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04-04-2005, 17.21.43 | #33 |
Ospite
Data registrazione: 11-03-2005
Messaggi: 14
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io penso che il Papa stesso sapeva che la sua morte sarebbe stata trattata come un evento mediatico, come lui stesso ha saputo trattare come eventi mediatici tutti suoi viaggi e gli incontri con i potenti, facendo dela pubblicità positiva alla Chiesa.
Non penso che gli sia mancato di rispetto, anzi io penso proprio che lui voleva questo, portare nei quattro angoli della terra la parola di Dio, in qualunque modo valido. |
04-04-2005, 19.09.21 | #34 |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Comincio col dire che “cristiano” non è nel linguaggio moderno solo il seguace di Cristo (definizione 1 dal vocabolario Zingarelli) ma, comunemente, un sinonimo di “umano” e/o “caritatevole” (definizione 2). Questa è anche l’accezione in cui intendevo usarlo io, cristiano poi non è neppure sinonimo di cattolico, mentre il Papa appartiene esclusivamente al mondo cattolico.
Se fosse morto Ghandi oggi non sarebbe successo niente di diverso, giustamente. Il senso del mio discorso era, molto semplicemente, che nella società è importante mantenere il rispetto della proporzione tra gli eventi, mi sembra che non sempre lo si faccia. Se si fa – in TV – un caso di stato per delle scemenze (come spesso si fa) e se in TV si parla per giorni del niente (come spesso si fa) allora era inevitabile che ci fossero sette reti sulla morte del Papa perché E’ SEMPLICEMENTE PROPORZIONATO ALLA PORTATA DELL’EVENTO. Questo facendo una valutazione che riguarda i mass media e non la fede (chi è stato in chiesa credo abbia notato il fastidio in primo luogo dei sacerdoti per il clamore dato alla vicenda che indugia sulla morte di un uomo non evidenziando affatto che in chi ha fede non c’è spazio per la morte). Sempre sul ruolo dei mass media ho letto e mi è piaciuto l’articolo suggerito da Dunadan, lucido e divertente. Io probabilmente non ho percepito l’invasione perché non ho seguito molto e di quello che ho seguito ho percepito ciò che mi interessava (le procedure storiche che accompagnano la morte di un papa e la nomina del successivo, qualcosa su le opere di questo che non conoscevo poi così bene). Concordo sull’eccessiva attenzione (quasi morbosa curiosità) prestata a certi aspetti mi viene in mente il “toto-sepoltura” (Polonia o Vaticano?) e via discorrendo. Ho però sentito anche riflessioni intelligenti. Un giornalista di Avvenire (credo) di fronte alla perplessità circa le capacità di colui che sarà il prossimo papa e l’inevitabile confronto ha detto “credo che il Signore stia già provvedendo”, non è molto diverso – credo – da quello che succede col Dalahi Lama: si cerca chi sarà il nuovo perché non dovrebbe contare la persona ma il ruolo. I mass media fanno il contrario: esaltano la persona, salvo poi dimenticarla in breve tempo (ma non lo fanno solo in questa circostanza). Sono sincera, la cosa più triste è stata sentire cattolici credenti in P.za S. Pietro dire “non deve morire, io prego per il miracolo affinché rimanga ancora tra noi”, voglio dire mi sembra che la sofferenza fosse sotto gli occhi di tutti: ma ci crediamo a questo Paradiso oppure facciamo solo finta? Anche l’uso di certe foto può essere considerato un po’ irriverente… Detto questo la finisco: non voglio passare per bacchettona perché sono tutt’altro. Ciao Neve |
04-04-2005, 19.13.37 | #35 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Citazione:
La parola di Dio la si può proporre con grazia e discrezione rendendola, in virtu' della sua grazia, ancora piu' penetrante. Invece si è scelto, (non so per che motivi), di sottoporre le coscienze ad un bombardamento di ore ed ore di trasmissionie e programmi che parlino di quell'unico evento, rendendo così il messaggio meno condivisibile. A me questo bombardamento mediatico, non sembra un messaggio sereno ed equilibrato e se lo vedessi adoperato per qualche cosa che amo, sia esso una persona o un messaggio o un'ideologia, a cui tengo ne sarei dispiaciuto. Questa, ripeto, mi sembra violenza da parte dei media e di chi condivide questo uso del mezzo mediatico, ma potrei anche sbagliare. (Una cosa così la capirei da Radio Vaticana o da un canale televisivo (c'è n'è uno legato a famiglia cristiana), che parla ad un pubblicvo cattolico. Mi sembra oltremodo sbagliata se si parla al mondo). |
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04-04-2005, 20.05.28 | #36 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Citazione:
Concordo. |
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04-04-2005, 22.13.11 | #37 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 04-04-2005
Messaggi: 2
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riallacciandomi a quello che ha detto chi ha avviato la discussione.
Io sono convinta di una cosa... magari sbaglio. La gente ha una certa attrazione verso i fatti cruenti. I media lo sanno e gli propinano prevalentemente questi fatti. La gente si commuove e in un certo senso gli piace versare lacrime, perchè queste la fanno sentire più "umana" e i media lo sanno. Quindi prendono un fatto tragico, come la morte del papa, o come il crollo delle torri gemelle e amplificano il dolore. Mostrano le scene più tristi. Raccontano particolari intimi. Entrano dentro il cuore di ciascuno, ci scavano e tirano fuori le lacrime e l'odience sale. A prescindere dai msg inviati io credo che l'idea di mtv è stata la migliore. Non si è messa a raccontare fatti del papa. Non ci ha bombardato con le sue immagini più dolorose, ma semplicemente ha messo una serie di video a rotazione e ha dato a tutti la possibilità di scrivere un messaggio per il papa. L'idea è buona. Poi se noi siamo ipocriti è un'altro fatto. Io non mi vergogno a dire che ho mandato il mio sms. Che ho pianto per la morte del papa e che ogni sua apparizione mi ha sempre commosso. (le ultime, ma quelle risalenti a mesi fa.) Che ho apprezzato molto quell'uomo e che lo ringrazio per il coraggio e la forza dimostrata. E che in un certo senso mi mancherà come uomo. Mi ci ero affezionata a Karol... e anche se non sono cattolica praticante l'ho sempre considerato un uomo fantastico. Tutto ciò mi ha portato a spegnere il televisore. Lo guardo saltuariamente. Più che altro leggo le notizie in internet e scelgo quelle di cronaca. |
04-04-2005, 22.25.04 | #38 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
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Citazione:
si. sembra quasi non si siano resi conto della sofferenza dell'essere umano... è corretta la domanda che poni... sono passata nella vita nella morte di due persone care con sofferenza fisica, tutte e due caparbie al punto da continuare a lanciare 'messaggi' fino in fondo e ad offrire la loro sofferenza con fede, a passare attraverso la malattia in un modo che dava veramente da pensare... c'era affetto verso tutte e due loro, eppure quando sono morte ero triste per me che rimanevo senza di loro...ma anche con una profonda serenità dentro dovuta alla fine delle loro sofferenze... e se ho pregato era perchè quel calvario avesse una fine... non capisco proprio l'accanimento e il volere viva a tutti i costi una persona, anche se non può più condurre una vita qualitativamente accettabile... |
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04-04-2005, 23.29.44 | #39 |
in diaspora....
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Io mi chiedo solo una cosa: ma in Italia una volta non c'era la divisione Stato/Chiesa?
E non mi venissero a dire che tutti stanno seguendo appassionatamente quest’evento perché Karol Wojtyla era un uomo di 84 anni e la morte alla fine avviene per tutti…senza esclusioni! I non-cristiani saranno sicuramente sconcertati dall’isteria mediatica che circonda quest’evento: in Italia ci sono tantissime persone che sono molto più dispiaciute per lo sproporzionato numero di vittime innocenti che mietono le guerre sparse per tutto il pianeta; la fame; le epidemie! Wojtyla (fortunato lui!) ha vissuto una bellissima, lunga e confortevole vita da Sovrano: come si può obiettivamente piangere fiumi di lacrime per la sua perdita? I cimiteri sono pieni di gente INSOSTITUIBILE…… Permettetemi di allegare quest'articolo. Pur rispettando il dolore per la morte dell’uomo Wojtyla, non può passare inosservata la totale assenza di voci di dissenso nei confronti della visione spettacolarizzata del Papa morente che ci è stata esibita con cinismo mediatico dalle gerarchie vaticane e riproposta ossessivamente da tutti i media. Altrettanto azzerate appaiono le critiche nei confronti di questo papato. Eppure in questi 27 anni la sua chiesa, in tutti gli organismi e conferenze internazionali dedicati al problema della sovrappopolazione, si è particolarmente distinta per il caparbio e “disumano” rifiuto della regolazione delle nascite, contribuendo così all’esplosione demografica. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: sterminio per fame di milioni di bambini e “condanna” all’aborto clandestino di milioni di donne nel 3° mondo, guerre territoriali, disoccupazione di massa, disastri ambientali, genocidi ( Ruanda ecc.), deforestazioni forsennate, migrazioni disperate, ecc. All’elenco di queste tragedie che i fondamentalisti cattolici ma anche islamici hanno concorso a scatenare, si potrebbe aggiungere anche la tragedia del lavoro minorile con i suoi milioni di piccoli schiavi oltre al dramma di dover, alla fine, essere costretti a ricorrere al nucleare, perché la produzione d’energia necessaria ad una popolazione quadruplicata in un secolo non può essere assicurata dai soli combustibili fossili. Meno cruente ma non meno gravi sono state le responsabilità di Wojtyla per il suo sprezzante rigetto del dissenso interno: teologi e fedeli della Chiesa Romana e d’altre chiese cristiane da decenni chiedono di esimere i preti dal celibato, fonte d’innumerevoli scandali e misfatti sessuali. Ma egli ha sempre risposto: “ Dio non vuole ”, evidenziando sempre il binomio sessuofobia – dogmatismo e una personalità totalitaria. Tuttavia le responsabilità personali di questo papa, rispetto alle tante tragedie, appaiono secondarie dal momento che il vero problema risiede nella struttura stessa della chiesa cattolica che ripone ogni potere nella figura del pontefice, infallibile per dogma, cui spetta sempre ed esclusivamente la parola finale su qualsiasi tipo di messaggio. Dipende quindi dal papa, dalla sua cultura, dal contesto storico e politico in cui è vissuto e vive, dal suo carattere, umore e perché no, anche dallo stato di salute fisica e mentale, l'emanazione di direttive e provvedimenti che dietro l'insindacabile premessa dell'ispirazione religiosa (spirito santo operante) incide, di fatto, profondamente sulla vita politica e sociale di centinaia di milioni di persone e quindi sull'intera umanità. La storia ci ha insegnato quanto spesso i papi non siano stati né equilibrati né lungimiranti: Giovanni Paolo II° non ha fatto eccezione. E non farà eccezione nemmeno il prossimo. Carlo Brunori, Consiglio Direttivo di NO GOD - Atei per la Laicità degli Stati Fonte |
05-04-2005, 08.51.26 | #40 |
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si ma in fondo sta solo accadendo in grande quello che si vede rivolto anche verso tanti uomini comuni: hai mai sentito ad un funerale qualcuno accennare ad un difetto del morto?
diventano tutti santi in quel momento,salvo poi dimenticarsene di nuovo... per la parte di critica che esponi e che condivido credo che il processo che porta molte persone a non considerarla è lo scarso senso critico oggettivo e la grande capacità di questo papa a comunicare con le masse... e questo effetto ha poco a vedere con i reali contenuti e con la coerenza dei discorsi...l'importante è che facciano presa... la maggior parte delle persone sono come spugne che assorbono tutto ciò che gli viene propinato...sono loro stesse a chiedere questo... alle critiche aggiungo che questo è anche il Papa che ha approvato il 'mobbing' su Milingo, prima accettando il suo effetto sulle masse e poi 'non vedendolo' quando era diventato troppo evidente...mobbing ben riuscito, visti i risultati... non dimentichiamo che si gli lasciavano strada libera ma gliela lasciavano i gesuiti, che notoriamente sono uno degli ordini più ingovernabili e di contenuto ambiguo della chiesa... ma quante persone sono in grado di leggere questo? quante persone sono in grado di leggere che ha riportato tante cose molto indietro? d'altra parte faceva parte della sua formazione. e quanti sacerdoti 'integralisti' come lui si è portato dietro? e in quali punti di potere sono oggi? ma la gente manco le vede queste cose e se le vede il cervello gli si perde a cercare di seguirle...e loro lo sanno e danno a quel cervello le risposte che è in grado di comprendere. |