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08-12-2005, 01.26.10 | #32 |
Utente bannato
Data registrazione: 28-07-2005
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Se Brucus è l'ultimo degli illusi e ci potrebbe stare (scusa Brucus) Weyl è un bell'esemplare di extraterrestre.
Mi corrisponde molto la sua posizione, anche se però vorrei ricordare che se non ci fossero stati i blocchi, tutta quest'attenzione sull'amianto in val di susa, ce la saremmo scordata. Come far passare allora con la stessa forza e virulenza un'informazione così importante, evitando gli antichi ed ormai forse controproducenti (per via delle strumentalizzazioni e deviazioni) metodi di protesta? E' un dubbio che ho ormai da molti anni e non mi coglie solo ora in occasione dei fatti della TAV. Sono d'accordo su tutto quello che dice Weyl, ma l'ultima parte del suo post, dichiara da sola la propria illusoria debolezza. Ma chi lo dovrebbe fare tutto questo? Internet con il suo potere capillare magico? e con quale coordinamento e quali interlocutori? A parte questo che è un discorso lungo, perchè poi boicottare le aziende che operano nella TAV con il rischio di vederle licenziare le migliaia di persone che vi lavorano e relativo lastrico delle famiglie corrispondenti? Avranno anche loro la stessa dignità e diritti delle 50 famiglie disturbate dagli stessi blocchi. Ragionando così, si lascia tutto come sta, perchè comunque qualsiasi cosa fai, ledi dei diritti acquisiti. E perchè allora non sbugiardare i veri responsabili? Quelli che hanno preso decisioni sapendo bene quali erano i rischi, e quelli, non meno delinquenti e purtroppo molto più numerosi, che hanno preso decisioni con leggerezza, senza verificarne le conseguenze? Ingegneri che hanno firmato i progetti di fattibilità e politici che li hanno vistati. Chi sono? E chi aveva il dovere di verificare, chi era? Io non credo (sarò un'illusa come Brucus in questo caso) che ci sia un solo geologo che possa sottofirmare un progetto di fattibilità, se ci sono questi rischi. A meno che non sia un delinquente e la laurea se la sia comprata (chissà perchè, ma ho invece una sorta di rispetto acritico circa l'onestà e serietà professionale intrinseca di chi decide di fare il geologo). Dove sono allora quei documenti che attestano che i rischi ci sono e che ingegneri (nomi e cognomi) e politici (nomi e cognomi)hanno fatto finta di non vedere? Ma resta comunque il mio dubbio. Quale forza, quale movimento, può essere più potente degli interessi economici e non solo in ballo e riuscire a dare tutta la visibilità degna dell'importanza che realmente ha, a tutto questo, senza bloccare strade, treni, senza creare le strumentalizzazioni e le deviazioni controproducenti di cui parlava Weil? Quali strumenti abbiamo per intervenire in maniera diversa, ma ugualmente mirata e deflagrante? A volte non basta che una notizia esca sul giornale, perchè sia deflagrante. Lo vediamo tutti i giorni leggendo cose incredibil e gravissime, in sesta pagina o addirittura negli approfondimenti. Ci vuole la volontà politica di metterla in prima pagina col titolone a caratteri cubitali. E per avere il coraggio di mettere in prima pagina una notizia e prendere così una posizione, diciamo importante, ci vuole la certezza di avere alle spalle un consenso molto, molto ampio e la certezza di raccoglierne ancora di più con quel titolone. E queste certezze si hanno quando c'è un movimento di opinione pubblica talmente grande da salvaguardarti da eventuali contraccolpi che i potenti che stai disturbando certo non ti risparmieranno. Sto naturalmente parlando di una stampa e di una informazione libere e di un'opinione pubblica pronta a mobilitarsi. Va beh, mi sto commuovendo |
08-12-2005, 01.35.14 | #33 |
Utente bannato
Data registrazione: 28-07-2005
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dimenticavo di dire a Brucus che io non credo affatto che Fassino sia un delinquente, anzi, lo ritengo una bravissima persona. Penso solo sia scarsamente adatto a prendere posizione di sua sponte.
Di D'Alema penso invece che troppo abbia imparato dalle lezioni di cui doveva prendere invece solo atto. Va beh, chi sono io per fare lezione? Nessuno, proprio nessuno |
08-12-2005, 10.14.31 | #34 | |
eternità incarnata
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Citazione:
se è vero che la pelle è nostra, allora perché ci infiliamo tutti in coda in auto per lavoro, svago, ecc..? E le auto non inquinano? Qui non serve informazione? Poi, perché mai i mass media non avrebbero dato sostegno ad eventuali manifestazioni se si fossero organizzate per tempo (cioè prima che la frittata fosse fatta)? Io so che in Lombardia si sarebbe dovuta fare la Pedemontana (stradfa a scorrimento veloce per congiungere Brescia, Bergamo, Como e Varese). Non si è aspettato che iniziassero i lavori per bloccare tutto! E' questo che non capisco.... |
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08-12-2005, 10.45.04 | #35 | |
eternità incarnata
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Re: Ci provo
Citazione:
d'accordissimo! da profano poi chiedo: se non si buca la montagna, l'amianto che c'è dentro non è ugualmente pericoloso? Ultima modifica di Mr. Bean : 08-12-2005 alle ore 10.56.27. |
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08-12-2005, 12.58.45 | #36 |
Ospite
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Messaggi: 5
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Personalmente credo che il problema nodale di tutta
la faccenda , che si intravede sullo sfondo , e' che questa opera viene giustificata come necessaria per supportare una mole piu' massicia di trasporti merci che si svilupperano nei prossimi anni ( la previsione e' il quadruplicamento della quantita' trasportata ). Se questa previsione sara ' esatta e cio' di conseguenza non varra' solo per il passaggio merci fra Itala e Francia ma c'e' da supporre che varra' per tutta l' Europa ( non a casa si sta raddoppiando anche il tunnel del S. Gottardo , si sta costruendo il nuovo tunnel del Loechtsberg fra Italia e Svizzera , si sta ampliando il Brennero ) significa che ovviamente ci sara' un incremento della produzione di beni e qindi dei consumi. Sia la produzione di beni che il loro utilizzo richiedeno ovviamente una maggiore energia e quindi l' utilizzo di piu' una maggiore mole di risorse ( petrolio , energia elettrica ecc ) Se a cio' aggiungiamo che adesso sul mercato si stanno affacciando circa 2 miliardi di nuovi utenti ( cinesi e indiani ) i quali ,pure loro , avranno bisogno di benzina per le loro automobili e energia elettrica per le loro lavatrici io mi chiedo come fara' la terra a fornire tutto quello che l' uomo avra' bisogno. Se tutti gli uomini vivrebbero secondo gli standard occidentali la terra collasserebbe nel giro di pochi minuti poiche' ci sarebbe bisogno di energia sei volte maggiore di quella fornita a tutt' oggi. Se vincera' questa opzione sulla terra ci sara' un proliferare di centrali nucleari. Altre alternative mi sembrano piu' difficile da " impostare " in quanto manca la benche' minima consapevolezza di come sia necessario salvaguardare il futuro del nostro pianeta e della vita su di esso. saluti mpx |
08-12-2005, 16.42.38 | #37 |
Ospite abituale
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Re: Re: Ci provo
Due domande:
1 - Visto che i mesoteliomi, in Val di Susa, hanno un'incidenza superiore alla media, a causa delle cave abbandonate di materiale amiantifero presenti ovunque in bassa valle (es. Condove, ma non solo), con discariche prossime alle zone abitate, cave coltivate fino a 10 anni fa, come mai i sindaci dei comuni interessati non si sono mai preoccupati di bonificare queste cave? Come mai gli abitanti non hanno mai protestato per il danno alla loro salute e si sono svegliati solo adesso per la Tav? 2 - Come mai nessuno gli ha mai detto che il radon è pericoloso solo in ambiente confinato, al chiuso, e assolutamente no all'aria aperta, dove, essendo un gas, si disperde? Nessun medico, nessun insegnante di scienze nella valle, nessuno che in questi 10 anni di menata si sia preoccupato di documentarsi? E come mai nessuno ha preteso, nessuno ha portato una qualche documentazione sulla eventuale pericolosità del radon all'aria aperta? Ah, come mai a livello ufficiale, a livello politico nessuno ha fatto presente queste due cose? *Uranio: non esiste libero, è contenuto nella pekblenda, scavandola si libera del radon, che è un gas ed è dannoso in ambiente confinato, per esempio nella galleria di scavo, dove però si scava secondo protocolli di sicurezza, di legge, (quelli che si usano nelle miniere di uranio) a tutela non solo degli operai, ma anche di tecnici, geologi, ingegneri. All'aria aperta il radon si disperde e non costituisce pericolo alcuno per gli abitanti. Amianto: anche per l'amianto i primi ad essere tutelati, secondo le leggi esistenti, sono gli operai, tecnici, geologi, ingegneri. Le modalità di sicurezza esistono, inglobamento in resine etc. L'amianto è pericoloso solo se inalato (tipo silicosi). Per chi volesse vedere documentazioni ufficiali: http://europa.eu.int/comm/ten/transport/index_en.htm http://www.transalpine.com/index.php?page=atlas |
09-12-2005, 09.28.37 | #38 |
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Osservazioni della Comunità Montana Bassa Valle Susa e val cenischia sul progetto Torino Lyon, sezione italiana (Gronda). Allo scopo di fornire dati più ufficiali presentiamo qui di seguito un documento pubblico che la Comunità Montana Bassa Valle Susa e Val Cenischia preparò nel gennaio 2004 e inviò come osservazioni alla Regione Piemonte ed a tutti gli Enti Pubblici interessati sulla tratta progettuale definita “Gronda” in seguito alla presentazione del relativo progetto. Osservazioni tecniche al progetto preliminare e relativo SIA delle variazioni/integrazioni richieste dalla Regione Piemonte con DGR n. 68-10051 del 21/07/2003 al Progetto preliminare relativo al nodo urbano di Torino, potenziamento della tratta Bussoleno-Torino e cintura merci, già pubblicato il 10/03/03, depositato in data 10/12/03 ai sensi della L. 349/86. PREMESSO che il Sistema degli Enti locali, per tutelare i cittadini ed il territorio, ha posto in essere una serie di azioni attuate dal punto di vista politico a mezzo del Comitato Istituzionale di Valle e della Conferenza dei Sindaci, supportati tecnicamente mediante la costituzione di gruppi di lavoro composti da esperti nei settori ambientali e trasportistici, coadiuvati, per la parte giuridica, da assistenza legale specifica in materia di diritto dell'ambiente e di tutela del territorio; RICHIAMATO il documento licenziato in data 20 gennaio 2003 dalla Comunità Montana Alta Valle di Susa, dalla Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia, dai Sindaci della Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia , Val Ceronda e Casternone e della cintura Nord-Ovest di Torino col quale, esprimendo considerazioni sui lavori del tavolo regionale tecnicopolitico, istituito su richiesta degli Enti Locali per aprire un confronto sul quadro complessivo dell'infrastrutturazione territoriale conseguente ad un nuovo collegamento ferroviario ad AV/AC, si esprimeva un motivato parere negativo all'ipotesi progettuale della nuova linea Torino-Lione, auspicando un nuovo confronto a livello regionale su due filoni tematici: riaffermazione del ruolo della programmazione per promuovere lo sviluppo sostenibile, ribadendo il ruolo centrale degli Enti Locali di essere co-protagonisti delle scelte che influenzano i loro territori; ridefinizione della strategia trasportistica su gomma e ferro e le ipotesi progettuali di trasporto merci attraverso le Alpi; RIBADITA la posizione politica del sistema degli Enti Locali di contrarietà alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità/capacità Torino-Lione; SI RITIENE DOVEROSO nel ribadire la posizione politica di contrarietà alla realizzazione dell'infrastruttura, esprimere le proprie osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale al citato progetto preliminare, motivando nel merito tecnico, ambientale, finanziario, le posizioni di criticità. In data 10/12/03 ITALFERR Sp.a., in nome e per conto di RFI-Rete Ferroviaria Italiana, ha pubblicato il Progetto preliminare e relativo SIA delle variazioni/integrazioni richieste dalla Regione Piemonte con D.G.R. n. 68-10051 del 21/07/03 al Progetto preliminare relativo al nodo urbano di Torino, Potenziamento della tratta Bussoleno -Torino e cintura merci, già pubblicato il 10/03/03, ai fini della procedura VIA ai sensi dell'art. 3, c.1 del D.Lgs 20 agosto 2002 n. 190, e ai sensi dell'art. 6 della legge 8 luglio 1986 n. 349. La Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia ha ritirato, dalla Regione Piemonte, in data 11/12/03 per le finalità di cui all'art. 5, c. 2 del D.Lgs 190/02 copia del progetto che è stata messa a disposizione di Enti, Associazioni e cittadini. Considerata la vastità e l'impatto dell'opera, la complessità del progetto e la concomitanza delle festività di fine anno, non è stato possibile approfondire pareri e osservazioni ai sensi dell'art. 6 della legge 349/86. La Regione Piemonte, riconoscendo tali oggettive difficoltà, ai sensi del c. 4, art. 3 del D. Lgs 190/02 si è fatta interprete di tutto questo e ha invitato gli Enti Locali a continuare il lavoro di approfondimento tecnico nei successivi 60 gg, dopo la scadenza del 09/01/04 imposta al sistema degli Enti locali per le osservazioni. Tutto ciò anche ai sensi dell'art. 18 della L.R. 40/98. Con questo documento si vogliono far emergere alcune delle criticità di area vasta che siamo riusciti faticosamente ad individuare, senza la pretesa di considerare questo un percorso concluso. 1) CRITICITA' AL MODELLO DI ESERCIZIO. [.......] 2) DISSESTO IDROGEOLOGICO. Rilevanza enorme costituisce il problema del dissesto idrogeologico tale da rappresentare un serio pericolo per la residenzialità e la salute dei cittadini dei Comuni coinvolti.[/b] [..........\] 3) LINEA E STAZIONE ELETTRICA. [....] 4) INQUINAMENTO ACUSTICO. [......] 5) PROBLEMA SMARINO E CANTIERI.5) PROBLEMA SMARINO E CANTIERI. Lo SIA ignora tutti i fattori [...]crea delle tabelle di sintesi degli impatti ma poi non produce dei suggerimenti per attenuarli. Solo in un caso, riferito al problema delle polveri di amianto, che costituisce un gravissimo caso tutto particolare, propone di bagnare le strade per sollevare meno polveri. Ma è chiaramente un rimedio inutile, le polveri restano disperse e si solleveranno ugualmente prima o poi alla prima bufera di vento appena si smettesse di bagnarle o, al più al termine dei lavori. Anche la copertura dei mucchi si rivela un provvedimento che, dato come semplice suggerimento, non riveste alcuna efficacia, perché si scontra con il durissimo regime di concorrenza degli appalti per il trasporto di inerti che impone i ben noti problemi di sovraccarico "regolare" ( in quanto il vantaggio premia anche su una periodica sanzione), e di rapidità di trasporto, che impone velocità ben oltre quelle di sicurezza e di minimizzazione del disturbo. Questo aggiornamento del SIA, invece di approfondire il problema cruciale della messa in discarica del materiale eccedente (che comunque si ammette che probabilmente sarà eccedente al calcolo fatto), sfugge al problema ipotizzando che "lo smarino non recuperabile dei cantieri venga trasportato al cantiere di Foresto e da qui, direttamente, tramite nastro, alla cava Paradiso (del Moncenisio a 2.100 metri di quota ) che offre ampie volumetrie di deposito " Questo è assolutamente falso, perché la cava del Paradiso (comunque non ancora autorizzata dal comune francese di Lanslebourg), può contenere meno di 5 milioni di mc, un quantitativo eccedente renderebbe troppo ripido il pendio di accumulo, e questo quantitativo di 5 milioni di metri cubi non è neppure bastante per contenere lo smarino della parte italiana del tunnel di base. Ci troviamo quindi di fronte ad uno SIA che è pericolosamente reticente sui siti di deposito, e lo è ancor di più per quanto riguarda lo smaltimento di quelli classificabili come rifiuti tossico nocivi per la presenza di amianto, per cui nulla propone né come stoccaggio provvisorio, né come stoccaggio definitivo. La prevista realizzazione, nel tratto considerato, di oltre 23 Km. di gallerie comporta la produzione di rilevanti quantità di materiali di scavo da estrarre prima, movimentare poi e infine stoccare. Una cospicua parte di detto smarino, consistente in oltre un milione di metri cubi è costituita da roccia amiantifera, contenendo a vario titolo forme diverse di amianto (Crisotilo, Tremolite, Serpentinite), come confermato dai Geologi dell'Università degli Studi di Siena in una relazione commissionata proprio da RFI. Ciò è coerente con l'appartenenza delle zone interessate dal TAC al Massiccio Ultrabasico di Lanzo che comprende la vicina (17 Km dal tracciato ferroviario) cava di amianto di Balangero la più Grande miniera di amianto bianco d'Europa. La possibilità che si verifichino condizioni di rischio sanitario è assolutamente rilevante per quanto riguarda le attività di scavo e di movimento terra; ciò con tutti i problemi di tutela della salute dei lavoratori addetti a tali compiti. Analoghe preoccupazioni riguardano però anche le popolazioni della Valle di Susa , a causa della dispersione di fibre di amianto nell'aria di una valle molto ventosa con venti prevalenti occidentali che spirano verso Rivoli con velocità che può sfiorare i 40 Km/ora. In particolare vivissime preoccupazioni sono legate allo stoccaggio di 500.000 metri cubi di materiale di risulta degli scavi delle zone amiantifere nell'area individuata sul territorio di Almese in zone agricole alla confluenza del Rio Morsino e del torrente Messa, affluenti di sinistra della Dora Riparia. Non risulta prevista la realizzazione di opere idonee ad evitare l'infiltrazione dei torrenti succitati ora utilizzati a scopo irriguo a valle di detto stoccaggio, mentre la dispersione nell'aria sarà massima con un deposito dei materiali a cielo aperto. La valle presenta continui e importanti spostamenti di masse d'aria con solo rari momenti di calma di vento quantificati in meno di tre ore al giorno (cioè con velocità del vento inferiore ad un nodo); continua.. |
09-12-2005, 09.40.15 | #39 |
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(continua, II parte)
In tali condizioni di ventosità, si può calcolare che la popolazione esposta sarà di oltre 200.000 persone con una corrispondente moltiplicazione di rischio. Il regime anemologico della bassa Valle di Susa è caratterizzato da una spiccata prevalenza dei venti occidentali (diretti verso Torino) e da un vivace regime dì brezza termica giornaliera con flusso da est diretto verso l'interno della valle. Ad Avigliana, al centro della valle presso l'alveo della Dora Riparia e quindi in zona assai prossima alla finestra di scavo di Rivera, circa il 66% delle misure anemometriche mostrano provenienza dai settori occidentali che sposterebbero il carico di particelle in sospensione verso le zone densamente popolate della prima cintura torinese (Pianezza, Collegno, Rivoli). In particolare durante i frequenti episodi di fohn, le raffiche da Ovest possono raggiungere i 100 km/h e sollevare ingenti quantità di polveri, complice anche l'associata secchezza dell'aria che giunge durante tali episodi a valori di umidità relativa prossimi al 10-20%. Circa il 26% delle osservazioni consta invece di provenienze dai settori orientali, legate soprattutto all'attivazione della brezza termica giornaliera (brezza di valle). In tale contesto le polveri verrebbero trasportate dal fondovalle verso i pendii più assolati (in particolare in sinistra idrografica), raggiungendo zone residenziali anche a quota superiore alle installazioni di cantiere. Una parte del flusso sarebbe invece canalizzato nella valle principale raggiungendo i centri abitati di fondovalle posti a monte dei cantieri e delle zone di mobilizzazione dei materiali lapidei. Si ricorda che l'esposizione all'amianto anche a livelli minimi e non legato ad attività lavorativa, correla con gravi patologie, tra cui il Mesotelioma, malattia tumorale maligna che dopo un periodo di latenza anche di 15-20 anni, comporta una prognosi infausta in tempi assai brevi: dal momento della diagnosi di mesotelioma al decesso del paziente il tempo che intercorre è di 275 giorni (dato statistico European Journal of Cancer febbraio 2003), quali che siano le terapie instaurate. Si ribadisce che non esiste un livello soglia al di sotto del quale l'esposizione all'amianto non comporta rischio per la salute. Una nuova grande esposizione ambientale potrebbe comportare un aumento di casi di mesotelioma sino a oltre 500 casi ogni 200.000 abitanti, ogni anno per molti anni. Si espongono queste valutazioni come contributo alla conoscenza del problema di impatto ambientale legato in fase di progettazione e al relativo rischio di amianto. Per tutelare la salute dei cittadini si farà una dettagliata segnalazione, sul problema amianto, alla Procura della Repubblica di Torino. Gli Amministratori del territorio interessato dall'opera ritengono impossibile e improponibile che un solo metro cubo di materiale possa essere stoccato sul proprio territorio. Tutti parlano della Torino Lione come di un'opera strategica per una macro-area, però i danni devono essere tutti per la nostra micro - area. Il progetto deve prevedere i costi reali di un movimento terra con presenza diffusa di amianto senza "nessuno stoccaggio sul territorio interessato". Per questo motivo il presente documento non esamina i siti previsti per lo stoccaggio semplicemente perché il progetto li deve cancellare. 6) PROBLEMI IDRICI. Per quanto riguarda le interferenze con gli acquiferi presenti nel corpo dei sistemi montuosi attraversati, si è già posto il confronto con le interferenze avvenute nel corso dei lavori dell'AEM. Anche la galleria autostradale di Bussoleno, per quanto situata in una situazione sfavorevole, fu oggetto di un'imponente venuta di acqua che, prima che andasse persa, si pensò di intubare sino ad Avigliana. Lo studio del Politecnico ha già ampiamente ammesso i rischi e le possibilità di queste intercettazioni. Quello che si vorrebbe far notare è il danno che conseguirebbe ad un versante fortemente esposto a Sud e già soggetto ad una aridità naturale. Le conseguenze di un processo di steppizzazione e di desertificazione ancora più spinto priverebbero questi versanti della già scarsa copertura vegetale rendendoli più esposti agli agenti atmosferici e, a media durata, più suscettibili a creare forti portate di acque e dissesti a tutto discapito dei centri abitati del fondovalle. Un altro aspetto delle interferenze con le acque è rappresentato dallo sviluppo di gallerie artificiali nei tratti di Settimo-Falchera Venaria e Musiné, lo studio nella prima edizione ammette questi impatti, quello che non dice sono le conseguenze di questi effetti e cioè l'innalzamento della falda con allagamenti dei locali interrati o seminterrati, ristagni di acqua nei campi dopo i temporali, e le relative conseguenze sulla circolazione e sulle pratiche agricole. Il SIA prevede, per alcuni Comuni della Valle di Susa, il taglio delle fonti acquifere che saranno irrimediabilmente perse. Per provare ad affrontare il tema dell'approvvigionamento idropotabile il progetto deve prevedere, nel quadro economico, il costo per la realizzazione preventiva di un acquedotto al servizio dell'intero territorio coinvolto. L'acqua è un bene primario, una delle poche risorse della montagna, e rappresenta una vera provocazione ipotizzare interventi tampone in fase di cantiere. Oltre ai costi per l'approvvigionamento idropotabile, devono essere valutati e risolti progettualmente anche quelli del fabbisogno di acqua per scopi irrigui a sostegno di una agricoltura di qualità importante per la sua multifunzionalità. Il progetto ITALFERR è stato predisposto su una cartografia datata non consentendo una coerente e completa valutazione dei danni arrecati al territorio e, in tal senso, si sollecita di accogliere la proposta della Coldiretti per l'utilizzo di dati aggiornati. (cartografia area AGEA) 7) FASCIA DI SALVAGUARDIA. [....] [...]..Pensiamo che il SIA ha omesso di affrontare una serie notevole di problematiche rimandando ad ulteriori fasi progettuali delle soluzioni che invece sono determinanti per verificare la sostenibilità ambientale di un progetto. Chiediamo alla Giunta Regionale, senza alcuna strumentalizzazione, di valutare con attenzione questo documento espressione della volontà dei Consigli Comunali e del Consiglio della Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia. ****************************** ********************** (da : www.legambientevalsusa.it "evidenze" > documento "osservazioni comunità montana" Vedere -nella medesima pagina "evidenze" anche il rapporto del rischio idrogeologico dell'analisi climatica della zona interessata agli scavi redatto da Luca Mercalli, climatologo della società Italiana Onlus di Torino oltre a tutti gli altri documenti) |
09-12-2005, 09.43.35 | #40 |
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FS, TAV, mafie varie
> Trenitalia S.p.A. (proprietà e gestione del materiale rotabile); > RFI – Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. (proprietà e gestione autonoma della rete e delle infrastrutture ferroviarie); > Italferr S.p.A. (progettazioni ferroviarie e gestione progetti) La TAV S.p.A (società di diritto privato controllata interamente da enti pubblici) nasce nel 1991 dall'esigenza di potenziare e rendere competitiva la rete ferroviaria italiana a livello nazionale ed europeo, per la realizzazione delle linee veloci. Dal marzo 1998 è proprietà esclusiva delle Ferrovie dello Stato e dal 2001 è controllata al 100% da RFI - Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. In questo modo lo Stato tramite le Fs, affida le opere per l'Alta velocità a una concessionaria: la Tav Spa (www.tav.it), che può affidare i lavori a trattativa privata, ed appalta tutti i lavori, chiavi in mano e senza gara, a un general contractor (che, per i treni superveloci, è un cartello di mega-imprese articolato in sette consorzi. In attesa di una successiva partecipazione di capitali privati, il project financing si divide così: il 40 per cento delle risorse dalle Fs (Ministero dei Trasporti e Ministero dell'Economia), il restante 60 da prestiti delle banche (garantiti sempre da FS). In tal modo i debiti di TAV S.p.A. non figurano nel bilancio dello Stato. Fino al 1996 Amministratore Delegato di FS e della TAV S.p.A. è stato Lorenzo Necci. Necci è vicino alla destra quando governa il Polo, a Lamberto Dini quando è l'ora dei tecnici, alla sinistra quando è il tempo dell'Ulivo. Con Berlusconi avrebbe dovuto fare il superministro delle Infrastrutture. Con Prodi ha un rapporto speciale. Il professore bolognese è Garante dell'Alta velocità, e la società da lui fondata, Nomisma, riceve l'incarico (e 10 miliardi e rotti) per studi passati alla storia per aver scoperto che "il beneficio dell'Alta velocità è la velocità". A casa di Necci si incontrano Berlusconi e D'Alema, il tentativo per un governo Maccanico delle larghe intese è cosa sua. Anche in Francia è socialista con François Mitterrand e gollista con Edouard Balladur e Jacques Chirac. Proprio per vicende legate alla TAV S.p.A. furono indagati negli anni ’90, Bettino Craxi, Lorenzo Necci, Eugenio Maraini (ex presidente di Italferr S.p.A.). ed Ercole Incalza. Sono stati tutti assolti (credo) con l’eccezione di Eugenio Maraini, condannato dal Tribunale di Perugia a 18 mesi per corruzione (nel processo le FS si erano costituite parte civile). >Gli ingegneri Eugenio Maraini ed Ercole Incalza (Responsabile del gruppo Economia della commissione intergovernativa italo-francese del tunnel e membro del “Gruppo Van Miert” in sede UE) sono consiglieri del Ministro dei Trasporti Pietro Lunardi.< L’ing. Giulio Burchi è uno dei “supervisori” dei lavori dell’Alta Velocità. L’Ing. Giulio Burchi, Ingegnere nucleare di Pavullo in Frignano (MO), è titolare di uno studio di ingegneria, mentre a Pavullo c’è una società di progettazioni ferroviarie intestata alla moglie (oltre una soc. di software per ferrovie del fratello), e ricopre le cariche di Presidente di: Italferr S.p.A.; Metropolitana Milanese S.p.A; Autocamionale A15 della Cisa S.p.A. (Autostrada Parma-La Spezia); oltre ad essere consigliere nei CA di: Autostrade Lombarde S.p.A. – già Bre.Be.Mi. Sp.A.; Banca Cariparma e Piacenza; Confservizi International. Consigliere di Autocamionale A15 della Cisa S.p.A. è anche Bruno Binasco, uomo di fiducia di Marcellino Gavio. Nel 1989 Bruno Binasco, amministratore delegato del gruppo Itinera, l'azienda di Tortona che fa capo all'imprenditore Marcellino Gavio e si occupa di costruzioni, opere edili e più in generale autostrade, acquista un palazzo di rappresentanza a Roma, in via Serchio 9-11, di proprietà di una società controllata dal Pci, l'Unione Immobiliare per 4 miliardi. Il tutto è stato oggetto di indagini per fondi neri ( 1 miliardo dichiarato ufficialmente e 3 in nero) da parte del Pool Mani Pulite che ha arrestato Binasco e messo sotto accusa Primo Greganti, oltre ad emettere ordine di carcerazione per Marcellino Gavio [http://www.blogoltre.net/inchieste/g...puntata_5.html]. Il Ministero dei Trasporti licenzia (2003) un progetto da 90,3 milioni di euro per una serie di viadotti e una nuova galleria sull'autostrada Parma-La Spezia (A15). Il progetto è firmato dall’ufficio tecnico della Cisa S.p.A. con la consulenza della Policreo s.r.l. di Parma (struttura e geologia) e della Rocksoil S.p.A. - www.rocksoil.com - di Milano (fondazioni e geotecnica) fondata nel 1980 da Pietro Lunardi (che ha messo a punto la metodologia ADECO-SR per la realizzazione di gallerie) e che attualmente è guidata dalla figlia. Pietro Lunardi si laurea nel 1966 e lavorta dal 1967 al 1980 per la Cogefar S.p.A. (poi Cogefar Impresit S.p.A. del gruppo Fiat, Codelfa, e in seguito divenuta Impregilo S.p.A.) [il Tribunale di Caserta nel 2001 ha condannato, tra altri, l'ex sottosegretario Dc ai trasporti Giuseppe Santonastaso a 7 anni e sei mesi a conclusione del processo per corruzione/concussione Cogefar]. A Trino, la costruzione della Centrale Termoelettrica di Leri-Cavour fu appaltata al consorzio TRINEL [Gavio, CMC, Fiat Engineering] che subappaltò la maggioranza dei lavori con un ribasso molto inferiore al minimo prescritto del 20%, determinando il fallimento di molte aziende locali. Per concludere, riesce difficile riuscire a tenersi in equilibrio in questa foresta di shangai, dove tocchi uno stecco e corri il rischio di muovere tutto. La progettazione delle linea ad AV è stata progettata da Italferr S.p.A., dipendente in tutto dal Ministero dei Trasporti; viste le aziende interessate vi può essere un duplice scopo per insistere sui lavori in galleria: 1. affinché sia la Rocksoil a dover effettuare i lavori (anche lavorando dal settore francese); 2. fare in modo che, iniziati i sondaggi, si scopra l’insalubrità del sottosuolo e che si sospendano gli interventi: in tal modo le aziende interessate potranno chiedere a TAV S.p.A. i danni per l’allestimento cantiere, mancati guadagni e quant’altro. Credo che il problema, a questo punto, sia di concentrarsi sulla ipotesi di potenziare l’esistente collegamento ferroviario di superficie senza accettare super consulenze di esperti (nominati dal governo) che in un modo o nell’altro difficilmente possono essere indipendenti da tutta la ragnatela prima descritta. (da http://www.prctorino.it/news/1/Detta...neStampabile=X ) ****************************** *************** Perché mai accontentarci dei mali esistenti, prodighiamoci affinché ce ne siano costantemente di nuovi! Che conta rischiare qualche migliaio di morte in più o in meno, se tanto alla dipartita arriveremo comunque prima o poi tutti quanti? Si accelerino i tempi, dunque, affinché alla nostra sera non segua alcun altrui mattino! "Caro Gesù bambino" scriveva Giobbe Covatta "ti ringrazio per aver esaudito i miei desideri dell'anno scorso. Ti avevo chiesto di eliminare la fame nel mondo, ed infatti quelli che avevano fame sono quasi tutti morti." Brucus apprezzo ciò che dici e la stima di me, ma francamente preferirei fossimo su fronti avversi tutti quanti ed in molti per questioni decisamente meno vitali.. Mia madre era -ed è!- solita dirmi che a tutto ci sia rimedio. Per non contrastarla.. taccio. Gyta Ultima modifica di gyta : 09-12-2005 alle ore 09.51.16. |