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13-05-2003, 15.02.38 | #22 |
Ospite abituale
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visè, ah, visè (sospiro)
Per millenni l'uomo ha creduto che il fulmine fosse la causa e il tuono l'effetto: lo so che il tempo ci sembra e funziona pure abbastanza checazzo, ma il problema ce lo dobbiamo porre quando non funziona piú. Qualcuno ha detto che il tempo e lo spazio sono la stessa cosa, ma in due misure diverse.
E quando si parla di determinismo, non capisco la tua posizione: sembra sempre che tu sia d'accordo, ma che, allo stesso tempo, tu non sappia che fartene. Io credo che ci sia una certa differenza tra l'essere un animale e il sapere di essere un animale. Non forse tu credilo? (influenze teutoniche). [oggi ho deciso che faccio lo sborone] |
13-05-2003, 15.15.54 | #23 | |
Ospite abituale
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Re: saluti e baci?
Citazione:
ops!!!!! chiedo umilmente venia, ma non avevo proprio più letto questo forum!!! In verità neanche altri ... dunque dunque, partendo dalla fine .. no, ma che fatto personale .. giocavo non hai visto la smorfietta??? poi .. sinceramente rileggendo ... mi risulta ostico pure a me .. sai getti istintivi del momento! Mio fratello un fisico??? no manco un pò .. e poi che c'entra lui????? Boh Comunque credo che al momento volessi intendere che il tempo viene avvertito da noi come manifestazione del momento presente e come ricordo passato e percezione futura. Potendo viaggiare ad una velocità pari a quella della luce .. diciamo che le distanze (spazio /temporale????) si ridurrebbero ... quindi ... che voglio dire? Che parlare del tempo è come parlare di Dio. E' solo una questione di percezioni. Io che di teorie spazio temporali ne so ben poco .. la vedo un po così ... chiedo davvero scusa per il ritardo non voluto ... cià! p.s. sono carina, ma non so se ti abito vicino ... |
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13-05-2003, 16.04.49 | #24 |
Ospite abituale
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Che t'aggiu a dicere, che t'aggiu a facere (non so in quale strano idioma abbia espresso questa mia stupefazione… influenze sardo maccheroniche?).
Che vuoi che possa farci, non so neanche io se sono d'accordo o meno col concetto di tempo da te espresso (anzi, di non tempo), sono però d'accordo con quello da me espresso. Ma, lasciami dire ma… (mi piace la suspance); ma che cosa? Azz, quasi quasi non rammento più… Ah, si, ecco! Capisco il tuo concetto, ma francamente non riesco a possedere una mente tanto contorta (in senso buono) da riuscire ad immaginare il verificarsi di un evento successivo in assenza di quello che lo ha prodotto, e ancor meno un ipotetico rimescolamento di carte per cui il prima giunge dopo e il dopo prima… quest'ultima astrusità, mi piace immaginare possa verificarsi nell'eventualità di un terremoto 'interdimensionale' che colpisca 'l'orizzonte degli eventi'. L'intero agire umano e il complesso delle speculazioni umane (filosofiche, ideologiche, mistiche, goliardiche … si, non stupirti, anche la satira ha i suoi tempi precisi di realizzazione) si estrinsecano poggiandosi su basi precostituite… quanto più sono solide queste basi, tanto maggiore sarà l'influenza che generano sugli eventi che percepiamo in successione. Io non confido troppo sulle capacità speculative della mente (anzi, in questo caso intuitive). La mente da sola non rassegna il contingente… essa specula sul contingente… e se facessimo troppo affidamento su questo costrutto rischieremmo di trovarci ben presto proiettati al di fuori dalla realtà cogente. Viceversa, la mente speculativo/razionale, con l'ausilio di quella speculativo/intuitiva e di concerto con una corretta capacità empirico/sensoriale (empirica?), inevitabilmente supportata da strumenti tecnologici all'uopo predisposti, sono in grado di proporci uno spaccato della realtà abbastanza convergente. Convergente verso quale centro? Ma che ne so io, perché domandi a me? Azz, qualcuno ha detto che certe pippe sono appannaggio dei soli iniziati. Ma certo! Aspetta, il centro… altro non potrebbe essere che quanto da sempre è stato supposto ed esperito… il tempo e il suo ineluttabile scorrere hanno un verso… unidirezionale (fatte salve eventuali e non escludibili, almeno teoricamente, macchine che invertano la direzione della freccia). Insomma, c'è poco da dire, o qualcuno riuscirà a far percepire altro rispetto a quanto umanamente e quotidianamente osservabile, o penso che la tua teoria sia un'affascinante ipotesi… dogmatica… che tale resterà… intanto, noi, comuni mortali, continueremo a vivere e soffrire a seguito del succedersi di eventi che, tempo per tempo, iscriviamo nell'ambito di una sequenza temporale il cui verso direzionale scorre da destra verso sinistra, e mai in senso opposto (solo per i destrimani, i Leonardiani ribaltino il concetto). Rileggo con calma e mi domando, ma che cavolo avrò mai voluto dire? Son certo che almeno tu saprai comprendere… ahhh, prima di chiudere, una prece, quando capisci spiegami… tanchiu Ciao P.S.: Ciao Kri, davvero sei carina? Ti telefono? |
13-05-2003, 16.05.36 | #25 |
Ospite abituale
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visé, posa l'osso!!!
cra Kri, non ho capito uguale ma immagino che sia colpa mia.
non preoccuparti per le distanze: l'amore non ha età, è ceco, ed è pure disposto a fare tanti chilometri: unica legge flirtiamo in pubblico che è piú divertente. Un appunto: sono talmente brutto che le anatre mi hanno ammazzato bambino. Sayonara. Ultima modifica di Antonio Franco : 13-05-2003 alle ore 16.09.00. |
13-05-2003, 16.17.52 | #26 | |
Ospite abituale
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Citazione:
lascia stare in realtà non avevo niente da dire ... Ultima modifica di kri : 13-05-2003 alle ore 16.20.47. |
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14-05-2003, 17.31.32 | #28 |
Ospite abituale
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visechino?
Ho riletto e compreso.
Forse. Volessi dirmi che tra intuito, speculazioni e sensazioni il modello piú pratico sul quale basarsi - affinché gli impulsi che ci vengono dall'interno siano maggiormente efficaci nel modificare quelli che ci vengono dall'esterno - è una linea retta? Bravo. È vero. Se hai seguito il 3d di Fake Plastic Trees, saprai che qualcuno ha postato un link sul quale c'è una bella dimostrazione del perché la scienza è inutile e bisogna rassegnarsi a credere in Dio (forse però è un altro 3d, non ricordo). Io propongo semplicemente l'alternativa: se un modello non funziona sempre non è detto che non sia buono, o obsoleto: bisogna semplicemente trovare il suo campo di applicazione. Il passo successivo è ipotizzare qualcosa al di fuori di questo campo. L'ipotesi del tempo in orizzontale può non far comodo a me o a te, ma forse a qualche fisico che ha problemi mistici. Che te pare? Kri, lo so che non è il luogo piú adatto, ma io c'ho messo il pensiero... donde posti? Se non vuoi rispondere capisco che tu voglia la tua privacy, ma sappi che mi avrai sulla coscienza, perché tra un po' mi opero per cambiare sesso (e diventare finalmente uomo), e allora ti capirai la sconsideratezza del tuo rifiuto a diffondere i tuoi dati anagrafici. |
22-05-2003, 09.34.56 | #29 |
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La rappresentazione del tempo
Ciao a tutti,
affascinante senz'altro il pensiero di Agostino di Tagaste espresso nel libro XI al cap. 13 delle "Confessiones". Viene quasi spontaneo, confrontare il passo di cui sopra, con due versi dell'Ode XI vv.7-8 di Orazio: "...dum loquimur,fugerit invida aetas, carpe diem et quam minimum credula postero". "...mentre noi parliamo, sarà passato il tempo invidioso, cogli l'attimo e confida il meno possibile nel futuro". I due pensatori sono, come sappiamo, l'uno, un mistico "pagano" convertitosi, poi, al cristianesimo; il secondo, un epicureo, il cui pensiero, non propriamente mistico è, tuttavia, espresso nella forma di un poetare ludico e seducente. Pure, quei due grandi, trovano un punto d'incontro in una concezione del tempo, che conosce, o se si preferisce riconosce soltanto il presente, benchè nell'ordine speculativo, diversissimo, della metafisica l'uno, della empirìa l'altro. Ancora, un altro punto comune ai nostri due esponenti dell'antica saggezza, credo, più interessante del primo, è una nozione di tempo scaturita non da categorie logiche, ma da un'acuta quanto immediata intuizione, da un percorso interiore, dunque. E' proprio quest'ultimo costituirsi del tempo, come rappresentazione che si dà alla coscienza in un movimento immediato ed alogico, che può darci una immagine più vicina ad un sentire soggettivo, spirituale, che non all'oggettività (meglio sarebbe dire alla presunta oggettività) della speculazione logica. Il tempo, si diceva, è una rappresentazione intenzionale della coscienza. E' ciò per cui, io mi costituisco come essere presente nel mondo. E' il luogo, in cui, dal presente, inteso come concreto esserci qui ed ora, io istituisco il passato come memoria di eventi presenti nella coscienza, ed il futuro come progetto della coscienza di tendere (e quindi di at-tendere) verso. Il tempo è, dunque, il mio tempo, dove mi riconosco come presenza che ha memoria del tempo vissuto, in un perenne progredire verso luoghi che "oggettivamente" non vedo, ma, soggettivamente, sento come concreto progetto del mio esistere. Un caro saluto, Gaetano. |
22-05-2003, 22.05.10 | #30 |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-05-2003
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Hmm ascoltate questa piccola definizione.
Lo spazio è il rapporto tra essere e non essere. Il tempo è il mutamento di questo rapporto. Guardate la discussione tra me e david in "relativismo etico o logica morale" per ulteriori spiegazioni Non tutta solo le ultime 2 pagine... Kri davvero sei carina? Peccato che io sia piccolo Beh piccolo per modo di dire... Non ho molti difetti... Comunque il mio difetto più grande è che voglio sempre aver ragione |