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22-03-2008, 18.32.25 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-01-2008
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Riferimento: GINARCHIA: alle donne piacerebbe?
Il potere femminile venne sancito da istituzioni politiche e sociali in modi diversi e in epoche diverse, secondo le differenti aree geografiche.
In particolare nel Mediterraneo esso sarebbe continuato fino all'età del bronzo e avrebbe caratterizzato anche la civiltà minoica, sviluppatasi a Creta dal III millennio e terminata attorno al 1500 a.C. Al centro della religione minoica vi era una donna potentissima, Potnia, simbolo della forza generatrice femminile. Il suo sposo, il "paredro", svolgeva un ruolo puramente strumentale, in quanto aveva solo il compito di soddisfare sessualmente la Grande Madre, la vera tutrice della riproduzione della specie. Il fatto che la principale figura religiosa della Grecia minoica fosse una donna assume un significato importante, poiché la struttura religiosa di una società plasma in larga misura il suo sistema di valori; per conoscere il ruolo della femmina all'interno di una determinata civiltà è importante capire come venga definito dalle credenze religiose in essa prevalenti. E infatti, nella cultura cretese le femmine godevano di una posizione sociale privilegiata rispetto a quella loro riservata nelle altre civiltà coeve. Le donne minoiche fruivano di una certa libertà di movimento, avevano il ruolo privilegiato di sacerdotesse, potevano amministrare il proprio patrimonio anche dopo essersi sposate, potevano ereditare da un congiunto e divorziare dal marito conservando la dote. Non vi sono però tracce di una successione matrilineare, se non sporadiche. Col passaggio dalla civiltà minoica a quella micenea, sviluppatasi a Micene attorno al 1450 a.C. e con il conseguente emergere della figura del guerriero, i caratteri culturali del mondo greco vanno via via modificandosi, trasformando radicalmente lo statuto sociale femminile. Per concludere questa breve analisi su una supposta età dell'oro della femmina, nell'ambito della civiltà occidentale, bisogna ricordare che sulla sua effettiva consistenza esistono molti ma molti dubbi... Recentemente, infatti, gli storici si stanno orientando verso un ridimensionamento dell'ipotesi matriarcale (perché sono ipotesi...), ritenendo più corretto parlare di comunità matrilineari, basate cioè sulla discendenza materna e non paterna. Molti antropologi, poi, parlano del matriarcato in termini di "mito", vale a dire di un'elaborazione fantastica, che rappresenterebbe proprio l'opposto della realtà, il suo inverso, una forma di appagamento immaginario, come quello espresso dalle favole. L'idea di una società dominata dalle femmine sarebbe quindi, in questa prospettiva, un'inversione mitologica, un "mondo alla rovescia" generato dal bisogno di compensare una realtà brutale e frustrante. Le donne, insomma, avrebbero elaborato una narrazione fantastica capace di ripagare, nell'immaginazione, le sofferenze subìte. Non è quindi facile stabilire se il matriarcato sia una leggenda o una realtà. Se è vero che in molte culture mediterranee si è a lungo mantenuta la memoria di un'ancestrale fase di predominio femminile che ritorna alla luce in occasione di alcuni riti misterici greci e romani riservati alle donne, è altrettanto vero che neanche nella società cretese vi sono sufficienti elementi per parlare di matriarcato; si può parlare, semmai, di condizioni che assegnavano alla femmina una considerevole libertà e dignità sociale. Lo stesso mito delle Amazzoni, da molti considerato una prova a favore di un'età d'oro matriarcale, deve essere attentamente riconsiderato. Il nome di queste femmine guerriere, che vivevano in comunità rigorosamente femminili, deriva da "a-mazos", senza seno. Il mito, infatti, narra che esse tagliavano una mammella alle figlie affinché potessero maneggiare meglio la lancia e l'arco. Per generare figli, si univano a uomini stranieri, che erano ammessi nella comunità come schiavi.Se il neonato era maschio, veniva ucciso. Le Amazzoni erano considerate crudeli e prive di qualsiasi sentimento di umanità: la loro linfa vitale era l'odio verso l'uomo, che conferiva loro la rabbia necessaria per essere invincibili in battaglia. Recentemente, anche questo mito è stato letto come un racconto catartico, elaborato per esorcizzare il potere femminile e per impedire che la tensione tra i sessi si trasformasse in conflitto insanabile; è inoltre molto probabile che questa narrazione servisse a rappresentare un mondo selvaggio e barbaro - come quello formato da sole femmine -, contrapposto a quello armonioso della civiltà, fondato sulla coesistenza pacifica tra i sessi. Più che un residuo dell'era matriarcale, quindi, il mito delle Amazzoni attesterebbe una situazione esattamente opposta: la volontà di una società dominata dall'uomo di dimostrare l'innaturalità della separazione tra i sessi e l'incapacità delle donne di pervenire a una gestione equilibrata e stabile della società. |
22-03-2008, 18.36.08 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-01-2008
Messaggi: 200
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Riferimento: GINARCHIA: alle donne piacerebbe?
Citazione:
Ah, a proposito, tu scrivi: "... dove le donne rivestono la stragrande maggioranza dei ruoli di potere?". Ricorda, le donne appartengono al sesso che detiene il potere che "fa girare il mondo", cioè il potere sessuale. Devo aggiungere altro? |
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22-03-2008, 20.19.10 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-12-2004
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Riferimento: GINARCHIA: alle donne piacerebbe?
Citazione:
si vede che non mi conosci...... prova a leggere le mie discussioni passate, in particolare la prima, quella dell'esordio su questo forum. Sulla tua ultima considerazione sono d'accordo, ma la colpa è anche nostra. Bye |
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23-03-2008, 10.16.51 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Riferimento: GINARCHIA: alle donne piacerebbe?
Citazione:
E quali sarebbero questi "RUOLI"? No, non credo che ne esistano fisiologicamente e moralmente assegnati a nessuno, escludendo quella della procreazione, dove il maschio e femmina hanno i loro specifici compiti. E quello dell'allattamento è già stata ampiamente modificato visto la grande moda del biberon da alcuni decenni a questa parte Niente ruoli altrimenti torniamo a imprigionarci in stereotipi preconfezionati, entro confini che si tenterà sempre di attaccare. Niente può essere prefissato dall'esterno, la vera coppia cerca i confini nell'altro e in se stesso, cerca il sostegno reciproco. Un po' come due ragazzini che costruiscono insieme un castello di sabbia, ciascuno è attento al lavoro dell'altro oltre che al proprio e lavora sapendo che sono un gruppo, una squadra, una sola cosa. Solo in questo modo il nostro mondo ha ancora una speranza. Siamo sul baratro dell'estinzione perchè le religioni monoteistiche e patriarcali si sono rivelate monche, prive della figura e del contributo femminile. L'eterno femminino vilipeso, maltrattato, soggiogato, umiliato, condannato ha portato i suoi frutti mortali a chi lo aveva disconosciuto. Ora, prima che il baratro ci inghiotta tutti, dovremmo riflettere e liberarci dalle colpe dei nostri padri. Sì, le loro colpe ricadono su di noi e le nostre sui nostri figli. Ricominciare abbandonando ciò che ci è stato insegnato fino ad oggi e che ha prodotto il male in cui tutti o quasi ci dibattiamo. I conti tornano sempre a certi livelli. Il berlusca facendosi eleggere è riuscito a sottrarsi al giudizio degli uomini con leggi ad personam, ma ci sono leggi a cui non si sfugge neppure con tutte le ricchezze di questo mondo. E il primo passo per riprendere la strada dell'evoluzione è far ritornare alla luce del sole la donna come donna e non mascolinizzata. Ciascuno con i propri doni, con la propria ricchezza unica e straordinaria può contribuire alla salvezza dell'umanità. Non con la divisione maschio e femmina ma con la condivisione di me e te e loro che senza pregiudizio alcuno si mettono in viaggio verso il nuovo mondo. Oggi tutti i cristiani pensano a Gesù risorto ma se in tutti quei cuori esplodesse la Sua scintilla d'Amore ecco che la speranza non è ancora sepolta. Pensate ad un Gesù che sposa Maria Maddalena, un Gesù che ama profondamente l'eterno femminino. Se così fosse stato ora oggi non saremmo qui a parlare di questo. Un grande abbraccio di pace a tutti mary |
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