati..
E' difficile da comprendere ed accettarlo:ma Dio c'è anche nel più profondo del male..
Concordo con tutto il tuo ragionamento comunque..
Ciao
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Vecchio 03-04-2008, 22.52.44   #6
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Riferimento: Io sono colui che sarà

Citazione:
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Eppure Dio è forse più generoso di chi lo difende e lo esalta
Mi fermo su questa affermazione fatta. Mi rifaccio un pò a Platone e al suo concetto di idee, vedi, Dio per me è come un idea: un modello perfetto. Nella realtà sensibile non possono esistere le idee:
1- perchè non le puoi vedere con gli occhi nè percepire con i sensi (ma puoi leggerele solo con gli occhi della mente)

2- perchè non possono esistere nella realtà sensibile/concreta le idee, in quanto abbiamo detto che le idee sono modelli di perfezione mentre tutto ciò che sta attorno a noi, compreso noi, è imperfetto.Bene!

Secondo me, nessuno di noi è la generosità in persona, voglio dire che non può essere paragonata la generosità umana con quella divina (a priori se uno crede o meno) non puoi paragonare un essere umano con un DIO, non puoi paragonare un oggetto con un idea perchè l'idea è sempre,comunque e dovunque superiore al modello che è presente sull'idea. Dio cmq è un essere perfetto in tutto mentre l'uomo è un essere imperfetto in tutto, come dice Eraclito, può esistere l'armonia tra gli opposti, infatti Dio e uomo son pur sempre uniti nel bene o nel male (almeno secondo me è cosi) ma non si può CONCEPIRE che, ti posso dire, il Demiurgo sia uguale a un uomo che ha plasmato perchè alla fin fine colui che c'ha creato sa tutto di noi. Dio c'ha dato la vita, ha dato la vita a tutti noi, mi ha dato la possibilità di scriverti qua ora, ci da la possibilità di gestire le nostre azioni (nel bene o nel male). E' impensabile che un uomo possa essere un Dio, Dio è l'idea di BENE, l'uomo è solo un oggetto del BENE, per natura, "TENDE" verso il bene ma non sarà mai IL bene. Non puoi paragonare la grandezza di una formica con la maestosità dell'Universo...

Citazione:
dovreste accettare l’idea che egli non lancia – come si fa sulla terra in suo nome - benedizioni e scomuniche (e tanto meno crociate)
Beh potrò sembrarti "di parte" ma guarda ti dico che le crociate sono state solo un'interpretazione dell'uomo (abbiamo già detto che è un essere imperfetto nella sua completezza, quindi posso dirti che le crociate sono stati atti SCHIFOSI, TREMENDI, ORRIBILI, TERRIBILI, ORRENDI, SCONVOLGENDI e chi ne sa più ne dica! Ma ti dico che furono pur sempre atti imperfetti di un uomo imperfetto, quindi non è colpa di un Dio perfetto in tutto, le crociate non le ha volute Dio ma sono state solo azioni volute per interesse umano. Ma come del resto ancora oggi fa l'uomo, i propri cavoli!

[quote]anzi accetta tutto ciò che l’uomo può pensare e può dire, tutte le espressioni, devote o blasfeme, mistiche o libertine.[//quote]
Si è vero perchè Dio, in quanto GENEROSITA ASSOLUTA (e ne abbiamo già parlato prima) c'ha dato il libero arbitrio, per cui possiamo agire e pensare come meglio vogliamo ma il bello sta proprio nella fine, Dio sa quali sono le bugie e quali sono le verità e a lui spetterà il compito poi di giudicare la purezza della nostra anima e delle nostre azioni e la possibilità o meno di stare nel suo regno di somma benevolenza! Ricordati che comunque stiamo parlando di DIO, della Vertità, del Bene, del Tutto! La formica (l'uomo) non può scappare dall'Universo(Dio)!

Citazione:
che in una maniera o nell’altra lo rappresentano rendendolo, per così dire, un idolo se non un vitello d’oro. Lo credo, cioè, tanto sublime da essere al di là di qualunque lode e di qualunque offesa
questo senza ombra di dubbio...Dio ti ripeto è al di la della nostra azione più buone, va oltre il nostro linguaggio. Cioè stiamo parlando di un essere che già solo per definizione è più alto di noi. E ritorniamo sempre a quella metafore: noi siamo e resteremo sempre delle formiche di fronte all'Universo! Ti dico che è impensabile pensare a Dio (scusa il gioco di parole), possiamo solo avvicinarci e ripeto AVVICINARCI a pensare il concetto o alla potenza di Dio!

Guarda tra noi essere imperfetti ci capiamo e come se tu volessi paragonare la grandezza di un singolo atomo con quella di tutti gli atomi che formano la materia (e la non materia= qualora esistesse) cioè per dirti che la grandezza di DIO è infinita e l'uomo non può concepire l'idea di infinito perchè è un essere finito!
vinx91ct is offline  
Vecchio 04-04-2008, 06.57.35   #7
emmeci
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Ti sono grato, Noor, per avere in qualche modo condiviso le mie parole. E’ difficile, da sempre, far accettare da un religioso le parole di un mistico (non parliamo poi di un mistico radicale come al-Hallag che viveva su un piano dove i suoi oppositori non sarebbero mai arrivati).
Vinx91ct. Mi fermo sul tuo riferimento a Platone: non so di preciso a quale dottrina religiosa aderisci, ma se è quella cattolica, vorrei ricordarti che il tuo idealismo platonico è in essa sempre condizionato o mediato dalla presenza di Cristo: anche Platone si trovò infatti di fronte all’aporia di un’idea assoluta che non si sa come si rapporti alla realtà relativa che abbiamo sotto gli occhi, e non potendo immaginare l’esistenza di un Cristo in effetti non ha risolto il problema, come gli rinfaccia senza tanti complimenti Aristotele. Però vorrei dirti che io sono dalla parte di entrambi (Platone e Aristotele), in quanto, come ho già detto, so che la verità assoluta esiste (anche se non sono obbligato a chiamarla Dio) e non conoscendola non posso che provare a cercarla: e questo, anzi, lo vedo come un compito dell’intera realtà, cosmica e storica, e solo in tal modo - cioè in una continua ricerca che attraversa fotoni atomi organismi viventi e pensieri – si può forse sperare di arrivare alla meta. E qui mi ricongiungo al tema iniziale della discussione, cioè alla possibilità – non prevista da Platone - che l’idea suprema (chiamala pure il Bene o Dio) non sta nel presente o nel passato ma – almeno per quello che ci è possibile concepire dato che siamo esseri storici - nel futuro…..il che ovviamente smorza il mio assolutismo, come pure l’assolutismo delle religioni che, almeno per ora, non hanno in mano nulla: la verità assoluta è oltre di loro. Forse sarà la verità dell’ultimo giorno.
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Vecchio 04-04-2008, 20.44.33   #8
vinx91ct
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so che la verità assoluta esiste (anche se non sono obbligato a chiamarla Dio) e non conoscendola non posso che provare a cercarla
Capisco. Io comunque sono dell'idea che l'uomo non può e non deve trovare la verità assoluta. Non è una meta che aspetta (PER ORA) a lui. La ragione umana è solo un gradino verso la vaerità ma solo con quella, secondo me, non andiamo da nessuna parte.
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Vecchio 05-04-2008, 09.30.04   #9
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Mi sembra, vinx91ct, che tu l’avessi la verità assoluta, quando dicevi “Dio è un essere perfetto…Dio ci ha dato la vita…Dio è l’idea del bene….”, mentre io, affidandomi all’avvenire – cioè a un Dio che è piuttosto un fine – forse riconosco che possa essere qualche cosa di più di ciò che un religioso o una chiesa possono dire che sia, qualcosa di più di quell’idea che tu assimili a quella platonica. E visto che hai citato Platone, potrei andare un po’ più a fondo in questo raffronto, insinuando che forse proprio questo è anche il suo primo difetto, questo costringere l’assoluto a stare dentro una forma dai contorni netti seppur luminosi. Ma d’altra parte è questo – cioè l’orrore dell’infinito che impregna la coscienza greca - ciò che ha potuto andare a genio a pensatori cristiani e far loro apprezzare Platone quasi come un profeta; e se Aristotele lo criticò da filosofo, alla fine però non uscì neppure lui da un orizzonte rigido e chiuso, cioè dall’idea di un Dio immobile o pensiero che pensa per sempre sé stesso….E così anche Aristotele trovò l’appoggio dei pensatori cristiani, che accolsero l’aristotelismo come un’alternativa a Platone, anzi come la vera base della loro filosofia. Però il cristianesimo aveva introdotto qualcosa di più nella cultura del mondo, e cioè proprio quel pensiero dell’infinito che era ostico ai Greci e che da allora ha continuamente minato l’aristotelismo e ci ha spinto a cercare, cercare…finendo – nelle mie pazze dottrine – a interpretare la storia del mondo e la storia dell’universo come una ricerca infinita, anche se tormentosa e a volte deludente, dell’assoluto cioè – per chi crede – di Dio. Che ho definito, introducendo questo argomento, “io sono colui che sarà”, che vuole insinuare che forse egli non sta al principio ma al fine, consentendo - generosità veramente divina - alla nostra storia di avere un’infinita durata e a noi di considerarci esseri liberi e non schiavi.
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Vecchio 05-04-2008, 15.26.20   #10
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forse riconosco che possa essere qualche cosa di più di ciò che un religioso o una chiesa possono dire che sia, qualcosa di più di quell’idea che tu assimili a quella platonica.
Sicuramente è molto di più ...
sicuramente non può essere detto o pensato..
proprio per questo è l'Ignoto che arriva ..
è la Creazione di questo Momento.
L'Unico che vi E'.
E che non può essere immaginato,pensato, descritto..
Noor is offline  

 



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