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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 21-02-2006, 21.21.59   #1
tammy
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Smile onesta inquietudine elettorale

da @ Rudello:

"Ecco. Potremmo organizzare un bel pellegrinaggio per tutto l'arco parlamentare... o chissà? magari trasferire sotto l'arco i palazzi del governo?..."

Egr. Sig. Rudello,
ho letto la storia della "Madonna dell'Arco" protettrice degli emarginati.
Noi elettori, secondo Lei, dobbiamo considerarci degli emarginati per sottostare alla protezione della Madonna dell'Arco e sperare in un miracolo nell'apposizione di quella tanto pesante crocetta?

Nella precedente discussione mi trovo molto vicina allo scrivere, espressione dei pensieri in un forum, di Mr Bean e Mary: si dovrebbero seguire i vari dibattiti polici e sperare di votare il meno peggio.

La mia domanda: perchè non usano un linguaggio comune al popolo? E dove si nasconde la deficienza di un programma politico per consideralo il meno peggio?

E' chiaro e palese che mi rivolgo a tutti gli utenti perchè, da ignorante politica, spero in qualche anima buona ad illuminarmi.

Buona serata
tammy is offline  
Vecchio 21-02-2006, 22.22.29   #2
Attilio
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Deficienze di programmi

L'altra sera mi sono trovato con due amici a bere qualcosa.
Ovvio che, da buoni cittadini quali siamo, ad un certo punto la discussione non poteva esimersi dal toccare l'argomento elezioni.

Ebbene, eravamo uno di sinistra (che però ultmamente era passato a destra), uno anarchico, uno di destra (che però ultimamente era passato a sinistra) ed uno di sinistra permanente (circa...).

Purtroppoil dubbio che ci accomunava tutti era cosa votare per scegliere il meno peggio.

Mi sembra significativa questa cosa: nessuno di noi, pur avendo idee politiche diverse, aveva una vaga idea di quello che poteva essere un minimo di programma elettorale del "suo" partito (e non certo per deficienza personale di informazioni in merito).

A mio avviso ci stanno "pigliando per il culo".
Avete presente una loggia massonica? Ecco, la classe politica attuale sembra voler intontire gli italiani con miriadi di discussioni provocatorie sparate l'un l'altro ma senza conclusione, così da poter concludere ogni situazione per conto proprio (e senza dare alcuna informazione ai cittadini...) cercando di fare il "minor sforzo possibile" nel servizio all'Italia ma ottenendo " il maggior numero di favori" possibili per loro stessi che sono la classe dirigente.

Che fare allora? In mancanza di chiarimenti da parte loro anche io ricerco il "meno peggio".
Ma nel contempo mi piacerebbe che tutti potessimo organizzarci per poter fare arrivare la voce del nostro disprezzo a chi di dovere, così che si rendano conto di non essere circondati da un popolo di caproni!
Purtroppo non ho idea di come fare...

La politica, quella vera, ben c'entra ben poco ora.

Ultima modifica di Attilio : 21-02-2006 alle ore 22.25.00.
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Vecchio 22-02-2006, 03.11.48   #3
Weyl
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Mia opinione

Non credo esistano soluzioni "collettive" e quindi politiche: la società civile italiana è malata, irreversibilmente, di una sorta di leucemia istituzionale.
Per conto mio, non credo esistano soluzioni a questo stato di cose.
Sono dalla parte di quel 37% di italiani, probabilmente il corpo "sano" del Paese, che vorrebbe emigrare.
In buona misura, l'emorragia è in atto: come ogni leucemico sa, la fine può venire per un'emorragia.
Per anni l'italia ha assistito ad uno stillicidio di cervelli, di talenti ed intraprendenza, brulicato all'estero.
Negli ultimi anni lo sgocciolamento è diventato flusso, mentre, per pareggiarlo, il Paese importa il peggio dell'immigrazione che fugge verso l'europa.
Se, infatti, i partners europei selezionano e discriminano gli immigrati da ammettere, selezionando i migliori, l'Italia apre le braccia a quelli che nessuno aspetta, mentre si libera e scaccia spietatamente i migliori tra i suoi figli.
Quest'assurdità suicida, che nessuna società sana al mondo porrebbe in essere, ha il solo scopo di tenere in vita un dibattito politico ed un confronto giocato sulla pura ricerca di consenso.
Ed il consenso è quello ispirato dal peggio: perchè è la politica che dovrebbe educare la società, non il contrario.

L'italia è avvitata in circolo, e non ha alcun senso votare a destra o a sinistra.
Temo un po' più i cattolici e i comunisti, in cuor mio, perchè è alle loro parrocchie che si deve lo sfacelo di cui siamo eredi: ma non credo che il centrosinistra possa far peggio se non accelerare un processo comunque in atto e non reversibile.
Il guaio vero, e principale, è che l'Italia è un cancro che potrebbe metastatizzare tutta l'Europa: questo è un vero problema, poichè annullerebbe le speranze dei nostri figli e nipoti.

Agli italiani giovani, intelligenti e volenterosi, disdegnosi di mafie e cordate amicali, insofferenti di volontarismi beceri e calcolatori, stufi marci dell'idea che il "fine (ideale) giustifica ogni mezzo" consiglierei di emigrare oltreoceano.
L'America è la patria, infatti, della libertà della vera volontà, buona e costruttiva.

Essa è l'oggetto, infatti, dell'odio calcistico dell'altro 63% di italiani, i quali meritano davvero la fossa che si accaniscono a scavare.
Weyl is offline  
Vecchio 22-02-2006, 09.58.26   #4
Mr. Bean
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Mi ripeto, ma credo che la risposta sia al link: https://www.riflessioni.it/forum/show...hreadid=72 60
Se la lettera fosse sottoscritta da un consistente numero di elettori, credo che i nostri politici dovrebbero stare più attenti. Mi pare invece che siano l'unica categoria rimasta di lavoratori col posto fisso. Occorrono nuovi volti, nuove persone disposte a lavorare per il bene comune, e non più solamente a delegare e lamentarsi poi per gli insuccessi altrui. Vedete, la mia situazione di persona con disabilità, mi fa capire quanto sia bello poter affrontare la vita a testa alta, poter rifiutare di farsi portare in braccio se non è strettamente necessario, impegnarsi per migliorare la qualità della vita di TUTTI! Se continuiamo a vederci come "di qua e di là di una barriccata" non combineremo nulla. Non è vero che per fare il politico sia indispensabile sporcarsi. Forse per fare il politico in questa realtà sì. Ma... e se cambiassimo la realtà? Credete veramente e fermamente che sia impossibile? Io non ci credo. Sono consapevole che da solo non conto nulla, ma se non do il mio contributo affinché qualcosa cambi, come posso pretendere che lo facciano altri, ormai ingessati e col paraocchi? Ma, scusate un po'... o siamo contenti dell'attuale situazione o altrimenti dobbiamo darci una mossa.
Altrimenti, continueremo a criticare e a subire: nel lavoro, nella vita sentimentale, e anche in politica. Se voi siete soddisfatti, che vi lamentate a fare? Se vi lamentate, perché non vi rimboccate le maniche?
Mr. Bean is offline  
Vecchio 22-02-2006, 21.34.14   #5
Lucio Musto
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Re: onesta inquietudine elettorale

Citazione:
Messaggio originale inviato da tammy
da @ Rudello:

Egr. Sig. Rudello,
ho letto la storia della "Madonna dell'Arco" protettrice degli emarginati.
Noi elettori, secondo Lei, dobbiamo considerarci degli emarginati per sottostare alla protezione della Madonna ....

Le risponderei diffusamente, se osassi.
infatti la sua discussione ha lo stesso titolo della mia chiusa d'autorità, e temo ciò sia contrario al regolamento.

Comunque profitterò della cortesia dei moderatori per dirle:

"No, la storia della Madonna dell'Arco (reminiscenza o mia invenzione?) era solo una favoletta per farla addormentare, visto che ci aveva dato la buonanotte"

Nessuna provocazione bigotta!

La ossequio
Lucio Musto is offline  
Vecchio 22-02-2006, 22.33.28   #6
bside
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>Il mio senso civico nei confronti della politica è cessato nel >momento in cui ho cessato di far politica...
>La mia coscienza mi impone di non andar a votare per i >motivi già espressi in una precedente discussione e che >l'amico Bside conosce bene.


Volevo rispondere a Maxim nell'altro topic ma vedo che è stato chiuso. Perché?

Comunque sia, il dovere civico non è quello che si ha nei confronti dei politici, ma della società nel senso più ampio, ovvero della realtà del mondo che ci circonda, che richiede e necessita la nostra attenzione e partecipazione.

Io conosco le tue argomentazioni, ma voglio chiederti, che differenza c'è fra il politico che porta avanti i suoi e gli interessi di chi l'ha votato e il cittadino astensionista disinteressato e indifferente a ciò che lo circonda pensa ai SUOI d'interessi: carriera, soldi, potere, ecc? Secondo me nessuna, sono figli della stessa mentalità, proprio quella ci cui parla sempre antonio greco e che rende questo paese "piccolo".

Io penso che gli astensionisti siano un esercito in rotta, un popolo smobilitato unito da un sentimento "antipolitico."


bside is offline  
Vecchio 22-02-2006, 22.58.50   #7
tammy
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Smile La ringrazio

del pensierino della buonanotte, ma al momento non soffro di insonnia e m'addormento molto bene.

Cmq. La Madonna dell'Arco è protettrice degli emarginati (se lo cerchi su internet) ed ho pensato che, forse gli elettori, quelli coscienziosi, siano solo degli emarginati quelli di cui nemmeno tenere in considerazione infatti pochi sono quelli che votano secondo scienza e coscienza, ma anche questo è inutile. Cmq chi è seduto su quella poltrona difficilmente se ne andrà.

Mi allaccio al discorso di Mr Bean, pregevole, anch'io spesso mi domando, mi chiedo e mi dico: ma che critichiamo a fare se poi son sempre quelli? sempre quelli i candidati, (facce nuove pochissime, partiti politici in forte aumento) e campagne elettorali pressochè uguali o molto simili per argomenti e convincimenti. Già perchè? Forse perchè siamo tutti o quasi convinti di votare per il politico giusto, che poi giusto si rivela non sia, nessuno ha votato Berlusconi, ma tant'è che è quello che ha contribuito ("contribuito", non è il solo responsabile) notevolmente a portare il nostro Paese ad assomigliare al Terzo Mondo, descritto da Weyl.
Mi pare alquanto miserevole, ma lo "sento" proprio così il ns mondo politico:
Citazione:
Non credo esistano soluzioni "collettive" e quindi politiche: la società civile italiana è malata, irreversibilmente, di una sorta di leucemia istituzionale.


Mha, che dire..... io continuerò a votare a sinistra per non offendere il mio bis nonno...voi fate un pò quel che vi pare, tanto siamo tutti d'accordo.

Una soluzione? Ma la rivoluzione!
tammy is offline  
Vecchio 22-02-2006, 23.08.07   #8
Lucio Musto
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Re: La ringrazio

Citazione:
Messaggio originale inviato da tammy
Una soluzione? Ma la rivoluzione!


Magari!...
Finita la rivoluzione, il problema si ripresenta.
Diverso ed identico!
Lucio Musto is offline  
Vecchio 22-02-2006, 23.32.31   #9
tammy
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ha ragione, ma con i "corsi e ricorsi" della storia ci vogliono almeno 50 anni
perchè non provare?
W il Chè
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Vecchio 23-02-2006, 07.05.27   #10
Mr. Bean
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Re: sì

Citazione:
Messaggio originale inviato da tammy
ha ragione, ma con i "corsi e ricorsi" della storia ci vogliono almeno 50 anni
perchè non provare?
W il Chè

è anche vero che le rivoluzioni spesso sono l'anticamera delle dittature (si vedano Urss del dopo-zar, Germania del dopo Weimar, ecc...). Dopo 20 anni di fascismo e 50 di Dc (fin che la dc è stato il partito di maggioranza assoluta era parificabile per certi versi ad una dittatura), voi pensate sia il caso di farsi altri decenni di dittatura? Ve bene che qualcuno ha detto che: o Berlusconi lo mettiamo subito in "castigo", altrimenti ci governerà per 20 anni, "fin che morte non ci separi", però....
Comunque, "sono sempre le solite facce" non è proprio esatto... Noi permettiamo che siano sempre le stesse... Che qualcuno inizi a candidarsi, qualcuno nuovo intendo... però quando si portano avanti certe iniziative, ci vorrebbe la partecipazione di tutti, invece, si è visti con indifferenza, se non con sospetto. E questo è un atteggiamento che non ha motivo d'essere...
Mr. Bean is offline  

 



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