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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 18-10-2007, 10.34.14   #21
TippetE
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Riferimento: L' esempio... di Myanmar

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Originalmente inviato da Mary
Credo che la differenza la faccia sempre e comunque il raggiungimento di una "massa critica" ovvero quella goccia che fa traboccare il classico vaso.

Avviene un qualcosa nelle "masse" che le muove sia nel bene che nel male.

Per questo i poteri forti fanno di tutto per tenerle addormentate, per instupidirle, per dare un contentino, per sviare la laro attenzione. Con la religione, con la guerra, con ogni falso problema che possa attirare l'attenzione e tenerle addormentate.

Parlo sempre di "massa critica" perchè di gente sveglia ce n'è tanta, compresi noi che ci ritroviamo su questo forum.

Non che io mi ritenga sveglia sveglia, solo che so bene di essere addormentata. Mentre altri credono di essere svegli ed invece dormono sognando libertà, amore, tollerenza, ricchezza, paradiso ecc.....

Io non ho mai sentito di preti che sono scesi in piazza o in strata a manifestare, ad opporsi contro ingiustizia e dittature.
Certo, preti che si sono immolati ci sono stati ma anche gente comune lo ha fatto.

Scusami, ma non ho capito questo tuo passaggio """"Ti chiedo, per avere le idee più chiare:
Come è possibile allora che nonostante questa falsa moralità che segue solo la logica "dell'acchiappanza" le piazze si riempano? Come è possibile che milioni di individui si mobilitino in occasione di eventi spirituali?""""""


In quanto al callo alla sofferenza credo si tratti più di assuefazione.

Quando entri in una stanza puzzolente l'aria ti sembra irrespirabile ma poi ..... ci fai l'abitudine. E ci si abitua a tutto, ma proprio tutto tutto.

Per questo l'individuo dovrebbe mantere vigile e attenta la propria sensibilità verso il mondo esterno e verso se stesso.

Compreso bene il concetto di massa critica e, non posso che essere d'accordo.
Poi, per tutto il resto credo si tratti solo di una questione di come si buttano giù le parole.
Vi sono delle cose però che sono da evidenziare. Sul fatto che ci si abitui a tutto è vero ma questo non toglie assolutamente che la percezione del dolore, del disagio e della sofferenza vengano poi meno.
Quello che più mi lascia allibito -o forse rifiuto semplicemente di prenderne coscienza- non è tanto l'indifferenza al dolore altrui ma quello da cui essa è alimentata: l'ego-ismo.

Spiegazione di:
"Come è possibile allora che nonostante questa falsa moralità che segue solo la logica "dell'acchiappanza" le piazze si riempano? Come è possibile che milioni di individui si mobilitino in occasione di eventi spirituali"

Non mi riferivo quindi a piazze piene che hanno lo scopo di far cadere un governo o protestare per un contratto perchè quello è un'altra cosa.
Per fortuna ciò ancora succede nei paesi democratici ma, piuttosto mi riferisco alle folle che sbandierano la sacralità della vita, i valori, l'etica e tutti quegli aggettivi che possono essere utili e attinenti al contesto.
E' una contraddizione non alzare un dito, non sdegnarsi, non intraprendere tutte quelle azioni che hanno e danno la possibilità alle persone di agire in totale coerenza esattamente per quello che sognano e per cui pregano.

Ho la sensazione che i monaci prima della protesta sapevano come sarebbero andate a finire poi le cose tuttavia, hanno protestato ugualmente e, il simboloico gesto di rovesciare le ciotole -già vuote- è l'evidente rifiuto di soggiacere a un regime che piega si le persone e le abitua al dolore, ma non può impedire loro nè sogni e nè le preghiere e ciò è dimostrato dallo stesso "agire" dei preti i quali, nonostante il risultato, hanno preferito ascoltare il cuore piuttosto che un vivere in sonno -tra l'altro meramente illusorio.

Spero di essere stato un pò più chiaro e di non avere incasinato tutto.
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Vecchio 18-10-2007, 22.10.11   #22
Mary
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Riferimento: L' esempio... di Myanmar

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Originalmente inviato da TippetE
.....Ho la sensazione che i monaci prima della protesta sapevano come sarebbero andate a finire poi le cose tuttavia, hanno protestato ugualmente e, il simboloico gesto di rovesciare le ciotole -già vuote- è l'evidente rifiuto di soggiacere a un regime che piega si le persone e le abitua al dolore, ma non può impedire loro nè sogni e nè le preghiere e ciò è dimostrato dallo stesso "agire" dei preti i quali, nonostante il risultato, hanno preferito ascoltare il cuore piuttosto che un vivere in sonno -tra l'altro meramente illusorio.

Spero di essere stato un pò più chiaro e di non avere incasinato tutto.

Lo penso anch'io, il loro scopo non era tanto vincere ma far vedere l'amore che nasce dalla forza e non dalla sottomissione. Splendido esempio.

Io non oserai mai chiamare questi straordinari uomini preti invece che monaci. Prete oggi non mi piace proprio come termine perchè lo associo a pedofilia e
potere.
Monaco è più appropriato, anche monaci cristiani. Ne ho ascoltato uno ad una conferenza di missionari che davvero mostrava di essere seguace del Cristo.

Dovremmo imparare tanto da loro che non credono in un Dio come il nostro ma sono più spirituali di tutti noi messi insieme.


La forza che risplendeva da quei monaci vestiti di rosso era meravigliosa. A piedi nudi vestiti con un semplice panno, erano tutti uguali, tutti straordinari esseri spirituali.
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Vecchio 26-10-2007, 18.40.27   #23
Mirror
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Le foto orribili della vergogna

Dal Corriere: Strage dei monaci

http://www.corriere.it/esteri/07_ott...o_monaco.shtml

Queste atrocità vengono consumate in Birmania, fra l'indifferenza e la non informazione del'opinione pubblica internazionale, su esseri umani indifesi, non violenti.
O molti non lo sanno, o fanno finta di non sapere...e l'indignazione purtroppo si affievolisce...

http://www.asianews.it/index.php?l=i...10652&size= A
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Vecchio 27-10-2007, 08.43.29   #24
atisha
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Riferimento: Le foto orribili della vergogna

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Originalmente inviato da Mirror
Dal Corriere: Strage dei monaci

http://www.corriere.it/esteri/07_ott...o_monaco.shtml

Queste atrocità vengono consumate in Birmania, fra l'indifferenza e la non informazione del'opinione pubblica internazionale, su esseri umani indifesi, non violenti.
O molti non lo sanno, o fanno finta di non sapere...e l'indignazione purtroppo si affievolisce...

http://www.asianews.it/index.php?l=i...10652&size= A

viste le foto.. dopo aver aperto sotto i relativi link...

si ha paura..
penso solo si abbbia paura a guardare questo aspetto feroce di ciò che chiamiamo "uomo"..
la paura domina l'uomo..


più passa il tempo più vedo oscurità.. altro che consapevolezza!

namastè
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Vecchio 27-10-2007, 10.51.00   #25
nexus6
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Unhappy L'orrore...

Visto le foto... immagino chissà quanti altri esseri umani siano stati maciullati in quel modo in Birmania... penso non trovi parola adatta nel dizionario... personalmente non posso vedere un certo tipo di immagini per più di qualche secondo, senza che mi inizi a calare la pressione, ma questa volta ho tentato di immaginarmi i carnefici e lo scempio subito da quelle vite... ci sono chiari e netti segni, tremendamente visibili, non colpi di fucile, sono segni di follia...

Vorrei spendere una parola a favore dei foto e videoreporter, un ringraziamento per il vitale ruolo che svolgono nella nostra società; credo, senza di loro, l’uomo non si potrebbe rendere conto della propria intera natura... e certe foto disarmano ogni parola, ogni fiducia, fiducia che ho sempre avuto nei confronti di noi... umani...

Non sono riuscito ad immaginare i carnefici, non i loro pensieri, non i loro sentimenti dopo aver compiuto un atto del genere; da un po’ di tempo ricorre un film nella mia mente, “Apocalypse Now” con il bue sacrificato alla fine del film a colpi d’accetta e le tremende parole di Brando sull’orrore della follia umana nella guerra, che tenta nella sua lucida pazzia d’immaginare ciò a cui io non sono arrivato...

<<Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario a coloro che non sanno cosa significhi l’orrore... L’orrore.
L’orrore ha un volto; e bisogna essere amici dell’orrore. L’orrore e il terrore morale ci sono amici.
In caso contrario, allora diventano nemici da temere... sono i veri nemici.
Ricordo quando ero nelle forze speciali... Sembra siano passati mille secoli.
Siamo andati in un accampamento per vaccinare dei bambini.
Andati via dal campo, dopo averli vaccinati tutti contro la polio, un vecchio in lacrime ci raggiunge correndo, non riusciva a parlare, era cieco...
Allora tornammo al campo: i vietcong erano tornati ed avevano mutilato a tutti quei bambini il braccio vaccinato.
Stavano lì... ammucchiate… un mucchio... di piccole braccia.
E mi ricordo che ho…ho…ho… io ho pianto come… come una povera mamma...
Avrei voluto cavarmi tutti i denti, non sapevo neanche io cosa volevo fare...
...
Ma voglio ricordarmelo, non voglio dimenticarlo mai. Non voglio dimenticarlo mai.
E ad un certo punto ho capito.
Come se mi avessero sparato, mi avessero sparato un diamante; come se un diamante mi si fosse conficcato nella fronte.
E mi sono detto: “Oddio che genio c’era in quell’atto, che genio...
La volontà di compiere quel gesto. Perfetto, genuino, completo, cristallino, puro.”
Allora ho realizzato che loro erano più forti di noi, perché riuscivano a sopportarlo;
non erano mostri, erano uomini… squadre addestrate.
Questi uomini avevano un cuore, avevano famiglia, avevano bambini, erano colmi d’amore, ma avevano avuto la forza… la forza… di farlo.
Se avessi avuto 10 divisioni di uomini così, i nostri problemi sarebbero finiti da tempo.
C’è bisogno di uomini con un senso morale e allo stesso tempo capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere...
... senza sentimenti, senza passioni, senza giudizio… senza giudizio.
Perché è il giudizio che ci indebolisce.>>


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Vecchio 27-10-2007, 21.31.42   #26
Mary
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Riferimento: L'orrore...

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Originalmente inviato da nexus6
Visto le foto... immagino chissà quanti altri esseri umani siano stati maciullati in quel modo in Birmania... penso non trovi parola adatta nel dizionario... personalmente non posso vedere un certo tipo di immagini per più di qualche secondo, senza che mi inizi a calare la pressione, ma questa volta ho tentato di immaginarmi i carnefici e lo scempio subito da quelle vite... ci sono chiari e netti segni, tremendamente visibili, non colpi di fucile, sono segni di follia...

Vorrei spendere una parola a favore dei foto e videoreporter, un ringraziamento per il vitale ruolo che svolgono nella nostra società; credo, senza di loro, l’uomo non si potrebbe rendere conto della propria intera natura... e certe foto disarmano ogni parola, ogni fiducia, fiducia che ho sempre avuto nei confronti di noi... umani...

Non sono riuscito ad immaginare i carnefici, non i loro pensieri, non i loro sentimenti dopo aver compiuto un atto del genere; da un po’ di tempo ricorre un film nella mia mente, “Apocalypse Now” con il bue sacrificato alla fine del film a colpi d’accetta e le tremende parole di Brando sull’orrore della follia umana nella guerra, che tenta nella sua lucida pazzia d’immaginare ciò a cui io non sono arrivato...


Il mio massimo rispetto e ammirazione per giornalisti, videoreporter e quanti si prodigano, anche a rischio della vita, per mostrare al mondo le barbarie che sempre vengono perpetrate nel silenzio, nella non visibilità. Hitler fa storia.

Mi sono sempre chiesta cosa spinge l'uomo a compiere orrori su orrori di generazione in generazione.
Non ne fu esente nemmeno la chiesa con l'apice del medioevo.

Se commettono atrocità uomini che si dichiarano seguaci di un Dio come meravigliarci se lo fanno anche quelli che non lo professano?

Dove sta la cosa sbagliata? perchè ci deve essere qualcosa che non funziona nella società da qualche millennio a questa parte.

Torture e orrori non credo fossero conosciuti ai tempi dell'uomo preistorico che quando uccideva lo faceva per difendersi.

Che cosa c'è che non va nell'uomo che tenta di evolversi?
Gli animali ignorano le atrocità che per l'uomo costituiscono quasi una "normalità".

E non credo neppure che sia nella natura umana, altrimenti dovrebbero essere anche gli animali come noi (e non lo sono).

C'è un che di sbagliato, una falla nel sistema evolutivo. O dobbiamo pensare che questo buco, questo neurone impazzito faccia parte dell'evoluzione stessa?
Se facciamo un referendum io sono per il ritorno allo stato cavernicolo. E forse siamo sulla strada buona visto che ci stiamo autodistruggendo in tutti i modi possibili.
Mary is offline  
Vecchio 28-10-2007, 19.29.53   #27
TippetE
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Riferimento: Le foto orribili della vergogna

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Originalmente inviato da atisha
viste le foto.. dopo aver aperto sotto i relativi link...

si ha paura..
penso solo si abbbia paura a guardare questo aspetto feroce di ciò che chiamiamo "uomo"..
la paura domina l'uomo..


più passa il tempo più vedo oscurità.. altro che consapevolezza!

namastè


....tuttavia l'uomo ha il potere del libero arbitrio fino all'ultimo battito del suo cuore....e l'oscurità si dirada solo con il coraggio che, illumina il valore....
La consapevolezza, priva di speranza, della propria solitudine genera il terrore e scatena la bestia.
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Vecchio 30-10-2007, 13.02.03   #28
nexus6
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Mi è capitata di leggere ieri una copia del "The New York Times" del 21/10.

Ho tradotto le parti salienti dell'articolo-intervista in prima pagina del giornalista Choe Sang-Hun, da Yangon, Myanmar.

°°°

<< "Non è pace questa che vedi qui" ammette uno scrittore birmano, che vuol rimanere nell'anonimato "E' silenzio. E' un silenzio forzato. Noi siamo schiavi dei militari. Vogliamo la democrazia. Non vogliamo attendere a lungo. Ma siamo terrorizzati dalle loro armi".
[...]
"Vogliamo far esplodere ciò che è il nostro sentire, ma se lo facciamo chi ci aiuterà?" dice un uomo d'affari "Le Nazioni Unite? Gli Stati Uniti? La Cina? Tutti ci hanno detto che ci avrebbero aiutato. Ma tutti non hanno detto altro che blah blah blah..."
[...]
La giunta militare cerca di screditare i monaci, la classe più rispettata della società birmana. Le autorità hanno diffuso la notizia che avrebbero trovato nei monasteri, tra le altre cose, video pornografici e materiale nazista. Allo stesso tempo, i media controllati dal regime enfatizzano come il governo aiuti i monaci più anziani con denaro e cibo.

"Portano il fuoco in una mano e l'acqua nell'altra. In questi giorni non ho mai potuto lasciare il mio monastero senza il loro permesso" confessa un anziano monaco buddista.

Ed intanto l'inflazione ha raggiunto livelli assurdi. Auto giapponesi vecchie di 10 o 20 anni sono passate da 15000$ a 50000$. Il costo di una quantità di riso, di scarsa qualità, per una famiglia di quattro persone per un giorno è lievitato da 16 kyats nel 1988 a 800 kyats, quando la pensione di un impiegato del governo è rimasta, nonostante l'inflazione, a 700 kyats al mese.
[...]
Molti contadini stanno pensando a come chiudere le loro fattorie, perchè i costi si sono fatti insostenibili.

"Siamo senza leaders" dice uno studente "dati i continui arresti è veramente difficile rincominciare una protesta. Forse qualcosa di sporadico, ma non ancora delle dimostrazioni di grandi proporzioni come quelle di un mese fa. Senza aiuti esterni, pazienza, pazienza, la pazienza è tutto ciò che abbiamo e la giunta militare lo sa e trae vantaggio dalla nostra tolleranza buddista e dal nostro buon cuore."

Dopo il blocco dei servers di yahoo e di google, dei giovani abili con la tecnologia hanno utilizzato dei servers proxy esterni al Myanmar per bypassare i blocchi e questo è stato un mezzo potente per la diffusione delle notizie delle dimostrazioni di un mese fa. Ma le autorità hanno provveduto al blocco totale di internet. Così, malgrado vi sia un diffuso accordo fra la gente che le cose potrebbero cambiare, la maggior parte sembra scoraggiata riguardo a come questo accadrà.

"Per favore risolvete questo problema" scrive una bambina di 9 anni, nel giorno in cui conosce che il suo governo ha sparato sui monaci "Chi può risolvere questo problema?" >>

°°°

Facendo due conti, un kyats birmano corrisponde a 0.11131 euro (fonte: Wikipedia) e dunque quella quantità di riso occorrente per un giorno costa 89 euro...
...
... non so, oltre allo scempio di vite, i blocchi delle comunicazioni mi sembrano quanto di più triste ed anacronistico vi possa essere; vedo chiaramente... un antico gigante coperto di buio che tenta ancora di dibattersi in una putrida fanghiglia di sangue rappreso ed usa tutte le proprie armi perchè ha paura e non sa come contenere l'ondata di vite che tenta inesorabilmente di infilarlo con la propria lama di luce.

Un saluto
nexus6 is offline  
Vecchio 31-10-2007, 13.35.37   #29
nexus6
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Smile L'esempio...

Birmania, i monaci tornano in piazza...

http://www.repubblica.it/2007/10/sez...ei-monaci.html


Un augurio di speranza e pace a tutti i forumisti,
perchè al di là delle divisioni e dell'incomunicabilità
delle parole e del buio
delle tristezze e del dolore
si possa sentire quella scintilla di luce
che è la nostra comune sostanza...


Buona giornata...
nexus6 is offline  
Vecchio 31-10-2007, 15.33.48   #30
gyta
______
 
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Exclamation L' esempio...

Sii benedetto Re della luce
perché il tuo splendore non soccombe ad alcuna tenebra !


(a Voi!)

Gyta


...
"Quando io dispero io ricordo che nel corso di tutta la storia
la via dell'amore e della verità ha sempre vinto.
Ci sono stati tiranni e macellai
e per qualche tempo essi possono sembrare invincibili
ma la conclusione è che cadono sempre! -Riflettici!-.. Sempre! "
[1]


«Non hai la facoltà di scegliere come o quando morire.
Puoi decidere soltanto come vivere».

[2]*


Non siamo bambini innocenti vittime di un grande e brutto mondo;
Se il nostro mondo è grande e cattivo l'abbiamo fatto noi in questo modo.
Questo è ciò che il Buddha ha insegnato. «Gli altri» è uno spauracchio, una proiezione dei nostri stessi timori su un terrificante oggetto della nostra immaginazione, che a sua volta ci terrorizza. La nostra ignoranza è non vedere che noi siamo gli altri. Non possiamo permetterci di confondere l'innocenza con questa ignoranza. La violenza non è un permanente, immutabile, oggetto fisso. Si tratta di uno stato d'animo, di un'espressione di ignoranza, che non ha più sostanza solida di nuvola. Non siamo in grado di fare un attacco frontale alla violenza. Anche proteggendoci da essa alimentiamo lo spauracchio delle sua esistenza. Ma il Buddha ha insegnato che si può cambiare. Questa è la sua buona novella: che c'è un modo di alleviare la sofferenza liberando le nostre menti da avidità, rabbia e ignoranza. Ma fino a quando non comprenderemo il modo in cui noi stessi siamo la bomba di Oklahoma City e il bimbo morente in braccio al pompiere, le vittime e i carnefici, continueremo a incolpare «gli altri» proclamando nello stesso tempo la nostra innocenza ed eludendo le nostre responsabilità.

[3]*


L'arma spirituale dell'auto-purificazione, per quanto sembri intangibile, è il mezzo più potente per rivoluzionare il proprio ambiente e per allentare gli impedimenti esterni. Funziona in modo sottile e invisibile; è un processo intenso, benché possa spesso sembrare stancante e interminabile. È la via più diretta per la liberazione, la più sicura e rapida e nessuno sforzo, per essa, può essere troppo grande. Ciò che richiede è una fede incrollabile, del tipo che smuove le montagne e che non batte ciglio di fronte a nulla.
[1]*


Quando sarete di fronte al dubbio o quando il vostro io s'imporrà troppo, ricordatevi il volto dell'uomo più povero e più debole che abbiate visto e domandatevi se l'atto che state per compiere gli sarà utile. Ci guadagnerà qualcosa? Gli renderà il controllo sulla propria vita e sul proprio destino? Detto in altre parole, condurrà alla libertà le moltitudini che hanno fame nel corpo e nello spirito? Allora vedrete i vostri dubbi e il vostro io scomparire!
[1]*



«Ai buddisti di tutto il mondo, agli attivisti e sostenitori del movimento birmano, vi prego date un aiuto per liberare il popolo birmano da questo sistema disastroso e cattivo. Ai sei miliardi di persone del mondo, a coloro che sono solidali con le sofferenze del popolo birmano, vi prego, aiutateci a liberarci da questo sistema malvagio. Molte persone vengono uccise, incarcerate, torturate e deportate in campi di lavoro forzato. Chiedo di tutto cuore alla Comunità internazionale di fare qualcosa per fermare queste atrocità. Le mie possibilità di sopravvivenza ora sono molto flebili. Ma non mi sono arreso e continuerò a fare del mio meglio».
[Ven. U Gambira, portavoce del Movimento del Popolo]*


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