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02-06-2011, 21.44.27 | #66 | |
Cioraniana Incrollabile
Data registrazione: 04-07-2010
Messaggi: 154
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Riferimento: Nichilismo
Citazione:
purtroppo non ho bencapito tutto... anche se ho trovato molto affascinante il tuo modo di esprimerti ..eh magari fossi anch'io a questi livelli..ma ci arriverò, forse... comunque io credo che il Nichilismo, -io comunque ho una visione molto alla Herzen , alla "Dall'altra sponda", che poi è un autore basilare per me...adoro e "ho fatto mia" a sua "meditazione sulle rovine" , così come adoro Jean Paul e le sue lamentazioni..il "sentirsi orfani", che è il tano più bello che ho letto in merito al "Fascino del Nichilismo"- comunque, io credo che il Nichilismo sia una sorta di "medicina amara da mandare giù"... è amara, amarissima..però dà i suoi risultati... si impara a non avere più paura delle conseguenze delle azioni (le proprie e quelle degli altri),dell'angoscia... anche se fondamentale per me è stata una pagina di Kierkegaard, presa dalla "malattia mortale" -non amo le altre opere- dove è analizzato proprio bene ciò che intendo dire, cioè il dolore, talmente acuto e persistente, che ti fa diventare "una sorta di demone che protesta contro tutto l'universo." penso che per il Nichilismo sia la stessa cosa...addentrarsi nelle frasi nichiliste, dove tutto è nulla, penso che faccia star bene..perchè "ci si stufa",quasi "ci si addormenta" di fronte all'angoscia, ecc. è come se facessero male una sola volta, poi quando li affronti faccia a faccia, ti sembrano svuotate, quasi banali, inevitabili... io penso sia questo il grande merito di molti autori, quello di averci messo faccia a faccia con il dolore, o il male ecc e di averli "vinti" almeno per un pò. io quando leggo Cioran, dopo mi sento bene, perchè e come se non mi importasse più ciò che mi fa star male da molti anni. Sto bene anche se leggo Altizer e la sua visione kenotica di Dio, sto bene se leggo Stirner ecc. se invece leggo autori "positivi" non sto bene, anzi, mi arrabbio di più, perchè mi sembrano falsi, di melassa... |
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03-06-2011, 15.12.47 | #67 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-01-2010
Messaggi: 89
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Riferimento: Nichilismo
Nel corso della vita molti soffrono ma pochi elaborano o costruiscono una filosofia a causa di e su questo fatto. Considero riduttivo mettere in relazione l’adesione ad una filosofia con una malattia o una perdita subita. Nel caso del nichilismo mi appare ancor più incomprensibile, come soppesare la gravità, la pesantezza di un evento rispetto allo scivolare e precipitare di ogni finalità o realtà nel nulla?
Perché il dolore, l’angoscia, l’indifferenza hanno uno status diverso rispetto alla gioia, alla meraviglia, alla felicità nella filosofia nichilista? Non sono anch’essi destinati a finire? Il nichilismo si concentra sulla potenza distruttiva del nulla, ma la distruzione a sua volta è creazione del nuovo: i fini, i valori, gli esseri muoiono ma rinascono, seppur diversi. |
05-06-2011, 15.11.14 | #68 | |
Cioraniana Incrollabile
Data registrazione: 04-07-2010
Messaggi: 154
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Riferimento: Nichilismo
Citazione:
Non è riduttivo "usare" alcune frasi filosofiche per "lenire" il proprio dolore. Io "uso" Cioran e Camus, è vero, forse li "rimodello" a mia immagine, ma in fondo, è una cosa così sbagliata? Non credo, anche perchè penso che al di là dell'uso, spesso "mitizzato" (lo so, abbiate pietà... ) che ne fa Femme Fatale, di queste frasi filosofiche, penso sia comunque utile in termini "spirituali" avvicinarsi alla filosofia non dal punto di vista scolastico (esempio di frase usata da qualcuno che è obbligato a studiare filosofia in un liceo e tutto ciò lo annoia : "che palle, domani ho l'interrogazione su Kant, ma per la verifica scritta mi faccio il bigliettino") ma avvicinarsi alla filosofia per l'esigenza di "ascoltare ciò che qualcun altro ha scritto\detto sul dolore". O almeno, questo è il mio caso. Senza evento catastrofico io non mi sarei interessata a questi libri.Non li leggevo nel 2002, non mi interessavano questi argomenti.Non mi chiedevo nulla, nè sul senso nè sul Nulla.Non ero consapevole di niente. Sicuramente era un bene...no? "Vivevo beata" Non credo che il dolore finisca.Nella vita a volte non finisce mai.La gioia più probabilmente finisce. è solo la momentanea assenza del dolore. Ma questo lo ha espresso Schopenhauer, che non ha di certo bisogno di presentazioni, men che meno nei post di Femme Fatale per questa tua frase - veramente bellissima- "Il nichilismo si concentra sulla potenza distruttiva del nulla, ma la distruzione a sua volta è creazione del nuovo: i fini, i valori, gli esseri muoiono ma rinascono, seppur diversi." sono d'accordo con te, a patto di considerare questa "nuova creazione" dopo "la gioia della distruzione" -sempre Herzen!- non una costruzione materiale,(esempio: migliorare le condizioni di vita) ma più da "gnosi" interiore, estremamente intimistica. |
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13-08-2011, 12.21.03 | #69 |
Cioraniana Incrollabile
Data registrazione: 04-07-2010
Messaggi: 154
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Riferimento: Nichilismo
negli ultimi mesi mi sono interessata a Kant.
penso di averlo capito nelle sue linee fondamentali. nessuno tra voi trova che il per il fatto che noi non conosceremo mai la vera essenza di un oggetto, ma conosceremo sempre e solo la sua apparenza, questo sia un preludio o quasi una dimostrazione del fatto che l'essere umano è solo un povero burattino convinto, illuso di sapere le cose quando in realtà non conosce niente?e mai conoscerà qualcosa?nè il tempo, nè lo spazio...? non vedete dietro questo concetto del noumeno una sorta di Nichilismo, di negazione della capacità umana di conoscere o saper fare qualcosa? |
14-08-2011, 18.16.37 | #70 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 1,363
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Riferimento: Nichilismo
Citazione:
Comuque è usare la filosofia come fosse una religione! La religione è perseguita anche per proprio conforto, la filosofia è perseguita per amore del sapere, per amore della verità e la vertità è neutra: non è ne confortante nè sconfortante...è la verità o tale vorrebbe essere. Neutro, indifferente, impassibile deve essere il filosofo nei confronti della filosofia se vuole veramente rendersi conto. Altrimenti è solo un fruitore...anzi un falso fruitore... se pure distorce. D'altra parte ognuno è libero. E' rimasta nella leggenda l'indifferenza di Diogene a qualunque evento gli potesse capitare. Si dice che la moglie di Diogene, Santippe, fosse piuttosto bisbetica e amasse strillargli. Un giorno mentre Diogene s'intratteneva coi discepoli sotto casa, Santippe, stufa del continuo filosofare del marito che nulla faceva di concreto, gli rovesciò addosso dall'alto della finestra tutte le schifezze delle pulizie di casa. Diogene si limitò ad osservare: tanto tuonò che piovve! |
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