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Vecchio 11-07-2007, 09.49.06   #21
TheDruid
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Riferimento: Filosofia & Economia

Mmm...Concordo sull'idea del savio(-guerriero) al potere,ma non posso sorvolare sull'ingrediente materialista.
Sono sempre stato convinto che sia portare a termine le idee politico-economiche che le pseudo filosofie di Marx, sarebbe un danno irrecuperabile, sia per il pensiero comune che per la filosofia.
Personalmete si potrebbe dire che questa idea è viziata dall'esperienza,visto che ho vagato per due anni(tempo fa) in un partito extra-parlamentare lenin-marxista(molto rigoroso). Il motivo per cui li lasciai fu che il loro tanto amato materialismo-dialettico li alienava da qualsiasi concetto di arte, o di forma di espressione al di fuori della politica.
A mio avviso come io stesso mi sono sentito rinchiuso, si sentirebbe rinchiuso qualsiasi filosofo.Da quel giorno in poi cominciai a pensare a Marx come il fondatore del consumismo(sembra strano?).

A parte tutto, aggiungerei un pizzico di psicologia, li non importa tanto il nome, senza finire sul Freud superstar o Adler.

Ma l'ingrediente però che secondo me dovrebbe essere fondamentale è l'elemento Personale.
Tutti oggi parlano di democrazia sul modello greco ecc...ecc...
Ebbene questa democrazia è tutt'altro che greca.
Non mi ricordo chi(forse Russel) una volta mi sorprese, dicendo:

Per grandi regni dittature , per piccoli regni democrazia.

Per me è una chiave importantissima, il fatto della polis greca,certo che è impensabile un ritorno, ma oggi addirittura andiamo nella direzione opposta globalizzando!


Ogni uomo a mio avviso deve avere motivazione, deve sentirsi parte del governo Attiva, deve aver la possibilità di scalare la vette sociali, altrimenti non sarà mai motivato, sarà frustato!
Metti noi 2, noi due abbiamo idee interessanti, ma mi sa che ce le porteremo alla tomba! Questo nella polis era impossibile! Perchè v'era quello che io chiamo elemento Personale. L'ho un po buttata li rozza, spero sia motivo di riflessione....
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Vecchio 11-07-2007, 11.58.14   #22
trismegistus
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Riferimento: Filosofia & Economia

Direi che è motivo di riflessione!
Si è presente l'elemento Personale, però l'utopia non nuoce nessuno, giusto?
A proposito di:

Citazione:
Originalmente inviato da TheDruid
Per me è una chiave importantissima, il fatto della polis greca,certo che è impensabile un ritorno, ma oggi addirittura andiamo nella direzione opposta globalizzando!
Ogni uomo a mio avviso deve avere motivazione, deve sentirsi parte del governo Attiva, deve aver la possibilità di scalare la vette sociali, altrimenti non sarà mai motivato, sarà frustato!

Rimane un problema quelli come noi o sono considerati come pazzi, sovversivi, utopici o nostalgici e non sono presi mai sul serio, poi c'è da considerare per me (per te non so) il biglietto da visita di Filosofo che nel mondo moderno non guasta mai per una "non presa di considerazione"; forse quando il grande frassino Yggdrasill risorgerà e mostrerà all'uomo che egli non deve cadere affinchè non si avveri la profezia del Ragnarock allora forse l'uomo smetterà di pensare ai soldi e forse penserà di più alla mente; Ergo quindi al Sapere.

Ultima modifica di trismegistus : 11-07-2007 alle ore 17.38.57.
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Vecchio 11-07-2007, 14.48.44   #23
TheDruid
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Riferimento: Filosofia & Economia

Che bella la mitologia nordica!Che fascino!
E pensare che la maggior parte delle persone pensano si limiti al signore degli anelli .
Persino i giapponesi ne sanno di più di noi che ce l'abbiamo a due passi.
Scusa ma mi intristisco a parlarne. Ed ecco la nuova moda: la globalizzazione.

Globalizzazione = Unione Economica Modiale.
Globalizzazione = Buttare nel dimenticatoio centinaia di etnie e movimenti culturali.
Globalizzazione = La religione per le masse. Sconfitta dell'individuo.

Andare contro questo processo è molto più che mettersi un' (A) sulla maglietta.
Forse è questo uno degli obbiettivi del filosofo moderno, la salvaguardia dell'individuo, una specie in via d'estinzione.Il problema è che poi ti cominciano a dare nomignoli svilenti(come hai fatto notare tu), e anche se non vuoi ti strumentatalizzano politicamente.
Manca onestà, cè troppa ingenuità, ma mi vedo bene di dar la colpa al popolo.
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Vecchio 11-07-2007, 15.43.40   #24
trismegistus
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Mi sorprenderebbe se qualcuno sapesse chi è la dea Hel o chi sia Loke, comunque mitologia a parte...

... Torniamo a noi, sì la globalizzazione è un'altro problema legato a quanto detto inizio discussione, tutto è nato perchè la sete di denaro di qualcuno voleva espandersi fino a succhiare l'ultima goccia di denaro dal mondo, cosa accadde in seguito?
Tutti dovevano partecipare a questa masochistica operazione di economia globale atta a rendere unico il mercato sotto euguali leggi in modo da togliere la concorrenza tra i singoli paesi (fregandoli in tal modo!) e permettere uno scambio di merci che a vista doveva essere prolifico.
Prolifico per chi commercia in grosso, mentre tutti gli altri rimagono intrappolati in questa maglia costringente (compresi anche i piccoli commercianti che all'inizio ben vedevano questo libero scambio e questa maggior libera circolazione delle merci).
Questo a me non piace perchè i singoli paesi non sono più indipendenti, adessono nessuno può comportarsi come vuole con chi vuole perchè altrimenti questi non gli fornisce più la minestra per la cena! Ma dove siamo, vergognamoci non siamo più nemmeno capaci di farci la minestra, che vergogna... ... scherzi a parte penso che presenta vantaggi (l'unico che conosco è la varietà delle merci e basta, se qualcuno ne conosce altri me lo indichi per favore) e svantaggi (interdipendenza, ricatti economici, impossibilità di trattare il mercato interno ed estero come di dovere e così via). E' vero che tutto ciò può aver portato più diversità e ricchezza, ma a quale prezzo? Quello della singolarità di ogni paese.
A parte la globalizzazione economica avviene anche una globalizzazione culturale, il modello anglo-americano tanto sbandierato e in voga che si radicato nella cultura occidentale solo perchè ci hanno aiutato in guerra, va bene ricambiare i favori ma se devo essere liberato per essere nuovamente schiavo non saprei cosa pensare. Un modello basato più sull'immagine (fosse solo una questione estetica lascerei perdere ma qui si parla anche di inganno e pessima etica) a scapito della cultura libera e pura che deve essere invece schiava del consumismo e dell'utile, perchè ciò che non produce e non fa guadagnare non è degno di merito (Io invece studio Filosofia e sarei proprio curioso di sapere che né pensa questa gente dell'Ermeneutica e dell'Ontologia, voglio proprio vedere come le mie speculazioni dell'Essere o non Essere oppure sul Perchè dell'Arte e della Vita possa fruire loro soldi verdremo , vedremo ... ), esempio lampante per le ricerche scientifiche specialmente in campo medico dove la produzione e la ricerca di vaccini e farmaci a minor costo e a maggiore efficacia sembrano essere ostacolate; forse dai tra poco avremo la tassa della salute con una morra annua se non prendiamo l'influenza!
A questo si aggiunge una religione di massa, quella del dio-denaro per cui noi dobbiamo riverirlo e averlo, averlo fino ad impazzire dalla voglia di averlo, per cui noi dobbiamo lavorare e così facendo alimentiamo la macchina del commercio, ma essa è come una droga e vuole sempre di più da noi finchè non moriamo o la nostra pensione sarà solo una facciata per nascondere l'ultimo vampirismo del sistema per prelevare denaro e distruggerci oppure per vederci come lumache striscianti succubi del suo malevole charme.
In questo subbuglio di globalità le città si adattono diventano globali se ne vedono di novità, tanta nuova gente (forse un'alttro pregio dato che le stesse facce dopo un po' annoiano) ma tutti quanti schiavi di una società maligna che vuole, vuole ma in cambio dà poco o niente.

Per concludere ti richiamo una frase, completala, inizia così:

La morte del singolo...


Ultima modifica di trismegistus : 11-07-2007 alle ore 20.37.59.
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Vecchio 11-07-2007, 20.03.59   #25
TheDruid
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Mmm.... non mi ricordo...ce ne sono tante, sparo Stalin.

...è una tragedia, la morte di tanti è una statistica.?

La più famosa, non ho molta memoria, spero di averci azzeccato

Cmq, ottimo, piccolo manifesto no-global!

Non so che dire, certi giorni penso che è mio dovere di uomo pensante
dare almeno una picconata a questo muro di stupidità.
Certi giorni penso e dico, ma chi me lo fa fare di andare
dove tutti remano contro(bendati naturalmente).
Questa è l'eterna tristezza che vivono gli amanti del sapere,
li accompagna dai secoli dei secoli.
La storia ci insegna che nulla è duraturo, anche la globalizzazione
dovrà cadere, ma non cambierà mai niente se non cade per mano
dei filosofi.
Non mi ricordo chi, ma qualcuno disse che il più grande nemico
del filosofo è il denaro, chiunque sia stato, forse non si rendeva
ancora conto di quanto fosse vero.
Il problema è che siamo costretti a giocare, chiunque se ne voglia
tirar fuori anche solo per protesta, giocherà anche solo respirando.
E mentre il popolo gioca a monopoli e i presidenti a risiko, a noi
tocca quel gioco a cui non si vince niente, ma è il più bello da giocare.


Ti lascio con un aforisma del mio amato Friedrich

Di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore.
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Vecchio 11-07-2007, 21.44.04   #26
Caesar
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Citazione:
Originalmente inviato da trismegistus
La Filosofia è stata per molto tempo il filo conducente della vita morale, etica e giuridica della società.
Successivamente con il distacco e la specifizzazione delle varie discipline eese si sono allontanate sempre più dal loro filo conduttore filosofico.
A mio detto l'ultimo tentativo di imbrigliare le discipline socio-economiche (in particolare le economiche) sotto un sistema è stato nell'opera "Il Capitale" di Marx, ovviamente però il più grandee completo di tutti i sistemi è stato però quello di Hegel.

credo che marx abbia analizzato bene il problema ma non sono d'accordo con la soluzione. è troppo materialista e nn lascia spazio ad una visione trascendente, quindi metafisica. Hegel invece con il suo sistema complesso è soggetto a varie interpretazioni e nn è un bene a mio parere.
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Vecchio 11-07-2007, 23.48.25   #27
trismegistus
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Azzecato la frase è di Stalin, la forma che ti proponevo Io è un po' diversa dall'originale che invece suona così:

Citazione:
Originalmente inviato da Stalin
Una singola morte è una tragedia, un milione di morti è una statistica

Comunque anche i più grandi e gloriosi imperi sono destinati a cadere, e l'impero del denaro non fa eccezione.
Penso che l'unico Impero che farebbe eccezione è quello di Platone (o meglio la Repubblica): quello della Filosofia e del Sapere.

Come giustamente nota Caesar, Marx è troppo materialista e non pone la questione metafisica ed Hegel come sappiamo ha costruito il Sistema ma la sua ampiezza e complessità è soggetta a troppe interpretazioni; quanto dici è vero e sono d'accordo con te, ma adesso voglio chiederti invece cosa né pensi dell Republicca di Platone, forse uno dei classici relativo all'argomento di Filosofia-Politica?

A TheDruid ricambio il tuo aforisma di Friedrich con questo del buon Epicuro, che ben si adatta all'argometo che descriviamo:

Sappi che il dolore, quando dura, è sopportabile e, quando è forte, è di breve durata; e ricordati che il saggio è felice anche tra i tormenti.

Ultima modifica di trismegistus : 12-07-2007 alle ore 08.56.22.
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Vecchio 12-07-2007, 13.53.01   #28
TheDruid
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La mia sulla Repubblica è questa:

Se ne vedono svariate interpretazioni e giudizi(e anche tristi citazioni demagociche), tuttavia l'errore più diffuso è il valutarla col senno di poi.
Anche Popper con una superficialità che non è da lui la definisce nemica della libertà, della società aperta, e fondatrice dei totalirismi.
Chi vive con l'egalitè sulle spalle,ha generalmente questo giudizio, chi invece si è scrollato di dosso questa pesante menzogna, riesce a coglierla in profondità.
Io personalemente, la vedo come si un modello utopico, ma il più affascinante mai scritto.
Platone nasce prima dei grandi imperi, e non gli passa nemmeno per la testa di fare uno stato più grosso di una polis, la rigidità delle caste, e la scelta di chi vi deve appartenere, secondo me è il punto debole perchè è superutopia.
Manca il dinamismo che è necessario in uno stato, e qui metterci un pizzico di filosofia eraclitea non gli avrebbe fatto certo male.
Fuorviante la classificazione dei vari tipi di stato, e geniale l'idea del filosofo a capo dello stato.
In generale, La Repubblica per me è un idea non più attuale, ma certamete che ha molto da insegnare e da cui si possono prendere un infinità di spunti interessanti....In fondo è Platone ...
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Vecchio 12-07-2007, 17.10.45   #29
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Utopico come anche il mito di Atlantide, che rappresenta l'archetipo di una società composta da esseri perfetti e perfettamente funzionanti, ma che quando persero questa perfezione attraverso la corruzione essa è implosa in sé stessa autodistruggendo la società stessa.
Il Filoso o un consiglio di filosofi a capo di uno stato è una grandiosa idea, peccato che anche questo sia un'ideale da portasi nel Valhalla.
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Vecchio 18-07-2007, 17.58.20   #30
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Il dio-denaro corrompe, distrugge, droga, esaurisce tutti i suoi accoliti, eppure è riverito (miliardari), ricercato (affaristi) e pure studiato dai suoi teologi (economisti e finanzieri), come ogni culto ha le sue feste ed i suoi luochi di ritrovamento dove i credenti discutono, teorizzano e trattano della loro divinità (la borsa).
Eppure Dio o megli gli Dei non dovrebbero essere morti?
La divinità doveva scomparire con la perdita di valori e con essa la perdita di ogni punto di riferimento che avrebbe prtato a nuove deità.
Eppure questo processo è stata un'arma a doppio taglio, poichè le divinità spirituali nel senso classico sono morte e sono state sostituite dalle divinità materiali, che danno ricchezza e potere: il denaro e l'economia, con essi anche tutti i campi a loro correlati.
Questo è stato un'evento catastrofico che come una malattia si è diffuso, ha contaminato e anche ucciso la maggior parte delle Conoscenze e delle Scienze.
In primis tra le Scienze l'informatica e l'ingegneria, hanno perso il lauro e simboli del potere scientifico affinchè divenissero semplice e sporche marionette in mano al potere e all'economia; succcessivamente chimica e ficica, sempre più legate all'industria e alla produzione; dopodichè fu la volta della medicina e delle scienze biologiche, dalle quali si iniziò a trarre profitto quando nacquero le imprese biotecnologiche e si scoprì di avere le possibilità per sottomettere la natura e fare soldi con essa e la nostra salute; l'ultima vittima, la qualè però è ancora in degenza e non in stato di malato terminale, è la matematica contaminata dalla vampiria di economia, informatica, fisica ed ingegneria che per aumentare i loro profitti non disdegano neppure l'idea dell'omicidio matematico dato che per loro la matematica è un mero strumento e non una Scienza libera, come invece è.
Attualmente la Filosofia è tra i supertiti, non mi stupirebbe che però possa decedere per via di un traditore (qualche scienza superstite o arte corrose dallinvidia) o per soffocamento poichè il virus-denaro consuma ossigeno e lo toglie a chi mostra verso di lui della resistenza.
Probabilmente non è il denaro o l'economia in sé che uccide ma forse il loro connubbio con il potere insieme all'idea di progresso, non ideologico o teorico, non in questi sensi ma in senso materiale-tecnologico che diventa nocivo e assassino poichè attraverso questi veicoli di malattia egli prospetta accrescimento e sempre più potere, potere anche duraturo se non eterno dato che un'oggetto o una tecnologia difficilmente si elimina dalla società.
In campo sanitario e salutare questo accanimento tecnologico è giusto, come pure in tutte le occasioni che aiuta la vita, è distruttivo e pestilenziale, quando c'è di mezzo la Teoria, la Scienza e la Conoscenza che quando propengono per una via astratta e priva di applicazioni, si inimica la tecnologia la quale vuole da esse sempre più nutrimento togliendo ad esse la possibilità di evolversi.

Forse se il Sapere tornasse Teoretico e "inutile nel senso applicativo", come diceva Aristotele a riguardo della Filosofia che per Lui era la più generale e "meno utile" delle scienze, se tornassero a somigliare alla Filosofia, forse anche le altre scienze gurirebbero e solo allora, nel momento in cui la Scienza tornerà a pensare solo a sé stessa e non al potere della società, solo allora Essa progredirà fino a tendere sempre più velocemente al Sapere Assoluto; il quale anche se non si raggiungerà mai, si sentirà di averlo sempre più vicino.
trismegistus is offline  

 



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