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03-07-2006, 19.22.59 | #5 |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
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Però vorrei notere che prima dell'industrializzazione, non è che regnasse la democrazia e la dignità delle persone e i loro diritti fossero rispettati. Prima c'erano comunque i regimi, e tante guerre, anzi tantissime.
Forse la grande beffa dell'età moderna è stato il constatare che, liberando l'uomo da determinati vincoli religiosi-politici, dotandolo di diritti civili e politici......l'uomo, come una pecora cui venga aperto il cancello del recinto, non si è voluto smuovere più di tanto, ha rifiutato questa emancipazione. A meno che la differenza dell'epoca preindustriale, rispetto a quella industriale e dei totalitarismi, stia nell'adesione. Nella prima il regime era un dato di fatto, nella seconda il totalitarismo è cercato e condiviso? Alla fine però la condizione in cui ci si trova è sempre la stessa.....o no? Chi mi spiega....please Catone, che sei un pozzo di scienza in questo forum.... |
03-07-2006, 20.33.18 | #6 |
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Data registrazione: 03-07-2006
Messaggi: 250
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"per acquarius 69": il paragone non e' giusto. le persone non amano riflettere (tv trash) ma, se hanno studiato, anche solo alle elementari, non sopportano di essere comandate. Diciamo che con la pseudodemocrazia li si piglia in giro con l'illusione di dargli considerazione.La massa, secondo me , non capisce niente per questo e' sbagliato far prendere decisioni al popolo.
Ad ognuno le proprie competenze. |
04-07-2006, 01.21.04 | #7 | |
Moderatore
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Citazione:
secondo me il punto e' proprio questo..in riferimento a quanto hai detto prima,sostenevo il fatto che il potere ha da sempre cercato di rendere il popolo ignorante,cosi da strumentalizzarlo a suo piacere |
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04-07-2006, 02.40.52 | #8 |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
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credo si debba tener conto del periodo storico in cui queste dittature ebbero in effetti consenso fra le masse..la trasformazione della societa da contadina a industriale avrebbe consentito secondo il mio parere a ridurre le persone a strumenti dell'ingranaggio industriale stesso,privandolo della sua autenticita,se magari prima la chiesa faceva leva sul senso di colpa,in modo da mettere in riga le persone, la differenza era pero enorme perche in questo processo anziche rimanere coinvolte le singole persone nei confronti di"dio" e cio che il potere ecclesiastico voleva far rappresentare,stavolta erano le intere masse a sentirsi inconsapevolmente omologate..e' un po l'esempio che ha dato odissea delle pecore a cui viene aperto il recinto,ce' stato da subito chi ne avrebbe approfittato,indirizzando le pecore nel percorso a cui avrebbe fatto piu comodo,uno degli esempi potrebbe essere quello degli industriali che spingevano alla produzione bellica,da qui forse l'appoggio da parte loro di figure come quella di hitler in germania,ce' pure da tenere presente che all'epoca anche da parte delle cosidette democrazie tipo inghilterra,vedeva in hitler un freno al regime comunista russo,quindi se non del tutto appoggiato avrebbero comunque fatto in modo di non ostacolarne il cammino
cosi e' come lo interpreto io |
04-07-2006, 11.46.05 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2006
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Citazione:
Beh, le due realtà sono comunque completamente diverse. Se volessimo fare un parallelo (tra i legami dell'epoca preindustriale e queli totalitari) c'è la stessa differenza che c'è tra un mazzo di fiori naturali ed uno di fiori finti. In realtà, nell'epoca preindustriale, i legami erano molteplici e verso soggetti e istituzioni disparati (il sovrano, il signore, la parrocchia, la comunità di villaggio o il municipio, la famiglia, la terra o la corporazione); negli stati totalitari i legami sono esclusivamente verso lo stato, che li gestisce in ottemperanza all'ideologia ufficiale. Tornando alla tua idea: il totalitarismo non appartiene ad un apparente ordine naturale delle cose come "l'ancien regime"; che poi sia condiviso è opinabile, visto che molti alla fine lo hanno subito (il più delle volte volentieri) in forza dell'apparato di propaganda/coercizione che lo accompagnava. Infine un appunto sul tuo primo capoverso: democrazia e libertà sono termini abbastanza vuoti, frutto anche della propaganda degli attuali regimi politici. Secondo me nell'ancien regime c'era una partecipazione maggiore nelle decisioni collettive. Ma questo è un altro discorso che si può approfondire in un nuovo tpoic o leggendo "il manifesto dell'antidemocrazia" di Massimo Fini. |
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05-07-2006, 11.45.56 | #10 | |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
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Citazione:
grazie un corno, per me sei un pozzo per davvero, leggendo i tuoi interventi mi rendo conto di non sapere un bel niente di niente di storia, e mi sento piiiiiiiiccola. Come darti torto? Nei totalitarsimi vengono a mancare quelle istituzioni intermedie fra individuo e stato (le parrocchie, il comune, la famiglia stessa....)che sono gli elementi che aggregano la comunità, e "umanizzano" il sistema. Per cui diventa tutto artificiale, "non umano". Forse (azzardo un'ipotesi, segatemi con delicatezza per favore)nei totalitarismi poi, c'è un accentramento di potere superiore all'ancient regime, dal momento che il dittatore incarna spesso non solo l'uomo di potere, ma anche la divinità. Forse Stalin è stato il dittatore più rappresentativo in questo senso, dal momento che tirò giù i crocefissi dalle case, e ci sostituì la sua fotografia. Ma anche tanti altri sono più o meno sulla sua stessa onda. Nell'ancient regime il re, non è Dio; magari è eletto da Dio, prescelto, ma si distingue più nettamente dalla divinità. segatemi con gentilezza.....ripeto saluto anche acquario, condivido il suo intervento. |
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