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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
20-11-2004, 18.02.27 | #12 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Non sono affatto del tuo parere……
Questo è assolutamente nei tuoi diritti. se fai così arrivi soltanto ad un giusto relativo, Non c’è nulla di relativo nel difendersi da un’aggressione. Se qualcuno sta per ucciderti sarà la vita stessa in te ad agire e non aspetterà certo che il pensiero gli spieghi se è giusto o meno. In quel senso quell’azione è totalmente, veramente ed assolutamente giusta. Per quanto riguarda poi bene o male, vero o falso, giusto o ingiusto non credo che sia possibile stabilirli a priori in quanto è sempre il contesto a determinare il segno (+ o -) delle cose. Un mondo dove l’assoluto sia stato stabilito prima sarà un mondo dove gli uomini con la croce nelle mani, si scanneranno con gli uomini con la mezza luna nelle mani. Questo perché ciascuno di loro stabilirà - in base alla cultura, alla storia, alla religione, alla condizione sociale, all'educazione, ed a tutto quello che gli é successo nella sua vita - dove stia il giusto e dove l’ingiusto. Cioè praticamente avrai il mondo com’è oggi. Finché continueremo a rimanere abbagliati dagli assoluti e non capiremo che l’uomo è la misura di tutte le cose, continueremo a farci del male gli uni con gli altri. Dici di aprire un 3d sul concetto di giusto e ingiusto..... Potrebbe essere una buona idea. Io stò sul forum da un bel po’ e so che si è parlato della Verità/falsità, del Bene e del male, forse anche di giusto ed ingiusto. (sono tutti termini che potremmo semplicemente ridurre ad una parola, cioè: - VALORE -) Ne nasce sempre una contrapposizione in cui le tesi di segno opposto entrano in conflitto ed invece di generare sintesi generano incazzature e litigi che non portano da nessuna parte. Quello che suggerisco io è che la contrapposizione vera è tra coloro che pensano che sia possibile stabilire dei Valori a priori e scriverli nero su bianco, una volta e per sempre sulla carta. E chi invece, come me, ritiene che ogni evento sia interallacciato al contesto in cui avviene ed il Valore sia dipendente dal contesto e vada quindi ridefinito/riscoperto ogni volta. Forse è un po’ ostico da riassumere in poche parole e di corsa ma l’idea credo ci sia. Ciao ciao |
21-11-2004, 11.40.47 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-10-2004
Messaggi: 105
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"Se qualcuno sta per ucciderti sarà la vita stessa in te ad agire e non aspetterà certo che il pensiero gli spieghi se è giusto o meno. In quel senso quell’azione è totalmente, veramente ed assolutamente giusta."
Si, questo oggi, ma ti ricordo che viviamo in base a innumerevoli convenzioni sul bene e sul male, queste imposte soprattutto dalla cultura e dalla religione. Immagina di vivere in una società dove fin da piccolo ti viene insegnato (dalla Religione, dalla storia, dalla cultura, ecc.) che meno tempo uno vive più andrà in un posto bello per l'eternità, ma che chi uccide (suicidio/assassinio) sarà punito per l'eternità, Non saresti contento di incontrare qualcuno pronto a mettere in gioco la sua eternità per migliorare la tua? Scusa l'esempio un po' contorto, ma penso renda bene l'idea anche se é necessaria parecchia elasticità mentale, ma in fin dei conti quest'ipotesi non é meno probabile di qualsiasi altra per quanto ne sappiamo. "Per quanto riguarda poi bene o male, vero o falso, giusto o ingiusto non credo che sia possibile stabilirli a priori in quanto è sempre il contesto a determinare il segno (+ o -) delle cose." Si, però anche qui ti basi su convenzioni stabilite a priori, e nulla ti dice che queste siano corrette, come d'altronde nulla ti dice che sono sbagliate. Penso che il massimo a cui l'uomo possa aspirare é un concetto di giustizia basato sulle sue conoscenze, consapevole dei suoi limiti! "l’uomo è la misura di tutte le cose" In base a cosa lo dici?! Non concordo per nulla, l'uomo é una parte della natura come tutte le altre, e nulla la rende migliore di tutte le altre! Penso che dovremmo piuttosto renderci conto che non siamo nulla nell'immensità del tutto ed assumerci per quello che siamo. Insomma, sono per che l'uomo scenda da quel maledetto piedistallo dove si é posto da anni e smetta di credere che tutto gli é permesso. "Quello che suggerisco io è che la contrapposizione vera è tra coloro che pensano che sia possibile stabilire dei Valori a priori e scriverli nero su bianco, una volta e per sempre sulla carta. E chi invece, come me, ritiene che ogni evento sia interallacciato al contesto in cui avviene ed il Valore sia dipendente dal contesto e vada quindi ridefinito/riscoperto ogni volta." Non penso nemmeno io sia possibile stabilire dei Valori a priori, ogni azione dipende anche dal suo contesto, su questo concordiamo perfettamente. Quello che mi lascia un po' più scettico é il fatto che per giudicare ( + o - ) ogni azione hai bisogno di criteri di GIUSTO e NON GIUSTO, cose che secondo me sono irragiungibili per l'uomo. Al più si può giungere a concetti di giustizia relativa, come detto prima, restando sempre cmq consci dei suoi LIMITI. "Forse è un po’ ostico da riassumere in poche parole e di corsa ma l’idea credo ci sia." Beh, idem, se c'é un qualche punto che non ti é chiaro dimmelo pure... zao! ---------------------- a quando la meteorite? |
21-11-2004, 12.05.20 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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se c'é un qualche punto che non ti é chiaro dimmelo pure...
L'unico punto che di cui non colgo la metafora o il riferimento è questo: Immagina di vivere in una società dove fin da piccolo ti viene insegnato (dalla Religione, dalla storia, dalla cultura, ecc.) che meno tempo uno vive più andrà in un posto bello per l'eternità, ma che chi uccide (suicidio/assassinio) sarà punito per l'eternità, Non saresti contento di incontrare qualcuno pronto a mettere in gioco la sua eternità per migliorare la tua? Per il resto, sei abbastanza chiaro. "l’uomo è la misura di tutte le cose" In base a cosa lo dici?! Chi c'è lì a recepire, (valutare, pesare e misurare) ciò che scrivo? Puoi scegliere se recepirli per te stesso oppure attraverso la tua cultura/esperienza, in ogni caso tu resti la misura di ciò che esprimo. |
21-11-2004, 13.23.43 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-10-2004
Messaggi: 105
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ok, provo a rispiegarmi, cmq é solo un esempio.
Dimentica tutto quello che sai e che non sai, fai un vuoto totale, assoluto, il nulla. Se adesso le informazioni ("verità assolute") che ti vengono date (dalla Religione, dalla storia, dalla cultura, ecc.) sono: 1 - Più breve é la vita terrestre di un uomo più sarà bello il posto in cui andrà per tutta l'eternità. (in poche parole se muori da neonato vai nel più bello dei "paradisi", se muori da adolescente vai in un bel "paradiso", se muori da adulto in un "paradiso" così così, se muori da anziano in un "inferno", e se muori da centenario nel peggiore degli "inferni",...) 2 - Chi uccide (suicidio/omicidio) verrà punito per l'eternità. (immagina anche qui uno dei peggiori "inferni") Adesso prova a mettere tutto questo in relazione a questa frase: "Se qualcuno sta per ucciderti sarà la vita stessa in te ad agire e non aspetterà certo che il pensiero gli spieghi se è giusto o meno." (che avevi scritto riguardo a violenza difensiva) Sei sicuro che in questo caso ti difenderesti da uno che ti vuole uccidere?! E subito dopo la frase che ho riportato qua sopra hai scritto: "In quel senso quell’azione è totalmente, veramente ed assolutamente giusta." No, é relativo, non é: "assolutamente giusto"! In una società basata sui principi come quelli odierni sì, avresti ragione nel difenderti, ma in una come quella ipotizzata qua sopra sarebbe senz'ombra di dubbio sbagliato. E per quanto ne sappiamo noi una società basata sui principi odierni non é né più né meno probabile di quella da me ipotizzata. Con questo velevasi dimostrare che non ci é possibile conoscere il concetto di GIUSTIZIA ASSOLUTO in quanto non conosciamo ne quanto vi é prima (se c'é) ne quanto vi é dopo (se c'é) la vita. L'uomo può solo aspirare a concetti di giustizia RELATIVA basata su convenzioni. più chiaro? fammi sapere cosa ne pensi... zao! ------------------ a quando la meteorite? |
21-11-2004, 13.47.00 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-10-2004
Messaggi: 105
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"in ogni caso tu resti la misura di ciò che esprimo"
In questo caso sono d'accordo, l'uomo é la misura, MA NON di tutte le cose, perché é di qualcosa che esprimi (-> azione UMANA). Cioé, l'uomo va bene come misura finché si parla di azioni UMANE, ma mi pare un grandissimo errore applicare la MISURA uomo a cose NON umane... Ti faccio esempi perché non riesco a dirlo meglio. Si considera l'uomo molto più evoluto degli altri animali perché possiede un LINGUAGGIO. È palese che non avremo mai e poi mai un animale che verrà e ci dirà: "ciao, vedi ti parlo, ho anche io un linguaggio". Il problema sta nel fatto che l'uomo ha sempre cercato un LINGUAGGIO VOCALE (umano) negli animali (considerazione dell'uomo misura del tutto), non considerando una moltiplicità di altre forme di linguaggio che non hanno nulla da invidiare al nostro, anzi.. Sarebbe come se gli elefanti giudicassero gli uomini inferiori perché non hanno la proboscide, non considerando gli arti superiori. (questo sarebbe un metodo di pensare in cui l'elefante sarebbe misura del tutto) Insomma, l'uomo va bene come misura ma finché si tratta di uomini, ma non si può applicarlo al resto, come purtroppo si é fatto a lungo e si fa ancora. "recepirli per te stesso oppure attraverso la tua cultura/esperienza" Qual'é la differenza tra te stesso e attraverso la cultura/esperienza? Ultima modifica di Giullare di Corte : 21-11-2004 alle ore 13.49.26. |
21-11-2004, 17.35.39 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Ciao,
........ sei un buon interlocutore..... ma che fatica.... Sei sicuro che in questo caso ti difenderesti da uno che ti vuole uccidere?! E’ diverso l’immaginare di trovarsi a rischio e l’esserlo davvero. Nelle situazioni estreme e contingenti il pensiero si ferma, (se non siamo troppo condizionati) e ad agire è la vita. Qual'é la differenza tra te stesso e attraverso la cultura/esperienza? Tutto dipende dall’idea che hai di te stesso. Molti si considerano un io dotato di corpo e mente, (dove in mente mettici cultura/esperienza) e sono convinti che la loro identità finisca lì. Altri hanno una visione più ampia della loro identità, sanno che quel limite di corpo e mente è illusorio e che l’io pervade, quantomeno, l’ambiente che li circonda. Non parlo di cose esoteriche parlo di pura percezione fisica. Ad esempio è luogo comune dire - le mie parole, le mie emozioni ….. etc – identificandosi con esse. Personalmente vedo chiaramente che parole ed emozioni non sono mie, ma mi vengono dall’esterno, (quindi sono di altri) e che sarebbe stupido identificarmi con esse. Al massimo posso riservarmi il ruolo di schermo sul quale si proietta il film della vita, associato al compito di essere misura di tutte le cose. Sia l’uomo che si identifica in un corpo e mente quanto quello che ha un’identità più diffusa, sono misura di tute le cose con la differenza che il primo userà un metro fatto di personalismi mentre il secondo tenderà ad una maggior obbiettività. Con questo velevasi dimostrare che non ci é possibile conoscere il concetto di GIUSTIZIA ASSOLUTO in quanto non conosciamo ne quanto vi é prima (se c'é) ne quanto vi é dopo (se c'é) la vita. E’ già un errore chiudere la vita in termini temporali e parlare di prima e dopo, comunque arrivo al problema cruciale cioè se sia possibile avere un concetto oggettivo di giustizia. La mia risposta è che è possibile se si abbandonano i filtri mentali dati dalla identità limitata ad un corpo e mente, identità che lo ripeto è illusoria. P.S. Ci godo a parlare di queste cose, ma perdo due chili ogni volta che ne parlo. Rimandiamo le “ostilità” a qualche altro 3d? |
22-11-2004, 01.27.13 | #18 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-10-2004
Messaggi: 105
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ciao,
partito con tutte le buone intenzioni ho creato una nuova discussione nella sezione dedicata alla filosofia (mi sembrava il luogo più adatto), ho ricopiato i nostri ultimi messaggi ed ho risposto al tuo... Lì mi sono accorto che questa discussione sta prendendo una dimensione molto più grande del previsto al punto che ritengo impossibile andare avanti senza sforzarci prima a cancellare tutto quello che c'é portato dalla nostra cultura/esperienza (sempre che ci resti qualcosa). Questa é un'azione che volevo intrapprendere da diverso tempo ma che non ho ancora fatto perché aspettavo d'avere un bel po' di tempo a mia disposizione. Adesso che mi si presenta l'occasione non voglio tirarmi in dietro, poi se a metà mi renderò conto che é un'impresa troppo grande per la mia piccola mente, riverrò sui miei passi conscio d'averci almeno provato. Non so se anche tu voglia intrapprendere questa strada, ma se si beh, vedremo fino dove potremo andare, e chissà che non arriviamo a un comune accordo su un concetto di giustizia assoluto (dubito fortemente ma la speranza é l'ultima a morire). Altrimenti la finiamo qua che va comunque benissimo. zao, ci sentiamo nella sezione filosofica d'ora in poi... ( = ------------------- a quando la meteorite? |
22-11-2004, 01.40.03 | #19 |
Ivo Nardi
Data registrazione: 10-01-2002
Messaggi: 957
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Il thread aperto da Giullare di Corte è il seguente: Concetto di giustizia
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