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30-07-2006, 12.16.16 | #63 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-03-2002
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Riferimento: Il conflitto Israelo-Libanese
Mary: “Gli ebrei sono stati massacrati dai nazisti. Ma oggi si stanno comportanto con metodi simili ai loro.
Ho la sensazione che la vita di un ebreo valga molto ma molto di più di un palestinese. Mi domando se qualcuno venisse a bombardare le nostre case come ci comporteremmo? La vittima è divenuta un feroce carnefice, e non vi è giustificazione alcuna che possa valere. In fin dei conti sono andati ad impossessarsi di una terra che non era più la loro. Come se un ladro venisse in casa mia e poi pretendesse il mio assenso e riconoscessi il suo diritto sulla mia casa solo perchè un suo antenato di centinaia d'anni fa stava sullo stesso terreno.” Mr. Bean: “Lo stato di Israele è nato, secondo me, più per una necessità di Gran Bretagna e Usa, che degli ebrei. Con questo gesto, le due superpotenze intendevano lavare il senso di colpa per non aver fermato la macchina nazista dello sterminio degli ebrei” L’origine del movimento sionista, l’idea che il popolo ebraico deve avere il suo paese - nasce in Europa, e non per un puro caso. Fino ai tempi recenti gli europei rifiutavano l’idea di integrare a pieno titolo la minoranza ebraica nelle proprie nazioni. Sentimenti nazionalistici e religiosi non accettavano neanche l’idea che persone di origine ebraica anche completamente assimilati avessero in pieno titolo posto nelle nazioni europee. Alla fine del diciotessimo secolo l’affare Dreyfus e gli pogrom del est Europa hanno convinto molti ebrei che non c’è un'altra soluzione per l’antisemitismo europeo che non quella di- costruire un stato ebraico. Tutto questo succede prima dello sterminio Nazista o delle leggi razziali italiane. Vorrei dire, la responsabilità degli europei, la vostra la responsabilità storica è enorme, deriva anche da duemila anni di persecuzioni che non vorrei approfondire in questa sede. La nascita d’Israele è la conseguenza diretta del vostro atteggiamento verso gli ebrei, e se oggi israeliani si difendono e sono certe volte bravi in farlo diamo fastidio a chi è abituato vedere un altro tipo di ebreo, quello inerme che andava come pecore a macello. No miei cari europei, non ci faremmo sgozzare da quei fanatici, e se conoscete modi non violenti per proteggersi da loro – fatemi sapere. |
30-07-2006, 13.30.27 | #64 |
Ospite
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Riferimento: Il conflitto Israelo-Libanese
Per Svirgola.
Ovvia la simpatia per la causa palestinese? E perché? Potrebbe anche essere l’inverso. Continuo a notare che sembra che tu sappia e sia sicura di ciò che è avvenuto e che stia accadendo adesso. Come al solito, mi sembra che la questione sia sempre lo “schieramento” e lo schieramento è di per sé guerra. La storia è oggettiva ex post, non lo è mentre la si scrive. Gli antichi dicevano “si vis pacem para bellum”….mi sembra tu, come altri, sia d’accordo con questo pensiero. Ma non mi sembra che un tale pensiero tradotto molte volte nella storia, sempre in nome della pace, ci abbia portato a chissà quali risultati di pace e prosperità. Cosa è che non capisco, di grazia? Che è giusto per qualcuno combattere ed uccidere? E cosa ne sai tu delle condizioni della gente che vive (se di vita si può parlare) laggiù? Mi dispiace, ma simili atteggiamenti ed affermazioni da parte di chi, come tutti noi, sta comodamente seduto al computer non è tollerabile. Se non abbiamo ad oggi in capo le bombe è solo perché a qualcuno ancora non conviene. Teniamolo ben presente. C’è troppa aggressività in molti dei post che leggo. Vi invito a riflettere su questo. Saluti a tutti. Devi |
30-07-2006, 18.41.31 | #65 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-03-2002
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Riferimento: Il conflitto Israelo-Libanese
Dalla indipendenza del Israele fino ai anni settanta la frontiera israeliana con il Libano era la frontiera più tranquilla in assoluto. Dopo la guerra civile Giordana, quando nel settanta il re Hussein di Giordania ha cacciato gli fedain del PLO (il famoso “settembre nero”), questi trasferendosi in Libano cominciarono gli attacchi contro Israele dalla frontiera libanese, inoltre il loro arrivo in Libano ha rotto gli equilibri tra le varie comunità – portando alla guerra civile libanese, durata più di dieci anni e costata più di centomila morti.
Tutte le frontiere del medio oriente sono state disegnate “a tavolino” da paesi coloniali del epoca e mi riferisco Francia e Inghilterra. L’Libano non ha avuto mai l’onore di avere l’ambasciata siriana nel suo territorio, in quanto la Siria considera il territorio libanese – parte della Siria.. Irakeni vedono in Quweit parte di Iraq. La Giordania è un regalo dei Inglesi al capo tribù beduino a loro fedele di nome Abdallah… Prima della nascita del movimento sionista alla fine del dicianovessimo secolo in Palestina abitavano poche decine di migliaia di ebrei. Gli ebrei hanno cominciato ad arrivare quando il medio oriente era sotto il dominio turco, compravano la terra che non interessava gli arabi, terra desertica, rocciosa o zone paludose del nord dove c’era la malaria, lavoravano quella terra e hanno asciugato le paludi. Perciò quando le Nazioni Unite hanno deciso la spartizione della Palestina in due stati – la divisione rispecchiava la situazione demografica e il possesso territoriale. Non conosco un altro concetto di legittimità più valido di cosi. Perciò, chi si appella al “peccato originale” nella creazione dello stato d’Israele – dice praticamente – che Israeliani non possono avere il possesso della terra. Forse alla stessa maniera in cui in passato nel periodo medioevale e in seguito ai ebrei era vietato praticare molte professioni e possedere la terra. Non è la prima volta che su questo forum leggo espressioni di commozione e simpatia verso gli ebrei di una volta, un dispiacere non so quanto sincero verso la loro sofferenza passata e ostilità sincera verso Israele di oggi. C’è qualcosa di malsano in questo atteggiamento. Israele si è ritirata sei anni fa da Libano, non perché la striscia di sicurezza non serviva più, e non perché gli Hetzbollah ci hanno cacciati, ma, perché Israele ha perso il suo consenso interno per la rimanenza in sud del Libano. La media dei morti israeliani nella striscia di sicurezza annua era di circa venti soldati, non erano molti anche per un paese come Israele, ma erano troppi per molti israeliani, perciò Israele si ritirò. Ci accusano che Israele non ha rispetto per le vite dei arabi come lo ha per le vite dei propri cittadini. A questo rispondo dicendo che se arabi fossero attenti alle vite dei propri figli – non avrebbero fatto tutto quello che fanno. Saadat, al inizio di anni settanta ha detto che lui era disposto a sacrificare un milione di egiziani per restituire la penisola del Sinai al Egitto. Per fortuna non si è arrivato a tanto. Un soldato israeliano che cade nelle mani di Hetzbollah – cade come in un buco nero, sparisce. Un pilota israeliano Ron Arad è stato catturato da loro, poi venduto agli iraniani e poi non si è saputo più niente, è sucesso vent’ anni fa. I prigionieri arabi sono detenuti in carcere, ricevono visite della Croce Rossa, scrivono lettere, ricevono pachi. Perciò la risposta israeliana era giusta per uccisione di otto soldati e rapimento di altri due, non è stato un atto incidentale di un pazzo o un gruppo di pazzi, ma una azione preparata, secondo gli esperti da almeno otto mesi di anticipoo. Inoltre, chi ha approvato e ha partecipato ai bombardamenti in Kosovo – non può dare lezioni di stile a noi. Quello che molti non capiscono è che la ragione per cui Israele è cosi forte militarmente, dipende dalla sua debolezza. Un paese di cinque milioni di abitanti, circondato da centinaia di milioni di musulmani, non può permettersi che lanci di katiusa porteranno alla sua paralisi. Oggi quasi metà di Israele non vive una vita normale. I riservisti, su cui si basa la forza principale del esercito, se sono mobilitati non lavorano e questo paralizza la vita economica del paese. Perciò se gli Hrtzbolah possono permettersi di lanciare per mesi o anni i loro missili o i loro fratelli di Hamas da Gaza – Israele non lo può farlo. “L’opinione pubblica mondiale” avrebbe accettato meglio come risposta al uccisione di otto soldati israeliani e il rapimento di due – l’uccisione di otto miliziani di hetzbolah e il rapimento di due di loro (per evitare risposte “sproporzionate”). Scommetto che anche gli arabi avrebbero accettato questo rapporto di morti. Ma purtroppo Israele non può permettersi “lussi” simili. Perciò Israele per forza ha dovuto colpire tutte le strade di accesso dal nord di Libano e dalla frontiera siriana verso il sud del Libano, per interrompere gli aiuti mandati dal Iran e Siria verso il loro braccio armato –Hetzbolah. L’opinione pubblica non capisce la risposta Israeliana, ma dopo il ritiro israeliano di Gaza e la dichiarazione di ritirarsi dalla Cis Giordania – ricevere dai palestinesi lancio di centinaia di missili Kassam, attacchi sul suolo israeliano con uccisione di soldati e rapimento di uno, da parte di hamas- viene considerato come una dichiarazione di guerra, significa che non vogliono vivere accanto a noi, ma ci vogliono distruggere. Questi assassini non possono garantirsi la vita nascondendosi tra le donne e bambini. Israele fa di tutto per non coinvolgere i civili, ma se qualcuno scopre come fermare chi spara missili tra le case dei civili e poi scappa – viene pregato di suggerirci come farlo. Chi è di buona fede, criticando Israele può cercare di capire il dilemma profondo di questo stato. Ma spesso situazioni cosi complesse danno un terreno fertile di sfogo per chi preferisce vedere gli ebrei soltanto nel ruolo di vittime. C’è chi si meraviglia come un popolo che ha sofferto cosi tanto può procurare sofferenza ad altri. Ma nella realtà in cui viviamo, in cui ci sono personaggi a livello internazionale che auspicano la distruzione di Israele, non penso che gli israeliani devono farsi lasciar sgozzare per avere in cambio la compassione e la solidarietà di chi pensa che il suo stato ha ragioni di esistere e quello di Israele no. |
30-07-2006, 19.21.37 | #66 |
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Riferimento: Il conflitto Israelo-Libanese
Ad ogni modo, nelle ultime ore Israele ha detto NO sia all'invito a cessare il fuoco da parte della Rice, sia all'idea di una semplice tregua di qualche ora, sia all'apertura di corridoi umanitari per consentire l'invio di aiuti alla popolazione. Sotto le bombe di Israele oggi sono morte più di cinquanta persone, la metà delle quali erano bambini - Hezbollah, invece, continua allegramente a lanciare i suoi razzi. Insomma... non credo sia necessario organizzare campagne denigratorie contro Israele. Ci pensa già Israele, a denigrare se stesso, bombardando edifici a caso su e giù per il Libano.
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31-07-2006, 08.55.32 | #67 | |
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Riferimento: Il conflitto Israelo-Libanese
Citazione:
Mi sembra, Salice, che - per evitare equivoci - dovremmo distinguere gli ebrei dagli Israeliani, così come distinguiamo i Francesi o gli Italiani dai cattolici. Ciao |
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31-07-2006, 12.32.10 | #69 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Il conflitto Israelo-Libanese
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31-07-2006, 13.03.37 | #70 | |
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Riferimento: Il conflitto Israelo-Libanese
Citazione:
Sì, Fabrizio, ma Israele è lo Stato, l'ebraismo la religione. E' vero: gli Israeliani sono di religione ebraica, cioè ebrei Gli Italiani (lo Stato è l'Italia) sono di religione cattolica, cioè cattolici. Intendevo fare questa distinzione, tra Israeliani e ebrei, per non essere sempre, quando non si è d'accordo con le violenze dello Stato israeliano, tacciata di antisemitismo che per me non è la medesima cosa. Credo di spiegarmi malissimo, ma a quest'ora in questa stanza c'è un gran sole, scusami. Ciao |
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