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22-09-2010, 20.24.18 | #35 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Nichilismo
Citazione:
Ovvio che il nichilismo è un concepire, un sentire nella mente del'nichilista...cosidetto...n iente a che fare con un "NULLA" effettivo o creduto. Credo, infatti, che pensare a niente non si possa …finchè siamo coscienti qualcosa pensiamo sempre…anche se siamo distratti o, persino dormienti. Questo però non ha niente a che fare con l’esistenza o meno del “nulla” teistico dell'oltremondo… solo astrazione creduta e temuta...come vera.. Alla fine non tutto ciò che pensiamo ha una necessaria corrispondenza concreta nell’immanente o nel trascendente….e per ciò stesso esisterebbe…o viceversa. Infatti questo “nulla” credo possa avere significato solo come espressione teologica o filosofica…altrimenti diremmo “vuoto”…vuoto fisico. Il nichilismo trarrebbe significato dalla credenza che oltre la morte non ci sia niente: cioè… il “nulla” teistico sarebbe concepibile soltanto in quanto lì prima c’era qualcosa che è stato tolto senza porvi niente di sostitutivo. Comunque è stata ed è la religione stessa...con la fede inculcata... che inducendoci a credere nell’aldilà, crea, per contrapposizione il senso di smarrimento, incapacità e vuoto morale in chi, deluso, non crede più….che è anche un senso di mancanza delle tante meravigliose promesse che la fede implicava…compresa la “legge morale” supposta esclusività divina…o l’aspirazione ad un aldilà concreto. In sostanza il nichilista è depauperato della visione di un Dio che gli è sottratto o che si autosottrae. In quale terribile inferno cadremo senza Dio?! Sfuggendo anche alla logica secondo cui, mancando Dio, non ci sarebbe nemmeno l’inferno. Ma se Dio non c’è allora non può nemmeno esserci sottratto…e infatti l’ateo non è nichilista …è solo ateo! Il nichilista, come interpretato dalla letteratura russa di fine ottocento, è disperato, non vede necessità o possibilità di bene, perché ha perso qualcosa…una parte della propria essenza. L’ateo,(magari l’agnostico), con grande stupore dei credenti, non è disperato ..non ha perso nulla…per lo meno così crede. Citazione:
Si è vero ...tanto rumore per nulla! Prematuro preoccuparsi…o prepararsi, (a cosa e come?) ..per quanto, almeno per noi, per tutti credo, il futuro abbia sempre una fine! Citazione:
Ma veramente dubiterei che la “RELIGIONE” possa vantare diritti di primogenitura nel confuso iter evolutivo del sentire e del pensare umano: forse religione e filosofia in qualche modo strutturate sono nate ed evolute insieme, magari in sintonia o in opposizione a volte, ma solo dopo gli infiniti tentativi di branchi di ominidi incapaci di articolare: magari prima bisognava capire come procurarsi il pranzo e la cena, o cacciare i clan concorrenti, poi magari sarà nata l’astrazione con l’intuizione che forse una qualche potenza sopranaturale, tipo spirito della foresta o dei defunti, poteva aiutare…se gli lanciavi un osso: adorazione e sacrifici! Così facciamo anche oggi...magari con maggior simbolismo Citazione:
Forse la religione, con l’originale concepire e confidare negli spiriti e col successivo contributo alla organizzazione ed all’ordine sociale…tanto che il capo, re o faraone che fosse era sempre …e lo stesso Mosè lo era… anche gran sacerdote, capo spirituale o addirittura divinità…il chè lo legittimava.... Forse le religione dicevo… ha dato spesso il suo contributo alla formazione, all’ordine ed alla sicurezza/strutturazione sociale interiore/esteriore del popolo suddito, gregario, schiavo o cittadino che fosse. La Bibbia è fondamentalmente un manuole dell'arte politica, bellica e sociale tenuta in gran conto fino a tempi recenti...ed anche oggi citata, dai maggiori leader politici...ovvio anche per blandire il popolo religioso...numericamente ancora... superiore agli atei. In effetti la religione è sempre stata coinvolta con la politica e a stretto contatto col potere spirituale e temporale insieme..come succede anche oggi…del resto: il Papa fa visite di stato con discorsi anche politici ed i cardinali partecipano alla celebrazione di Porta Pia. A tutto questo i media dedicano amplissimo spazio...senza alcun accenno ad un trascendente ipotetico o ad un "NULLA" temuto: mi sà che, nonostante la generale miscredenza o agnosticismo incombente...il nichilismo ottocentesco e passionale sia in netto disuso...ed è un peccato...è segno che le vecchie passioni politiche, religiose, agnostiche, anticristo...sono in netto calo nel mondo occidentale ...a parte l'ostilità e la paura per il diversorso, tutto si riduce ad un quieto convivere intellettuale....e, forse, è prorio in questo uniformizzarsi il vero nichilismo...distruttivo. La filosofia piuttosto,forse per la sua mania di ricerca e di verità…anche nel fallimento…ha spesso messo qualche sassolino negli ingranaggi del potere, magari dopo averlo concepito e idealizzato… e nemmeno ha dato grande pace alle anime …anzi…. Per lo meno questa è l’impressione mia….forse da approfondire. |
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26-09-2010, 16.47.13 | #36 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Nichilismo
Qualcuno diverte, Soren, l’idea di morire? Probabilmente perché è giovane, o perché non ha visto una persona cara morire di una lunga morte vicino a sé, guardandola impotente soffrire e pensando a un Dio senza grazia e senza pietà. Così a quel giovane la morte sembra scendere morbida come la sera, pronta a dissolvere i crucci della giornata….Resta, giovane, nel tuo candore, e pensa semmai a lei con le parole del film di Wenders “così lontana, così vicina….”
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27-09-2010, 01.42.36 | #37 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-05-2009
Messaggi: 164
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Riferimento: Nichilismo
non volevo dire che la morte sia "divertente" dico che la possibilità della mia morte preferisco vederla - e forse hai ragione tu, soltanto perché vi sono *probabilmente* lontano - in maniera divertente. con un esempio di questo lato del mio carattere, ti posso dire che spesso se dico qualcosa con certezza - anche di importante - e poi si dimostra sbagliato, scoppio a ridere ( irritando spesso chi mi sta intorno ). quel che voglio dire è che la morte c'è, è ineludibile e allora non trovo un senso vederla in modo tragico quando si prospetta come "possibilità". la morte vera e propria, quando è vicina ( e si, ho avuto "morenti" vicino ) è diversa. non sto parlando della morte degli altri, perché ognuno vive la morte degli altri non solo per quello che è il suo dramma in ciò - anzi penso che la cosa orribile di vedere un'altra persona morire sta nel vedere il dramma che ciò rappresenta per lei stessa: quando mio nonno morì in un incidente sul lavoro, aveva 70 anni e aveva appena sconfitto un tumore. è morto all'istante; io non ho provato molto dispiacere ( certo nessun piacere ) per lui, tuttavia l'ho provato per mia madre e le mie zie, al massimo. quello che voglio dire è che la mia morte e la morte degli altri sono questioni totalmente differenti per le situazioni che generano rispetto a me; è una cosa troppo personale, piena di senso ( o non-senso ) per considerarla sempre col proprio metro. quindi, seppur valuto la mia con ironia, non intenderei mai lo stesso per quella degli altri.
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27-09-2010, 09.05.30 | #38 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Nichilismo
Rinfràncati, Ulysse, il nichilismo non è in disuso – per lo meno il nichilismo in un senso rispondente al termine, cioè il nichilismo filosofico, perché se è vero che la religione combatte questo mostro insieme col relativismo a cui noi laici o filosofi siamo condannati per incapacità di pensare alto, c’è pure una “scuola del pensiero debole” che si limita semplicemente a non ammettere l’esistenza di una verità assoluta, ed evita l’ illusoria possibilità di averla in pugno …In ogni modo è un dato di fatto che per alcuni filosofi la filosofia è nata proprio come antidoto alla paura di quel nulla che sta davanti a noi, giovani e vecchi, assumendo un onere che forse era stato (ma continua ancora ad essere) un “plus” della religione.
Quanto alla filosofica mania di ricercare la verità, beh forse proprio quel non trovarla è il suo imperituro onore, perché il non trovare non estingue il bisogno e l’ansia di arrivare alla meta….ed è questo forse, il prezioso dono del nichilismo filosofico: cancellare tutto quello che non è verità assoluta, lasciando ad essa uno spazio che potrà sempre essere riempito - almeno finché ci saranno animi appassionati a cercarla in solitudine o nell’agora di un forum, come siamo noi. |
01-01-2011, 00.57.26 | #39 |
Cioraniana Incrollabile
Data registrazione: 04-07-2010
Messaggi: 154
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Riferimento: Nichilismo
Ultimamente ho afferrato alla perfezione, quasi fosse un carattere della mia vita, il concetto di esserci heideggeriano e la domanda fondamentale per eccellenza: "perchè l'Essere e non il Nulla"? solo che io personalmente la rivolto, quindi "perchè vedo il Nulla e non l'Essere?". Devo ammettere che anche la lettura del"Muro di pietra" di Severino mi ha fatto riflettere molto.
Io non vedo nessun Essere.Vedo solo il Nulla: tutto va a finire nel Nulla, e quindi come osservò Sartre non c'è differenza tra ubriacarsi o condurre una battaglia. Tutto finisce ugualmente nel Nulla. So che Abbagnano ha proposto l'alternativa del possibile e molto ottimisticamente si augurava che nell'uomo passasse questa crisi di valori, questo anelito al Nulla...ma io non riesco a crederci; ripeto: vedo che tutto ciò che si fa finisce nel Nulla. Io stessa finirò nel Nulla, ciò che faccio, dico, i miei dolori e le mie gioie, i miei sentimenti, tutto. L'unica cosa che mi da un pò di gioia è la lettura -e anche la meditazione- su tutti quei filosofi che sto scoprendo da circa due anni...mi stanno veramente vicino...in fondo loro con le loro opere sono rimasti...forse c'è una speranza che qualcosa rimanga.... posso dirvi che l'ultimo che ho scoperto è Sestov...bellissima l'analisi su Kierkegaard.. mi scuso per il mio linguaggio forse bambinesco...sono ancora agli inizi.. |
11-01-2011, 17.37.31 | #40 | |
Cioraniana Incrollabile
Data registrazione: 04-07-2010
Messaggi: 154
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Riferimento: Nichilismo
Citazione:
Cioran ha affermato che attingere nel Vuoto e nel Nulla a piene mani, fare l'esperienza del Nulla, serve ad assuefarci e a renderci sopportabile il pensiero della morte. Io la penso così. Più si frequentano IL NULLA, IL VUOTO e la disperazione, più si impara a farci l'abitudine e a non temerli più. |
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