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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
25-03-2008, 14.00.35 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 297
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Domande e vituperii.
Caro Artigiano della FIilosofia,
non essendo io Cristiano, anzi, dubitando pur che gli dei siano, non ho ragioni, per cui debba vituperare al matrimonio di papi e cardinali. Ma la mia domanda era ed è: qual è il nesso, se pur sia un nesso, che lega il matrimonio cardinalizio e pontificio coll'argomento proposto circa il dominio servile e la servitù dominante dell'Hegel ?. Anakreon. |
25-03-2008, 21.38.36 | #15 | |
Ospite
Data registrazione: 22-03-2008
Messaggi: 23
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Riferimento: Domande e vituperii.
Citazione:
Io vivendo ai margini di una foresta in una montagna, dove l'unico mezzo di comunicazione con il mondo contemporaneo è internet, non leggo libri.. non vedo la televisione ..non sento le notizie della radio.. forse sono anche un emarginato.. ma tutto sommato ci posso stare. Pure il mio nik deriva da una necessità di trattare tutto come un Artigiano.. filosofo sia per nutrirmi che per tutto il resto.. chiedo venia e mi scuso di nuovo.. ArtigianoFilosofo |
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26-03-2008, 15.31.49 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 297
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Colpe assenti e nessi sfuggenti.
Caro Artigiano della Filosofia,
non leggere l'Hegel non è una colpa, al meno per me, se non per altro, perché io stesso non l'ho mai letto: lo studiai solamente, trentacinque anni or sono; per altro con poca cura, perché non m'allettava affatto. Ma, letto o non letto Hegel, il nesso, tra matrimonio dei principi della Chiesa e figura del servo dominante e del padrone servente, mi sfugge tuttavia. Anakreon. |
26-03-2008, 18.09.34 | #17 | |
Ospite
Data registrazione: 15-03-2008
Messaggi: 12
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tornando al tema
Citazione:
Infatti non è che esiste una colpa...pure io non è che mi sia messa a leggermi la Fenomenologia, semplicemente ce l'hanno spiegata a scuola e, dal momento che mi piace filosofia e non la vivo mai passivamente, mi sono messa a riflettere su questa dialettica. Secondo me il problema del rapporto servo-signore è che il signore non ha ben chiaro quale sia il tipo di dominio che vuole ottenere...almeno, è una lotta per la vita e per la morte che l'ha portato ad essere signore e l'altro servo, ma a quel punto il signore cosa vuole?Il suo dominio l'ha dimostrato,se vuole annullare l'altro perchè non lo uccide(fisicamente o moralmente)? L'obbligarlo a svolgere mansioni al posto suo può fiaccarlo moralmente, fino al punto di mortificarlo in un'umiliazione atroce, ma evidentemente non abbastanza se il servo arriva a rendersi conto che il potere è nelle sue mani e che può cambiare le carte in tavola. Forse il padrone è già servo in partenza perchè schiavo della propria confusione interiore, che tenta di sopprimere o nascondere imponendosi fuori di sé. (OT x ArtigianoFilosofo: gli Imam nella religione islamica si possono sposare, così come i pastori protestanti e tutti gli altri esponenti religiosi delle religioni del Libro(gli altri non lo so), perchè non c'è l'obbligo del celibato che è stato imposto soltanto dalla Chiesa romana-e personalmente non capisco il perchè, forse perchè si credono sopra gli uomini...?) |
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26-03-2008, 23.59.45 | #18 | |
individuo confuso
Data registrazione: 26-03-2008
Messaggi: 9
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Riferimento: tornando al tema
Citazione:
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27-03-2008, 10.15.19 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Servo e padrone
Mi pare di aver cercato, nel mio precedente messaggio, di chiarire il problema servo-padrone nei limiti in cui può essere inteso se ci fermiamo alla Fenomenologia dello Spirito; però non si può dimenticare come il problema – tradotto in termini economico-sociali - non scomparve dall’orizzonte di Hegel e rimase ben vivo nella sua scuola, tanto che, a prescindere dal generale ritorno all’ordine tradizionale cioè all’assolutismo prussiano di cui Hegel era divenuto l’araldo filosofico, i suoi discepoli furono pronti ad affrontarlo non appena le condizioni lo permisero, quando cioè in Europa si diffusero i temi liberali della lotta allo Stato assolutistico e le critiche socialiste alla società borghese. I giovani della cosiddetta "sinistra hegeliana" sembrarono allora riprendere la fiaccola agitata in Francia dall’illuminismo, anche se la situazione era ben diversa, e – come rilevò Engels - Hegel poteva essere utilizzato, allo stesso tempo, da conservatori e progressisti, anche se questi avessero contestato il famoso concetto hegeliano che identificava realtà e razionalità: lo stesso Hegel, d’altra parte, aveva detto che, nel corso dell'evoluzione, ciò che prima è "reale" diventa col tempo "irreale", e ad esso subentra una nuova più razionale realtà: un cardine della sua dialettica. La sinistra hegeliana accentuava appunto l'interesse per la dialettica contro il sistema, deducendone che non vi è nulla di definito, di sacro, in quanto tutto è destinato a trasformarsi, passando da stati inferiori a stati superiori di perfezione. Come si vede, il piccolo seme, ovattato nella Fenomenologia, avrebbe dato frutti importanti, che sarebbero maturati durante l’Ottocento, soprattutto in coincidenza con i momenti rivoluzionari europei, destinati però, non solo in Germania, a finire nella reazione e nel ritorno all’ordine.
(Scusate se mi sono dilungato su Hegel, ma mi pareva, dai messaggi, che alcuni non conoscessero bene il filosofo e desiderassero chiarimenti). |
27-03-2008, 12.14.03 | #20 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 297
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Conservare e sopprimere.
Caro Carlo,
il padrone non può sopprimere la servitù, se al meno vuol conservare il suo dominio; ma può ben sopprimere il singolo servo, se pur siano altri servi, che sostituiscano nel servizio quello soppresso. Per altro il medesimo argomento, che proponi, potrebbe, inverso, valere per il servo dominate, il quale, soppresso il padrone servente, non sarebbe più servo di nome, ma neppure padrone di fatto: in somma, converrebbe che ciascuno dei due rimanesse nel suo stato. Forse è proprio questo, che l'Hegel voleva significare: che ogni stato umano non è mai né tanto turpe né tanto delizioso, quanto, a prima vista, appaia ?. Certo, è necessario vedere la servitù nel dominio ed il dominio nella servitù: ma, con un po' d'esercizio, anche questo si può osservare. Quello che, tuttavia, penso poter notare, è che gran parte dei mortali sono sempre stati, sono e forse saranno sempre irrimediabilmente ciechi, se è vero che i servi inclinano a fuggire la servitù, desiderando il dominio, ed i padroni a conservare il dominio, spregiando la servitù. Anakreon. |