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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 16-03-2003, 12.57.22   #1
alessandro
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war

Ci fu tempo fa un saggio di Cardini dal titolo "la paura e l'arroganza" ma che dire ora che siamo davanti all' arroganza della paura. La paura di non poter commmerciare petrolio in dollari, bensi in euro come fa l'Irak dal 1999, la paura che possa trionfare una cultura della pace a discapito di organismi che sanno sostenersi solo militarmente. L'arroganza della prevaricazione, della frode e della menzogna...e a cosa è servito la partecipazione alle manifestazioni per la pace, gli estenuanti e triti dibattiti che affermavano posizioni manieristiche di scontati, quanto inutili pacifismi. Aleggia il solito sentore di sconfitta, di strumentalizzazione delle idee, i soliti effluvi di visioni ristrette allo "speriamo che non caschi nel nostro giardino"
alessandro
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Vecchio 16-03-2003, 22.08.11   #2
VanLag
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Per me è la sconfitta dell’intelligenza e la conferma che l’uomo non è affatto un animale evoluto ed in evoluzione e dotato di un anima. Anzi visto che usa l’intelligenza per attuare la propria volontà di potenza e di potere, c'è il caso che sia stato scacciato dall'inferno e non dal paradiso......:-(((

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Vecchio 18-03-2003, 01.43.26   #3
Claudio
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ci lasciamo andare...

... come quella rana che non si accorge che si sta lessando a fuoco lento nell'acqua che si sta scaldando sotto di lei. Se l'avessero gettata improvvisamente nell'acqua bollente si sarebbe accorta subito del pericolo e si sarebbe salvata.
Ci hanno preparato il terreno, perché abbiamo accettato di delegare il potere a pochi capi. Loro sono nella stanza dei bottoni e ci fanno credere quello che vogliono. Non mi stancherò mai di rileggere queste semplici frasi:

"Naturalmente la gente comune non vuole la guerra: né in Russia, né in Inghilterra, né in Germania. Questo è comprensibile. Ma, dopotutto, sono i governanti del paese che determinano la politica, ed è sempre facile trascinare con sé il popolo, sia che si tratti di una democrazia, o di una dittatura fascista, o di un parlamento, o di una dittatura comunista.

Che abbia voce o no, il popolo può essere sempre portato al volere dei capi.
È facile. Tutto quello che dovete fare è dir loro che sono attaccati, e denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo, in quanto espongono il paese al pericolo. Funziona allo stesso modo in tutti i paesi."
(Dichiarazione di Hermann Goering, Capo delle SS tedesche, al processo di Norimberga)



Cosa possiamo fare? Siamo già lessi?
Ciao
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Vecchio 18-03-2003, 12.40.46   #4
visir
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Eventi di guerra.

Siamo all'alba il giorno che forse porterà morte e disturzione, magari non a casa nostra (magari) ma per quanto ancora potremo chiamarci fuori?
Non mi và oggi di fare discorsi guardo le nubi che si addensano prima della tempesta e mi siedo in silenzio...
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Vecchio 18-03-2003, 18.37.19   #5
alessandro
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E quando qualcuno sparerà al suo vicino per prevenire che gli rubino il posto macchina, quando i nostri figli verranno a casa da scuola avendo incassato botte preventive, che cosa gli racconteremo? Abbiamo fatto passare un modello di società che conferma il fallimento, schiacciati come formiche con le nostre bandierine dai balconi, alziamo gli occhi al cielo sperando in bombe intelligenti...evviva volano le borse perchè finalmente la guerra è dichiarata
alessandro
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Vecchio 18-03-2003, 21.11.51   #6
VanLag
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PACE

L’abitudine reiterata ad assumere, desumere, presumere e supporre sfocia in queste assurdità, dove un uomo può sentirsi legittimato ad andare contro un altro, perché, pensa che l’altro gli farà del male. Non per dire io l’avevo detto, però, “io l’avevo detto”.

Ci rimane di continuare a fare tutto ciò che è in nostro potere, (anche se è poco), per scoraggiare la guerra ed incoraggiare la pace. Ho appreso recentemente che esiste una Banca Etica che si impegna a non investire i soldi dei correntisti in aziende che producano armi o che inquinano. Sinceramente stò pensando di spostare là i miei pochi risparmi, anche se prenderò qualche cosa in meno sugli interessi o sugli investimenti. C’è in giro, (su internet ma non solo), anche ‘idea di boicottare la Esso, che pare essere una delle maggiori finanziatrici della guerra. Non mi costa nulla scegliere altri distributori e lo farò.
Non fermeremo la guerra ma avremo fatto qualche cosa per la pace e, se è vero, come è vero, che: il battito di ali di una farfalla si unisce a mille altre correnti e forma un uragano da qualche parte nel mondo forse anche il nostro piccolo contributo sarà servito. In fondo il mare è fatto dal miliardi di miliardi di gocce; una goccia di meno ed il mare sarebbe diverso.

Ho sempre contestato l’assolutismo, anche quello dei valori. Continuo a credere che il valore dipenda dal contesto e se Saddam userà i gas sicuramente le mie idee verso di lui muteranno. Tuttavia ritengo la difesa della Pace in questa circostanza ed in questo momento particolare, un valore molto importante, sopratutto in questo mondo globalizato e globalizante.

Ciò che dici, Alessandro è per me molto condivisibile e mi stupisce la latitanza dei “riflettenti” a dire qualche parola su questo tema.

Ultima modifica di VanLag : 18-03-2003 alle ore 21.19.57.
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Vecchio 18-03-2003, 22.20.49   #7
Attilio
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I "riflettenti" faticano a calarsi nella realtà quotidiana.

Odio la guerra, sono allergico a qualunque tipo di conflitto; sono obiettore e, quando ho deciso di farlo, mi dissero che mi ero giocato anche i posti di lavoro legati alla produzione (anche non diretta ma di qualche componente) delle armi. Un bel modo di scoraggiare i giovani neo-diplomati alla ricerca di un posto di lavoro per essere finalmente indipendenti.

Quello che i capi hanno deciso è di farti pesare ogni tua scelta importante che vada contro la linea che vogliono dare alla società, e di annullare tutte le difficoltà/incongruenze derivanti da questa linea da loro scelta.

Una volta che ci siamo resi conto di questo si capisce anche l'informazione pilotata degli stati che hanno interesse a portare avanti le guerre.
Mi sono sempre chiesto che c'entri l'Italia per appoggiare così timidamente ma palesemente la guerra, ho l'impressione che siamo gli unici "pecoroni d'Europa" che non ragionano con la propria testa ma cercano il calduccio delle ali di mamma "chioccia" America. Che a parere mio ha ancora poco da offrire.

Non credo neanche un minuto alle palle della "legittima difesa preventiva", altrimenti chissà quante guerre ci sarebbero in corso. Tra parentesi, nessuno le applica alle grosse Lobby criminali (mafia Italo Americana, mafia Russa e Cinese) di cui tutti sanno tutto.

Nella fattispecie del momento attuale sono perfettamente d'accordo con voi, ho cercato di seguire le azioni pacifiste per dimostrare ciò che penso. Per unirmi a quei tanti che vogliono dire: comandate pure, ma ricordatevi che lo fate in nome nostro e, se qualcosa va bene e qualcos'altro lo tolleriamo, questa proprio è inaccettabile.
E non lo faccio solo per la situazione attuale, ma per tante altre simili. Il concetto è: basta uccidere ed affamare per gli interessi esclusivamente monetari.
Attilio is offline  
Vecchio 18-03-2003, 23.16.13   #8
irene
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Messaggi: 474
Guerra.
Possiamo stare ore,qui,a parlare,a riflettere,a accusare e a difendere...
E'la nostra dignità di esseri umani senzienti,e pensanti,che ci induce a farlo.Anche se,in effetti,sappiamo che non servirà a nulla.
Ma lo spirito critico,e,soprattutto,la speranza vanno tenuti in vita anche laddove tutto sembra congiurare verso il loro sbigottito annichilimento.Anzi,soprattutt o in questi casi.
Dopotutto anche ad Auschwitz si leggevano le poesie...e qualche volte si cantava anche.Per consentire allo sguardo di spaziare oltre gli abietti confini in cui era stato vilmente inchiodato.
Ciò premesso,la mia impressione è che siamo tutti-piu o meno consapevolmente-preparati al peggio.
Sappiamo che qualcosa di infinitamente,perversamente (e,almenoa mio parere,gratuitamente)distrutti vo sta per entrare in azione.
E' da tempo che quest'idea ha preso possesso della nostra coscienza,e là si è radicata.Assumendo progressivamente le sembianze dell'inevitabile.
All'inevitabile ci si rassegna,si sa.
E a questa guerra-già in corso da tempo,una guerra non territoriale...che ci induce a temere in ogni istante della nostra quotidianità l'arabo che fa la fila al supermercato con noi,o deposita i bagagli nel nostro scompartimento ferroviario-è da tempo che ci stiamo preparando.
A mio parere,il silenzio dei "Riflettenti",lamentato da VanLag, equivale a una presa d'atto-muta,ragionata,e attonita-di tutto questo.

Ultima modifica di irene : 18-03-2003 alle ore 23.23.46.
irene is offline  
Vecchio 19-03-2003, 07.13.37   #9
alessandro
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Siamo alle solite, e siamo sempre noi a consentire certe abberrazioni. Due blocchi hanno garantito 47 anni di precaria ma pur sempre pace, la sparizione di uno di questi ha spianato la strada all'arroganza dell'altro. Cosa cambia per noi vivere sotto l'angoscia di non sapere chi premerà il bottone, o di sapere perfettamente di chi è quel ditino che lo sta gia schiacciando... Nulla tranne la legittimazione che abbiamo fornito ad un paese al fare ciò che vuole e come vuole. La "disobbedienza" ai circuiti delle multinazionali è diventata un impresa titanica, perchè ormai la rete ha raggiunto proporzioni incontrollabili e boicottare la Esso, non può escludere il coinvolgimento di altre compagnie, confuse in scenari che sfuggono alla nostra comprensione. Il progetto delle banche etiche è sicuramente condivisibile ed ho gia avuto l'occasione di illustrarlo in altri post.. gocce nel mare come giustamente sostiene Van Lag, ma vedremo. Quello che ferisce veramente oggi è vedere calpestata la volontà di milioni di persone, che non volevano guerre, che credevono in altre possibilità , che pensavano esistessero strade percorribili per risolvere conflitti. Questo non uccide la dignità umana, ma uccide la speranza ed è molto peggio.
alessandro
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Vecchio 19-03-2003, 11.58.04   #10
visir
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Messaggi: 436
bombe ultimo satori?

Ho apprezzato le cose scritte da tutti, di fronte ai problemi reali le divergenze non ci sono mai!
Non posso aggiungere niente a quanto detto, ma mi sorge spontanea una riflessione: "veramente non siamo responsabili anche noi di quanto succede?", non vuole essere un Mea Culpa di maniera cercate di capirmi.
Quando riscaldiamo le nostre case, usiamo le nostre automobili, votiamo i nostri politici, ascoltiamo i nostri giudici, leggiamo i nostri giornali non ci domandiamo mai da dove viene questo benessere, questo stato di cose, non ci indigniamo mai quando tutto va bene!
Ora il nodo è arrivato al pettine, il conto al tavolo è stato estratto il nostro numero e ce ne rammarichiamo.

Non è forse il risultato della nostra vita, del nostro modo di vivere a discapito di milioni di morti di fame? E se non comprassimo più petrolio saremmo disposti a vedere morire di freddo magari nostra madre o nostro figlio?
Se, come me non sapete dire di si, allora paghiamo il conto (non dico con questo che bisogna far finta di niente).
Saremmo disposti, almeno, per evitare un conflitto, chessò a sposare una/o irachena/o?, rispettare la loro cultura sapendo in cuor nostro che loro sono i più forti, ed è per questo che l'occidente li distrugge prima che alzino la testa.

Siamo sull'autobus che corre verso il baratro guidato da un cieco ubriaco, ma noi brindiamo a champagne e cantiamo.
Ogni tanto guardiamo dal finestrino e chiediamo al nostro vicino di posto "ma non è che stiamo correndo troppo?", ma poi ci rituffiamo nella festa perchè noi abbiamo costruito l'autobus, assunto l'autista, scelto gli invitati e ci farebbe troppo male ammettere che abbiamo sbagliato tutto.
Il nostro modo di vivere è parassitario rispetto al resto dell'umanità, noi siamo il cancro ma non ce ne rendiamo conto.

Forse solo una bomba intelligente mi risveglierà alla mia stupidità.

Sono un dinosauro, ma non voglio estinguermi questo è il paradosso di questa tragedia.
visir is offline  

 



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