Sentirsi diversi.
Sentirsi diversi...essere diversi...percepire la diversità in ogni istante, cercare d'allontanare quel pensiero che infrange ogni sicurezza e mina la stabilità della mente.
Diversi non per scelta ma per fato. Essere differenti...
Lo siamo tutti?
No... non credo, credo che tutti siamo unici ma non diversi.
Convivere con la diversità ed accettarla non è facile... talvolta si ha l'impressione d'aver raggiunto quella stabilità che permette di vivere in modo, come dire, normale... poi, inevitabilmente, accade qualcosa che cancella tutti gli sforzi, tutta la fatica fatta e si torna ad esser catapultati nella propria diversità..un volo che finisce con un pesante tonfo. Un dolore acuto, un senso d'intorpidimento, d’inesorabile staticità e impossibilità di cambiamento.
Un vetro da scalare, scivoloso...e sotto..sotto un liquido limaccioso che avvolge le membra e penetra con le sue tossine fino al cervello....
Un pensiero fisso torna a far capolino tra le mille figure che balenano nella mente..."Sei diverso..qualsiasi cosa tu possa fare, sarai e rimarrai sempre cosi...."
Paura, angoscia, talvolta panico... veleno che scorre nelle vene e rende acida anche la visione sublime...
E' facile divenire cattivi in queste condizioni..perché se è vero che esiste un dio che tutto può e tutto vede...allora si è dimenticato d’alcune persone oppure le ha rese tali solo per un suo meschino e perverso gioco di ruoli.
Pensieri e parole perdono peso, divengono piume che volano al primo soffio di vento...e la paura, il senso d’impotenza di perversa auto distruzione, che nasce dal cuore, scorre nelle vene e porta a divenire la fotocopia di se stessi....
I ricordi, le sensazioni, le speranze, i sogni... non sono più gli stessi..e tu resti ad essere spettatore di una vita che non hai voluto e che il destino ha scelto per te..solo per te...solo ed esclusivamente per te...
Non so perché, ma questa mattina mi sei tornato in mente, tu che da anni ormai non respiri altro che terra nera, tu che da lontano continui a vivere nei miei torbidi pensieri.
La vita ha designato per te fine prematura e sofferenza estrema...
Quanto vorrei tu potessi sentire i miei pensieri e ciò che non ho potuto dire...il tempo tiranno ha messo la parola fine prima che io potessi dirti mille parole che, sole, rimarranno compagne di un vivere insolito e particolare.
Chiudo gli occhi e le immagini si susseguono, i ricordi..solo quelli mi restano, un pugno di mosche che ronzano e massacrano quella parte di sentimento che ancora vive e vorrebbe esistere nonostante il dilemma.
Nella tua diversità hai trovato la pace e con lei hai rubato una parte della mia... portata con te lontano, persa tra spazio e tempo..in un luogo per me impossibile...
Forse doveva essere così....
(in memoria del Conte)
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