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11-04-2007, 13.38.11 | #18 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2006
Messaggi: 193
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Riferimento: Totalitarismi: perchè questo grande successo?
La tua analisi è senza dubbio interessante Van, però non concordo sul presupposto della conquista come figlia delle religioni monoteiste basate sul proselitismo.
I romani, imbattibili quanto a ferocia nelle conquiste, di certo non erano nè cristiani nè musulmani. I persiani hanno fondato, con la forza, un vasto impero. Il razionalista Alessandro Magno ha fondato l'ellenismo sulla forza. La Cina e l'India sono in realtà due grossi imperi, figli di un espansionismo molto antico. Nelle americhe aztechi e incas hanno fondato due vasti imperi con la loro arte della guerra: gli incas hanno anche imposto la loro cultura e la loro religione, alienandosi le simpatie dei conquistati; questa circostanza fu sfruttata da Pizarro per raccogliere soldati nelle sue guerre. |
11-04-2007, 15.23.39 | #19 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: Totalitarismi: perchè questo grande successo?
Citazione:
Sulla Cina non si deve confondere le guerre intestine tra i vari “regni combattenti”, che portarono alla costituzione, sotto il leggendario imperatore giallo dello stato cinese, con le spinte di conquista imperialiste ed espansioniste. La Cina conobbe per contro continue invasioni da parte dei mongoli che a loro volta fermarono, a suo tempo, l’avanzata degli indo-europei. Sugli aztechi, incas e maya non mi pronuncio perché ne so troppo poco…. So solo che sono stati spazzati via da noi, intesi come bianchi occidentali e cristiani, così come i nostri nonni hanno portato al genocidio dell’antico e glorioso popolo pellerossa....... |
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17-04-2007, 10.31.40 | #20 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2006
Messaggi: 193
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Riferimento: Totalitarismi: perchè questo grande successo?
Torniamo all'argomento del topic. A fine anni '90 ho letto per la prima volta la notizia sulla ostalgie: è stato il primo mattone che ha fatto traballare le mie certezze da liberale convinto. Ma non è questo il punto.
Sulle prime ho interpretato la nostalgia per i regimi comunisti come un fenomeno simile alla nostalgia per il fascismo o il nazismo. Mi sono reso subito conto, però, che questo paragone non funzionava. I nostalgistici "neri" (chiamiamoli così) in genere manifestano rimpianto per: 1) Un'ideologia trascinante; 2) La perfetta organizzazione statale; I regimi comunisti su questi punti sono molto carenti, ossia: 1) L'ideologia comunista è estremamente razionale e complessa, cervellotica, per cui non crea quei fenomeni di isterismo di massa che richiedono idee molto più sentimentali; 2) L'organizzazione statale comunista era tutt'altro che efficiente. Per cui se nella Germania nazista si poteva respirare un'atmosfera di esaltazione, prossima al delirio, nel blocco sovietico, invece, si respirava un'atmosfera piuttosto depressogena. Ed in effetti depressioni e suicidi erano tra i mali dell'est europeo. Nei discorsi di tutti i nostalgici dell'est si legge un diffuso rimpianto per le certezze e la stabilità dei sistemi comunisti. Approfondiamo questo punto. Ho già scritto, in altri post, che uno dei vantaggi dell'ancien regime era la grande stabilità che vi regnava. Le 5 generazioni che entravano in contatto (nonno-padre-soggetto-figlio-nipote) vivevano nello stesso ambiente e sapevano benissimo che ambiente avrebbero lasciato ai figli. Un sistema così tranquillizzante (che permetteva una visione ciclica e non lineare del tempo)non avrebbe mai fatto porre l'eterna domanda degli ultimi 150 anni: che mondo lasceremo ai nostri figli? Domanda a cui, oggi e domani, nessuno può rispondere, visto che l'ambiente muta clamorosamente anche in 10 anni. L'economia comunista basata sulla proprietà statale, su bassi livello di sviluppo e di innovazione tecnologica, permetteva di recuperare una notevole stabilità. Nel suo sistema di valori (e nel rispetto delle conseguenti regole) ciascuno trovava il suo futuro: che quindi non dava luogo ad ansie e preoccupazioni. Basta solo pensare ai negozi sotto casa: ogni anno qualcuno chiude, qualcuno apre, qualcuno innova! Nel blocco sovietico questo non poteva accadere. A voi la palla... |