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12-04-2008, 06.54.35 | #23 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'uomo è davvero una "tabula rasa"?
Giancarlo, il tuo ricordo del fruscio dell’abito di tua madre ha suscitato per un momento nella mia mente l’inizio davvero indimenticabile del romanzo di Proust, che dovrebbe essere, penso, il tuo livre de chevet, visto che nasce dalla memoria, proprio dalla banale memoria di un risveglio, una colazione mattutina, il profumo di una piccola madeleine, dal quale sorge per Marcel quell’immensa rievocazione del tempo perduto, quella folla di esseri regali, superbi e colpevoli, alla fine rivisti quando sono ridotti ad orrende figure di vecchi mummificati e spaventosamente inutili…..E allora, fino a quando Elena potrà considerarsi così bella da muovere mille navi alla sua conquista? O siamo noi divenuti incapaci di vedere quella bellezza che non è finita ma che è ancora e sarà ancora la stessa nel nostro ricordo di anni lontani? Hai proprio ragione, Giancarlo, nella memoria non c’è solo tutto il sapere ma anche tutta la poesia del mondo.
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13-04-2008, 11.24.44 | #24 |
Ogni tanto siate gentili.
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Riferimento: L'uomo è davvero una "tabula rasa"?
emmecì
E allora, fino a quando Elena potrà considerarsi così bella da muovere mille navi alla sua conquista? O siamo noi divenuti incapaci di vedere quella bellezza che non è finita ma che è ancora e sarà ancora la stessa nel nostro ricordo di anni lontani? Hai proprio ragione, Giancarlo, nella memoria non c’è solo tutto il sapere ma anche tutta la poesia del mondo. katerpillar Certo Guido; ma io incomincio a detestarla questa memoria, giacché sembra essere proprio lei quel dio misterioso che da millenni rincorriamo. Hanno scritto che dio è in ogni luogo: proprio come la memoria che fa parte di ogni più piccola cellula della natura, ogni più piccola imaginazione che costruisce, passo passo, quei gradini del sapere, dove troviamo alla fine di ogni rampa sempre un pianerottolo su cui fermarsi per riflettere. (nella memoria non c’è solo tutto il sapere ma anche tutta la poesia del mondo). Sentir confermare da te quello che penso da sempre mi mette paura, come se questa imponenete presenza sminuisca il mio essere uomo, perché esser uomo , a questo punto, dipende esclusivamente da lei. Ciao. Giancarlo. |
13-04-2008, 11.46.23 | #25 | |
Ospite di se stesso
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Riferimento: L'uomo è davvero una "tabula rasa"?
Citazione:
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13-04-2008, 15.45.53 | #26 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'uomo è davvero una "tabula rasa"?
Sì, io so - katerpillar - che tu ti chiami Giancarlo, ma tu non chiamarmi Guido che non sono io (se vuoi chiamami Mario). Certo, la tua filosofia della memoria sarebbe veramente giustificata per l’eternità se tutti i fotoni gli atomi le cellule dell’universo dovessero dimostrare che ricordano il momento del fiat di 15 miliardi (circa) di anni fa. Per adesso c’è solo qualcosa di etereo che sembra ricordare questo momento, cioè quella che i cosmologi chiamano radiazione fossile, che sembra permeare l’universo in tutte le direzioni. Peccato però che gli scienziati non ci assicurino che l’universo sia destinato a espandersi per l’eternità, e che potrebbe finire col rinchiudersi in sé e ritornare all’origine, per ricominciare una volta ancora l’evoluzione con una fatica che batterebbe quella di Sisifo. Sì, sarebbe proprio una fatica da sisifo quella della memoria che hai tirato in ballo e non potrai più lasciare a meno di accettare quell’altra soluzione che i cosmologi prospettano, cioè che l’universo finisca, una buona volta, in un buco nero.
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14-04-2008, 21.39.24 | #27 |
Ogni tanto siate gentili.
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Riferimento: L'uomo è davvero una "tabula rasa"?
emmecì
nella memoria non c’è solo tutto il sapere ma anche tutta la poesia del mondo Noor In un cumulo di memorie raccolte ad arte si nasconderebbe quindi la poesia? katerpillar Giro la tua domanda a emmecì poiché il pensiero era suo: io l'ho citato tra virgolette. Saluti. Giancarlo. |
14-04-2008, 21.57.20 | #28 |
Ogni tanto siate gentili.
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Riferimento: L'uomo è davvero una "tabula rasa"?
emmecì
Sì, io so - katerpillar - che tu ti chiami Giancarlo, ma tu non chiamarmi Guido che non sono io (se vuoi chiamami Mario). katerpillar Ciao Mario: il tuo giovanile avatar somiglia in modo impressionante al mio carissimo amico Guido, la sovrapposizione menmonica e la simpatia che nutro per entrambi hanno fatto il resto. emmecì Certo, la tua filosofia della memoria sarebbe veramente giustificata per l’eternità se tutti i fotoni gli atomi le cellule dell’universo dovessero dimostrare che ricordano il momento del fiat di 15 miliardi (circa) di anni fa. Per adesso c’è solo qualcosa di etereo che sembra ricordare questo momento, cioè quella che i cosmologi chiamano radiazione fossile, che sembra permeare l’universo in tutte le direzioni. katerpillar I fotoni, gli atomi e tutte le cellule dell'universo non so se possono ricordarsi del fiat di 15 miliardi di anni fa (non era quella la memoria di cui parlavo), ma, sicuramente, si ricorderanno come si fa ad essere un fotone, un atomo o una cellula, così come il sasso, l'acqua l'albero ecc.: di memoria fisica è permeato l'universo e da quella che si è formata l'attuale memoria. Forse la radiazione fossile potra ricordarsai il fiat iniziale essendo stata causata da esso. A parte tutte le ipotesi, mi è nata la convinzione che la memoria, sia fisica che menmonica, sia la padrona indiscutibile dell'universo e senza di essa, quella che noi chiamiamo realtà non esisterebbe. Ciao. Saluti Giancarlo. |
19-04-2008, 07.00.51 | #29 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'uomo è davvero una "tabula rasa"?
Giancarlo, guarda se posso interpretare così ciò che tu chiami memoria, nello scenario in cui per me opera la filosofia, cioè la certezza che una verità assoluta non può non esserci anche se non la conosciamo - e la possibilità che l’uomo, ma in realtà l’intero universo, ha di cercarla. Uno scenario dominato da due forze o istanze supreme, quelle che io chiamo l’assoluto e la storia - l’assoluto come obiettivo irraggiungibile della ricerca, la storia come lo svolgersi della ricerca attraverso l’evoluzione cosmica e umana.
Un’evoluzione che si realizza attraverso la conservazione di ciò che è stato per aprirsi a ciò che può essere, cioè a un futuro che non sarebbe tale se non fosse anche passato. Non è questa, in fondo, l’essenza della memoria? E poiché la ricerca dell’assoluto non può essere concepita che come un processo senza dogmi né limiti, si può dire che lo scenario si compendia nelle due parole: assoluto e infinito. |
19-04-2008, 13.52.51 | #30 |
Ogni tanto siate gentili.
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Riferimento: L'uomo è davvero una "tabula rasa"?
emmecì
Giancarlo, guarda se posso interpretare così ciò che tu chiami memoria, nello scenario in cui per me opera la filosofia, cioè la certezza che una verità assoluta non può non esserci anche se non la conosciamo - e la possibilità che l’uomo, ma in realtà l’intero universo, ha di cercarla. Uno scenario dominato da due forze o istanze supreme, quelle che io chiamo l’assoluto e la storia - l’assoluto come obiettivo irraggiungibile della ricerca, la storia come lo svolgersi della ricerca attraverso l’evoluzione cosmica e umana. Un’evoluzione che si realizza attraverso la conservazione di ciò che è stato per aprirsi a ciò che può essere, cioè a un futuro che non sarebbe tale se non fosse anche passato. Non è questa, in fondo, l’essenza della memoria? E poiché la ricerca dell’assoluto non può essere concepita che come un processo senza dogmi né limiti, si può dire che lo scenario si compendia nelle due parole: assoluto e infinito. katerpillar Mi sembra che in quello da te citato la memoria faccia la parte della prima donna, anche se poi vogliamo spostare, giustamente, il pensiero verso altri lidi. Per dirla tutta, caro Mario, a me della memoria non interessa nulla, poiché la ritengo solo un mezzo importantissimo senza il quale non esisterebbe nulla: ma sempre di un mezzo si tratta. Gli altri lidi, prossimi, a cui guardare, a mio modo di vedere, dovrebbero essere i significati di tutto quello che vediamo e proviamo. Salire i gradini uno per volta, così come ha fatto la scienza, la filosofia e tutte le altre discipline fino ad oggi, anche se sembra che questa metodica non sia nemmeno concepita dal Dubbbio, per il quale, se ho compreso bene: o si portano le prove o non si è credibili.... Sembra facile. Saluti. Giancarlo. |