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13-04-2008, 00.40.02 | #13 |
Ospite abituale
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Riferimento: Parliamo di scuola
... continua da sopra
Bada bene: io non ce l'ho con i professori, al contrario io ambirei a fare il professore, perchè trovo che sia un mestiere, forse uno degli ultimi, ancora pieno di privilegi come l'intoccabilità e l'insindacabilità del proprio operato. E' un lavoro in cui nessuno ti misura e tutto è lasciato alla tua coscienza. E' privo di stress da prestazione e in fondo ha il solo difetto di non essere strapagato. In compenso ti lascia tanto di quel tempo libero, che io solo per quello guarirei dall'ipertensione arteriosa della quale soffro. E poi, se i soldi non ti bastano, vai in una scuola privata serale e raddoppi col secondo lavoro! E ora che tornano gli esami di riparazione... sai i soldi con le ripetizioni a 30 euro l'ora!!! |
13-04-2008, 13.01.57 | #14 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Parliamo di scuola
Buongiorno Frollo
questa è l'unica mattina in cui posso alzarmi alle 11.00. Non avendo la scuola a 5 minuti da casa, bensì ad un'ora di macchina, le altre mattine mi alzo alle 6.00... ma son contenta perché quella passeggiata per la città con gli spazzini, mi ritempra lo spirito. Confrontarmi con te in questi termini non è assolutamente piacevole. Mi pare che tu sia in perfetto accordo con la attuale società dove conta di più l'ignoranza e meno l'istruzione. Del resto la rapida privatizzazione della res publica tra poco colpirà anche la scuola ed è necessario fomentare e rafforzare l'idea che l'insegnante sia un nullafacente e/o pedofilo e/o pornografo e/o bighellone stipendiato e/o mangiapane a tradimento. In fin dei conti un popolo ignorante lo si gestisce meglio, sotto tutti i profili. Già ingabbiati dall'economia, dal debito, dalla politica, dalle guerre, dall'informazione e tutto il Resto del Carlino, dalle medicine, dal controllo mentale... manca solo l'istruzione ed il gioco è fatto... E tu, complimenti, sei già ad un ottimo punto. Se a te di Foscolo bastano quelle cinque stupidate da manuale, a me no. Ti informo che per il momento, anche se non so quanto durerà, la letteratura, la storia e la geografia vengono continuamente aggiornate, rivisitate e rilette ed io trovo necessario che un insegnante si aggiorni continuamente, anche su Dante o la preistoria. La grammatica italiana stessa è in continua evoluzione e cercare di integrare i vecchi manuali con il nuovo linguaggio giovanile è cosa abbastanza difficile. Mi pare che tu abbia vissuto nella scuola come erede di lavori già fatti, di amministrazione incompetente e filosofia scolastica poco avanzata. Libero di pensare come vuoi, io non posso far altro che esimermi dal parlare di istruzione in questi termini. La scuola per me è un diritto , io parto da questo presupposto. Sono sicura che troverai altri molto gentili interlocutori con cui trattare di scuola in questi termini. Ciao Monica Citazione:
Questo lo trovo molto interessante. La sospensione per un determinato periodo dalle lezioni e la possibilità di interagire con altre realtà attinenti la propria disciplina sarebbe un'ottima cosa. A me ad esempio starebbe molto a cuore l'elemento giornalismo. La partecipazione ad una tale attività sarebbe non solo piacevole, ma necessaria ai fini di un migliore insegnamento. Un'altra cosa di cui sentirei la necessità è il cinema e la possibilità di poterlo studiare direttamente sul campo. Inoltre vorrei avere la possibilità di poter studiare alcuni argomenti che al momento, di fatto, mi sono impediti. Tra le tante il lavoro in archivio. Effettivamente su alcuni argomenti rimango indietro. Anni fa ho fatto un'altra specializzazione all'Università su argomenti che mi stavano a cuore... ma gli impegni di lavoro e lo studio mi permettevano di dormire in media tre ore per notte!!! Sono arrivata alla fine ed ho avuto un esaurimento nervoso. Un altro argomento cui mi starebbe a cuore discutere sono le 'malattie professionali'. Ed ancora: come fare per valorizzare la scuola come un diritto per il cittadino e non come dovere? |
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13-04-2008, 18.58.55 | #15 |
Ospite abituale
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Riferimento: Parliamo di scuola
Forse Pipoca, non sono stato abbastanza chiaro. Io l'insegnante l'ho fatto e, se potessi tornerei subito a farlo. Se sei un minimo obiettiva e se, oltre all'esperienza nella scuola pubblica hai avuto qualche altra esperienza di lavoro (anche solo in una scuola privata), non puoi non convenire che la professione dell'insegnante ha molti privilegi e, forse, l'unico svantaggio di essere pagata poco. Ma il poco è in valore assoluto, perchè -lasciando da parte l'eroismo della passione- l'impegno e l'orario richiesti ono "poco" anche loro. E con questo non voglio dire che tu fai poco o che mangi a ufo. Intendo solo dire che "se tu volessi" tirare i remi in barca e limitarti al compitino, potresti farlo e il tuo stipendio non ne risentirebbe. Sono sicuro che non lo farai mai, ma il solo fatto che questa scelta ci possa essere pone la professione del professore dentro un territorio protetto che i lavoratori privati non hanno. Non ho detto, tra l'altro, dell'anno sabbatico e del fatto che in passato ci siano stati professori che con solo 5 leggasi 5 anni di lavoro sono andati in pensione!
Quello che mi scoccia profondamente da parte della classe insegnante è l'ostinazione a non voler riconoscere tutte le cose che ho elencato, che ESISTONO obiettivamente e proprio nella forma con cui le ho descritte. Anzi, addirittura la "sfacciataggine" nel volerle addirittura negare e a sostenere che il loro impegno lavorativo è massacrante, stressante, sottopagato, non rispettato e via dicendo. Come me facevano i supplenti altri 3 ingegneri e TUTTI la pensavano al mio stesso modo. Per non parlare degli ingegneri di ruolo, per i quali l'insegnamento era solo la copertura per la libera professione. Cara Pipoca, questa è la scuola per i professori che ho conosciuto. Non utopie e ideali, solo "soldi (sicuri) per (poche) ore di lavoro" e tanto tempo libero da potersi addirittura permettere un altro e ben più pesante lavoro. Io invece, pensa un po', mi accontenterei dei 1300 euro al mese e di poter giocare a tennis tutti i pomeriggi o di passare l'intera estate sotto l'ombrellone, come quando ero studente. Sai quanto ne acquisterebbe in salute la mia vita? Comunque... torniamo a fare filosofia e parliamo di organizzazione. La scuola per me deve essere "a tempo pieno", non solo per gli studenti, ma per professori e personale ATA. Trovo inammissibile che la struttura scolastica "chiuda" alle 2 del pomeriggio. Bisognerebbe sfruttarla scolasticamente finoalle 7 di sera. I professori dovrebbero avere un ufficio personale all'interno della scuola dove svolgere tutte le attività che "dicono" di svolgere a casa e contemporaneamente altre di supporto all'insegnamento: laboratori, spiegazioni extra, colloqui, approfondimenti, aggiornamenti, ecc. Gli studenti dovrebbero non solo poter studiare (un po' come facevamo all'università), ma anche avere spazi per attività complementari: sport, teatro, letture, musica, gioco, ecc. La scuola dovrebbe diventare un punto di aggregazione dove poter coltivare, anche a livelli altissimi, le proprie passioni e i propri interessi. Te lo scrive uno che ha fatto i campionati italiani di nuoto e che quando parla di livelli altissimi si riferisce al fatto che una scuola possa avere una squadra di atletica leggera con atleti da Nazionale giovanile e in prospettiva da olimpiade, oppure una scuola di musica a livello di conservatorio, o dei laboratori attrezzatissimi. Lo studente deve sentirsi attratto dalla scuola e il genitore deve poter essere entusiasta della struttura scolastica, per poter restituire ai professori che la compongono quell'autorevolezza e quel rispetto che oggi non hanno più. Per far questo, tuttavia, è necessario che i risultati della scuola siano "MISURABILI". Io genitore DEVO poter sapere CHI insegna nella scuola dove mando mio figlio, se è bravo, se è considerato. Devo sapere che strada hanno fatto i diplomati di quella scuola: se hanno proseguito gli studi, se si sono laureati nei tempi, se hanno trovato subito lavoro. E bada bene che il concetto di "misurabilità" è parente di quello di "qualità", nel senso che non si può migliorare qualcosa se non si misura. Per questo, la classe insegnante deve fare un bagno di umiltà e "farsi misurare", rinnunciando a quell'intoccabilità di cui gode fino ad oggi. Hai ragione, non tutti gli insegnanti sono mangiapane a tradimento, pedofili e nullafacienti, ma il sistema non aiuta a scoprire e a eliminare quelli che lo sono. Dovrebbe essere interesse degli insegnanti onesti, metter su un sistema che li tuteli... o no? |
13-04-2008, 19.16.52 | #16 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Parliamo di scuola
Citazione:
In parte lascio rispondere a Frollo Citazione:
E poi con un'edicazione forzata dei genitori... |
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13-04-2008, 21.32.20 | #17 |
Ospite abituale
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Riferimento: Parliamo di scuola
Quanto agli aggiornamenti.
Io ho sostenuto due esami di matematica all'università, ANALISI 1 e ANALISI 2, un esame di GEOMETRIA, 3 esami di fisica: FISICA 1, 2 e FISICA TECNICA e uno di MECCANICA RAZIONALE. Questo accadeva nel 1984/85. Oggi, dopo 23 anni da quegli esami e senza nessun corso di aggiornamento, ritengo di poter essere in grado di insegnare matematica e fisica in qualsiasi scuola superiore della Repubblica (figuriamoci alle medie). Ritengo di poterlo fare bene e con soddisfazione degli studenti. La stessa cosa potrei dire di altre materie: elettrotecnica, meccanica delle macchine, tecnologia dei materiali, costruzioni, disegno e via dicendo. In queste materie i cambiamenti, se ci sono, sono talmente ad alto livello e per cose talmente sofisticate che le ricadute sul programma di una scuola superiore sono inesistenti. In altre parole, Zichichi potrà pure scoprire il "quark bellezza". l'Enea potrà pure verificare il teletrasporto su un fantomatico tachione, ma a scuola, si dovrà sempre passare prime per la legge di Ohm, o per la circonferenza goniometrica, o per le regolette di prodtaferesi o per la cinematica dei moti. Cose che sono consolidate da decine e decine di anni, in alcuni casi di secoli. Cosa ti vuoi aggionare, allora? Non è che ci sono tanti modi per spiegare e fare le derivate e gli integrali! e in classe devi spiegare limiti, derivate e integrali... mica le ultime rivoluzioni nel sincrotone di Frascati! Voi "umanisti" avete una visione della scuola un po' naif e poco razionale. A scuola bisogna, è vero, trasmettere passioni, più che spiegare cose, insegnare metodi, più che ripetere a pappagallo, ma anche questo insegnamento è fondamentale: lavorare paga! Lo studente deve capire che se si lega alla sedia e fa come Alfieri (volli, sempre volli, fortissimamente volli), i risultati li raggiunge. "il mazzo" serve, eccome se serve. Imparato questo, già è a tre quarti della strada, ma non per la promozione a fine anno, per il resto della vita. E un richiamo a questo valore, che non farebbe troppo male in un'epoca in cui tutto sembra a portata di mano senza fatica, non solo sarebbe educativo, ma rendrebbe persino inutili gli aggiornamenti che tu ritieni così importanti, perchè lo studente abituato allo studio, studia più facilmente e inevitabilmente arriverebbe anche a cercarsi da solo le evoluzioni su qualunque argomento. |
14-04-2008, 14.54.01 | #18 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Parliamo di scuola
Citazione:
Ho ancora da rispondere, scusate la lunghezza... Continuo in un altro, moderatori permettendo. |
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14-04-2008, 15.11.42 | #19 | |||||
Ospite abituale
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Riferimento: Parliamo di scuola
Continua dal messaggio sopra.
Citazione:
Questo forse succedeva una volta, adesso no. Citazione:
Bene, allora scusa la mia sfacciataggine, ma il mio impegno lavorativo è massacrante, stressante e non rispettato . Scusa ancora la mia sfacciataggine, ma io alle riunioni ci vado, non mi faccio coprire da nessuno; anche se gli studenti non ci sono, io, come dice il mio contratto di lavoro, vado a scuola; i miei programmi li aggiorno ogni anno ed anche strada facendo nel corso dell'a.s.; i consigli di classe ed i collegi docenti, le riunioni varie, talvolta sono iniziate alle 2 sono terminate alle 9 di sera. Scusa la mia sfacciataggine, ma io sono in contatto continuo con i genitori, quelli disponibili ovviamente, con le strutture sociali, perché ahimé ci son ragazzi anche che son seguiti da assistenti sociali, che sovente incontro, magari nel tempo in cui non sono a scuola, o con le forze dell'ordine. Hai mai sentito parlare di insegnati che portano ragazzi al mercato per comprarsi le scarpe? Io l'ho fatto (gratuitamente) così come mi son trovata a mettere le scarpe a ragazzi disabili per portarli in piscina (gratuitamente e nelle ore in cui non dovevo essere in classe) così come altri colleghi hanno portato ragazzi disagiati familiarmente fuori la domenica o a mangiare la pizza. Hai mai sentito parlare di violenze sui minori, che molte delle quali vengono segnalate e seguite dagli insegnati? Hai mai dedicato le tue ore libere ad ascoltare gli studenti? A sedare risse, ingiustizie, problemi di droga o di alcool? Ragazzi che vengono picchiati dai genitori? Etc etc... Lì, ti posso assicurare, di Foscolo te ne fai una pippa. Integrare, comprendere, relazionarsi nel modo che ingenuamente e speranzosamente credi sia il migliore è faticoso... perché di fronte non hai un 'pargoletto', né un assegno da 300 euro, ma hai un ragazzo... di cui conosci la storia... che diventa una piccola parte di te... che non sa leggere (arrivano anche alle superiori), che è sfiduciato , che non crede in se stesso, negli altri e nel mondo. Sei mai stato aggredito, per aver fatto il tuo lavoro coscienziosamente dai genitori? Io sì. Non per altro ultimamente ai suddetti ricevimenti familiari partecipano anche i Carabinieri. Citazione:
Una piccola parte, te lo posso assicurare. Ma che tende ad aumentare, vista la presenza di quelli che la pensano come te. Per ogni disagio e per ogni insegnante che non accompagna lo studente nel suo corso di studi, ve ne sono minimo tre che fanno il lavoro anche per lui... o meglio, che tentano... Citazione:
Il mio tempo libero (lavorando coscienziosamente) ti posso assicurare che è relativo. Non do nemmeno ripetizioni. Citazione:
Con 1300 euro al mese (lavorando coscienziosamente) non ti puoi permettere di giocare a tennis tutti i giorni né di avere l'ombrellone al mare (costa molto di più) considerando poi che fino alla fine di luglio ci sono gli esami di maturità e che il primo di settembre iniziano le riunioni a scuola. Ad agosto è alta stagione, viaggiare costa molto di più e spesso, causa stipendio, non me lo posso permettere. Del resto devo comunicare alla scuola i giorni delle mie vacanze, gli altri sono a disposizione e faccio altro. Tu chi pensi abbia organizzato il calendario delle riunioni (a cui tu molto furbescamente non hai partecipato) chi ha organizzato quel tutto di cui tu hai approfittato? Pensi sia caduto dal cielo? Ci son tante cose fare dietro le quinte. L'insegnante non sta solo in cattedra. |
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14-04-2008, 15.14.33 | #20 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Parliamo di scuola
Citazione:
Infatti non chiude alle due del pomeriggio. Quando c'è il serale chiude oltre le dieci di sera. A volte il tuo orario scolastico è tale che tu debba fare il serale. Il pomeriggio ci sono le attività alternative: giornalino, teatro, ed.fisica... Quest'anno abbiamo fatto anche la cartapesta e gli aquiloni , le gare di calcetto e di rugby, il teatro e l'approfondimento su dante. Il comitato ambiente ed il progetto cinema. La scuola di norma stanzia un po' di soldi per questi progetti, ma spesso non bastano a coprire le spese. Io ad esempio quest'anno ho fatto gli incontro con una scrittrice ed una giornalista (che si sono prestate fortunatamente gratuitamente) perché forse credono nella scuola? I deportati del fascismo. Gratuitamente. Il gruppo nosostras contro la violenza sulle donne (gratuitamente). Il gruppo cinema (gratuitamente). Il progetto Legalità. La scuola di musica... E mi è costato tempo, telefonate e organizzazione e gestione, ma non sono stata retribuita...pienamente. A volte nei quarantacinque minuti che vanno dalla fine delle lezioni all'inizio dell'attività pomeridiana, teoricamente dovrei mangiare, ma non ce la faccio e devo stare attenta anche allo stipendio perchè non mi posso permettere molti pasti fuori. I residui economici del mio stipendio li spendo in libri (strumenti obbligatori del mio mestiere che non mi vengono passati, né retribuiti né scontati). Citazione:
Queste cose ci sono già. Ma grazie all'apprezzamento che c'è per la scuola vengono scartati. Anni fa una collega di psicologia organizzò (gratuitamente) un gruppo per tenere corsi gratuiti ai genitori ... ma quel gratuito penalizzava... così come per i corsi di inglese... ma quel gratuito ne sminuiva l'importanza... meglio la scuola a pagamento .... pagare=maggior prestigio... ma purtroppo non è Così. Sull'alto livello cui tu aspiri, mi dispiace , ma mi trovi in contraddizione... non tutti sono campioni e la bravura di un insegnante sta proprio nel far sentire un campione anche chi non lo è. Il cosiddetto CAMPIONE DELLA NORMALITA'. Suona male vero? In un mondo in cui per essere qualcuno o sei un calciatore o una valletta o un delinquente...e devi avere vestiti costosi, fare sport costosi, macchine costose...lavorare per guadagnare, spendere per farsi accettare... Per il fattore misurabilità ed il fattore evoluzione dell'insegnamento: La misurabilità poi in che termini? Lo so... che a parole sembra tutto facile. Portare uno studente al punto di trovare da solo le sue evoluzioni è molto molto molto difficile. A volte mi sembra di lavorare per niente. A volte mi viene in mente che tutta questa fatica che faccio non serva. Mi ripaga lo studente che mi cerca, che mi incontra per la strada, che mi manda le e.mail disperate (per recuperare ad italiano, per sforzarli nella scrittura mi faccio scrivere e.mail e le correggo anche, oltre ai compiti). Non uso verifiche a crocette né verifiche degli anni passati. Che sarebbero molto più semplici da correggere, ma meno idonee all'apprendimento. Ho un callo alla mano per il peso della borsa. Sono piena di fogli e di compiti. Ma amo il mio lavoro, amo i miei studenti ... Ed ho ancora la forza di mettermi a piangere quando scrivo queste cose, per difendere una scuola in cui non so più se vale la pena credere. Sarà frustrazione, stress, immaturità o quel che cazzo ti pare, sarà naif e utopismo... sarò io sorpassata, non al passo coi tempi... sarò tutto quello che si vuole... ma se penso anche solo al sorriso di un mio ragazzo... mi emoziono. E soffro, veramente, con il cuore di fronte a queste paginate di discorsi... Non so quale possa essere lo strumento per valutare l'amore che ho per il mio lavoro. Esiste un misuratore di dedizione ed amore? Esso può passare da un curriculum? Un enorme curriculo può identificare la passione per l'insegnamento? perché conta, eccome se conta... Sì, sto piangendo. Per me, per i miei ragazzi, per tutta la cattiveria, l'ingiustizia e la rabbia che c'è in questo mondo. Dove le persone non credono più nelle persone. Dove non si crede più in niente e sono rimaste poche le persone che darebbero la vita per i loro ideali. Ho un biglietto che mi scrisse uno studente (uno dei cosiddetti 'peggiori'), con cui ho fatto la 'guerra'...per modo di dire...che 'Non ho mai studiato, ma lei prof. mi ha fato vedere cosa vuol dire non avere paura e non tirarsi mai indietro'. Può essere mercificato? Può essere misurato? Credo di no. E' grazie ai miei ragazzi che continuo ad insegnare ed è la prima cosa che dico loro quando li conosco: aiutatemi ad essere una buona insegnante. Se il piccolo uomo misura tutto in base a se stesso... forse dovremmo sforzarci in prima persona per essere grandi dentro ... e forse, così... potremmo iniziare a vedere la bellezza anche negli altri. P.S. Odio L'attimo fuggente. |
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