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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 14-01-2007, 06.49.36   #81
Lucio Musto
Rudello
 
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

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Originalmente inviato da Mary
siccome con l'acqua bollente ci si può scottare allora evitamo di mettere usare l'acqua bollente!

Dovremmo dire anche che siccome i coltelli sono pericolosi è meglio non fabbricarli!

Non esiste niente a questo mondo che sia buono o cattivo a prescindere.

Resta l'uso che se ne fa, e questo riferito a tutto.

E troppe, davvero troppe cose non si fanno solo perchè temiamo che vengano usate male. Ma l'uomo non si ferma purtroppo e per fortuna.

Quando eravamo piccoli potevamo ruzzolare dal triciclo o dalla culla ora che siamo più grandi ci confrontiamo con le auto, i treni, i coltelli.....

Possiamo dire che non siamo abbastanza maturi per gestire l'eutanasia, le cellule staminali, la libertà, la giustizia ecc.
Sì, possiamo dirlo ma ammettiamo anche di aver paura.

I coniugi Curie quando scoprirono il radio non sapevano certo delle bombe atomiche. Ma il radio, di per sè, non è il male.

Per paura di scottarci non riusciamo ad avvicinarci neppure all'acqua calda.


Scusa Mary, ma non ho capito lo spirito della tua risposta. Secondo te, che dovremmo "invece" fare, con l'acqua bollente e tutto il resto?

Grazie
Lucio Musto is offline  
Vecchio 14-01-2007, 14.36.20   #82
Aleksandr
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

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Originalmente inviato da Spaceboy
...possiamo volentire parlare di bioetica dell'embrione, magari apri un thread al riguardo.
Non vedo cosa ci sia d'aggiungere a tutto il ragionamento logico che ho seguito....
Aleksandr is offline  
Vecchio 14-01-2007, 17.29.32   #83
VanLag
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

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Originalmente inviato da Aleksandr
Guarda che sullo stesso principio che ognuno deve poter fare quello che vuole della propria vita e decidere lui stesso quando farla finita con il sostegno dello stato, si dovrebbero approvare legalmente anche le persone semplicemente depresse che vogliono suicidarsi!
Uno che realmente vuole suicidarsi lo farà lo stesso sia che sia lecito o meno. D’altro canto a me sembra mostruoso che un altro uomo si debba ritenere in una posizione tale da giudicare per un’altra persona, se valga la pena vivere o meno.

E’ come se io volessi suicidarmi e tu mi leghi braccia e gambe ad un lettino e mi impedisci quell’atto e nel farlo pensi di fare un gesto di amore e di giustizia, mentre in realtà stai solo difendendo i tuoi valori, la tua visione della vita, il tuo credo, in altre parole stai difendendo te stesso.

Posso assicurarti che se realmente in te ci fosse stato amore io non sarei arrivato a quell’atto. Ogni suicido denuncia un atto di trascuratezza che noi tutti compiamo verso un nostro simile e non volersene assumere la responsabilità dichiarando colpevole il suicida, denuncia due volte la nostra incapacità di dare amore e compassione.


Ultima modifica di VanLag : 14-01-2007 alle ore 19.23.52.
VanLag is offline  
Vecchio 16-01-2007, 11.53.52   #84
Aleksandr
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Messaggi: 575
Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag

Posso assicurarti che se realmente in te ci fosse stato amore io non sarei arrivato a quell’atto.
Appunto, quindi se non si impedisce a qualcuno di compiere quell'atto si mostrerebbe mancanza d'amore....
Aleksandr is offline  
Vecchio 16-01-2007, 13.15.05   #85
Patri15
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

Citazione:
Originalmente inviato da Aleksandr
Appunto, quindi se non si impedisce a qualcuno di compiere quell'atto si mostrerebbe mancanza d'amore....

Scusa Aleksandr, ma il discorso di VanLag che io condivido, era un discorso apriori, non aposteriori come sembra voglia intendere tu:

Posso (forse) impedire a qualcuno di suicidarsi dandogli amore, ascolto, comprensione, in modo che non senta più il bisogno di finirla con la vita.

Ma al momento del suicidio consapevole, io arrivo troppo tardi per salvare qualcuno contro la sua volontà. E non avrebbe molto senso, ne convieni?

Ciao
Patri15 is offline  
Vecchio 16-01-2007, 17.00.13   #86
Aleksandr
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

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Originalmente inviato da Patri15
Scusa Aleksandr, ma il discorso di VanLag che io condivido, era un discorso apriori, non aposteriori come sembra voglia intendere tu:

Posso (forse) impedire a qualcuno di suicidarsi dandogli amore, ascolto, comprensione, in modo che non senta più il bisogno di finirla con la vita.

Ma al momento del suicidio consapevole, io arrivo troppo tardi per salvare qualcuno contro la sua volontà. E non avrebbe molto senso, ne convieni?

Ciao
Come fai a giudicare il grado di consapevolezza di una persona? Come si può avere la sicurezza che una persona vuole davvero morire? Come puoi pretendere di sapere quanto uno è obbiettivo, stretto com'è nella morsa della sofferenza che lo mette sotto pressione?????
Aleksandr is offline  
Vecchio 16-01-2007, 18.26.19   #87
Patri15
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

Citazione:
Originalmente inviato da Aleksandr
Come fai a giudicare il grado di consapevolezza di una persona? Come si può avere la sicurezza che una persona vuole davvero morire? Come puoi pretendere di sapere quanto uno è obbiettivo, stretto com'è nella morsa della sofferenza che lo mette sotto pressione?????

Forse la risposta è nella tua domanda, la morsa della sofferenza spesso non è questione di pochi attimi, ma si trascina lungo una esistenza.

Ogni destino umano, anche quello psicotico, è un destino personale.

Chi si suicida è già "morto dentro"

Il gesto non è che l'adeguamento alla situazione interiore ; il suicida desidera profondamente di annullarsi ricercando pariteticamente un affrancamento dall'impotenza del vivere.

Hanno quindi un peso decisivo la tenacia dei legami col passato ed il relativo coraggio ad affrontare l'ignoto in questo mondo: il suicidio simbolicamente si prospetta come una caduta nell'ignoto e nel nulla:

Ci sono suicidi silenziosi ed imprevedibili, suicidi sotto l'istanza psichica del raptus, avremo suicidi disperati configurantisi come una disperata richiesta d'aiuto urlato ad un mondo indifferente e distratto; un evento esterno, una perdita, un lutto, un'ulteriore frustrazione spezzano l'instabile equilibrio interno oppure l'equilibrio crolla alla fine di una vicenda interiore che fa aprire improvvisamente gli occhi sulla penosità della propria impotenza di vivere.

Il suicidio è forse un grido d'aiuto, talvolta una vendetta ma certamente la manifestazione eclatante del bisogno di "una rigenerazione totale".

E ,in questo senso non è affatto lontano dall'eutanasia.

Poi, non so, caro Aleksandr: quello che so è che la psiche umana è un labirinto
da cui spesso non si riesce più ad uscire.

Ciao, con simpatia
Patri15 is offline  
Vecchio 17-01-2007, 15.08.36   #88
Lucio Musto
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Riferimento: Il grande dramma dell'eutanasia

Eutanasia sociale

Si parla molto in questo periodo di eutanasia in senso “classico” e se ne dibatte in ogni sede.

Mi sembra giusto: l’argomento è quanto mai coinvolgente per tutti ed il momento per discuterne, considerati i recenti dolorosi avvenimenti ed alzate di scudi da parte di scuole di pensiero diverse, quanto mai opportuno.

Ma un’altra vocina, rivolo secondario del grande discorso, vorrei alzarla lo stesso.

Giorno di nebbia e di fiacca lavorativa ho l’occasione di ascoltare tre TG consecutivi, senza alcun disturbo esterno.

E scopro di non essere d’accordo su niente!... E scopro di non essere d’accordo con nessuno!
Gli argomenti del giorno sono molteplici e non starò ad elencarli tutti, non è lo scopo del mio intervento. Ne cito alcuni per spiegarmi, ma senza commentarli, ché di politica non voglio interessarmi, né sono un sociologo

Il divieto di intestazione di una strada alla Fallaci, così come avvenne per Cuccioli e Calabresi, mentre è stata intitolata una sala della Camera al “Ragazzo di Genova”.

La “mezzobusto” che definisce “increscioso episodio” l’abuso sessuale di ragazzini su una compagna di scuola a Palermo.

I Prestigiosi Signori Politici Autorevoli Membri del Parlamento della Repubblica che non sanno mettersi d’accordo se è legalmente lecito indire un referendum per il nuovo aeroporto militare NATO non so dove ed il Signor Presidente della Camera del Deputati che taglia corto con l’allucinante pressappochismo che qualsiasi cosa sia contro le guerre (o le armi?) sia buona!...

Che l’amico grosso esponente di Autonomia Operaia condannato per “Partecipazione a Banda Armata Sovversiva” se ne vada libero senza un giorno di carcere perché è riuscito a non farsi acchiappare?...
Sia ben chiaro che non ho nulla contro la scaltrezza del nostro ideologo, ed anche Autonomia Operaia mica diceva cose del tutto sbagliate (io c’ero, e me lo ricordo!), ma la nostra Repubblica sputtana una sentenza di eccezionale gravità emessa da lei stessa!... questo, mi fa accapponare la pelle!

E se la Preside del “Carducci”, liceo classico di Milano, blocca la pubblicazione del giornalino interno deve essere messa sotto accusa dai giornalisti del TG, senza aver diritto nemmeno al contraddittorio coi ragazzi redattori di quel foglio, magari per ragioni di palinsesto (non lo so, per generosità mia voglio ipotizzare questo, come scusante)

Ed il quindicenne che ammazza per “futili motivi” il coetaneo passato come “indice ricorrente” di un sedicente “degrado ambientale”… con la Signora Sindaco/a se la cava dicendo che ci vorranno vent’anni (quando Lei sarà sicuramente in pensione) per risolvere il problema….

…. M’è andata via la memoria, ché sono vecchio, ed altri episodi li salterò.

Ma ragionare so ancora, ed allora dico:

Non è possibile che tutto sia così storto come lo vedo io e nessuno se ne accorga, e nessuno se ne fotta.

Quindi è colpa mia, vecchio brontolone, che traviso le cose e le vedo nere, dove nere non sono.
E quando andrò a votare inquinerò la volontà collettiva non con il mio giudizio, ma con il mio ingiustificato pessimismo.

Ed allora auspico una “Eutanasia sociale” per me, e per tutti gli altri vecchiacci balordi come me.

Non la soppressione della vita, costosa ed inutile, ché crea gravi scrupoli e turbamenti in cambio di una scodella di minestra e del poco altro di cui abbisognamo, ma una esclusione dal voto, dal giudizio, dalla critica, dal parere, dalla legge.

Realizzeremmo così il tanto auspicato “largo ai giovani” e ci scaricheremmo di tante, desolate e per noi inaccettabili responsabilità!



Rudello 17 gennaio 2007 parole 570 FR “Il dramma dell’eutanasia”
Lucio Musto is offline  

 



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