Pregiudizi sul Sesso
di Davide Ragozzini indice articoli
Il pene
Marzo 2013
Dall’avvento del Patriarcato, in quasi tutte le culture esistite sulla terra, il pene è sempre stato un simbolo di forza e di potere. È il simbolo della virilità e della capacità riproduttiva, ha assunto anche una forte importanza in molte religioni, ad esempio nel paganesimo romano era venerato il dio Priapo caratterizzato da un enorme fallo.
Ancora oggi in Giappone, nel piccolo villaggio di Komaki, a circa 400 km a sud di Tokio, ogni anno il 15 marzo, celebrano la festa della fertilità chiamata Hounen Matsouri. In realtà vengono celebrati sia il pene che la vagina in un antichissimo rituale che dovrebbe garantire un buon raccolto e promuovere la fertilità della terra e quella degli uomini.
Caramelle a forma di pene, lecca-lecca, gadget di ogni tipo a forma di pene è quello che rende alla fine quel festival incentrato molto di più sull’organo maschile, infatti il clou della festa è la sfilata per le vie cittadine di un enorme fallo di legno.
Il pene, oltre ad essere una parte essenziale dell'anatomia maschile, ha avuto ed ha, nell’immaginario collettivo, l'importanza simbolica più importante di tutto il resto del corpo umano.
Si dice che la sua capacità erettile sia involontaria. Cioè può verificarsi senza che la mente o il corpo la desideri. Però se la si vuole raggiungere, la mente e il corpo possono farlo.
Nella maggior parte dei casi non è mai un problema quando sopraggiunge l’erezione, anzi, semmai è proprio il contrario, ma se ad esempio siamo in spiaggia con lo slippino e la nostra vicina di lettino suscita in noi una potente attrazione, e noi non riusciamo a levarle gli occhi di dosso, è possibile e molto probabile che non riusciamo a controllare l’erezione, trovandoci così in imbarazzo e costretti a girarci di pancia.
Anche durante il sonno molto spesso si verifica l’erezione, anche se è di tipo diverso.
“Lui” ha qualcosa in meno nella sua fisionomia: è bello gonfio e duro ma nella parte anteriore dell’asta qualcosa si è gonfiato meno. Infatti l’erezione notturna non è legata a una fantasia erotica, avviene indipendentemente dal tipo di sogno che si sta facendo.
È un riflesso del corpo ed è molto importante perché permette una buona ossigenazione dei corpi cavernosi. Non è dovuta, come spesso si dice allo stimolo di fare pipì.
Ad ogni modo è ben accetta, e al mattino, se si ha a fianco la propria compagna e del tempo libero, essere già pronti è uno stimolo per fare l’amore e appena svegli è un delizioso modo per darsi il buon giorno.
Quindi il pene dimostra una sua personalità ma spesso è anche associato a poca intelligenza, proprio perché fa come vuole e non ragiona. A volte sarebbe bello che ci riuscisse.
Almeno lui, perché in alcuni casi il suo proprietario proprio non riesce. Infatti succede che durante un litigio con una partner si può essere insultati con frasi tipo: “tu ragioni con l’uccello”, “al posto del cervello tu hai il cazzo” o ancora “sei più stupido del tuo uccello”.
Eh sì, almeno per una buona fetta della nostra vita, sembra essere lui a guidarci nelle nostre scelte e azioni e a volte in modo molto determinante anche per altri aspetti che non siano solo riferiti alla sessualità.
Avevo un amico che mi ha confessato di aver acquistato la sua tabaccheria perché così aveva moltissime possibilità di sedurre le donne. Un altro ha cercato in tutti i modi di convincermi ad iscrivermi ad un corso di ballo latino-americano, perché sembra che gli uomini siano in numero inferiore rispetto alle donne. Gli chiesi se a lui piaceva il latino-americano, mi ha risposto che lo faceva solo per sedurre le donne.
È un magnetismo, come la bussola. La lancetta punta sempre verso nord, lui diventa duro e punta sempre verso le femmine.
È un’energia cosmica sacrosanta, ma come tale va riconosciuta e gestita. Infatti dopo un po’ che un uomo combina un certo numero di guai, generalmente si ritrova ad un punto nel quale quanto meno cerca di avere un dialogo con “lui”. O così dovrebbe essere.
Altrimenti hanno ragione le donne ad insultarci paragonandoci a “lui”.
Come dicevo in altri capitoli, è l’uomo che muove verso la femmina, è una forza universale ma se non viene controllata si annulla. Quindi, maschietti, è bene sapere che in mezzo alle gambe abbiamo un “individuo” che ha bisogno di suo fratello maggiore Cervello per dare il meglio di sé.
E anche nel rapporto di coppia dobbiamo trattarlo più o meno come un terzo partner. Ma non per dare le colpe a lui, le donne non ci cascano.
Freud sosteneva che l’uomo ha una paura inconscia di perdere il proprio pene, la donna invece lo vede come qualcosa che ha perso.
In certi momenti sembra appartenere ad entrambi.
È un oggetto, un giocattolo, una presenza che affascina entrambi per le sue caratteristiche. Si tratta di un oggetto sia estetico che funzionale.
Il maschio spesso tende ad identificarsi con il suo pene. Può succedere che il rapporto che instaura con lui, influenzi gran parte dell’intera sua vita.
Per un uomo non è soltanto la fonte del piacere, è molto di più. È l’essenza stessa del suo essere maschio. Indubbiamente ha origine nell’istinto di procreazione ma per un uomo, sentirsi maschio, ha nulla o poco a che fare con il procreare.
Rappresenta la capacità di coprire e sentire il suo ruolo contrapposto a quello della femmina. Essere a posto sessualmente significa essere in grado di confrontarsi con la dimensione femminile.
Come abbiamo visto nel capitolo dedicato alla sessualità, essa non è solamente una funzione procreativa, è la capacita di entrare in contatto, di comunicare emozioni.
Nel giardino dell’Eden, l’unico potere che serviva era la sessualità. La razza umana dovrebbe ricreare sulla terra quella originale condizione che al di là del mito, anche gli scienziati indipendenti ci stanno dicendo che forse è davvero possibile perché il pianeta ci ha sempre offerto possibilità illimitate.
Dove regna l’abbondanza e la prosperità, e quindi non bisogna preoccuparsi mai di niente, si può fare l’amore tutto il giorno.
Credo che il senso di identità che il maschio tende a localizzare nel proprio pene, possa essere considerata una cosa sana solamente quando la fa coincidere con l’identificazione con la propria sessualità.
Beh, un uomo non è il proprio pene, ma per citare una famosa battuta del film “Fight club”, un uomo non è nemmeno il vestito che indossa, la macchina che guida o i soldi che ha in banca, e sopratutto non è il suo lavoro.
Ma allora cos’è un uomo? Un uomo è il suo potere illimitato che ancora non conosce e che si basa sull’amore.
L’amore si manifesta anche attraverso la sessualità, quella maschile si esprime anche attraverso il pene.
Ecco perché, alla base di questa analisi, è da considerare sana la coincidenza tra l’identificazione con il nostro pene e la nostra sessualità, perché potrebbe allontanarci da altre false identificazioni.
L’uomo moderno infatti, tende anche ad identificarsi con il proprio potere economico; chissà se e come questi due aspetti sono in relazione.
Si dice che molti tra quelli che cercano soddisfazione nel potere economico, nell’abbondanza materiale, abbiano carenze sessuali. L’impotenza sessuale e la potenza economica in quel caso potrebbero essere direttamente proporzionali. Ritengo che il potere economico attragga comunque uomini, generalmente, con un rapporto squilibrato con se stessi; ancor di più se si pensa che è un atteggiamento per lo più maschile. Penso che un nesso tra il potere economico e la sessualità maschile o con il pene, in qualche modo esista.
Dipende anche da una distorsione sociale dei veri valori che impedisce un’evoluzione spirituale che dovrebbe tendere, tra l’altro, all’esaltazione della propria sessualità, che, se intesa come ricerca della conoscenza di sé e “dell’altro” porta anche ad una maggiore conoscenza del mondo che ci circonda. In questo senso, più i maschi si identificano con la propria sessualità più ci si incammina verso un’evoluzione spirituale riuscendo finalmente ad assegnare il giusto valore alla disponibilità economica in rottura con la sua falsa e distorta proiezione che è quello che chiamiamo “potere economico”.
Un altro grande, enorme, gigantesco problema è: la DIMENSIONE DEL PENE.
Abbiamo compreso che identificarsi con la propria sessualità è di per sé un atteggiamento sano e abbiamo anche visto che identificarsi solamente con il proprio pene, invece, diventa riduttivo, e ciò è vero a maggior ragione, se abbiamo o crediamo di avere un micro-fallo.
In quel caso, l’identificazione della propria personalità potrebbe risultare distorta.
Questo rischio esiste anche nel caso di un macro-fallo anche se, praticamente, questo non si traduce mai in un problema esistenziale, ovviamente.
Inoltre identificarsi attraverso le dimensioni del proprio pene è sempre un errore perché un micro-fallo non coincide con un uomo di poco valore, e un macro-fallo non contiene grandi virtù, ovviamente.
A partire da questo momento la nostra attenzione si concentrerà non tanto sulle misure reali del pene (nelle quali realmente possono esistere problemi fisici), quanto sulle misure “percepite” del proprio pene.
Se crediamo di avere un pene piccolo, e ce ne facciamo condizionare vivendolo come un problema, significa che non abbiamo piena consapevolezza della nostra sessualità totale, identificandoci con il pene stesso.
Ciò vale anche quando abbiamo realmente un pene piccolo perché anche in quel caso saremmo sempre e comunque di fronte l’identificazione con il pene stesso: la nostra sessualità, come abbiamo già visto precedentemente è un’energia che va ben oltre il nostro corpo, figuriamoci di un “dettaglio” per quanto importante, del nostro corpo stesso, come il pene.
Se credo di avere un micro fallo, è possibile ch’io senta l’impulso di compensare in altri modi, ad esempio, tra i tanti possibili, con il potere economico e/o ostentare tutta la materialità che ne deriva.
Non è una regola ma mi affascina questo meccanismo mentale perché è utile a proseguire nel nostro ragionamento. Un uomo che crede di avere un micro fallo, inevitabilmente, identificandosi con esso, soffrirà di enormi complessi di inferiorità.
Puoi nascere senza una gamba, o senza un braccio, o si possono perdere in un incidente e la vita continua lo stesso, ma se crediamo di avere un micro fallo, la vita si ferma o non inizia nemmeno e al suo posto inizia una sua tristissima parodia.
A quelli che provano un disagio, consiglio di informarsi sui VERI PARAMETRI DI NORMALITA’.
Se la scienza mi dice che le mie misure sono nella norma ed io comunque le vivo con disagio, devo necessariamente ricercare le cause di quel disagio altrove, quasi sicuramente in quella parte della mia mente dove ho dimenticato la considerazione di me stesso.
Dobbiamo sapere che nella maggior parte dei casi quel disagio è di origine psicologica, ciò non significa che sia facile guarire, ma che è possibile, e questo dovrebbe essere il vero obbiettivo da perseguire.
La preoccupazione irrazionale di molti maschi per le dimensioni del proprio pene, generalmente insorge durante l’adolescenza.
Beh, non c’è da stupirsi, oggi gira una moltitudine di materiale pornografico attraverso la rete. Ma già ai miei tempi eravamo invasi da riviste e film hard. I protagonisti maschi delle immagini pornografiche sono notoriamente molto dotati e il ragazzetto che si masturba non può che fare dei paragoni.
Nella sua testa, non avere un pene di quel calibro, significa essere fuori. Per non parlare poi degli spogliatoi a scuola o delle palestre o dei campi sportivi, quando a fine allenamento i giovani vanno tutti a farsi la doccia.
È ovvio che i ragazzi che si fanno meno problemi a togliersi per primi le mutande sono quelli che hanno un bel “ciondolo”, gli altri faticano un po’ di più a mostrare le loro nudità e qualcuno non lo farà mai.
A vergognarsi infatti, raramente sono i normodotati o i superdotati. Quindi, siccome tutti i maschi vorrebbero avere un gran bel pene, perché lo considerano un simbolo della loro virilità, averlo grosso diventa paradossalmente la normalità.
Facciamo un paragone. Tocchiamo un tasto che per i maschi è importante quasi alla stessa maniera: l’altezza. Molti ragazzi bassi, desidererebbero essere più alti.
Gli uomini che superano il metro e novanta o che arrivano a due metri, non sono moltissimi, la media va dal metro e sessantacinque al metro e ottantacinque. Quasi nessuno desidera essere due metri e sopratutto nessuno considera quell’altezza la normalità.
Chi è tra il metro e sessantacinque e il metro e ottantacinque, raramente soffre di complessi di inferiorità, anche perché è chiaramente visibile che quei parametri sono la media, la normalità, e poi molti piccoletti dimostrano superlative doti sia sportive che di seduzione.
Lo stesso dovrebbe valere per il pene.
La media delle sue dimensioni varia dai 12 cm ai 18 cm.
Negli anni sono stati fatti molti studi e si è sempre stabilito all’incirca questi parametri. Ma non solo, se questa è la media, la normalità è considerata in misure ancora inferiori: l’andrologo Emanuele A. Jannini (professore di sessuologia medica all’università dell’Aquila), sostiene che per far raggiungere l’orgasmo a una donna, è sufficiente un pene lungo otto centimetri.
Questo perché la vagina allo stato normale non è mai più lunga di dieci centimetri e le terminazioni nervose del piacere, come abbiamo già visto sono concentrate nel primo tratto e ha una struttura estremamente elastica che le permette di partorire un bambino.
Nessun pene può competere in dimensioni con un neonato. Se fosse ricca di terminazioni nervose per tutta la sua lunghezza, come per esempio nel clitoride, durante il parto il dolore sarebbe insopportabile.
I sessuologi consigliano agli uomini una penetrazione lieve, con poco arretramento e avanzamento del pene nel canale vaginale, anziché spinte molto profonde. Una donna può provare un intenso piacere solo con un dito infatti non è affatto detto che un uomo più dotato possa soddisfare meglio una donna.
Quindi da un punto di vista medico-scientifico un pene di otto centimetri perfettamente funzionante è normale. Addirittura in alcuni casi la scienza definisce adeguato anche al semplice rapporto sessuale che miri ad una fecondazione, un calibro in erezione inferiore ai due centimetri e lunghezza inferiore ai sei.
Il tutto relativamente alla corporatura e stato nutrizionale del soggetto, alla quantità di grasso pubico, alla conformazione del bacino, ma anche alla struttura generale e genitale della partner.
A livello chirurgico esiste la possibilità di fare un intervento che allunga di un paio di centimetri il pene, ma dice Jannini che l’operazione è consigliabile solo a chi ha un vero micropene, al di sotto dei sette centimetri.
Poi forse non tutti sanno che le dimensioni del pene a riposo non sono affatto proporzionali a quelle del pene eretto.
Infatti è possibile che tra due peni di lunghezze diverse, a riposo, raggiunta l’erezione, quello più corto possa superare per volume o lunghezza, quello considerato più grosso.
Se proprio diamo molta importanza alle dimensioni, non dobbiamo trascurare la circonferenza, anzi, forse è più importante della lunghezza considerando quello che si è detto poco fa sulla vagina.
Qui di seguito troviamo le tabelle dell’Istituto Kinsey (Bloomington, Indiana, USA) che dimostrano come la forma e il diametro variano considerevolmente da un uomo all’altro.
Dentro queste misure, le dimensioni del pene non incidono sulla sessualità né tanto meno sulla virilità.
Gli uomini sono spesso preoccupati, se non addirittura complessati, per le dimensioni del loro pene, soprattutto a riposo, poiché temono la reazione delle partner o anche degli altri uomini in situazioni di nudità.
Ma il maschio col pene piccolo spesso è un amatore migliore e il superdotato, tutto fiero dei suoi attributi, talvolta è un amante distratto che pensa che sia sufficiente averlo grosso per far godere una donna.
Senza contare che un membro molto grosso, usato male, può essere addirittura fastidioso o doloroso.
Con questo non voglio dire che sia meglio averlo piccolo ma soltanto che un membro grosso non è detto che determini la vera forza sessuale di un uomo. Tuttavia un mio amico diceva: se è piccolo e funziona bene, è un bene; ma se è grosso e funziona bene, è meglio.
Al mondo esiste tutto, anche uomini super dotati che sono dei grandi amatori. Ma è proprio qui il punto: c’è spazio per tutti e anche se esistono uomini meravigliosi, non è detto comunque che incontrino i gusti di tutte le donne.
Anche le donne sono tantissime e molto diverse tra loro.
Il pene eretto più lungo che sia mai stato misurato nei laboratori del Kinsey Institute of Research misurava 35 centimetri, il pene più piccolo e perfettamente funzionante misurava un centimetro e mezzo.
Nonostante queste informazioni che ormai da anni vengono divulgate, i maschi scontenti delle loro dimensioni sono tantissimi. Secondo un sondaggio effettuato negli Stati Uniti, il 62 per cento dei giovani americani si accontenterebbe di un altezza di un metro e 65 in cambio di un pene che si allungasse fino a 17,5 centimetri.
La preoccupazione per le dimensioni del pene è una tra le costanti nella storia dell’umanità che ha afflitto la maggior parte degli uomini. In moltissimi casi, fortunatamente, dopo le prime esperienze sessuali, il complesso o il dubbio svaniscono.
Un rapporto soddisfacente per entrambi deriva da un certo numero di variabili, sia maschili che femminili.
Se non c’è attrazione, innanzi tutto non può scatenarsi il resto e al contrario se c’è, è quasi certo che si faranno scintille, indipendentemente dalle dimensioni.
L’amore si fa con tutto il corpo e ancor di più con la mente. Infatti, l'unica cosa che conta davvero, è la risposta femminile.
Un altro mio caro amico diceva sempre: se ritorna vuol dire che le è piaciuto. Io gli rispondevo che forse non aveva ancora trovato qualcosa di meglio. Ma al di là delle battute è vero, che se non ritornano non è mai per le dimensioni ma perché probabilmente le è mancato qualcos’altro.
Ricordatevi, maschietti, che non siete il vostro pene. È bene imparare ad identificarsi piuttosto con la vostra sessualità in termini di capacità di amare che quindi comprende tutto il vostro corpo e tutte le vostre capacità mentali di comunicare amore, ovvero tutto il vostro essere.
Se avete un pene piccolo e vi identificate con esso, forse è perché anche voi siete piccoli.
Una donna vi saprà apprezzare per tutta una serie di caratteristiche che magari voi non sapete nemmeno di avere e le migliori magari le tirate fuori proprio quando smettete di preoccuparvi dei centimetri.
È sempre stata la donna a decidere quanto contano i centimetri, e quanto siano realmente importanti, magari uno normalissimo, attaccato ad un uomo che per lei è speciale è proprio quello che più le piace.
È anche vero che qualcuna dice di preferire un pene molto grosso perché la sensazione nella penetrazione è più appagante, qualcun’altra lo preferisce per una questione estetica. Ma se proviamo a chiedere cosa ne pensano le donne in merito, la risposta più comune sarà questa: se è grande è meglio ma non è importante.
Quindi cari colleghi, se ancora avete dei dubbi, lasciateli andare e cercate una partner alla quale finalmente potete donare tutto il sesso di cui siete capaci e le attenzioni che la faranno sentire per voi unica e vedrete come riuscirete a farla urlare.
Vediamo, ora, alcune opinioni su questo argomento.
POST
http://forum.alfemminile.com/forum/f263/__f973_f263-Il-mio-pene-e-nella-media-o-e-piccolo.html
12/08/09 a 13:06 mojostar
Il mio pene è nella media?o è piccolo?
Ciao a tutti!sono nuovo in questo forum e mi sono iscritto perché ho notato che qui si può parlare liberamente di tutto e si possono chiedere pareri e consigli su i propri problemi, e quindi lo vedo anche come un modo per cui sfogarsi dalle preoccupazioni!
Vi spiego il mio problema (se così lo si pu chiamare), o meglio la mia preoccupazione:
sono un ragazzo di 24 anni, alto 190cm, bel fisico atletico e a dire di molte ragazze molto carino, il problema è il mio pene. Ho un pene di 6cm a riposo e 13 cm in erezione con una circonferenza di 12,5 cm, forse un p di più.
Premetto che ho una ragazza con cui sto ormai da quasi 5 anni e sessualmente parlando non abbiamo problemi, ad ogni rapporto lei raggiunge sempre l'orgasmo anche più di una volta, sarà capitato 3 al max 4 volte che non lo raggiungesse perché lo raggiungevo prima io.
Lei mi dice che è perfetto così, e io ci credo perché a letto la soddisfo sempre.
Nonostante questo sono abbastanza complessato perché per il fisico che ho meritavo almeno un paio di cm in più. Questa preoccupazione è alimentata anche dal fatto che la mia ragazza è piccola di statura (158cm)e quindi penso che anche la sua vagina non sia tra le più larghe di questa terra ed è per questo che a lei va bene il mio pene.
Quindì le domande sono:
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Come ritenete che sia il mio pene?piccolo?nella media?soddisfacente o no?
N.B: io ho fatto anche un paio di foto al mio pene se vi servono per avere un'idea di quanto sia grande ve le invio!sempre che vi serva avere un'idea!
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Può darsi che una ragazza più alta abbia una vagina più grande e quindi un pene delle mie dimensioni non sia il massimo?
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Avete già avuto rapporti con un ragazzo dotato quanto me? vi ha soddisfatto o preferite cmq un pene più grosso?
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C'è qualcuna che pensa che le mie misure siano quelle perfette perché hanno avuto una ragazzo che con queste misure le ha fatte impazzire?
Questo è tutto...è un po’ lunga e vi ringrazio se l'avete letta tutta e se mi rispondete!
Chi non volesse rispondere perché l'argomento è trito e ritrito non lo obbligo però lo pregherei di non rispondere scrivendo cavolate, insulti o cose varie tipo il mio è di 24 cm largo come una lattina perché nessuno ci crede!grazie e ciao.
19/08/10 a 11:46 andre1805
Stai tranquillo!!!
io ho un pene di quasi 18 cm e sono ancora piccolo, ma tu devi solo stare tranquillo anche mio cugino di 23 anni non è molto dotato ma soddisfa le ragazze!!! quindi ti dico buona fortuna e vedrai che avrai grandi soddisfazioni!!!
4/08/10 a 20:56 bsir
Beh, sì il tuo pene è piccolo in proporzione, ma bisogna dire che facendo una scala di valori alle donne interessano:
i tuoi soldi
il tuo carattere
il tuo fisico
il tuo pene
ora tornando al tuo pene... ho detto in proporzione, per cui non è che sia così piccolo, anzi pare che sia entro la media, poi meglio un po’ corto ma carino a vedersi... poi se lo usi bene e sei generoso con i preliminari puoi tranquillamente avere tutto.
quella che la donna percepisce è la tua sicurezza e su questa si basa.
pensa ai miliardari con bellissime donne... chissà che vagine gigantesche!!! scherzo naturalmente. penso che devi superare solo il complesso. figurati che io, contaggiato dai complessi altrui, pensavo di averlo piccolo ed invece mi son reso conto scopata dopo scoppata che era tutt'altro che piccolo. alla fine tutto è relativo. certo non sarà 19 cm ma va bene sicuramente. pensa a quelli che hanno un pisellone e sono brutti e lo stesso vanno in bianco. insomma le donne sono basse, grasse e spesso ignoranti e stupide, non penserete che lo trovino sempre alto ricco e dotato...
coraggio su, basta cercare non pretendere troppo e darsi da fare... oggi con la scusa della chirurgia tutti vogliono essere top model
e poi è vero un pisello oltre i 19 bisogna usarlo con una certa attenzione, almeno mi è capitato di esser stato troppo irruento ed effettivamente al piacere si aggiungeva anche dolore per nulla piacevole se la vagina non è ben lubrificata e eccitata.
24/04/10 a 00:44 aronfrank
Che peccato!! Un bel ragazzone di un metro e novanta con un pisellino da ragazzino di 3 elementare ... La natura fa brutti scherzi!
Io se fossi in te non farei domande così dirette, le risposte potrebbero fare male. Comunque visto che lo vuoi sapere.... La maggior parte delle donne non fanno certo i salti di gioia quando vedono un pisellino ridicolo come il tuo, ma se una ha la ... molto stretta potrebbe anche andargli bene e mi sembra questo il caso della tua ragazza.... Quindi tientela stretta.
Ovviamente un pisellone bello grosso fa godere una donna molto di più. Chi dice il contrario mente sapendo di mentire.
4/08/10 a 21:02 bsir
Il pisellino lo hai nel cervello....come puoi affermare che un pisello di 13 cm è di un ragazzino. non cresce 1cm all'anno. cresce più o meno come il tuo cervello, o c'è o non c'è. nel tuo caso non ho info sul tuo presunto pisello, ma sul tuo cervello credo che tutti concordino che è un microcefalo. se il tuo pisello è proporzionato al tuo cervello sei certamente sotto i 9 anni, quindi ti basterà aspettare circa 10 anni e secondo la tua teoria rientrerai tra i normali.
14/09/09 a 22:14 revilsin
guarda non voglio dirti fesserie, ma in effetti non mi pare rispecchi le misure standard. Ma in fondo, questo non vuol dire che tu non possa soddisfare una donna, come dico sempre, l'importante è come si usa .
Mi sembri un ragazzo a posto, e da come dici anche molto carino...fregatene!!!!!!!!
30/08/09 a 00:57 eridanioxx
..al limite della MICROFALLIA...ma visto il rapporto con il resto del tuo fisico, diciamo imponente, è percepito come MICROFALLO!!!
29/08/09 a 15:35 monica783
Lo trovo un pò piccolo...per se la tua donna è contenta del tuo organo sessuale ben venga per lei........
26/08/09 a 08:33 oludeniz
Rassegnati.. sei microdotato. Ti consiglio il trasferimento in giappone.
14/08/09 a 02:13 heigt
Cosaaaaaaaaaa ....1.90 nooooo dai facciamo una cosa io sono un metro e settanta tu mi dai dieci centimetri d'altezza e io ti do 5 cm li sotto ke dici usciamo pace ahahah skerzo cmq nn c’è niente da fare. nessuno è kontento di se stesso ki dì una kosa ki di un'altra puff cmq nn ti complessare l'importante e ke sei un bel ragazzo e ke lo sai usare, io ad esempio ho un complesso allucinante con la mia statura eppure nessuno ci penserebbe nemmeno ke io sono complessato anzi scopo a tt forza purtroppo su qste cose nn possiamo farci nnt...
13/08/09 a 17:55 deus24
8,5 cm in erezione.... c'è chi offre di meno?
Eppure ho cercato sempre di comportarmi come se ne avessi 30 di cm, nel senso che la focosità, la passione, la voglia di provocare piacere...sono cose che non hanno ne peso e unità di misura e posso dire che un bel pò di soddisfazioni me le sono tolte, fidati
12/08/09 a 18:49 palissandro61
Quando una persona scrive frasi come "per il fisico che ho meritavo almeno un paio di cm in più", mi preoccupo molto di più che se avesse scritto "il mio pene è di 4 cm in erezione. Sono normale?".
Sai, a volte penso che per la personcina deliziosa che sono avrei meritato di scopare molto di più, magari tra i 25 e 36 anni... scherzo (nel mio caso)! Non scherzo nel tuo. Sai perché? Perché temo che alla tua ragazza (e alla tua prossima, e alla tua prossima ancora, dato che già ti stai vedendo "in carriera") il tuo pene non basti proprio. E non è questione di dimensioni (più che sufficienti - credimi - per soddisfare qualsiasi essere umano di sesso femminile), ma di cervello. Perché tu alla tua ragazza non ci stai pensando. Me la descrivi come un banco di prova (povera, è anche piccolina e ha la fragolina piccina picci... e se mi trovo un giorno tra le mani una stangona con la fragolona vorace?), ci dai referenze sulle tue prestazioni, ma mi chiedo se questa stellina te la tieni mai tra le braccia e le dici di volerle bene senza per forza usarla come calibro per la tua circonferenza o righello per la tua lunghezza.
Vuoi far felici le donne? Ma pensa meno alla lunghezza del tuo uccello e impara un po' più a farle sorridere, magari proprio ridere, e a giocare con loro.
E lascia perdere un po' l'uccello, dai. Va bene, andrà bene per tutte, nessuna avrà mai da ridire per il tuo uccello, te lo giuro! E se qualcuna lo fa mandala da me che le spiego perché non deve dire nulla sul tuo uccello.
Ma tu, amico mio, prendila un po' meno sul serio e ridi di più. Preferibilmente con la ragazza del tuo cuore. Portala a ballare, che ne dici?
13/08/09 a 13:16 erounastrega
L’unica condizione necessaria sufficiente per soddisfare una donna è IL CERVELLO!
Un Uomo intelligente saprà far godere la propria donna anche con un pene amputato.
Una Donna intelligente merita un UOMO.
I centimetri li lasciamo alle ragazzine che hanno una patatina di cui non conoscono bene l'utilizzo e/o le potenzialità e ritengono che l'avere un grande çazzo nella fiça le faccia sembrare più donne!
In realtà non serve un pennello grande, ma un GRANDE pennello!
Fantasia, durata, un minimo di conoscenza anatomica, gran quantità di giochini.
Fra questi giochini ti/vi consiglio l'esplorazione. Infilando un paio di dita nella sua patatina, ti renderai conto che sul polpastrello del medio sentirai una superficie convessa più consistente con un buchino centrale...quello è l'utero e si trova a pochi centimetri dall'introito vaginale, che te ne fai di tanti centimetri che resterebbero fuori al freddo e al gelo?
Un'altra cosa....
la vagina è il canale del parto, ossia un corridoio che accompagna l'ospite alla porta. Non puo' essere eccessivamente innervata per non rendere il parto impossibile, ha pochissime terminazioni nervose, è elastica, adattabile ad un dito o alla testa di un bambino.
Quindi, 8 cm. vanno già bene in quanto l'organo deputato al piacere è FUORI!!!
Basta con i centimetri!
Non se ne può più!
COMMENTINO
Cosa volete che vi dica? Trovo questo post semplicemente meraviglioso. Si commenta da solo e l’ultimo intervento con la sua forza comunicativa riassume tutto ciò che c’è da dire sull’argomento.
COME TOCCARE E MASTURBARE UN UOMO
Le ragazze alle prime esperienze, in genere sono molto più istintive dei ragazzetti. Sanno toccarlo subito nel modo giusto, sicuramente perché al contrario della vagina, è tutto perfettamente in vista ma anche perché in genere per natura sono molto delicate nei loro movimenti.
Di sicuro un uomo ha molte meno esigenze rispetto alla donna e già proprio da un punto di vista anatomico è facile, per una donna, intuire che cosa deve fare. Deve afferrarlo e muovere la mano su e giù.
Ad ogni modo, come le donne, gli uomini non sono tutti uguali, qualcuno preferisce un tocco morbido, lento e gentile, nel quale possono sentire tutta la femminilità della loro partner; altri preferiscono un massaggio veloce ed energico, altrimenti dicono di non riuscire a raggiungere l’orgasmo.
Anche la sessualità maschile, come quella femminile, è sopratutto mentale. Se è facile far raggiungere un uomo all’orgasmo, almeno in confronto alle donne, è pur vero che anche l'eccitazione maschile proviene in gran parte dal coinvolgimento emotivo.
Quindi anche l’uomo nonostante a volte non sembri e a volte non ne sia consapevole, è in grado di valutare emotivamente le situazioni: l'uomo, ovviamente, si eccita più facilmente se la masturbazione è fatta da una donna coinvolta e passionale.
Il pene è una creatura affascinante, sia per la sua caratteristica di diventare duro sia per la forma, sopratutto il glande.
Come il clitoride, è il punto più sensibile e va stimolato con cautela; in genere un tocco diretto con le dita o con la mano, se non è abbondantemente lubrificato, può essere addirittura doloroso. Quindi per masturbare un uomo, lei deve fare in modo che la stimolazione avvenga attraverso lo scorrimento del prepuzio, cioè della pelle che ricopre il glande.
Tuttavia si può lubrificare molto con la saliva e praticare un massaggio delicato direttamente a contatto con la pelle del glande, ad esempio con entrambi i palmi delle mani. Molti uomini impazziscono. Gli organi circoncisi, per effetto del costante contatto con gli indumenti, sono un po’ meno sensibili. Negli uomini esiste una zona paragonabile al punto G delle donne. Si chiama punto L. Il nome deriva dall’iniziale del cognome della Sociologa e Psicoterapeuta che ha rivelato l’esistenza di un punto di piacere nascosto nell’uomo: Elisabetta Leslie Leonelli, che lo descrive nel suo libro “Coccole e carezze”.
Qualcuno tende a confonderlo con la prostata, ma sembra che non ci sia alcun nesso con questa parte anatomica. Questo argomento è ancora oggetto di studio e incontra ancora pareri contrastanti.
La prostata è la ghiandola che produce parte del liquido seminale che è il fluido nel quale nuotano gli spermatozoi (prodotti dai testicoli) e da quello ne traggono il nutrimento. È ispezionabile solo dall’interno dell’ano e si trova a circa 5 cm in direzione della pancia.
Durante l’eccitazione questa si ingrossa e la sua stimolazione in alcuni individui è molto piacevole. Questo può spiegare il fatto che molti uomini nell’atto di una penetrazione anale in un rapporto omosessuale, raggiungono l’orgasmo.
Il punto L sembra essere una zona ancora diversa. Si trova tra lo scroto e l’ano nella zona chiamata perineo che non è altro che la continuazione interna del pene. Infatti il pene continua all’interno del corpo e i suoi tessuti si diramano per tutta la zona dei muscoli pelvici.
In questo percorso si trovano anche tutte le terminazioni nervose del piacere. Si tratta di un'area che ha la stessa conformazione del pene e che potremmo definire la sua continuazione. Se si tocca questa parte del corpo durante un’erezione, si percepisce proprio che si tratta di una specie di continuazione del pene stesso, infatti non c'è un punto netto dove questo finisce.
Quindi sembra che i due punti non abbiano niente a che fare tra di loro o se sono, invece, in qualche modo collegati ancora non è del tutto chiaro e dimostrato. Forse la parte del piacere è una soltanto e si può stimolare da due punti diversi.
Ad ogni modo vediamoli separatamente: Il punto L può essere stimolato attraverso un rapporto orale o un massaggio. Il rapporto orale deve essere appena accennato, ovvero le labbra devono limitarsi alla punta del glande, e praticare un’aspirazione succhiando ritmicamente.
È possibile far giungere all'orgasmo un uomo soltanto succhiandolo, appoggiando le labbra sulla punta del pene, come fosse una cannuccia, in quanto si agisce su di esso attraverso l'uretra. Altrimenti è possibile ricorrere anche ad un massaggio delicato ma profondo che sia effettuato nella zona del perineo, tra l'attacco dello scroto e l'ano.
Gli esperti, oppure chi dice di averlo sperimentato, dicono che l’orgasmo che arriva dalla stimolazione del punto L sia molto travolgente: “giunge in modo lento, graduale, senza scatti e senza resistenze, fluido, come se fosse un respiro. Le contrazioni di piacere sono più forti, ma meno acute, più tonde, più calde e più profonde.
Pare che esso duri di più e si diffonda piacevolmente lungo tutto il corpo.
Per sollecitare la prostata è necessaria una penetrazione anale. Il medico, per controllare lo stato di salute della prostata, inserisce un dito nell’ano e lo spinge per circa 5 centimetri in direzione della pancia. Durante una visita simile è molto probabile che all’uomo sopraggiunga una bella erezione ma non perché può essere attratto sessualmente dal medico e non è nemmeno necessario che sia omosessuale, è semplicemente normale perché sembra che ad sia essa legata una presunta capacità di "provare piacere". Quindi è possibile un’auto stimolazione oppure ancora meglio, sperimentarla in coppia.
Qualche maschio di vecchio stampo potrà ritenere una simile pratica poco ortodossa, ma se godete di una buona intimità con la vostra donna può essere interessante stimolare questa parte.
Molti uomini hanno riferito che può essere estremamente piacevole. Va ricordato per chiarezza, che l'omosessualità consiste nell'attrazione per individui del proprio sesso, e che invece i piaceri derivanti dalla stimolazione dell'ano e della prostata, non sono ad essa collegati, ma dipendono dalla conformazione biologica di tutti i maschi. L’interesse per questo organo si va lentamente diffondendo, in certi ambienti la prostata è stata ribattezzata "punto G maschile" e pare davvero che possa essere il grande centro sessuale ancora inesplorato del maschio umano.
Quindi possiamo quanto meno smettere di parlare di prostata solo come fonte di disturbi ed epicentro tumorale con l'avanzare degli anni.
Bene, ma per chi vuole rimanere nel classico, il sesso orale per il momento rimane il preferito dagli uomini ma.... ci vuole un po’ di attenzione, perché in bocca, care lettrici, avete i denti. In genere la fellatio è la pratica sessuale preferita dagli uomini, ma una fellatio con i denti, può diventare un’ottima ragione perché lui svanisca prima del prossimo incontro.
Ovviamente non prendetemi alla lettera ma prestate molta attenzione e cosa importante da sapere che non è solamente un difetto delle ragazze alle prime esperienze, ma donne con anni di pratica possono non essere in grado di fare una fellatio di qualità.
Certi uomini preferiscono un movimento lento della bocca e molto delicato, altri necessitano di molta energia e di un potente risucchio.
Ritornando alle considerazioni più generali su come si tocca un uomo, ancora una volta, il consiglio migliore che si può dare è di entrare in una buona confidenza e dirsi le cose che ci piacciono.
Se un uomo fa fatica a dire che cosa gli piace o cosa non state facendo nel modo giusto, al contrario si eccita molto se gli chiedete cosa e come vuole che facciate.
Quindi si possono usare le mani, la bocca, i piedi; molti si eccitano tantissimo se massaggiati con i piedi, magari avvolti in un paio di calze nere.
Ci si può giocare in molti modi ma non si deve mai piegare un pene eretto o assumere posizioni nelle quali incidentalmente potrebbe venire bruscamente piegato. Uno dei casi possibili è quando, durante la penetrazione, lei sta sopra. Molte donne prendono un ritmo potente e premono con forza, voi afferratele per i fianchi e controllate la situazione, se dovesse improvvisamente sgusciare fuori e lei non se ne accorge, “lui” potrebbe rompersi.
Può capitare, anche se è difficile, che si rompa uno dei due corpi cavernosi all'interno dell'asta. E molto doloroso e durante le erezioni seguenti potrebbero formarsi delle bozze.
É una lacerazione, più o meno grave, dell'involucro rigido chiamato tubica albuginea, dove si gonfiano i corpi cavernosi. L'organo genitale maschile, anche se rigido, è molto fragile e gli uomini non dovrebbero scordarlo mai.
Per la stessa ragione evitate stupidi giochetti con pompette o altri oggetti che pretendono di aumentare le dimensioni del pene. La frattura del pene viene trattata d'urgenza con un intervento chirurgico. Se accade bisogna correre velocemente alle cure mediche perché un ritardo potrebbe accresce le probabilità di peggioramento.
Cure alternative che evitano il ricorso alla chirurgia portano a problemi nel 10%-50% dei casi, provocando soprattutto incurvamento permanente del pene, danno all'uretra, difficoltà ad urinare e dolore durante il rapporto sessuale.
Davide Ragozzini
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