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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 19-03-2003, 12.47.47   #11
VanLag
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Riflessioni un po' per tutti.

La guerra non è solo dentro di noi, la guerra è anche sostenuta ed avviene con la complicità di tutti noi. La sosteniamo ogni volta che nel nostro piccolo fomentiamo l’ingiustizia e l’oddio perché, la guerra, è la somma di tante piccole ingiustizie che creano una reazione violenta a livello sociale.
La guerra nasce quando io singolo scavalco e prevarico il mio vicino di scrivania, perché voglio emergere. Nasce quando sono in coda e passo davanti a tutti. Quando do una fregatura per mio beneficio personale. Nasce quando sfrutto il mio prossimo. Quando nella mia disattenzione ferisco ed urto. In quelle azioni c’è l’embrione del risentimento dal quale nasce l’oddio.

Questa guerra, anche se nessuno sembra comprenderlo, è conseguenza di un fenomeno molto più ampio. E’ la diretta conseguenza della globalizzazione che, ha fatto incontrare il mondo dei ricchi con quello dei poveri. Tramite i mezzi di comunicazione e gli scambi favoriti dalla facilità dei viaggi, i poveri hanno conosciuto il nostro mondo e noi il loro e la prima cosa evidente è stata la disparità tra i due mondi. Questa disparità che una volta esisteva ma ignorava se stessa, ora è diventata evidente e chiede un riequilibrio.
Potremo bastonarli perché stiano calmi, e finché la nostra perversità e la nostra corazza ci permetterà di non vedere che stiamo bastonando un altro essere umano, ma una tendenza al riequilibrio è inevitabile. Dovremo rinunciare a qualche cosa.
Quanto dice Visir, è vero ed ogni persona onesta sa, in cuore suo, che la nostra ricchezza affonda le sue radici sulla povertà del terzo mondo, ma questo non significa, necessariamente che noi dobbiamo diventare poveri come loro o loro ricchi come noi. La parola riequilibrare contiene in se il suo senso.
Anche qui da noi non c’è equilibrio. Io, come lavoratore dipendente, sono in una fascia media o medio/bassa della nostra scala sociale. So che qualcuno arricchisce sfruttando anche il mio lavoro, ma finché la società mi garantisce condizioni di vita accettabili, finché posso lottare per migliorare, finché posso esprimere il mio dissenso, accetto “il gioco” e faccio la mia parte. Certo se le condizioni di vivibilità in tutti i sensi degradassero, se non avessi i mezzi minimi di sussistenza, e se non potessi lottare per migliorare la mia reazione potrebbe essere distruttiva.
Comunque dal canto mio ho la predisposizione d’animo a rinunciare a parte di quello che ho, per contribuire a questo riequilibrio, anche perché sono convinto che la rinuncia sarebbe ampiamente ripagata da un mondo più vivibile, da un’atmosfera più serena, da una società che invece che produrre ansia e stress, saprebbe ancora alimentare la gioia di vivere. Ovviamente non posso farlo da solo, (non ho spirito missionario) ed affinché la cosa accada, occorre che la maggior parte del mondo civile si renda conto ed si muova per creare delle regole più giuste.

Un ultima considerazione per Irene. Se non ho percepito male la tua analisi è pervasa di rassegnazione e di fatalismo. (Bada bene la mia valutazione è sulla tua analisi e non su te.)
Sicuramente è inevitabile che dall’incontro tra il mondo dei poveri e quello dei ricchi ne emergano attriti. Ma possiamo permetterci che la ragione abdichi in favore del fatalismo?
L’accadimento del fenomeno è in corso, ed è mosso da cause, quali il progresso, che è un qualche cosa che ci sovrasta e non sembra arrestabile, ma questo non significa che dobbiamo subirlo passivamente, senza poter fare appello all’intelligenza ed alla ragione.
Ed allora ognuno di noi porti, (nel futuro), la sua idea. Ci sarà, come c’è già ora, chi soffierà sul fuoco perché vedrà l’ennesima opportunità per se stesso e ci sarà la gente che vuole vivere in pace che ha “buona volontà” e che muoverà nel senso di un mondo più giusto. Il destino è nelle nostre mani.
VanLag è solo uno di sei miliardi di esseri umani. Detiene nelle sue mani solo un “sei miliardesimo” del futuro del mondo, sarà poco, anzi, è sicuramente poco, ma, per Dio, significa che anche io ci sono, che anche il mio contributo ha valore. Conta o non conta? Io dico che conta moltissimo. Mettiamola così: ci vogliono sei miliardi di passi per arrivare sulla cima della montagna, non uno più, non uno meno. Basta un passo in meno e la cima non è raggiunta.
Quindi non esitiamo a dare il nostro contributo per una causa in cui crediamo. Sarà non visto, ci sarà costato, ci sembrerà inutile perché non produrrà un effetto immediato ed eclatante, eppure potrebbe essere proprio il nostro battito di ali, che unendosi a mille e mille altre correnti darà origine ad un grande uragano in qualche parte del mondo.

Ciao a tutti.

P.S. facciamo più l'amore e meno la guerra.....
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Vecchio 19-03-2003, 16.03.39   #12
deirdre
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certo è da pazzi... io non dico più nulla, mi par di vivere in un mondo ove i capi di stato sono dei perfetti imbecilli... l'unica cosa cui anelano è il potere... nel frattempo guardate un po' a chi siamo in mano:

Ultima modifica di deirdre : 05-12-2006 alle ore 08.52.56.
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Vecchio 19-03-2003, 18.35.00   #13
osho
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certo è da pazzi... io non dico più nulla, mi par di vivere in un mondo ove i capi di stato sono dei perfetti imbecilli... l'unica cosa cui anelano è il potere... nel frattempo guardate un po' a chi siamo in mano:

Chi elegge i nostri capi di Stato? Se loro sono imbeccilli come
saremmo noi che li eleggiamo?Se continuiamo a criticare nasceranno sempre più guerre. Come può esserci la pace se non
poniamo l'accento sull' individuo e non su un organo fittizio come la collettività. Siamo degli scarica barili.
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Vecchio 19-03-2003, 18.43.55   #14
deirdre
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Osho abbi pazienza, ma io in quanto dd non mi sento in colpa per questa guerra, non l'ho voluta io, non ho votato bush e neppure Berlusconi...quindi evita di sparare a zero per niente... abbiamo dei capi di stato che sono degli emeriti imbecilli e ancora di più chi li ha votati... perchè, caro mio, un presidente che arriva ad essere eletto perchè ammette la pena di morte ecc... significa che chi lo ha eletto è almeno fuori di testa quanto lui... ma io, personalmente, non c'entro nulla..quindi queste frasi messe li cosi solo per far scena..tienile per te..e finiscila una buona volta di voler sempre andare contro corrente in tutto..... scusa ma ora me li hai proprio fatti girare...
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Vecchio 19-03-2003, 21.12.14   #15
irene
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Tutti i giorni...

La guerra non viene più dichiarata,
ma proseguita.L'inaudito
è diventato quotidiano.

Sono i versi iniziali di una poesia di Ingeborg Bachmann(1926-1973),che mi pare riassumano bene lo stato d'animo collettivo alla vigilia di questo nuovo Olocausto.

Siamo da tempo in guerra contro "troppi"nemici.
E' la competitività sfrenata il primo e più funesto carattere dell'homo oeconomicus.Genia a cui appartengono (apparteniamo...)praticamente tutti gli Occidentali.Dagli "anonimi",ai detentori delle leve del potere.
Io non so se sia (ancora)possibile teorizzare la riconduzione,più o meno prossima,della Politica,nelle sue -storiche-sedi istituzionali da cui è stata sfrattata per cedere il passo all'Economia.
Ma è in questa direzione che è necessario muoversi(ad es.,appunto,boicottando la Esso)per restituire alla Politica un volto umano,rappresentativo dei propri elettori.E non il volto globalizzato ed impersonale di milioni di schiavi (inconsapevoli)del Sistema che,nel servirlo,marciano verso la propria personale rovina.
I "piove,governo ladro" non solo sono inutili,e qualunquistici.Ma sbagliano bersaglio.I politici hanno le mani legate.
Aveva le mani legate d'Alema ai tempi della guerra nel Kossovo.
E in fondo oggi ha le mani legate anche Berlusconi.
Con la differenza (nei fatti,comunque,irrilevante)che mentre d'Alema presumibilmente soffrì in cuor suo ad allinearsi incondizionatamente agli Usa e a bombardare Belgrado,Berlusconi è palesemente felicissimo ed orgoglioso di dichiararsi amico ed alleato di Bush.

Penso che l'unica guerra che,ora più che mai,dovremmo sentirci tutti chiamati a combattere,e in prima linea,sia quella contro l'ottundimento delle coscienze.Quella vischiosa connivenza con lo status quo che vuole farci apparire giusto e necessario tutto quanto risponda agli interessi dell'Economia,fatti coincidere (nella propaganda mediatica)con gli interessi del cittadino/consumatore:dal cellulare di nuova generazione...al detersivo reclamizzato in tivù,,,alla imminente guerra contro l'Iraq.

Ultima modifica di irene : 19-03-2003 alle ore 21.19.02.
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Vecchio 19-03-2003, 21.31.43   #16
deirdre
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Tu non hai torto Irene, ma io da semplice persona non posso e non voglio accettare che al potere ci possano essere personaggi dall'intelligenza dubbia...permettetemi il termine, Bush non ragiona, vuole solo piegare Saddam al suo volere, i motivi veri li sappiamo bene ed è inutile cercare dei palliativi... l'oro nero fa gola a tutti, in special modo agli USA. Possiamo metterci poesia...se vogliamo, ma la storia avrebbe dovuto insegnarci che le guerre portano distruzione, morte, degrado...e chi più ne ha, più ne metta.... risolvere i problemi con questo mezzo lo trovo da imbecilli... è una mia opinione...chiaramente.

A cosa serve stabilire che poverino aveva le mani legate... Berlusconi ha appoggiato gli USA??? Bene, io non sono d'accordo... non accetto che l'italia, il mio paese appoggi un Presidente di quel genere( Bush).... indipendentemente da quello che si vuole o si può dire... mi vergogno di essere italiana in questo contesto.
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Vecchio 19-03-2003, 22.15.39   #17
irene
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Ciao Deirdre.
Colgo l'occasione per ribadire la mia assoluta,totale,e irrimediabile avversione verso Berlusconi,e per tutto ciò che costui rappresenta.
Le mie parole volevano semplicemente sottolineare il fatto che,purtroppo,di fronte allo strapotere degli Usa (e,piu in generale,di fronte allo strapotere dell'Economia che,appunto,ha espresso in Bush il proprio presidente ideale)il governo italiano ha un margine di autonomia decisionale pressochè prossimo allo zero.A prescindere dall'area politica in cui esso gravita.D'Alema e Kossovo docet...E se oggi la Sinistra ha parole di fuoco contro la guerra,può permettersi di farlo solo perchè è all'opposizione.Il nostro Paese,putroppo,è solo una pedina nella scacchiera globale (anche se in posizione strategico/logistica alquanto ghiotta...)Se aggiungi a questo la naturale e storica attitudine degli Italiani a saltare sempre e comunque sul carro del vincitore,il cerchio si chiude...
Ora peraltro il Governo fa sapere che l'Italia non è in guerra.Concede le basi,ma non è in guerra.Come dire....solito copione...In cui,peraltro,l'attitudine nazionale a tenere il piede in due staffe (in guerra...ma in pace!) trova ampiamente modo di esaltarsi.
Buona serata a te e a tutti.

Ultima modifica di irene : 19-03-2003 alle ore 22.33.07.
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Vecchio 20-03-2003, 02.06.33   #18
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Osho abbi pazienza, ma io in quanto dd non mi sento in colpa per questa guerra, non l'ho voluta io, non ho votato bush e neppure Berlusconi...quindi evita di sparare a zero per niente... abbiamo dei capi di stato che sono degli emeriti imbecilli e ancora di più chi li ha votati... perchè, caro mio, un presidente che arriva ad essere eletto perchè ammette la pena di morte ecc... significa che chi lo ha eletto è almeno fuori di testa quanto lui... ma io, personalmente, non c'entro nulla..quindi queste frasi messe li cosi solo per far scena..tienile per te..e finiscila una buona volta di voler sempre andare contro corrente in tutto..... scusa ma ora me li hai proprio fatti girare...
Non fare la bambina, rifletti e vai più a fondo.
I capi fanno quello che la maggioranza vuole altrimenti si ritrovano col culo per terra. Il mondo siamo noi anche se non eleggiamo direttamente siamo responsabili.Troppo comodo dare sempre la colpa a qualcun'altro, dimmi se non è infantile.
I politici sono tutti imbecilli, pensi che glie ne fotta qualcosa di noi?
O solamente del proprio potere?Come può andare bene in paese
in cui ci sia sempre lotta tra fazioni opposte? Non permetterti di dire che io sparo a zero per niente, e metto frasi solo per fare
scena, non sono caro tuo.
Sei così sicura di essere sulla corrente giusta?
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Vecchio 20-03-2003, 09.38.23   #19
deirdre
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Cara Irene, comprendo le tue parole, ma, indipendentemente dal fatto che io sia in pieno accordo con quanto tu dici, non me la sento di sentirmi in colpa per questa guerra. Il discorso di osho verteva su questo, la colpa ai cittadini che hanno votato e mandato al potere coloro che io definisco imbecilli.
Troppo comodo cosi, perchè devo assumermi responsabilità che non voglio e non ho.
Certo, l'economia, ormai, è ciò che fa girare il mondo, tutto ruota attorno al dio denaro... questo è sotto gli occhi di tutti ed è divenuto talmente importante da prevaricare sul fattore "vita"...
Credo e sono convinta che l'uomo dovrebbe fermarsi, pensare... non solo è in atto una forma di distruzione incondizionata del pianeta ove viviamo, ma anche una distruzione dell'uomo stesso...e non intendo solo fisica...
Si parla tanto di spiritualità, ricerca interiore... e poi, alla fin della fiera, ciò che conta sono i soldi ed il potere... questo mi fa rabbia.
chiamami ingenua o stupida, ma sono più che certa che tutti ci si renda conto di ciò a cui andiamo in contro... ma nessuno ha voglia di cambiare via... si persevera nell'incessante ripetizione di ciò che è stato... pur sapendo bene le conseguenze...


Per Osho...

il tuo post mi fa sorridere, innanzitutto perchè da come ti sei presentato, non avresti dovuto avere queste reazioni... posso averle io che non predico talune teorie, anzi, ultimamente le sto anche allontanando per il semplice motivo che ho spiegato altrove e sai bene a cosa mi riferisco....
In secondo luogo, mi spiace per te, ma come tu esprimi ciò che pensi, io ho l'abitudine di dire ogni mio pensiero... quindi continuerò ad essere la dd che sono.
Credo che le mie parole ti abbiano offeso, ma sappi che è quanto penso..meglio la cruda verità
Sai, che ai capi di stato non importi nulla della popolazione...bhe questo è parer tuo... io credo che ormai siano immischiati in un gioco senza regole certe, ove il più forte ha il sopravvento, e come tanti pecoroni si devono adattare, bada bene ho scritto devono.....
Chi ha stabilito questo gioco? Bhe semplice, loro stessi e chi prima di loro ha voluto che il mondo girasse in un unico verso..... il dilemma è che senza regole che comprendano e mettano al primo posto per importanza..la vita umana... tutto va a farsi benedire...e vediamo benissimo le conseguenze.... un mondo spaccato in due, dove una parte corre verso ciò che vien definito "futuro" e l'altra muore lentamente ed inesorabilmente....
Questo ti pare intelligente?

Mi chiedi se sono sicura? Si... lo sono..avevi dubbi? .... credo in ciò che affermo, in caso contrario eviterei di parlare... in questo caso di scrivere.....

Piccolo consiglio, tieni a bada l'importanza personale se davvero vuoi raggiungere i traguardi che ti sei prefissato...
Lo so, non è facile, ma è il primo nemico da combattere (terminologia attuale questa)... se vuoi davvero entrare in comunione con te stesso e con il mondo...

baci

Ultima modifica di deirdre : 20-03-2003 alle ore 09.41.26.
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Vecchio 20-03-2003, 14.58.15   #20
VanLag
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Senza Pace....

Non trovo pace nel pensare che mentre digito serenamente seduto al mio p.c. c’è gente che trema e sta male e magari muore sotto le bombe.
In questi giorni forse farebbe bene leggere: Centomila Gavette di Ghiaccio, oppure: I Novecento Giorni di Leningrado, o ancora: Se questo è un Uomo. Libri che ricordano gli orrori dell’ultima guerra mondiale. Gli orrori della guerra in generale. In caso di pigrizia consiglio l’articolo di G.G. Marquez che c’è nella sezione lettere del sito di RIFLESSIONI che pure è molto stimolante.
Sono nato nel 1951, (si lo so sono vecchio), ed i miei genitori avevano ancora dentro di se, in qualche angolo del loro cuore, gli orrori della distruzione e della morte. Sono stato bambino in un mondo che lottava per costruire una vita serena e dignitosa, un mondo che cercava di scrollarsi di dosso la barbarie fascista e nazista. Non posso non fremere e non desiderare con tutto me stesso un mondo di pace. Non si tratta di questo o quel governo o di questa o quella ideologia. Qui si tratta di avere scelto la strada della distruzione e della morte, quando si poteva ancora sperare nella diplomazia. E’ non è un caso che a scegliere questa strada sia stato, soprattutto, un popolo che ha conosciuto solo guerre fuori dal suo territorio. Se come dice Marquez gli americani avessero visto le loro città e le loro case dissolversi forse le loro scelte sarebbero state più avvedute.
Ho letto quei libri ed altri sulla terza guerra mondiale. Ho visto documentari e film raccapriccianti e mi sono chiesto che razza di gente doveva essere quella che poteva esibire in salotto un abatjour coperto dalla pelle conciata di un ebreo tatuato.
Non facciamo che il mondo di domani si chieda sbigottito, che razza di gente ci fosse stata nel 2000, che ha permesso ancora una volta che la ragione delle armi fosse più forte della “ragione” della ragione, che la barbarie della guerra e della distruzione avesse ancora la meglio sul dialogo e sulle soluzioni mediate.
VanLag is offline  

 



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