Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Cultura e Società
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali


Vecchio 12-04-2008, 21.01.33   #11
Monica 3
Ospite abituale
 
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
Riferimento: Parliamo di scuola

Va bene, va bene Pipoca

Facciamo che siamo alla fine delle vacanze estive, quando ti viene anche un po' di voglia di rivedere i tuoi "mascalzoni" e siamo tutte e due belle rilassate.



Studenti e colleghi possono essere senz'altro di grande sostegno. Anzi devo proprio dire che nei miei successivi lavori non ho mai trovato colleghi così solidali come i colleghi insegnanti. E durante il mio ultimo viaggio in Italia mi son vista fermare da un quarantenne che mi ha riconosciuta come sua insegnante (che piacevole sorpresa!) Ciò non toglie che poi però in classe con i ragazzi ci sei tu.

Ma io intendevo anche anni sabbatici di aggiornamento e lavoro in altri settori. Per tutte le materie. Anche per un insegnante di lettere. In fin dei conti la letteratura non parla della vita in tutte le sue sfaccettature? Perchè per esempio un insegnante di lettere non potrebbe prendersi una pausa dalla classe per lavorare in una redazione di un giornale (storia al quotidiano, fatti della vita che poi sono narrati nei romanzi) o in una casa editrice?

Dovessi tornare a scuola a insegnare Inglese, prima di cominciare con dialoghetti e grammatica, ascolterei quante parole in inglese conoscono già i ragazzi e cercherei un contesto insieme a loro cercando di aiutarli a sistemare la loro conoscenza e poi via con i chat con ragazzi stranieri e scambi di studenti, per esempio.

Frollo, non ti pare che questo sarebbe tanto ma proprio tanto preziosissimo lavoro? E ti giuro che ho avuto colleghi che si sono proprio dati da fare!
Monica 3 is offline  
Vecchio 13-04-2008, 00.37.11   #12
frollo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
Riferimento: Parliamo di scuola

Citazione:
Originalmente inviato da Pipoca
La mia scuola non è seggio elettorale, pertanto io vado a lavorare normalmente.

Strano. E comunque mi sembra un'ingiustizia da qualsiasi parte si guardi: se si fa vacanza nelle scuole in cui si vota, non vedo perchè professori e studenti delle scuole in cui NON si vota dovrebbero SOLO LORO lavorare. E in ogni caso i prof delle scuole in cui si vota fanno una settimana di ferie extra. Perchè non gliela fanno recuperare? Perchè passa in cavalleria?

Anche se ho i rientri pomeridiani (di cui uno non retribuito per il giornalino scolastico) il sabato vado comunque a lavorare, dalle 8 alle 13.15.

Di assemblee di istituto per ora ne è stata fatta 1 in tutto l'anno, ma avevo comunque l'obbligo di sorveglianza.

Nella scuola dove ho insegnato, il giorno dell'assemblea c'era il deserto. I professori non venivano (e nessuno mi ha mai chiesto di venire o perchè non ero venuto) ma soprattutto non veniva un ragazzo che fosse uno; in pratica un giorno al mese di ferie in più gratis... non male visto che ora io ne maturo 1,8 al mese!

Se io aderisco allo sciopero, mi depauperano lo stipendio.

Come a tutti. Però se il giorno prima di qualsiasi ventilato sciopero (dei professori o "degli studenti"... che oggi scioperano pure loro... o persino dei mezzi pubblici, chè quando lo fanno, improvvisamente nessuno può venire più a scuola!!!), passa una circolare in cui il preside "avvisa gli studenti, che a causa dello sciopero, la scuola NON E' IN GRADO DI ASSICURARE IL NORMALE SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI!", gli studenti lo prendono come un "RESTATE TUTTI A CASA", ai genitori non passa nemmeno per l'anticamera del cervello di protestare e i professori della prima ora vengono, firmano, non trovano la classe e tornano a casa (a me è capitato un sacco di volte). Addirittura se uno o due studenti sono comunque presenti, il preside "scioglie le righe", li rimanda a casa e con loro libera anche il docente. E se hai lezione alle ore successive e tutto questo è già avvenuto, telefoni, ti fai mettere la firma da un amico (o la metti il giorno dopo) e hai "fregato" un giorno così, facile facile.

Se vado a scuola e non ci sono studenti devo comunque rimanere in sede per tutto il mio orario, così ne approfitto per tirare avanti il lavoro che dovrei altrimenti fare a casa, quest'anno in totale 1 giorno.

La tua scuola deve essere un "lager"
Io sono andato via prima almeno una decina di volte nell'anno per "mancanza di studenti" e altrettante volte non mi sono presentato perchè mi avevano avvertito che la mia classe non c'era.
Ma ti dirò di più. Io ho visto colleghi mandare a casa gli studenti senza nessun tipo di autorizzazione 40 minuti o un'ora prima della fine delle lezioni (tipo: L'orario stabiliva che c'era lezione fino alle 14? Il prof aveva da fare i fatti suoi e alle 13 diceva ai ragazzi di andarsene senza informare nessuno!!! Io più di qualche volta vedevo queste carovane di studenti andarsene da scuola nel bel mezzo dell'ultima ora senza che nessuno sollevasse mai un problema!)


Di ricevimento pomeridiani dei genitori ne abbiamo fatti 6 , (3, ma suddivisi in biennio e triennio, quindi se avevi classi di entrambi venivano 6 pomeriggi.

Io avevo 4 classi: 2 terze a indirizzo elettrotecnico, una terza a indirizzo meccanico e una quarta. Gli incontri pomeridiani con i genitori capitavano tutti nello stesso pomeriggio, mi sembra di ricordare dalle 15 alle 18. Non mi ricordo se ne abbiamo fatti 1 o 2 per quasrimestre... mi sembra uno, però. Quindi ho impegnato la bellezza di 2 pomeriggi in un anno per parlare con i genitori.

L'ora di ricevimento mattuttino settimanale è obbligatoria (ma non rientra nelle suddette 19).

Ora che me lo rammenti, anche io avevo un'ora di ricevimento mattutino, ma era inserita come "buco" tra due ore in classi diverse. Non è mai venuto nessuno a parlarmi.

I consigli di classe teoricamente sono minimo 4, quindi gli insegnati di religione, per esempio, che hanno 18 classi, hanno 4X18=72 .

Il consiglio di classe durava una mezz'ora e in un pomeriggio io mi facevo tutte le mie classi, oppure dovevo venire un'oretta il giorno dopo, il che, abitando a 5 minuti dalla scuola, non mi procurava alcun fastidio. Anche perchè il consiglio di classe, non è che richieda chissà quale sforzo... chiaccheri un po'. Io mi sforzo molto di più nell'assemblea di condominio.

Le riunioni per materia tu non le hai fatte? I collegi docenti?

No. A un paio di collegi docenti ho dato buca, ma non mi ha detto nulla nessuno. Mi ha "coperto" il mio tecnico di laboratorio, che mi ha detto: "Ma che vieni a fare tu che tanto l'anno prossimo non ci stai? Restatene a casa che ti copro io!"

Poi c'è il coordinamento di classe, di settore etc. le varie funzioni strumentali, i progetti...(che sono retribuite...al minimo)

Che roba è??? Ah, si... A un certo punto le mie classi fecero un paio d'ore di pomeriggio per recuperare in qualche materia. Siccome mi divertiva, io restavo per fargli ripetizioni di matematica (erano delle zappe mostruose!). Ma mi sono cimentato anche in Inglese e in Italiano... pensa un po'! Si, forse era tutto gratis, non sono stato a guardare, ma tanto non mi pesava. Per me insegnare è un divertimento, non un lavoro. E poi in quel periodo avevo "tempo da perdere". Però il coordinamento di classe e di settore non so che roba sia. A naso, mi sembrerebbe una fesseria.

Non voglio fare una compilation sui vari lavori, né voglio stabilire quale professione sia migliore o peggiore, meglio o peggio retribuita etc. etc.

Sto solo dicendo che la scuola pubblica ha questa aureola di falsa professione facile e comoda, ma a ben guardare se un insegnante lavora correttamente ha le sue belle beghe e problemi pari pari a quelle del settore privato.

Mah... io non sarei così sicuro. Magari la nostra amica Monica3 ci può dire a quali pressioni sia stata sottoposta quando era in cattedra e quando doveva completare e consegnare un progetto per un cliente che sbraitava per il ritardo accumulato e minacciava di rescindere il contratto... Nel mio caso posso garantirti che gli stress nel mondo del lavoro privato sono di gran lunga superiori. Ma di gran lunga!

Così come ci sono mestieranti in ogni settore, ci sono anche nella scuola, e questo non lo posso negare.

Il problema è che mentr negli altri settori si possoo facilmente individuare, nella scuola è impossibile, perchè non è prevista la valutazione degli insegnanti. Ed è questo il "peccato originale".

E' vero che vengo pagata per un lavoro di 19 ore settimanali, più 6 extra (tra l'altro meno retribuite) ed il 30% dell'orario da svolgere nel pomeriggio (riunioni e varie)... ma se dovessi IO (per quanto mi riguarda) essere pagata per tutte le ore che dedico al mio lavoro (obbligatorio) a casa, ti posso assicurare che sono di più... comprensivo dei giorni festivi.

Immagino che dopo qualche anno di insegnamento tu non abbia più bisogno di ripassarti Foscolo prima di spiegarlo. al limite ci metterai un po' di tempo per correggere i temi dei compiti in classe, ma non ti corre dietro nessuno. I miei prof mi riportavano i temi anche 3 settimane dopo il compito in classe. E comunque, non vorrei insistere, ma non vorrai paragonare l'importanza, l'urgenza e il valore immediato di un tema di italiano con quello per esempio di una mail di sollecito e/o di minaccia ad un subfornitore in ritardo che rischia di farti perdere un lavoro da 300.000 euro?
Pur con tutta la mia buona volontà, per quanto possa ritenere importante l'educazione di un ragazzo, ma il tema può aspettare, il ragazzo può cambiare, può imparare più tardi... se i 300.000 euro sfumano, fine dei giochi!


Tu come proporresti di riformare questo lavoro, al fine rendere giustizia a chi non lo fa?

Semplicissimo: i professori devono fare almeno 40 ore a settimana (controllabili) come tutti gli impiegati. Quindi devono avere un loro ufficio dentro la scuola dove prestare servizio dalle 8 fino alle 17, almeno, tutti i giorni. Dopo le lezioni, preparano quelle del giorno dopo, si aggiornano, correggono i compiti, parlano con studenti e genitori, oppure indegnano ad altri studenti di uneventuale secondo turno. Si fanno solo un mese di ferie all'anno, come tutti, e nei periodi in cui non c'è scuola svolgono attività propedeutiche all'insegnamento, oppure mettono a posto la biblioteca.
Bisogna trovare un modo poi per misurare l'efficienza e l'efficacia del loro operato, in modo da valorizzare i prof bravi e aiutare quelli meno bravi a migliorare. e a fronte di questo porterei gli stipendi verso una media simile a quella degli impiegati di alto livello / quadri del settore privato (1900/2300 euro/mese)


Mi ha colpito molto una frase della tua risposta: educazione di qualche pargoletto...
Con tutte le qualità che hai detto di avere circa l'insegnare, reputi veramente che questo lavoro consista solamente nell'educazione di qualche pargoletto?

Il modello del professore tipo "L'attimo fuggente" del "Capitano o mio capitano" è bello, suggestivo, ma troppo cinematografico. A me basterebbe un professore che sapesse spiegare bene le cose e che le sapesse far capire agli alunni. E' vero, tutti i prof devono essere un po' psicologi, ma se il prof di matematica sa far capire bene le derivate, quello mi basterebbe. Per le lezioni di vita c'è la famiglia, gli amici e, appunto, la vita.


La scuola è un argomento spinoso che mi ha visto più volte "accalorarmi".
continua...
frollo is offline  
Vecchio 13-04-2008, 00.40.02   #13
frollo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
Riferimento: Parliamo di scuola

... continua da sopra
Bada bene: io non ce l'ho con i professori, al contrario io ambirei a fare il professore, perchè trovo che sia un mestiere, forse uno degli ultimi, ancora pieno di privilegi come l'intoccabilità e l'insindacabilità del proprio operato. E' un lavoro in cui nessuno ti misura e tutto è lasciato alla tua coscienza. E' privo di stress da prestazione e in fondo ha il solo difetto di non essere strapagato. In compenso ti lascia tanto di quel tempo libero, che io solo per quello guarirei dall'ipertensione arteriosa della quale soffro. E poi, se i soldi non ti bastano, vai in una scuola privata serale e raddoppi col secondo lavoro!
E ora che tornano gli esami di riparazione... sai i soldi con le ripetizioni a 30 euro l'ora!!!
frollo is offline  
Vecchio 13-04-2008, 13.01.57   #14
Pipoca
Ospite abituale
 
Data registrazione: 09-03-2008
Messaggi: 89
Riferimento: Parliamo di scuola

Buongiorno Frollo
questa è l'unica mattina in cui posso alzarmi alle 11.00.

Non avendo la scuola a 5 minuti da casa, bensì ad un'ora di macchina, le altre mattine mi alzo alle 6.00... ma son contenta perché quella passeggiata per la città con gli spazzini, mi ritempra lo spirito.


Confrontarmi con te in questi termini non è assolutamente piacevole.

Mi pare che tu sia in perfetto accordo con la attuale società dove conta di più l'ignoranza e meno l'istruzione.

Del resto la rapida privatizzazione della res publica tra poco colpirà anche la scuola ed è necessario fomentare e rafforzare l'idea che l'insegnante sia un nullafacente e/o pedofilo e/o pornografo e/o bighellone stipendiato e/o mangiapane a tradimento.

In fin dei conti un popolo ignorante lo si gestisce meglio, sotto tutti i profili.
Già ingabbiati dall'economia, dal debito, dalla politica, dalle guerre, dall'informazione e tutto il Resto del Carlino, dalle medicine, dal controllo mentale... manca solo l'istruzione ed il gioco è fatto...

E tu, complimenti, sei già ad un ottimo punto.

Se a te di Foscolo bastano quelle cinque stupidate da manuale, a me no.
Ti informo che per il momento, anche se non so quanto durerà, la letteratura, la storia e la geografia vengono continuamente aggiornate, rivisitate e rilette ed io trovo necessario che un insegnante si aggiorni continuamente, anche su Dante o la preistoria.
La grammatica italiana stessa è in continua evoluzione e cercare di integrare i vecchi manuali con il nuovo linguaggio giovanile è cosa abbastanza difficile.

Mi pare che tu abbia vissuto nella scuola come erede di lavori già fatti, di amministrazione incompetente e filosofia scolastica poco avanzata.

Libero di pensare come vuoi, io non posso far altro che esimermi dal parlare di istruzione in questi termini.

La scuola per me è un diritto , io parto da questo presupposto.

Sono sicura che troverai altri molto gentili interlocutori con cui trattare di scuola in questi termini.


Ciao Monica

Citazione:
Originalmente inviato da Monica3
Ma io intendevo anche anni sabbatici di aggiornamento e lavoro in altri settori. Per tutte le materie. Anche per un insegnante di lettere. In fin dei conti la letteratura non parla della vita in tutte le sue sfaccettature? Perchè per esempio un insegnante di lettere non potrebbe prendersi una pausa dalla classe per lavorare in una redazione di un giornale (storia al quotidiano, fatti della vita che poi sono narrati nei romanzi) o in una casa editrice?

Questo lo trovo molto interessante.

La sospensione per un determinato periodo dalle lezioni e la possibilità di interagire con altre realtà attinenti la propria disciplina sarebbe un'ottima cosa.

A me ad esempio starebbe molto a cuore l'elemento giornalismo.
La partecipazione ad una tale attività sarebbe non solo piacevole, ma necessaria ai fini di un migliore insegnamento.
Un'altra cosa di cui sentirei la necessità è il cinema e la possibilità di poterlo studiare direttamente sul campo.

Inoltre vorrei avere la possibilità di poter studiare alcuni argomenti che al momento, di fatto, mi sono impediti.
Tra le tante il lavoro in archivio.

Effettivamente su alcuni argomenti rimango indietro.

Anni fa ho fatto un'altra specializzazione all'Università su argomenti che mi stavano a cuore... ma gli impegni di lavoro e lo studio mi permettevano di dormire in media tre ore per notte!!! Sono arrivata alla fine ed ho avuto un esaurimento nervoso.

Un altro argomento cui mi starebbe a cuore discutere sono le 'malattie professionali'.

Ed ancora: come fare per valorizzare la scuola come un diritto per il cittadino e non come dovere?
Pipoca is offline  
Vecchio 13-04-2008, 18.58.55   #15
frollo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
Riferimento: Parliamo di scuola

Forse Pipoca, non sono stato abbastanza chiaro. Io l'insegnante l'ho fatto e, se potessi tornerei subito a farlo. Se sei un minimo obiettiva e se, oltre all'esperienza nella scuola pubblica hai avuto qualche altra esperienza di lavoro (anche solo in una scuola privata), non puoi non convenire che la professione dell'insegnante ha molti privilegi e, forse, l'unico svantaggio di essere pagata poco. Ma il poco è in valore assoluto, perchè -lasciando da parte l'eroismo della passione- l'impegno e l'orario richiesti ono "poco" anche loro. E con questo non voglio dire che tu fai poco o che mangi a ufo. Intendo solo dire che "se tu volessi" tirare i remi in barca e limitarti al compitino, potresti farlo e il tuo stipendio non ne risentirebbe. Sono sicuro che non lo farai mai, ma il solo fatto che questa scelta ci possa essere pone la professione del professore dentro un territorio protetto che i lavoratori privati non hanno. Non ho detto, tra l'altro, dell'anno sabbatico e del fatto che in passato ci siano stati professori che con solo 5 leggasi 5 anni di lavoro sono andati in pensione!
Quello che mi scoccia profondamente da parte della classe insegnante è l'ostinazione a non voler riconoscere tutte le cose che ho elencato, che ESISTONO obiettivamente e proprio nella forma con cui le ho descritte. Anzi, addirittura la "sfacciataggine" nel volerle addirittura negare e a sostenere che il loro impegno lavorativo è massacrante, stressante, sottopagato, non rispettato e via dicendo.
Come me facevano i supplenti altri 3 ingegneri e TUTTI la pensavano al mio stesso modo. Per non parlare degli ingegneri di ruolo, per i quali l'insegnamento era solo la copertura per la libera professione. Cara Pipoca, questa è la scuola per i professori che ho conosciuto. Non utopie e ideali, solo "soldi (sicuri) per (poche) ore di lavoro" e tanto tempo libero da potersi addirittura permettere un altro e ben più pesante lavoro. Io invece, pensa un po', mi accontenterei dei 1300 euro al mese e di poter giocare a tennis tutti i pomeriggi o di passare l'intera estate sotto l'ombrellone, come quando ero studente. Sai quanto ne acquisterebbe in salute la mia vita?
Comunque... torniamo a fare filosofia e parliamo di organizzazione.
La scuola per me deve essere "a tempo pieno", non solo per gli studenti, ma per professori e personale ATA. Trovo inammissibile che la struttura scolastica "chiuda" alle 2 del pomeriggio. Bisognerebbe sfruttarla scolasticamente finoalle 7 di sera. I professori dovrebbero avere un ufficio personale all'interno della scuola dove svolgere tutte le attività che "dicono" di svolgere a casa e contemporaneamente altre di supporto all'insegnamento: laboratori, spiegazioni extra, colloqui, approfondimenti, aggiornamenti, ecc. Gli studenti dovrebbero non solo poter studiare (un po' come facevamo all'università), ma anche avere spazi per attività complementari: sport, teatro, letture, musica, gioco, ecc. La scuola dovrebbe diventare un punto di aggregazione dove poter coltivare, anche a livelli altissimi, le proprie passioni e i propri interessi. Te lo scrive uno che ha fatto i campionati italiani di nuoto e che quando parla di livelli altissimi si riferisce al fatto che una scuola possa avere una squadra di atletica leggera con atleti da Nazionale giovanile e in prospettiva da olimpiade, oppure una scuola di musica a livello di conservatorio, o dei laboratori attrezzatissimi. Lo studente deve sentirsi attratto dalla scuola e il genitore deve poter essere entusiasta della struttura scolastica, per poter restituire ai professori che la compongono quell'autorevolezza e quel rispetto che oggi non hanno più.
Per far questo, tuttavia, è necessario che i risultati della scuola siano "MISURABILI". Io genitore DEVO poter sapere CHI insegna nella scuola dove mando mio figlio, se è bravo, se è considerato. Devo sapere che strada hanno fatto i diplomati di quella scuola: se hanno proseguito gli studi, se si sono laureati nei tempi, se hanno trovato subito lavoro.
E bada bene che il concetto di "misurabilità" è parente di quello di "qualità", nel senso che non si può migliorare qualcosa se non si misura. Per questo, la classe insegnante deve fare un bagno di umiltà e "farsi misurare", rinnunciando a quell'intoccabilità di cui gode fino ad oggi. Hai ragione, non tutti gli insegnanti sono mangiapane a tradimento, pedofili e nullafacienti, ma il sistema non aiuta a scoprire e a eliminare quelli che lo sono. Dovrebbe essere interesse degli insegnanti onesti, metter su un sistema che li tuteli... o no?
frollo is offline  
Vecchio 13-04-2008, 19.16.52   #16
Monica 3
Ospite abituale
 
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
Riferimento: Parliamo di scuola

Citazione:
Originalmente inviato da pipoca

Ed ancora: come fare per valorizzare la scuola come un diritto per il cittadino e non come dovere?


In parte lascio rispondere a Frollo

Citazione:
Originalmente inviato da frollo
E bada bene che il concetto di "misurabilità" è parente di quello di "qualità", nel senso che non si può migliorare qualcosa se non si misura. Per questo, la classe insegnante deve fare un bagno di umiltà e "farsi misurare", rinnunciando a quell'intoccabilità di cui gode fino ad oggi. Hai ragione, non tutti gli insegnanti sono mangiapane a tradimento, pedofili e nullafacienti, ma il sistema non aiuta a scoprire e a eliminare quelli che lo sono. Dovrebbe essere interesse degli insegnanti onesti, metter su un sistema che li tuteli... o no?

E poi con un'edicazione forzata dei genitori...
Monica 3 is offline  
Vecchio 13-04-2008, 21.32.20   #17
frollo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
Riferimento: Parliamo di scuola

Quanto agli aggiornamenti.
Io ho sostenuto due esami di matematica all'università, ANALISI 1 e ANALISI 2, un esame di GEOMETRIA, 3 esami di fisica: FISICA 1, 2 e FISICA TECNICA e uno di MECCANICA RAZIONALE. Questo accadeva nel 1984/85.
Oggi, dopo 23 anni da quegli esami e senza nessun corso di aggiornamento, ritengo di poter essere in grado di insegnare matematica e fisica in qualsiasi scuola superiore della Repubblica (figuriamoci alle medie). Ritengo di poterlo fare bene e con soddisfazione degli studenti. La stessa cosa potrei dire di altre materie: elettrotecnica, meccanica delle macchine, tecnologia dei materiali, costruzioni, disegno e via dicendo.
In queste materie i cambiamenti, se ci sono, sono talmente ad alto livello e per cose talmente sofisticate che le ricadute sul programma di una scuola superiore sono inesistenti. In altre parole, Zichichi potrà pure scoprire il "quark bellezza". l'Enea potrà pure verificare il teletrasporto su un fantomatico tachione, ma a scuola, si dovrà sempre passare prime per la legge di Ohm, o per la circonferenza goniometrica, o per le regolette di prodtaferesi o per la cinematica dei moti. Cose che sono consolidate da decine e decine di anni, in alcuni casi di secoli. Cosa ti vuoi aggionare, allora? Non è che ci sono tanti modi per spiegare e fare le derivate e gli integrali! e in classe devi spiegare limiti, derivate e integrali... mica le ultime rivoluzioni nel sincrotone di Frascati!
Voi "umanisti" avete una visione della scuola un po' naif e poco razionale. A scuola bisogna, è vero, trasmettere passioni, più che spiegare cose, insegnare metodi, più che ripetere a pappagallo, ma anche questo insegnamento è fondamentale: lavorare paga! Lo studente deve capire che se si lega alla sedia e fa come Alfieri (volli, sempre volli, fortissimamente volli), i risultati li raggiunge. "il mazzo" serve, eccome se serve. Imparato questo, già è a tre quarti della strada, ma non per la promozione a fine anno, per il resto della vita.
E un richiamo a questo valore, che non farebbe troppo male in un'epoca in cui tutto sembra a portata di mano senza fatica, non solo sarebbe educativo, ma rendrebbe persino inutili gli aggiornamenti che tu ritieni così importanti, perchè lo studente abituato allo studio, studia più facilmente e inevitabilmente arriverebbe anche a cercarsi da solo le evoluzioni su qualunque argomento.
frollo is offline  
Vecchio 14-04-2008, 14.54.01   #18
Pipoca
Ospite abituale
 
Data registrazione: 09-03-2008
Messaggi: 89
Riferimento: Parliamo di scuola

Citazione:
Originalmente inviato da frollo
Forse Pipoca, non sono stato abbastanza chiaro.

Sì Frollo, non sei solo stato abbastanza chiaro, lo sei stato di più.

Io l'insegnante l'ho fatto e, se potessi tornerei subito a farlo.

Mi auguro che tu non possa tornare indietro, o meglio, non tu, perché non ti conosco e non ti posso giudicare, ma tutti quelli che come te vivono la scuola astenendosi dal lavoro (hai detto tu che spesso rimanevi a casa o ti appoggiavi sulle coperture di tecnici che ti evitavano i collegi docenti) o non capendo l'impegno e non avendo la giusta disposizione d'animo a svolgere questo mestiere.

Se sei un minimo obiettiva e se, oltre all'esperienza nella scuola pubblica hai avuto qualche altra esperienza di lavoro (anche solo in una scuola privata), non puoi non convenire che la professione dell'insegnante ha molti privilegi e, forse, l'unico svantaggio di essere pagata poco.

Sì oltre all'esperienza della scuola pubblica, ho avuto/voluto/dovuto applicarmi in mestieri vari fin dall'età di quindici anni, lavoro a nero e nel periodo delle vacanze estive. Tali svariati lavori sono perdurati, oltre che limitatamente al periodo estivo durante il liceo, anche durante il periodo universitario, a ritmi più sostenuti si intende (causa tasse varie e alloggi). Sarebbe opportuno altresì raccontare la mia vita, ma anche se tu la metti su un piano personale, io non reputo opportuno farlo qui. Ho anche avuto modo di viaggiare molto, grazie a borse di studio che ho vinto all'università, nonché la possibilità di far parte di un gruppo di ricerca universitaria, magari se ti interessa ti posso fare resoconto dettagliato su quanto mi sia costato in termini economici (pagamento dello studio/lavoro) ed emotivi (difficoltà varie), per altri motivi (alcuni familiari) ho avuto modo di interagire con il lavoro all'estero (prestazione occasionale tramite - partita iva - presso un'università americana) direttamente ed indirettamente.

Ma il poco è in valore assoluto, perchè -lasciando da parte l'eroismo della passione- l'impegno e l'orario richiesti ono "poco" anche loro. E con questo non voglio dire che tu fai poco o che mangi a ufo.

(Dei soldi me ne fotto, della considerazione personale un po' meno, della considerazione per il senso dell'insegnare di più)

Ulteriormente, io non insegno alle Medie, bensì alle superiori e ti posso assicurare che un anno di insegnamento (il tuo) è poco per poterlo giudicare e valutare nella giusta prospettiva.
I miei primi anni di insegnamento sono stati abbastanza travagliati comunque ...

Mi dispiace che tu metta tra due trattini le parole 'eroismo della passione' e da parte.

Esso è fondamentale in qualsiasi cosa, pena lo sfacelo sociale cui stiamo assistendo.

Ed anche qui, mi congratulo ulteriormente con te, sicuramente tu sarai meglio inserito, inglobato ed accettato nella società che vede nell'eroismo e nella passione l'annata questione dei mulini a vento, cosa banale e superata, o peggio ancora conformismo nell'anticonformismo del conformismo.

Ti consiglio un libro -scusami per tale azzardata azione, dato che io mi rivolgo dal basso della mia non-obiettività e da tutte quelle serie di etichette cui siamo soliti attribuire a chi la pensa diversamente dalla massa- i libro è L'idiota di Dostojevski.


Intendo solo dire che "se tu volessi" tirare i remi in barca e limitarti al compitino, potresti farlo e il tuo stipendio non ne risentirebbe.

A parte che ne risentirebbe, ci son persone che a causa del loro 'tirare i remi in barca' possono essere sospese dal lavoro (informati in tal senso)... quest'anno è successo a quattro miei colleghi ed il loro stipendio ne ha fortemente, ma fortemente risentito, senza neppure avere avuto la possibilità di essere aiutati (in quanto al disagio psicologico che avevano).

Per quanto poi riguarda il famoso 'compitino' mi dispiace dirtelo, ma sono quelli come te, e come tutti quelli che la pensano come te, che distruggono continuamente la professione dell'insegnante, facendo approdare nella scuola persone assolutamente incompetenti, danneggiando così l'istruzione, gli insegnanti coscienziosi (e ce sono molti) e gli studenti stessi.


Sono sicuro che non lo farai mai, ma il solo fatto che questa scelta ci possa essere pone la professione del professore dentro un territorio protetto che i lavoratori privati non hanno.

No, se alla base di una società , nella quale io credo, ci fosse maggiore rispetto per gli altri, la possibilità di scelta non si porrebbe nemmeno.
Se la categoria degli insegnanti fosse maggiormente tutelata, si eviterebbe che la famosa cattedra potesse diventare appannaggio delle molte persone che non hanno capito cosa significhi 'insegnare'.

Grazie al continuo sminuire l'importanza dell'insegnamento, l'effetto è questo.
Ci son persone che comprano il diploma, ma non è colpa degli insegnanti, è colpa di qualcun altro.

Gli intoccabili del sistema non siamo noi, ma altri, che in base al buon indottrinamento mediatico appaiono santi.






Ho ancora da rispondere, scusate la lunghezza...
Continuo in un altro, moderatori permettendo.
Pipoca is offline  
Vecchio 14-04-2008, 15.11.42   #19
Pipoca
Ospite abituale
 
Data registrazione: 09-03-2008
Messaggi: 89
Riferimento: Parliamo di scuola

Continua dal messaggio sopra.

Citazione:
Originalmente inviato da Frollo
Non ho detto, tra l'altro, dell'anno sabbatico e del fatto che in passato ci siano stati professori che con solo 5 leggasi 5 anni di lavoro sono andati in pensione!

Questo forse succedeva una volta, adesso no.

Citazione:
Originalmente inviato da Frollo
Quello che mi scoccia profondamente da parte della classe insegnante è l'ostinazione a non voler riconoscere tutte le cose che ho elencato, che ESISTONO obiettivamente e proprio nella forma con cui le ho descritte. Anzi, addirittura la "sfacciataggine" nel volerle addirittura negare e a sostenere che il loro impegno lavorativo è massacrante, stressante, sottopagato, non rispettato e via dicendo.

Bene, allora scusa la mia sfacciataggine, ma il mio impegno lavorativo è massacrante, stressante e non rispettato .
Scusa ancora la mia sfacciataggine, ma io alle riunioni ci vado, non mi faccio coprire da nessuno; anche se gli studenti non ci sono, io, come dice il mio contratto di lavoro, vado a scuola; i miei programmi li aggiorno ogni anno ed anche strada facendo nel corso dell'a.s.; i consigli di classe ed i collegi docenti, le riunioni varie, talvolta sono iniziate alle 2 sono terminate alle 9 di sera.
Scusa la mia sfacciataggine, ma io sono in contatto continuo con i genitori, quelli disponibili ovviamente, con le strutture sociali, perché ahimé ci son ragazzi anche che son seguiti da assistenti sociali, che sovente incontro, magari nel tempo in cui non sono a scuola, o con le forze dell'ordine.

Hai mai sentito parlare di insegnati che portano ragazzi al mercato per comprarsi le scarpe? Io l'ho fatto (gratuitamente) così come mi son trovata a mettere le scarpe a ragazzi disabili per portarli in piscina (gratuitamente e nelle ore in cui non dovevo essere in classe) così come altri colleghi hanno portato ragazzi disagiati familiarmente fuori la domenica o a mangiare la pizza.
Hai mai sentito parlare di violenze sui minori, che molte delle quali vengono segnalate e seguite dagli insegnati? Hai mai dedicato le tue ore libere ad ascoltare gli studenti? A sedare risse, ingiustizie, problemi di droga o di alcool? Ragazzi che vengono picchiati dai genitori? Etc etc...

Lì, ti posso assicurare, di Foscolo te ne fai una pippa.
Integrare, comprendere, relazionarsi nel modo che ingenuamente e speranzosamente credi sia il migliore è faticoso... perché di fronte non hai un 'pargoletto', né un assegno da 300 euro, ma hai un ragazzo... di cui conosci la storia... che diventa una piccola parte di te... che non sa leggere (arrivano anche alle superiori), che è sfiduciato , che non crede in se stesso, negli altri e nel mondo.
Sei mai stato aggredito, per aver fatto il tuo lavoro coscienziosamente dai genitori? Io sì. Non per altro ultimamente ai suddetti ricevimenti familiari partecipano anche i Carabinieri.

Citazione:
Originalmente inviato da Frollo
Come me facevano i supplenti altri 3 ingegneri e TUTTI la pensavano al mio stesso modo. Per non parlare degli ingegneri di ruolo, per i quali l'insegnamento era solo la copertura per la libera professione. Cara Pipoca, questa è la scuola per i professori che ho conosciuto.

Una piccola parte, te lo posso assicurare. Ma che tende ad aumentare, vista la presenza di quelli che la pensano come te. Per ogni disagio e per ogni insegnante che non accompagna lo studente nel suo corso di studi, ve ne sono minimo tre che fanno il lavoro anche per lui... o meglio, che tentano...

Citazione:
Originalmente inviato da Frollo
Non utopie e ideali, solo "soldi (sicuri) per (poche) ore di lavoro" e tanto tempo libero da potersi addirittura permettere un altro e ben più pesante lavoro.

Il mio tempo libero (lavorando coscienziosamente) ti posso assicurare che è relativo. Non do nemmeno ripetizioni.

Citazione:
Originalmente inviato da Frollo
Io invece, pensa un po', mi accontenterei dei 1300 euro al mese e di poter giocare a tennis tutti i pomeriggi o di passare l'intera estate sotto l'ombrellone, come quando ero studente. Sai quanto ne acquisterebbe in salute la mia vita?

Con 1300 euro al mese (lavorando coscienziosamente) non ti puoi permettere di giocare a tennis tutti i giorni né di avere l'ombrellone al mare (costa molto di più) considerando poi che fino alla fine di luglio ci sono gli esami di maturità e che il primo di settembre iniziano le riunioni a scuola.
Ad agosto è alta stagione, viaggiare costa molto di più e spesso, causa stipendio, non me lo posso permettere. Del resto devo comunicare alla scuola i giorni delle mie vacanze, gli altri sono a disposizione e faccio altro.
Tu chi pensi abbia organizzato il calendario delle riunioni (a cui tu molto furbescamente non hai partecipato) chi ha organizzato quel tutto di cui tu hai approfittato? Pensi sia caduto dal cielo? Ci son tante cose fare dietro le quinte. L'insegnante non sta solo in cattedra.
Pipoca is offline  
Vecchio 14-04-2008, 15.14.33   #20
Pipoca
Ospite abituale
 
Data registrazione: 09-03-2008
Messaggi: 89
Riferimento: Parliamo di scuola

Citazione:
Originalmente inviato da Frollo
Comunque... torniamo a fare filosofia e parliamo di organizzazione.
La scuola per me deve essere "a tempo pieno", non solo per gli studenti, ma per professori e personale ATA. Trovo inammissibile che la struttura scolastica "chiuda" alle 2 del pomeriggio. Bisognerebbe sfruttarla scolasticamente finoalle 7 di sera.

Infatti non chiude alle due del pomeriggio.
Quando c'è il serale chiude oltre le dieci di sera. A volte il tuo orario scolastico è tale che tu debba fare il serale.
Il pomeriggio ci sono le attività alternative: giornalino, teatro, ed.fisica... Quest'anno abbiamo fatto anche la cartapesta e gli aquiloni , le gare di calcetto e di rugby, il teatro e l'approfondimento su dante. Il comitato ambiente ed il progetto cinema. La scuola di norma stanzia un po' di soldi per questi progetti, ma spesso non bastano a coprire le spese. Io ad esempio quest'anno ho fatto gli incontro con una scrittrice ed una giornalista (che si sono prestate fortunatamente gratuitamente) perché forse credono nella scuola? I deportati del fascismo. Gratuitamente. Il gruppo nosostras contro la violenza sulle donne (gratuitamente). Il gruppo cinema (gratuitamente). Il progetto Legalità. La scuola di musica... E mi è costato tempo, telefonate e organizzazione e gestione, ma non sono stata retribuita...pienamente.

A volte nei quarantacinque minuti che vanno dalla fine delle lezioni all'inizio dell'attività pomeridiana, teoricamente dovrei mangiare, ma non ce la faccio e devo stare attenta anche allo stipendio perchè non mi posso permettere molti pasti fuori. I residui economici del mio stipendio li spendo in libri (strumenti obbligatori del mio mestiere che non mi vengono passati, né retribuiti né scontati).

Citazione:
Originalmente inviato da Frollo
I professori dovrebbero...

Queste cose ci sono già. Ma grazie all'apprezzamento che c'è per la scuola vengono scartati.
Anni fa una collega di psicologia organizzò (gratuitamente) un gruppo per tenere corsi gratuiti ai genitori ... ma quel gratuito penalizzava... così come per i corsi di inglese... ma quel gratuito ne sminuiva l'importanza... meglio la scuola a pagamento .... pagare=maggior prestigio... ma purtroppo non è Così.

Sull'alto livello cui tu aspiri, mi dispiace , ma mi trovi in contraddizione... non tutti sono campioni e la bravura di un insegnante sta proprio nel far sentire un campione anche chi non lo è.
Il cosiddetto CAMPIONE DELLA NORMALITA'.

Suona male vero? In un mondo in cui per essere qualcuno o sei un calciatore o una valletta o un delinquente...e devi avere vestiti costosi, fare sport costosi, macchine costose...lavorare per guadagnare, spendere per farsi accettare...

Per il fattore misurabilità ed il fattore evoluzione dell'insegnamento:

La misurabilità poi in che termini?

Lo so... che a parole sembra tutto facile.

Portare uno studente al punto di trovare da solo le sue evoluzioni è molto molto molto difficile.

A volte mi sembra di lavorare per niente. A volte mi viene in mente che tutta questa fatica che faccio non serva. Mi ripaga lo studente che mi cerca, che mi incontra per la strada, che mi manda le e.mail disperate (per recuperare ad italiano, per sforzarli nella scrittura mi faccio scrivere e.mail e le correggo anche, oltre ai compiti).
Non uso verifiche a crocette né verifiche degli anni passati. Che sarebbero molto più semplici da correggere, ma meno idonee all'apprendimento.
Ho un callo alla mano per il peso della borsa. Sono piena di fogli e di compiti.
Ma amo il mio lavoro, amo i miei studenti ...

Ed ho ancora la forza di mettermi a piangere quando scrivo queste cose, per difendere una scuola in cui non so più se vale la pena credere.

Sarà frustrazione, stress, immaturità o quel che cazzo ti pare, sarà naif e utopismo... sarò io sorpassata, non al passo coi tempi... sarò tutto quello che si vuole... ma se penso anche solo al sorriso di un mio ragazzo... mi emoziono.

E soffro, veramente, con il cuore di fronte a queste paginate di discorsi...

Non so quale possa essere lo strumento per valutare l'amore che ho per il mio lavoro.
Esiste un misuratore di dedizione ed amore? Esso può passare da un curriculum?
Un enorme curriculo può identificare la passione per l'insegnamento?
perché conta, eccome se conta...

Sì, sto piangendo.
Per me, per i miei ragazzi, per tutta la cattiveria, l'ingiustizia e la rabbia che c'è in questo mondo.
Dove le persone non credono più nelle persone.
Dove non si crede più in niente e sono rimaste poche le persone che darebbero la vita per i loro ideali.

Ho un biglietto che mi scrisse uno studente (uno dei cosiddetti 'peggiori'), con cui ho fatto la 'guerra'...per modo di dire...che 'Non ho mai studiato, ma lei prof. mi ha fato vedere cosa vuol dire non avere paura e non tirarsi mai indietro'.

Può essere mercificato? Può essere misurato?
Credo di no.

E' grazie ai miei ragazzi che continuo ad insegnare ed è la prima cosa che dico loro quando li conosco: aiutatemi ad essere una buona insegnante.

Se il piccolo uomo misura tutto in base a se stesso... forse dovremmo sforzarci in prima persona per essere grandi dentro ... e forse, così... potremmo iniziare a vedere la bellezza anche negli altri.

P.S. Odio L'attimo fuggente.
Pipoca is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it