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Arte - Commenti, recensioni, raccolte di...
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Vecchio 08-01-2007, 14.38.06   #31
Frasesia
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Data registrazione: 07-02-2006
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Riferimento: Cos'è l'arte?

thè delle cinque.....si è vero che comunica.....ma devi fare uno sforzo in più poichè si comunica sempre se non si è soli con se stessi....e cioè COMUNICA EMOZIONANDO!....
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Vecchio 27-01-2007, 19.54.13   #32
Sublimilmente
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Data registrazione: 26-01-2007
Messaggi: 71
Riferimento: Cos'è l'arte?

Citazione:
Originalmente inviato da cannella
Sono d'accordo, e credo che mai come negli ultimi decenni l'arte sia diventata qualcosa di distante dalle persone.
Le premesse non erano queste, anzi al contrario "la creatività al potere" doveva rendere l'arte un qualcosa di accessibile a tutti.
Ma il mercato ha fatto il suo lavoro (con l'aiuto di critici molto furbi) e ciò che era nato come provocazione contro il pensiero statico e borghese è finito battuto alle aste più famose e, ironia della sorte, nei salotti dei miliardari.
Per la prima volta vedere non basta più: bisogna conoscere la dietrologia del pensiero concettuale.
La pittura è qualcosa di antico, soppiantato dalle installazioni, siano esse sacchi di carbone, cavalli (Kounellis), scritte al neon esposte alla Biennale, letti disfatti, isole impacchettate (e basta con questi impacchettamenti, abbiamo capito che Christo ha avuto l'idea originale)!
Insomma, dei baracconi, le "trovatine", le provocazioni per far parlare di se', ma soprattutto vendere, far lavorare la critica, pubblicare.
Dove sono finite le emozioni in questo caso?
Quali messaggi che allargano visuali altrimenti impossibili nell'esporre delle pantegane di cartapesta?
Curioso poi vedere la gente che si aggira nei vari padiglioni degli eletti e rimane disorientata, oppure mostra di aver capito.
Ci si immagina un bambino che innocentemente dichiara che il re è nudo.
Patetiche le interviste ai sedicenti artisti concettuali, più volte deniminati dal critico famoso di turno con nomi altisonanti: transavanguardisti, trash-artisti ecc.
Artisti che, sdoganati dalla critica, lasciano intendere in modo ermetico il loro messaggio, così altamente filosofico da non essere compreso, forse perchè non esiste.
Forse l'arte ora è affidata ad altri medium: cinema e musica.
Non credo alle cose che, per essere comprese, necessitano di una spiegazione.

sono perfettamente daccordo e un applauso alla frase:

Citazione:
Originalmente inviato da cannella

Quali messaggi che allargano visuali altrimenti impossibili nell'esporre delle pantegane di cartapesta?
verissimo

Non sono ancora un' esperta in merito, ma spero di diventarlo (infatti studio arte) ma non capisco quest'arte contemporanea. Basta mettere in mostra un oggetto che esprima la decadenza della società in cui viviamo per essere considerati geni? e la tecnica? lo studio di anni e anni dove sono finiti? Leonardo praticava autopsie sui corpi per dare maggior realismo alle sue rappresentazioni...

Bah! se qualcuno può mi illumini!!
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Vecchio 01-02-2007, 20.35.27   #33
Lord Kellian
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Riferimento: Cos'è l'arte?

Beh anch'io mi son chiesto spesso cosa sia l'arte... Ho studiato, fumetto, illustrazione e grafica 3d e in inglese a questi tre aspetti della "grafica" viene dato il nome di "art". "Artista grafico" si dice.

Comunque, mi ricordo un testo che diceva che "l'arte non è definibile".

Ha ragione chi dice che la critica e il mercato hanno inquinato l'arte: il suo valore dipende dalle quotazioni dei mercati. Ed è famoso il caso di veri e propri sassi scambiati per opere di Modigliani da critici esperti.

Per quanto riguarda l'arte contemporanea, c'è purtroppo questo fatto dellla mancanza di realismo, anche se spesso si è tentato un ritorno al figurativo. Ed è vero che bisogna entrare nell'universo individuale dell'artista per capirne le opere.

Anch'io son sempre stato un appassionato della tecnica e del verismo, ma poi disegnano e studiando, ho capito che ci sono altre dimensioni da esplorare. Ad esempio nel campo del fumetto è altrettanto importante la sintesi: una volta che conosci a memoria tutti i muscoli e ossa della schiena, li ritrai con un sola linea curva che ne sistetizzi il contenuto.

Ma all'artista di oggi non servono né tecnica né conoscneza: basta un idea. Il massimo di questo tipo di opera d'arte è stato raggiunto negli anni sessanta (mi pare) con il fenomeno dell'arte concettuale. Ora il mio insegnate di fumetto ci raccontò una volta che in Germania avevano allestito una grande mostra di opere concettuali in una fabbrica abbandonata. Nello spiazzo iniziale c'era un gigantesco tronco di piramide rovesciata, per niente decorato. E che diavolo di opera è? ci chiedevamo. Ebbene la rispsota la puoi avere solo se conosci l'idea dell'artista. Cioè che tutto il mondo è un'opera d'arte e quel tronco di piramide è solo il suo piedistallo (visto dallo spazio non ha importanza l'alto o il basso).

Geniale, secondo me. Da quel momento ho inizaito di più ad apprezzare le opere moderne, anche se poche hanno dietro una vera elaborazione teorica. Penso che la maggior parte si basi sull'istinto del momento.

Ancora un paio di cose. Credo che le opere d'arte del XX secolo verranno considerate delle bizzarrie dalle generazioni future. E sono d'accordo che l'arte si esprima altrettanto bene nella musica e nel cinema.

Infine, non ho argomentazione, ma vorrei sfatare il mito dell'originalità: secondo me non ha importanza, sebbene sia giusto venerare i grandi maestri e inventori. Mi sembra che nella nostra epoca le invenzioni siano più affidate alla scienza e alla tecnica, che non alla mente dell'artista.

Dato poi che ormai si è usato tutto, ma proprio tutto, per fare opere d'arte, non rimane altra possibilità che riciclare quanto già fatto, magari per trovare una sintesi geniale - tornando al discorso della linea - magari mescolando arte e tecnologia. Forse nessuno c'ha fatto caso, ma persino alcuni videogicohi sono realizzati da grandi artisti.
Lord Kellian is offline  
Vecchio 03-02-2007, 20.44.24   #34
uranio
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Messaggi: 470
Riferimento: Cos'è l'arte?

L'arte esprime l'epoca in cui viviamo, non possiamo paragonarci ne a Leonardo, Raffaello o altri grandi artisti....................... .La vita oggi è diversa l'arte la prendiamo solo come mezzo di sfogo delle nostre repressioni, mentre prima era considerata un settore vero e proprio di lavoro per campare, tanto che, chi non riuscivano ad entrare in un buon giro, moriva di fame e poi i loro quadri sono divenuti famosi ricordiamoci di Ligabue che allora veniva preso in giro per le sue orride opere ed oggi un suo quadro è prezioso
Io es. dipingo per piacere, per evadere dallo stress di tutti i giorni, ma dipingo per me,anche se espongo nelle mostre, non m'interesessa se a l'altro il mio quadro piace o no l'importante sta, se io ho espresso ciò che sentivo l'arte non morirà mai perchè è fonte di storia
uranio is offline  
Vecchio 04-02-2007, 12.04.41   #35
Frasesia
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Riferimento: Cos'è l'arte?

L'originalità c'è anche in una copia.....una copia fatta con il pennello non sarà mai e poi mai come una fotografia.....!!!
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Vecchio 04-02-2007, 19.57.43   #36
uranio
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Messaggi: 470
Riferimento: Cos'è l'arte?

Citazione:
Originalmente inviato da Frasesia
L'originalità c'è anche in una copia.....una copia fatta con il pennello non sarà mai e poi mai come una fotografia.....!!!
Dipende come vengono fatte le copie, se manualmente hai ragione, ma se sono fatte con dei pc non c'è più originalità perchè sono tutte precise e perfette
uranio is offline  
Vecchio 04-02-2007, 23.50.17   #37
Frasesia
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Messaggi: 140
Riferimento: Cos'è l'arte?

ah bhè! Grazie Uranio! E' evidente!...
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Vecchio 10-03-2007, 17.31.47   #38
Axelber
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Riferimento: Cos'è l'arte?

...offro il mio personale punto di vista riportando quanto...tempo addietro riflesso,...ed altrove edito!!

...riuscir nella figurazione delle proprie Visioni d'Ombra.

…Percezioni fugaci, fulminee percezioni di temporaneità accompagnate dall’angosciosa manifesta volontà di non appartenenza, queste, solo alcune delle violente impressioni che spingono a dover trasformare evanescenti “visioni d’ombra” in forme concrete, quali strumenti finalmente tangibili tramite cui tentar di comprendere e forse denunciare un soggettivo, ma forse comune, umano agio o disagio.
E’ facile costatare, che generalmente in qualità di “artisti” sono vagliati soltanto quei soggetti che riescono ad esprimere e denunciare caratteristiche percezioni emotive o meglio, appartenenti “visioni”, mediante esclusive, particolari, rare e originali stilizzazioni accolte da ampi consensi. Personalmente, stimo invece che, debba essere ritenuto “artista”, ogni essere umano, che, trovandosi a saggiare, nel corso della propria tipica esistenza, anche fugacemente, “visioni d’ombra” della propria autentica soggettività, emotiva, istintiva, affettiva, intellettiva, ed evolutiva, quindi, “proiezioni” del suo “concreto essere”, cerchi coraggiosamente di riuscire a manifestarle, dichiarando dunque, sempre, anche nella maniera più semplice, però marcata, i frammenti della sua specifica originalità, i dettagli di quel suo “essere particolare” derivante dalla “caratteristica miscelanza” di propri, ma comuni, dettagli emotivi, affettivi, istintivi ed intellettivi. Determino quindi, arte o “proiezione artistica”, qualunque sincera rappresentazione, finanche la più semplice o, qualsivoglia valoroso tentativo operato da parte di un essere umano, di comunicare nel campo del reale, la propria tipicità, ossia, qualsiasi sincero sforzo di esternare apertamente ogni singolare “visione d’ombra” percepita, anche se confusa, o poco limpida, giacché, di frequente, non esplicabile esaurientemente, né a livello razionale, ne tantomeno per mezzo di una comportamentalità lineare o mediante un limpido enunciato di senso compiuto.
Chiarisco, così più semplicemente, “artisti”, tutti quegli esseri umani che, manifestando un desiderio d’intercomunicazione attraverso qualunque materialità genuina, qualsivoglia concetto spontaneo, qualsiasi gesto autentico, o ”proiezione artistica”, rivelano semplicemente la loro essenza di creature sensibili e soggettivamente pensanti.
Artista, almeno a mio parere, può esser così identificato, ogni semplice, ma coraggioso soggetto, idoneo all’umile confronto, all’ammissione ed alla proposizione sincera della parte più profonda e cupa della propria identità e della propria percettività, in definitiva, ciascuna creatura che esponendosi con valore, si mostri naturalmente desiderosa di denunciare quell’aspetto derivante dal riconoscersi con modestia una “strana creatura” dai mille quesiti ma dalle poche chiare e mai esatte risposte.
Oltrepassare in tal modo l’immaginaria soglia che introduce nell’arte (come io la concepisco), si rivela così una possibilità effettivamente alla portata di ogni essere umano.
Tuttavia, tale prerogativa, anche se così intesa, pur potendo esser alla portata di tutti, nella realtà delle cose, parrebbe esser perseguibile soltanto da pochi e straordinari eletti. E’ triste, infatti, constatar che (anche dall’analisi dello storico ambito umano), in ogni epoca, tanti, troppi uomini, in modo comodo e vile hanno stimato, stimano e probabilmente stimeranno sempre, come alquanto più vantaggiosi, o comunque, molto meno dolorosi e disagevoli, i percorsi di vita dediti al silenzio, al paradossale tentativo intellettivo di sopire l’umana capacità dubitativa e perciò anche qualsivoglia non conveniente domanda, pensiero, o realtà percepita, poiché, il dubbio, è spesso valutato un perverso strumento destabilizzatore di un illusorio, conveniente e precario equilibrio personale ed esistenziale raggiunto. Adeguando, o, tentando vanamente di coordinare il proprio originale essere a semplici e diffusi presupposti, “strettamente collettivi”, abbracciando cioè convenientemente “limitati” principi di verità, come certi ed ineluttabili (il più delle volte solamente poiché largamente condivisi), la maggior parte degli uomini, non produce alcuna forma d’arte dacché, predilige standardizzare la personale idealità e la propria comportamentalità, dunque, l’appartenente suo “tipico essere”, a collettive, immaginarie e specifiche prerogative d’indubbia già raggiunta “perfezione”.
Ciò nonostante, queste enormi quantità di esseri umani, detentori e assertori degli illusori status di “perfezione” che affollano e condividono la maggior parte dei contesti ideologici e sociali, pur se dichiarano genericamente di condurre esistenze soddisfacenti, svelano, però sempre, attraverso evidenti segni, quali, odio, rancore, ipocrisia, razzismo, falsità, gelosie, guerre, continui tentativi di prevaricazione e speculazione, tutti quei taciti sintomi di un disagio esistenziale, generatogli probabilmente, dall’incapacità di sostenere e tollerare quell’inesorabile “visione d’ombra” della loro naturale e congenita “umana imperfezione” .
E’ angoscioso riscontrare che, nel perpetuo ciclico svolgersi dell’umana esistenza, vi siano stati, ed ancora vi siano, solo pochi volenterosi e insoliti soggetti capaci di saggiare, saggiarsi e infine concepir, una qualunque materialità descrivente quell’emozione prodotta dall’inaspettato rivelarsi di sconosciuti, o spesso dimenticati aspetti dell’ancora inesperto e spesso ipocrita “umano essere”.
Possono legittimamente essere da me elogiati della semplice definizione di “artisti” o “consapevoli strani animali” in cammino verso un desiderato “divenir uomini o donne tutti questi ultimi sparpagliati individui che in ogni epoca hanno avuto e continuano ad avere il coraggio d’accettare, quello straniero che producendo “Visioni d’Ombra” offre opportunità di cogliere, e testimoniare attraverso sfacciate, ed anche non conosciute “proiezioni artistiche”, quei lati oscuri di un soggettivo, tuttavia comune, impreciso sussistere e coesistere umano…
Axelber
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Vecchio 11-03-2007, 10.06.37   #39
marie
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Riferimento: Cos'è l'arte?

Innanzitutto ritengo che tu sia un artista e più precisamente un abilissimo alchimista (nel senso più nobile del termine) dell'umana eloquentia.
Condivido incondizionatamente quanto dici, perché è certo che ogni essere umano, nel corso della propria esistenza viva almeno una volta l'esperienza fulminante dell'arte, sia come forza interiore inespressa ed inesprimibile, sia come corrente che attraversa e investe o abbatte con furia, se pur per fugaci istanti, il tiepido scorrere dei giorni.
Ma al di là del messaggio contenuto nella tua personale riflessione sono stata letteralmente travolta dal prorompente, impetuoso, inarrestabile, incontenibile sgorgare delle tue parole. Anche questa è arte...se non altro per l'energia che le ha generate! Marie









Citazione:
Originalmente inviato da Axelber
...offro il mio personale punto di vista riportando quanto...tempo addietro riflesso,...ed altrove edito!!

...riuscir nella figurazione delle proprie Visioni d'Ombra.

…Percezioni fugaci, fulminee percezioni di temporaneità accompagnate dall’angosciosa manifesta volontà di non appartenenza, queste, solo alcune delle violente impressioni che spingono a dover trasformare evanescenti “visioni d’ombra” in forme concrete, quali strumenti finalmente tangibili tramite cui tentar di comprendere e forse denunciare un soggettivo, ma forse comune, umano agio o disagio.
E’ facile costatare, che generalmente in qualità di “artisti” sono vagliati soltanto quei soggetti che riescono ad esprimere e denunciare caratteristiche percezioni emotive o meglio, appartenenti “visioni”, mediante esclusive, particolari, rare e originali stilizzazioni accolte da ampi consensi. Personalmente, stimo invece che, debba essere ritenuto “artista”, ogni essere umano, che, trovandosi a saggiare, nel corso della propria tipica esistenza, anche fugacemente, “visioni d’ombra” della propria autentica soggettività, emotiva, istintiva, affettiva, intellettiva, ed evolutiva, quindi, “proiezioni” del suo “concreto essere”, cerchi coraggiosamente di riuscire a manifestarle, dichiarando dunque, sempre, anche nella maniera più semplice, però marcata, i frammenti della sua specifica originalità, i dettagli di quel suo “essere particolare” derivante dalla “caratteristica miscelanza” di propri, ma comuni, dettagli emotivi, affettivi, istintivi ed intellettivi. Determino quindi, arte o “proiezione artistica”, qualunque sincera rappresentazione, finanche la più semplice o, qualsivoglia valoroso tentativo operato da parte di un essere umano, di comunicare nel campo del reale, la propria tipicità, ossia, qualsiasi sincero sforzo di esternare apertamente ogni singolare “visione d’ombra” percepita, anche se confusa, o poco limpida, giacché, di frequente, non esplicabile esaurientemente, né a livello razionale, ne tantomeno per mezzo di una comportamentalità lineare o mediante un limpido enunciato di senso compiuto.
Chiarisco, così più semplicemente, “artisti”, tutti quegli esseri umani che, manifestando un desiderio d’intercomunicazione attraverso qualunque materialità genuina, qualsivoglia concetto spontaneo, qualsiasi gesto autentico, o ”proiezione artistica”, rivelano semplicemente la loro essenza di creature sensibili e soggettivamente pensanti.
Artista, almeno a mio parere, può esser così identificato, ogni semplice, ma coraggioso soggetto, idoneo all’umile confronto, all’ammissione ed alla proposizione sincera della parte più profonda e cupa della propria identità e della propria percettività, in definitiva, ciascuna creatura che esponendosi con valore, si mostri naturalmente desiderosa di denunciare quell’aspetto derivante dal riconoscersi con modestia una “strana creatura” dai mille quesiti ma dalle poche chiare e mai esatte risposte.
Oltrepassare in tal modo l’immaginaria soglia che introduce nell’arte (come io la concepisco), si rivela così una possibilità effettivamente alla portata di ogni essere umano.
Tuttavia, tale prerogativa, anche se così intesa, pur potendo esser alla portata di tutti, nella realtà delle cose, parrebbe esser perseguibile soltanto da pochi e straordinari eletti. E’ triste, infatti, constatar che (anche dall’analisi dello storico ambito umano), in ogni epoca, tanti, troppi uomini, in modo comodo e vile hanno stimato, stimano e probabilmente stimeranno sempre, come alquanto più vantaggiosi, o comunque, molto meno dolorosi e disagevoli, i percorsi di vita dediti al silenzio, al paradossale tentativo intellettivo di sopire l’umana capacità dubitativa e perciò anche qualsivoglia non conveniente domanda, pensiero, o realtà percepita, poiché, il dubbio, è spesso valutato un perverso strumento destabilizzatore di un illusorio, conveniente e precario equilibrio personale ed esistenziale raggiunto. Adeguando, o, tentando vanamente di coordinare il proprio originale essere a semplici e diffusi presupposti, “strettamente collettivi”, abbracciando cioè convenientemente “limitati” principi di verità, come certi ed ineluttabili (il più delle volte solamente poiché largamente condivisi), la maggior parte degli uomini, non produce alcuna forma d’arte dacché, predilige standardizzare la personale idealità e la propria comportamentalità, dunque, l’appartenente suo “tipico essere”, a collettive, immaginarie e specifiche prerogative d’indubbia già raggiunta “perfezione”.
Ciò nonostante, queste enormi quantità di esseri umani, detentori e assertori degli illusori status di “perfezione” che affollano e condividono la maggior parte dei contesti ideologici e sociali, pur se dichiarano genericamente di condurre esistenze soddisfacenti, svelano, però sempre, attraverso evidenti segni, quali, odio, rancore, ipocrisia, razzismo, falsità, gelosie, guerre, continui tentativi di prevaricazione e speculazione, tutti quei taciti sintomi di un disagio esistenziale, generatogli probabilmente, dall’incapacità di sostenere e tollerare quell’inesorabile “visione d’ombra” della loro naturale e congenita “umana imperfezione” .
E’ angoscioso riscontrare che, nel perpetuo ciclico svolgersi dell’umana esistenza, vi siano stati, ed ancora vi siano, solo pochi volenterosi e insoliti soggetti capaci di saggiare, saggiarsi e infine concepir, una qualunque materialità descrivente quell’emozione prodotta dall’inaspettato rivelarsi di sconosciuti, o spesso dimenticati aspetti dell’ancora inesperto e spesso ipocrita “umano essere”.
Possono legittimamente essere da me elogiati della semplice definizione di “artisti” o “consapevoli strani animali” in cammino verso un desiderato “divenir uomini o donne tutti questi ultimi sparpagliati individui che in ogni epoca hanno avuto e continuano ad avere il coraggio d’accettare, quello straniero che producendo “Visioni d’Ombra” offre opportunità di cogliere, e testimoniare attraverso sfacciate, ed anche non conosciute “proiezioni artistiche”, quei lati oscuri di un soggettivo, tuttavia comune, impreciso sussistere e coesistere umano…
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Vecchio 11-03-2007, 16.02.48   #40
ilmondoditobix
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Thumbs up Riferimento: Cos'è l'arte?

Citazione:
Originalmente inviato da Mati
Cos'è l'arte?
Cosa può essere definito arte e cosa no?
Secondo quale principio si definisce qualcuno come artista?


Apro questa nuova discussione soprattutto per leggere i vostri pareri. Io non riesco ancora a rispondere a queste domande e continuo, purtroppo, a ritenere arte solo ciò che mi piace. Trovate questo criterio completamente sbagliato o si può in qualche modo acettare?

Ciao

Mati

Ciao, secondo me puo' essere definita arte qualsiasi espressione dell'ingegno capace di provocare reazioni e/o emozioni, siano esse positive che negative...

Per esempio, ieri sono stata a visitare una mostra di arte contemporanea " the street Art ".
Non immaginavo di veder cosi' tante belle espressioni d'arte; certo, tutte molto diverse tra loro, ma tutte esaltanti...
Mi sono emozionata davanti ad una piccola tela bianca, con una cornice tratteggiata con un pennarello rosso, recante questa frase " una tela bianca è solo una poesia nascosta ".

Ecco l'essenza dell'ingegno dell'artista, ho pensato...
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