Il coraggio, la semplicità e la grandezza, dei non violenti... degli uomini e donne dallo spirito libero.

Myanmar - Yangon, capitale della ex Birmania, manifestando virtualmente con loro, porto la mia solidarietà a questi monaci, a questi cittadini, a questo popolo.



Basta con qualsiasi dittatura,
forma orrenda di espressione di potere,
ormai insopportabile involuzione dell'intelligenza e sensibilità umana.

Sembra che oggi abbiano aperto il fuoco sui monaci.

Persino Bush ha condannato la cosa...inredibile...

Questo tuo scritto mi ha riportato indietro nel tempo.
Davanti alla radio, le lacrime riempirono i miei occhi
Per ciò che accadeva. Fu allora che scrissi questa attuale poesia.


JAN PALACH1

Il mondo ti ha strappato alla vita.
Né amore che portavi a coloro
che amavi, né quello che ti portavano
è stato più forte a trattenerti.
Lo stesso mondo che amavi…
incredulo…Ti ha costretto a provare
che non esiste né arma, né uomo
che possa uccidere ciò che nasce
nel Cuore con la vita e va oltre
di essa: LA LIBERTÀ.

1 Jan Palach è lo studente cecoslovacco che si diede
fuoco lasciandosi bruciare vivo il 16 gennaio 1969 a
Praga, divenuto poi il simbolo della primavera di Praga.

... allora ero giovane, e mi ricordo di quel grande nobile sacrificio.
Un abbraccio, caro Giaggio, uomo di Pace e Consapevolezza.

Mirror

Sì, lo ricordo.

Le dittature, ovvero la costrizione di un individuo su altri è paragonabile solo al Male, al Demone del lato oscuro che vuole annientare ogni forma di spiritualità.

Solo dove gli individui vengono trasformati in oggetti può esserci l'assenza dello Spirito.

E per non lasciare che lo Spirito venga annientato, negato all'uomo ecco che sacrificare il proprio corpo materiale può essere necessario.

Avrei volentieri partecipato a quella marcia, avrei voluto essere fra di loro anche a costo di essere falciata dalle loro pallottole.
Il male avanza dove il bene resta immobile. E questo vale per tutto, per ogni istante della nostra vita.

Salvare il corpo materiale non sempre è cosa buona e giusta.

Ogni tanto penso a quegli uomini che sono morti per arginare la fuoriuscita di radiazioni dalla centrale atomica di Cernobil (non mi ricordo come si scrive) e da quella Giapponese qualche anno fa. Sono morti nella piena consapevolezza di sacrificare le loro vite (almeno quelli giapponesi).

Salvare i corpi di altri esseri umani è meraviglioso ma ancora di più, e più difficile è salvare lo Spirito di altri uomini.

La libertà è essenziale per la crescita degli uomini.

Chi toglie le libertà esteriori poi finirà per distruggere quelle interiori.

Fermiamoli

Fallo per il popolo della Birmania!
Un APPELLO al Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite è stato messo online qui:

http://new.petitiononline.com/9848/petition-sign.html

DEDICA 30 SECONDI del tuo tempo per aiutarci
e firma la petizione!
Diffondi questo appello!
GRAZIE per il tuo aiuto. Firma la petizione e non scordare di giungere sino alla schermata con scritto: "Approve signature" ("Approva la firma"!!)

UN SoStegno ConCreto!!!



Gyta

Oggi su Rai Tre c'è stato un servizio sulle condizioni di vita dei profughi della Birmania, sul loro sfruttamento ignobile in Thailandia.
Le loro condizioni di vita ricordano molto quelle dei detenuti di un lager.
Queste persone vengono "assunte" nelle fabbriche appartenenti ai grandi marchi come la Disney e tenute letteralmente prigioniere a lavorare in condizioni orribili.
Ho deciso che non comprerò più nulla che sia stato fabbricato in quei paesi, perchè non voglio essere complice di questi crimini.

Grazie di cuore....l'ho cercato per ore e ore ma sono finito solo su un Sito militare birmano dove non ho esitato a inviare il parere di un Italiano.
A presto.

Grazie Gyta...! Ora il link lo metto nella firma ed ho spedito l'appello ad indirizzi conosciuti e "sconosciuti" pescati da internet, decine di uffici in cui lavora tanta gente... qualche piccola goccia... d'altronde gli oceani sono formati da tante piccole gocce...

Il cuore mi si riempe ancor più di fiducia, che ho sempre avuto negli esseri umani, quando leggo notizie del genere:

15:25 Alcuni soldati in ginocchio davanti ai monaci
Alcuni soldati hanno riposto le armi e si sono inginocchiati in segno di rispetto davanti ai monaci ieri a Mandalay, riferisce Khin Maung Win, vice direttore della radio Voce Democratica della Birmania, che trasmette da Oslo. La 33esima divisione di stanza a Mandalay, seconda città del Paese, verrà sostituita dopo che i soldati si sono rifiutati di aprire il fuoco. Truppe si sono rifiutate di sparare almeno in un'altra occasione a Rangoon.

da http://www.repubblica.it/2007/09/dir...nia/index.html


Spero che tali gesti di consapevolezza contagino la -follia- che sta vivendo in quel luogo così geograficamente lontano da noi, così come in tanti altri luoghi dove le guerre, le guerre civili, gli abusi contro gli esseri umani sono "normalità"... lontani geograficamente, ma tremendamente vicini nell'essenza.... e tale -follia- non è la faccia oscura del "bene"... non è così, il necessario gioco degli opposti è un'altra cosa...

Un caloroso abbraccio...

Sì..!! Non è questa la faccia del necessario gioco delle polarità!! Rendiamocene conto!!
Abbiamo il potere nell'abbraccio reale alla vita(!)
ed nel rispetto per la Vita!
Diamo Aiuto e solidarietà al popolo birmano,
come possiamo!!!


> Appello di Amnesty International che chiunque può sottoscrivere:

http://www.amnesty.it/appelli/azioni_urgenti/Myanmar


Ed ancora:
> Appello al governo italiano:
http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_governo.asp

> Appello al presidente:
http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_presidente.asp

> Appello all'Ambasciata e Consolato del Myanmar a Roma:

Ambasciata e Consolato del Myanmar a Roma
Via della Camilluccia 551
00135 ROMA
tel. 06-36.30.37.53 - 36.30.40.56
fax 06-36.29.85.66
E-mail meroma@tiscali.it

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Oggetto: Iniziativa concreta a sostegno della popolazione del Myanmar


Testo: Invito il Governo Italiano
(oppure -l' Ambasciata e il Consolato del Myanmar-)
a farsi subito promotore di un'iniziativa concreta a livello internazionale,
affinche' cessi finalmente la repressione in Myanmar.


Firma.
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Affinché la globalizzazione non sia potere alle multinazionali
ma ognuno di noi REALMENTE CITTADINO DEL MONDO!


Gyta