Per essere umili si devono riconoscere i propri limiti, chè già è dura, e bisogna accettare di imparare da altri, se si vuole.
Vi porto un'esempio di me stesso.
Suono il basso.
Non lo suono bene, ne sono cosciente.
Ma
Se ho in testa che non lo suono bene(che è la realtà delle cose), cioè riconosco i miei limiti, va a finire che lo suono da cani.
Se sono al limite di un delirio di onnipotenza, va a finire che lo suono e mi piace come lo suono, e piace anche ad altri.
Dunque può essere che, essendo cosciente dei miei limiti, cerco sempre di imparare nuove cose, e accetto di essere un incapace.
Ma se suono con questo in testa...zero...anzi, depressione con tentativi di suicidio del musicista, per quel che può essere, che è in me.
Se suono durante una crisi maniacale, faccio meglio forse adirittura di quello che credo di poter fare.
allora, serve come dice qualcun'altro che conosco, un narcisismo estremo?
E l'umiltà da evitare perchè limite a se stessi.
?
Questo sembrerebbe confermarlo.
Mah..
Non ho una risposta.
VanLang non crede nei valori statici, e questa sembrerebbe essere, invece, una risposta.
Che come essere umano non sei nè umile nè arrogante, ma sei e basta. E' certo vero. Ma altrettanto per ognuno vale quel che dici valere per i valori: la non-staticità.
E' altrettanto vero che possiamo, fino ad un certo punto, modellare noi stessi.
Se lo riteniamo utile.
Vantaggioso.
Però, vedi, questo utile, vantaggioso, credo sia proprio quel qualcosa che l'umiltà non riconosce come suo.
Quindi, ancora, non ho una risposta.