ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
13-02-2007, 01.39.03 | #12 | ||
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
|
Riferimento: Il fine della vita
Citazione:
La conoscenza, la santa e benedetta conoscenza... chi non vorrebbe sapere, eh? Perché questo? Perché quello? Perché...? Il tanto amato e odiato "perché?". Eppure, credo che, alla fin fine, ci sia qualcosa in più della mera conoscenza, sai? Blaise Pascal diceva infatti: Una sola goccia d'Amore ha più significato di un oceano di conoscenza... Anche se noi non sappiamo, e non possiamo sapere, non lo potremo mai (chissà?)... una cosa possiamo lo stesso fare - senza disperarci troppo della nostra ignoranza -: Amare. Perché, come diceva Paolo... L'Amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue verranno abolite; e la conoscenza verrà abolita; poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito. (1 Corinzi 13:8.10) Ma l'Amore... dura in eterno. Come diceva un certo biologo [!]: L'obiettivo più importante nella vita non è la conoscenza, bensì l'azione/l'agire. (Thomas Huxley) Vabbè, questa è solo una delle miriadi possibilità di vedere le cose... Citazione:
Non riflettete e non capite ancora? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate? (Gesù il Nazareno) |
||
05-03-2007, 09.33.59 | #13 |
Ospite
Data registrazione: 01-03-2007
Messaggi: 6
|
Riferimento: Il fine della vita
procedo per punti:
1)la questione di questo forum potrebbe essere ricondotta a quella del forum "capire la vita" poiché " senso e perché" di "qualcosa" (in questo caso* la vita) appaiono molto legate fra loro (del senso di qualsiasi cosa all'atto ci si chiede solo e sempre il perché). Su questo loro profondo legame intrinseco potrei giocarci, e chiedere se -[ha senso il perché/perché ha senso] chiedersi [il senso e/o il perché] della vita. 2)condivido appieno quanto affermato da visechi e cielosereno52, anche se mi sento di aggiungere solo un paio di puntualizzazioni: 2.1) chiedersi il perché di ciò che avviene e che soggettivamente ci coinvolge (ciò che può intendersi come vita), è uno degli strumenti di cui ci si serve volta volta per insinuare il dubbio, su cui adoperarsi per trovarne i limiti e superarli. Di volta in volta il loro superamento determina in noi maggiore consapevolezza. In quest'ottica, con "cercare dei sensi alla vita" si potrebbe intendere cercare di volta in volta, in base a ciò che ci accade, di porci al di sopra dei dubbi, considerandoli per ciò che si dimostrano valere una volta superati (vale a dire degli strumenti per autopotenziarci). 2.2) Da un punto di vista Oggettivo, cercare di voler dare risposte che stiano al di fuori di noi al senso di ciò che ci accade, lo reputo in senso assolutistico fine a se stesso, fuorviante e limitante per le nostre possibilità d'azione e di pensiero. Sarebbe come se piantando un chiodo alla parete attribuissimo solo al martello il merito dell'azione compiuta, quando più verosimilmente il martello lo abbiam adoperato di NOSTRA VOLONTA' come strumento per una sua attuazione. Voler venerare il "DIO"martello per averci permesso di piantare il chiodo potrebbe rivelarsi utile se ci aiutasse a piantare meglio i chiodi, ma considerare l'esistenza o meno di questo "DIO" è decisione che spetta solo a NOI. Per cui concludendo, è ammissibile (è una possibilità) la venerazione di questo Dio martello se serve a rendere più abili le persone a piantar chiodi, purché chi lo venera consenta a persone che considerano il martello un semplice strumento d'impiego di poter esprimere nella propria pienezza il loro pensiero. Per quanto mi riguarda io mi trovo concorde solo con l'interpretazione che dà Nietzsche alla ricerca di (non plausibili) sensi all'esistenza. ------------- *quello che per non-senso si definisce "OGGETTO del dibattito" |
06-03-2007, 17.14.38 | #14 | |
Ospite
Data registrazione: 26-09-2006
Messaggi: 30
|
Riferimento: Il fine della vita
Citazione:
A mio avviso, il fine della vita anzitutto riguarda l'evoluzione dello Spirito (anima o scintilla divina), mentre la forma non è che un mezzo per evolvere. Ma lo Spirito per poter evolvere ha bisogno di vivere le emozioni e queste necessitano di una forma (fisica ed eterica) con dei sensi per essere percepite. Quindi lo Spirito, per conoscere se stesso deve vivere le emozioni tramite le quali arriva a conoscere se stesso e successivamente con la volontà può cambiare la propria realtà, se non gli piace. |
|
24-03-2007, 22.37.04 | #16 |
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 665
|
Riferimento: Il fine della vita
Per cielosereno52.
Riferimento: cercare di dare un senso alla vita non ha senso o almeno ci mette nella condizione di non rispondere compiutamente. ----------------------------------------------- anael_la. Non l'ho ancora capito o forse mi sono stancata d'inseguirlo ecc. sperando che la mia disposnibilità non continui a dare agli altri, voleti o nolenti la possibilità di approfittarsi ecc. ------------------------------------------------ Il primo riferimento, come tutti gli altri che ho letto, la dicono lunga sulle frustrazioni che l'umanità vive nel porsi la domanda; ma se permettete, prima di chiederci il fine della vita, io mi porrei la domanda su come siamo apparsi su questa terra, che è altrettanto frustante; poiché la versione religiosa non soddisfa più l'uomo del terzo millennio, e la scienza ancora non è riuscita a rintracciare tutti gli anelli che dovrebbe formare la catena di congiunzione che hanno portato: dalla prima forma di vita all'uomo. Per rispondere più compiutamente e direttamente a cielosereno52, vorrei chiederti: perchè porsi la domanda è un controsenso. A mio modo di vedere, cercare di capire come sia nato l'uomo e il fine che ha su questa terra (o, aggiungerei, nell'universo), è di fondamentale importanza per la vita stessa dell'umanità. Immagginiamoci che questi due obiettivi venissero raggiunti, credo che tutti noi, solo da quel momento incominceremmo a vivere la realtà che ci circonda, poiché credo che quella che stiamo vivendo ora sia soltanto un realtà "vituale" anael_la, infatti, ha affermato che sta cercando di vivere serenamente. Appunto: cerca di vivere serenamente, ma se poi ci riesce è un'altro discorso, ed è un discorso che riguarda tutti noi. Per il momento la vita su questa terra è dominata dalla casualita. Casualità che mette paura. Paura che genera egoismo. Per concludere, essendo uno specialista del settore, vi posso garantire che l'uomo è molto vicino a comprendere il senso della vita e la certezza scientifica di come sia nato su questa terra. Una volta svelato questo mistero all'umanità, avremo modo tutti quanti di toccare con mano che tutte le brutture che accadono su questa terra, non sono altro che la febbre di una sintomatologia nascosta e ancora da scoprire. Ovvero: come siamo nati e perché siamo nati. Quello sarà un momento bellissimo e irreversibile per tutti. Il Vangelo promette che si apriranno nuovi rotoli e vi saranno nuove terre e nuovi cieli. Non so a cosa si riferisse l'estensore di queste parole, ma vi posso garantire che nuove terre e nuovi cieli stanno su questa terra. Un intrigante saluto da Kartepillar. |
25-03-2007, 18.06.07 | #17 |
Ospite
Data registrazione: 23-03-2007
Messaggi: 12
|
Riferimento: Il fine della vita
Secondo me il fine della vita è morire dopo aver vissuto quanto dovevamo vivere. La vita si spiga con se stessa.
Spiego meglio. l'uomo per sua natura è incline alla conoscenza, in particolare la conoscenza di se stessi, dato che è la conoscenza più logicamente raggiungibile. Questa conoscenza dovrà trovare le sue basi nella vita vissuta, per poi compiersi nella morte. Infatti noi vivendo non potremmo mai avere il panorama completo di ciò che è la vita e il vivere. Come un uomo che vole conoscere esattamente come è fatta una pianura: egli dovrà salire su una montagna, e viceversa per il contrario. Ovviamente l'uomo per avere la totale conscenza di se stesso dovrà vivere, quindi essere immerso nell'oggetto di conoscenza. Una volta compiuto il suo destino (io sono per una visione stoico-calvinista dell'esistenza) egli potrà vedere la sua vita come un film, dove non sono gli attori che lo vedranno nella sua compiutezza, ma lo spettatore. Noi saremo tutti e due. E il regista sarà Dio, l'Ordine, la Nous. Ecco, la conoscenza di se stessi è lo scopo della vita. La morte è il senso della vita. La conoscenza è l'anima della vita stessa, quindi è vita. Il fine della vita è vivere, per poi morire. Morire è fine alla felicità. La ricerca della morte dopo la vita non è altro che ricerca della felicità. "Chi insegna agli uomini a morire, insegna loro a vivere" M.E. Montaigne noi non siamo altro che cenere fatta a uomo, ma solo tornando cenere sapevamo cos'era per noi essere uomini e cosa vuol dire essere cenere. Ultima modifica di la fayette : 25-03-2007 alle ore 23.40.44. |
11-04-2007, 10.26.16 | #18 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-05-2006
Messaggi: 211
|
Riferimento: Il fine della vita
Citazione:
Grazie di avermi citato Kartepillar, mi hai rirasserenato e portato a riflettere Diciamo che la risposta singola non ha senso se pensiamo alla domanda come posta da una singola cellula, mentre se vi rispondiamo come corpo unitario...vi è più ragionevolezza.. Forse stiracchio un poco la realtà, paragonando l'umanità intera come unico corpo..o meglio..anima... collegato da una sorta di frequenza..la frequenza della vita.. |
|
11-04-2007, 21.37.28 | #19 |
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 665
|
Riferimento: Il fine della vita
X cielosereno52.
Riferimento: forse stiracchio un poco la realtà, paragonando l'umanità intera come unico corpo. ------------------------------------------------------- Caro cielosereno52; una cosa è certa: se stai stiracchiando un poco la realtà, nessuno può contestarlo, poiché nessuno sa nulla di nulla su quello che siamo e dove stiamo andando. Inoltre, in questa società "moderna", quando qualcuno, nella frenesia della vita quotidiana, spezza l'abituale ritmo, per cercare di comprendere il mondo che lo circonda, non solo dimostra di avere coraggio nel sapersi porre le domande, ma se poi completa questa ricerca cercando in se stesso il modo di darsi delle risposte, allora avviene una specie di piccolo miracolo. Naturalmente questo comportamento, nella maggior parte dei casi, infastidisce tutti coloro che circondano il miracolato, perché il suo dinamismo mentale gli fa arrivare le domande, obbligandoli ad ascoltare e a riconoscere che, spesso, tali domande riguardano anche loro. Pertanto caro 52 stiracchia pure la realtà, perché come afferma un mio amico, tanti mezzi gradini iniziano a formare la realtà. forse sto prendendo troppi caffè. Ciao |
16-04-2007, 10.54.44 | #20 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-03-2007
Messaggi: 173
|
Riferimento: Il fine della vita
Citazione:
Questo che si dice, che tu dici citando anche Paolo, costituisce il superamento del perché. La gente ha il cuore indurito poiché precipitando nella scienza del bene e del male, a mio giudizio senza saperlo, continua ancor oggi a precipitare non riuscendo a risolvere la questione del vero e del falso; l'umanità si rode da secoli la testa in questo dilemma ingenuo e non ha ancora avuto il coraggio di specchiarsi nel suo "scheletro" che le consentirebbe di comprendere infine che la Vita è amore alla vita, mentre l'odio è una forma che emerge necessariamente da un malinterpretato amore. Fino ad oggi la ragione ci è ancora nemica; non la mia però Daniele Benedetto |
|