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24-07-2006, 22.31.32 | #33 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Citazione:
Io parlo di molto tempo fa quando fu fondato lo stato di Israele. Fondato da potenze che non chiesero certo ai palestinesi se erano d'accordo di cedere le loro terre e le loro case ad ..... invasori. Non si può creare uno Stato dal nulla e poi aspettarsi che tutti si sciolgano in un evviva con applauso fragoroso. Ma ormai Israele esiste e non si può certo annullarlo come se niente fosse. Indietro non si può tornare, il passato non si cambia. Si può cambiare il futuro, e uno stato palestinese riconosciuto e aiutato sarebbe un ottimo passo avanti nella pace. Io non ne capisco niente di politica e forse non ne voglio sapere niente. Spero solo che i cittadini tutti possano stare nelle loro case senza la costante paura di essere bombardati o uccisi in altro modo, poco importa se sono ebrei o palestinesi. Ma temo non si tratti solo ed esclusivamente di un problema fra palestinesi e israeliani ma che ci mettano lo zampino governi molto lontani che muovono le pedine come più gli fa comodo. Ciao mary |
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25-07-2006, 10.46.27 | #35 |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-04-2006
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ciao a tutti
ciao Mary, quello che dici è condivisibile! D'altronde le conquiste territoriali e coloniali hanno determinato nella storia, spesso, passaggi di proprietà terriera, ne abbiamo fatto le spese anche noi (vedi Corsica, slovenia, Savoia,ecc.). Ma nonostante i conflitti e le nuove attribuzioni territoriali, siamo riusciti a convivere e ristabilire la pace e i buoni rapporti con il vicinato. Nessuno si sogna più tra gli italiani di rivendicare la Savoia o la Slovenia o tra gli altri pezzi di Italia prebellica. Per la Palestina, per la terra dei palestinesi, invece no, ancora oggi si "combatte". La colpa di chi è ? Credo che sia di tutti, come per la povertà di certi stati, come per la morte di bambini innocenti, come per i conflitti "dimenticati" che imperversano in ogni parte del globo terrestre. Fin che vale solo l' "economia del profitto" rispetto a quella "dell'economia etica e sociale" per i palestinesi e per coloro che soffrono non c'è...........SPERANZA! ciao metodico |
25-07-2006, 22.45.17 | #36 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Non so se mi mi dispiace o meno. I se, i ma, i forse, i però sono privi di qualsiasi significato perchè la storia non può essere modificata nel passato ma solo nel futuro. Io non sono contro nessuno ma ovunque vedo ingiustizia non applaudo. Sono per la pace anche se sarei pronta a combattere contro i mulini a vento in nome della giustizia giusta. La sola cosa che mi dispiace veramente, oltre alla morte di tanti innocenti, è che quella zona e quella gente è stata trasformata in pedine mosse da altri che se ne stanno molto ma molto lontano da bombe e razzi. E quando sembra che il fuoco stia per spegnersi ecco che qualcuno soffia e le fiamme divampano più minacciose di prima. Non credo sia giusto stare dalla parte di nessuno, tutti hanno il diritto ad una vita e ad una speranza di vita. Io non sono così presuntuosa e stupida da credere di aver capito bene politica e ragioni e cause di questi infiniti conflitti. Ma mi dispiace, mi dispiace davvero tanto quando sento di quei morti e vedo tante case distrutte. Da una parte e dall'altra. I bambini ebrei non sono diversi da quelli palestinesi, e viceversa. ciao mary |
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26-07-2006, 00.43.13 | #37 |
Ospite abituale
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buonanotte a tutti
Forse la spiegazione del fatto che non possiamo fermare le guerre sta in quella cifra "assurda" che riguarda le spese per armamenti militari annui globali. Cifra che soltanto in percentuale basterebbe a risolvere i problemi dell'approvigionamento idrico, del cibo, della prevensione alle malattie di tutto il Pianeta. Non per niente gli economisti dicono: il periodo migliore per l'economia globale viene dopo "una guerra" ,meglio ancora dopo "più guerre". Così è stato dopo la prima e seconda guerra mondiale, e il periodo della "guerra fredda". Con questo "principio economico" è difficile sperare ...nella PACE! ciao metodico |
26-07-2006, 11.50.19 | #38 | |
Ospite abituale
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quello e non solo quello......
Citazione:
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26-07-2006, 12.44.15 | #39 | |
Frequentatrice abituale
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Re: quello e non solo quello......
Citazione:
Io credo, Svirgola, che le guerre ci siano perchè l'economia le vuole (come ha scritto Metodico). I poveri, secondo me, non vogliono la guerra , se escludiamo le guerre fra condomini, o fra vicini di casa, o fra parenti, o fra colleghi (sigh, l'elenco si allunga), ma - ritornando ai conflitti armati tra potenze, la vera molla è il potere economico. Ora poi, neanche si vedono più le bandiere arcobaleno che tante erano all'inizio della guerra contro l'Iraq. Ora vedo ancora bandiere,a quelle dell'Italia, sui terrazzi, benchè i mondiali siano finiti. Ciao |
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26-07-2006, 14.08.03 | #40 |
Ospite abituale
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Messaggi: 79
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ciao a tutti
Quello che volevo dire io Svirgola è che le "guerre" sono purtroppo anche una "motivazione economica". Attorno alle guerre si muovono enormi interessi politici ma soprattutto economici. Gli Stati Uniti destinano cifre colossali al Pentagono e al Ministero della Difesa. Qui in nome della "tutela e sicurezza della popolazione americana, si sviluppano ricerca e innovazione tecnologica, sovvenzionata dallo Stato, in barba alla libera concorrenza professata dagli stessi Stati Uniti in tutto il mondo. Tecnologia e innovazione che quando è economicamente fruttuosa, viene ceduta, gratis, alle multinazionali americane, come Intel e Microsoft, Apple, ecc. Perciò illudersi che le "guerre" nascono solo per difendersi da un aggressore o per rivendicare giuste o pretese ragioni, è inutile, se non si tiene conto appunto degli aspetti economici della moderna economia liberale. Anche le guerre dei "poveri" in Africa, dietro hanno colossali interessi economici delle multinazionali degli armamenti. Per queste multinazionali è sperabile che le guerre si continuano a fare a prescindere dalle "ragioni che le hanno causate. ciao metodico |