ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
12-03-2006, 12.34.08 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-10-2005
Messaggi: 422
|
Re: Questa notizia non ANDAVA DIVULGATA
Citazione:
Non sono d'accordo, klee, e guarda che io sono una persona che ha molto rispetto della privacy altrui e dal canto mio voglio lo stesso rispetto dagli altri. Vedo che qui molti continuano a fare un po' di confusione, confondono la PORNOGRAFIA che è una cosa con la PEDOPORNOGRAFIA, che è tutt'altro. La divulgazione di una notizia e il diritto all'informazione nasce dal diritto della società di sapere se una persona può nuocere agli altri o meno e chi, più di un pedofilo - al pari di un ex stupratore di donna - può nuocere di più nella società? Tu manderesti un figlio tuo a giocare a casa di uno che ha precedenti per pedofilia? Io no per salvaguardare mio figlio, però per questo è necessario che io devo sapere le malefatte di questa persona. Non sapere una cosa del genere vuol dire mettere a rischio un bambino, la cosa si deve sapere e come. Poi che i mass media ci provano gusto a creare scandali perchè lo scandalo frutta economicamente perchè tutti corrono a comprare giornali, questo è un altro paio di maniche. Poi qui siamo di fronte ad una famiglia in cui è stato rapito un bambino e non per soldi e dopo si scopre che il padre ha questo vizietto, in modo anche smisurato. Ripeto, per me è una cosa troppo esagerata che uno non si limita a tenere nascoste delle immagini scandalose dentro casa da qualche parte ma addirittura va a prendere in affitto un locale apposta. Per me ci sarà sicuramente un collegamento tra tutte queste cose e la sparizione del bambino. Ciao. Ultima modifica di Melany : 12-03-2006 alle ore 12.35.46. |
|
12-03-2006, 12.45.22 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-06-2005
Messaggi: 115
|
Re: Questa notizia non ANDAVA DIVULGATA
Citazione:
L'individuo in questione è stato INCRIMINATO per un REATO ieri sera è stato interrogato in qualità di indagato alla presenza del suo avvocato. Qui di privato non c'è più niente |
|
12-03-2006, 12.47.05 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-06-2005
Messaggi: 115
|
Re: Re: Questa notizia non ANDAVA DIVULGATA
PARMA - Alle sette e mezzo di sera, Paolo Onofri lascia la villetta a schiera dei cognati in mezzo ai campi di Martorano, dove ha trovato rifugio con la moglie, e su una macchina della Squadra mobile schizza via verso la città e la Procura. Orario imprevedibile per un interrogatorio, per giunta di sabato. Una convocazione urgente, anche se preceduta da un preavviso telefonico. Con il viso scuro, in Procura arriva anche l'avvocatessa di famiglia Claudia Pezzoni. Un nuovo interrogatorio-fiume, quasi una tecnica di sfinimento, per il padre di Tommaso, il bambino di 18 mesi rapito nove giorni fa senza che più nulla si sia saputo di lui e dei suoi rapitori.
Non si sa il contenuto del nuovo incontro in Procura, finito alle 23.30, davanti al pm Pietro Errede e agli uomini dello Sco, il Servizio centrale operativo della polizia. Si sa però che Onofri sarebbe stato messo a confronto con un testimone, che è poi uscito poco prima di lui incappucciato per non farsi riconoscere. E si sa anche che la pista della pornografia infantile viene ora seguita con estrema attenzione, dopo la scoperta dei numerosi files di immagini pornografiche e filmati, scaricati da Internet, presenti nei computer di Onofri, per i quali ora lui è formalmente indagato. Il compito degli investigatori con l'ausilio della Polizia postale è arrivare a individuare le persone con le quali Onofri era in contatto e con le quali condivideva la passione proibita per le immagini dei bambini. Qualche contatto sembra già essere stato "agganciato" nell'esame dei computer, altri lo saranno: gli inquirenti non possono tralasciare l'ipotesi, in assenza di qualsiasi contatto e visto che una richiesta di riscatto mai è giunta finora, che a portare via alla famiglia il piccolo possa essere stata una organizzazione dedita alla pedofilia, anche per una vendetta personale. *** L'attenzione, mediatica e soprattutto investigativa, è tutta per suo padre, l'uomo che sa e non dice, che passa le notti a scaricare film pornografici di bambini perché «lo fanno tutti quelli che navigano su Internet». Lo hanno prelevato dalla casa dei parenti all'ora di cena per un'altra notte di interrogatorio. In modo brusco, senza convocazione, caricandolo su una Volante partita a cento all'ora verso la procura. Non c'erano buone notizie ad aspettarlo, e le domande che gli ha posto il magistrato non erano soltanto un modo per metterlo ulteriormente sotto pressione. Onofri è stato messo a confronto con un testimone che intorno alla mezzanotte è uscito a bordo di un'auto, coprendosi il volto con uno straccio. Il condizionale è d'obbligo, ma sembra che qualcosa nel pomeriggio sia avvenuto. Paola Onofri, la moglie, avrebbe chiamato la questura chiedendo di poter parlare con un investigatore, donna. Avrebbe raccontato i suoi dubbi e le perplessità sul comportamento del marito nei giorni precedenti il sequestro di Tommaso. La sua agenda sta guidando gli investigatori dentro una famiglia che tanto normale non sembra. Ci sono alcune frasi che lasciano intendere rapporti non sempre sereni. Ma in questo labirinto che conduce sempre a suo padre si è perso anche Tommaso, che ha 18 mesi, soffre di epilessia ed è lontano, chissà dove, chissà con chi. Ogni passo diretto a cercarlo è stato seguito da un mesto ritorno al punto di partenza. Martedì, dopo la scoperta delle frequentazioni pedopornografiche del suo papà erano partite dalla questura di Parma decine di auto che avevano battuto palmo per palmo tutta la zona intorno a Casalbaroncolo, temendo il peggio. Ogni cascina, ogni capannone industriale tra Sorbolo e Parma è stato rovistato. Nulla. Le due telefonate giunte venerdì dalla Germania sono state vagliate, e prese sul serio. Gli uomini del Servizio centrale operativo erano pronti ad andare in missione. Li hanno fermati sulla porta. Era una mitomane di origini italiane che aveva voglia di fare la spiritosa. Un altro falso allarme. Ieri mattina il Comitato per Tommaso ha girato una mail alla questura di Parma. Ben circostanziata, invitava a guardare nel Ferrarese, indicando un'area ben delimitata. Il tono del messaggio, almeno quello, valeva una verifica. Niente, almeno per ora. Il limbo è l'immagine usata da un investigatore per definire la situazione. «Abbiamo acquisito elementi importanti, ma oggettivamente non siamo in possesso della soluzione del caso». Gli unici elementi certificati portano però verso una specie di inferno. Sono quei filmati sul computer di Paolo Onofri, e soltanto il pudore degli inquirenti impedisce di creare un legame tra la scomparsa di Tommaso e la pedofilia. Certo, le indagini patrimoniali continuano, è spuntato un conto in rosso di Onofri nella filiale di una banca in provincia di Parma, sul quale però sarebbero transitate in passato cifre superiori ai cinquantamila euro. Certo, resta in piedi la possibilità che sia finito in un giro di riciclaggio. Ma sono ipotesi, l'unica cosa concreta emersa finora per spiegare il sequestro è anche la più atroce. Lo testimonia il lavoro frenetico della Polizia postale, che sta rovistando il computer di Paolo Onofri alla ricerca di ogni sua password, per entrare nel mondo che lui frequentava da solo, quando si chiudeva in uno scantinato comprato di nascosto da tutti. L'eco delle gesta di Paolo Onofri ha danneggiato anche la ricerca di Tommaso. La manifestazione in programma ieri è stata annullata dopo le rivelazioni sul suo conto, perché è difficile andare oltre lo schifo di quei filmati. Da venerdì mattina le mail di sostegno al Comitato sono diminuite bruscamente, come le segnalazioni anonime in questura. L'attenzione sul caso sta scemando, questo padre sempre sotto interrogatorio è diventato una abitudine. Un'altra crudeltà ai danni di un bimbo indifeso. Marco Imarisio 12 marzo 2006 |
12-03-2006, 13.06.28 | #17 |
Utente bannato
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
|
Non entro nel merito perchè non mi interessa! non conosco molto i fatti e sopratutto non conosco il retroscena...i media non spiegano mai bene! e poi diciamocelo, non sappiamo ancora tutto... quindi siamo come al solito a puntate, affermando quello che è chiaro per tutti, la "pornopedofilia" è un "vizietto! che le parole non potrebbero mai qualificare nei giusti termini.
Mi chiedo solo cosa centra il bimbo rapito con i vizi del padre??? se mai fosse vera l'ipotesi che sia una vendetta, io trovo anche peggiore aver fatto pagare a quel bimbo colpe che non ha!!! Io mi auguro e spero che la vicenda che si stà delineando prenda altre pieghe!! altrimenti mi spiace tanto, ma se trovassi i rapitori e se mai fosse stata fatta violenza al bambino o peggio, personalmente una condanna la darei al padre e venti a quelle persone!!! Se mai fosse giusto farsi giustizia da soli, io l'avrei attuata verso il padre e non verso un innocente!! se mi si rispondesse che anche lui ha abusato di altri innocenti...ecco allora non avrei piu' parole... |
12-03-2006, 13.10.11 | #18 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-10-2005
Messaggi: 422
|
Come molti hanno sottolineato in televisione, fra tutte le altre cose ci sono anche le parole che ha detto questo signore che suonano proprio strane.
Lui ha detto: " questo caso non finirà come il caso di Denise " mi domando io chi gli dà questa certezza su come finirà il caso. Poi ha detto: " ridatemi mio figlio se non lo vengo a prendere io " " rivoglio mio figlio con o senza pietà ". Da queste frasi sembra che lui abbia qualche sospetto su chi può aver preso suo figlio, altrimenti col cavolo che uno dice " con o senza pietà " non sapendo se il bambino è finito nelle mani di un pazzo furioso. Casomai dice pietà e ancora pietà e chiede anche per favore. Questa specie di voce grossa fatta da lui non è proprio normale. Anche lui stesso inoltre ha parlato di un possibile collegamento con la pedofilia, dicendo che " suo figlio è bello ". Ultima modifica di Melany : 12-03-2006 alle ore 13.11.36. |
12-03-2006, 13.19.39 | #19 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-10-2005
Messaggi: 422
|
Citazione:
Purtroppo dopo la scoperta di questo " vizietto " del padre le cose si complicano proprio perchè di fronte a una persona che fa queste cose ci si può aspettare veramente di tutto e la vedo messa male. Ci possiamo aspettare che lui abbia abusato di qualche bambino e la famiglia a cose scoperte abbia deciso perlomeno di fargli prendere uno spavento rapendogli il bambino. Ci possiamo aspettare che glielo abbiano rapito quelli del giro per girare altre porcherie, ci possiamo aspettare proprio di tutto. La vedo proprio messa male questa faccenda, speriamo solo che si arrivi a una soluzione al più presto. |
|
12-03-2006, 17.26.32 | #20 |
Ospite
Data registrazione: 09-03-2006
Messaggi: 38
|
se.. se.. se.. per me..
Hai scritto una valanga di supposizioni traendone delle conclusioni. E' il principio dal quale parti che ti contesto, siamo in uno stato di diritto e ognuno in casa propria è libero di possedere tutti i computer che vuole e scaricare quello che vuole. L'accusa per dimostrare un crimine deve produrre delle prove, e non ipotizzare che il discutibile privato di una persona faccia automaticamente di questa un criminale. |