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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
18-09-2007, 07.54.55 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: l'uomo al di fuori della selezione naturale?
Mi pare che il dibattito, come tante volte accade, abbia abbandonato il tema iniziale per risolversi in un aut-aut evoluzionismo-creazionismo. Mi pare invece che il collega spento non chiedesse se siamo o no d’accordo sulla teoria della selezione naturale ma che, ammessa questa come punto di partenza, si dovesse ritenere che l’uomo, giunto all’attuale livello evolutivo, sia ormai in grado di influire direttamente sulla propria evoluzione, presumibilmente sottraendola, “grazie alla propria intelligenza”, ai pericoli che possono sorgere dal seno stesso della natura (come l’improvviso diffondersi di virus sconosciuti, fenomeni naturali imprevedibili, incontro con corpi celesti ecc), sia dominando il caso – posso supporre - con una riprogrammazione del proprio DNA….
Ma se anche l’uomo dovesse perdere la partita, non mi sembra che questo basti a scalzare la teoria darwiniana, che non poteva dare e non dà alle specie un’assicurazione per la vita, così che – guarda l’ironia di madre natura – se la nostra specie (che, vorrei ricordare, è la terza specie-uomo che si è sviluppata sul nostro pianeta) dovesse scomparire definitivamente non farebbe che dare una conferma di più alla teoria darwiniana….per concepire la quale occorre togliersi le bende dell’indiana maya cioè dell’illusione che l’uomo sia una creatura privilegiata su tutte, nato come da un getto di dadi (che forse Einstein esiterebbe ad ammettere) per dominare l’intero universo, cioè destinato ad essere non una preda ma un predatore. Lo so che tutto questo lusinga l’uomo, il quale contrappone all’onnipotenza della natura l’onnipotenza del suo desiderio e si serve perfino di Dio per credere di poter vincere la partita, ma forse può ricordare che la stessa fede cristiana ha talvolta dimenticato la leggenda biblica, suggerendo di seguire, oltre le teologali virtù, anche quella così poco gradevole dell’umiltà. |
18-09-2007, 19.55.50 | #20 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 105
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Riferimento: l'uomo al di fuori della selezione naturale?
Ciò che dici emmeci è completamete condiviso, vorrei solo precisare una cosa sul fuori tema, quando ho detto che Hitler leggeva una riga si e una no era infatti per dire che ne l'evoluzionismo ne le teorie nicciane avvallano il nazismo, ma sono solo vittime di strumentalizzazione(lungi da me credere che due dei miei maestri siano idealizzatori nazisti).
Io credo che l'uomo ora sta cominciando a comprendere la sua posizione nella catena naturale, come anello facente parte e non dominatore, e debba immediatamente ridimensionare il proprio rapporto deviato con la natura, coltivato in questi millenni dominati dalla luce di D'io; naturalmente se vuole avere possibilità di venir accettato. Bisogna mettersi bene in testa che sommariamente le cose ( non è certo poco, ma....) che lo differenziano maggiormente dagli "animali" sono l'elevata capacità mnemonica e la capacità di interagire con le memorie accumulate e se stesso. Questi due aspetti, presenti pure in alcuni casi nel mondo animale ma in modo molto più ridotto, vengono studiati dall'uomo sotto diverse nomenclature, dalla storia alla psicologia alla filosofia. L'imbruttimento è la perdita di interesse verso questi campi, rappresenta un ottimo stetoscopio per l'umanità, anche se ancora molto inconpreso. Spento all'inizio era dubbioso sul fatto che l'uomo rigettato in un ambiente "selvaggio" avrebbe avuto la peggio, io credo di avere i miei dubbi sulla sua capacità di sopravvivenza anche agli albori umani.Tuttavia, avendo noi il dono mnemonico e di coscienza, potendo cioè evolvere non solo la nostra forma fisica, ma anche il nostro patrimonio sociale e tecnologico, siamo riusciti a sopravvivere e dobbiamo tenere a mente che come tutti i doni, può essere una sublime vittoria o una ineffabile condanna. |