Il capitalismo, la democrazia e la distruzione dei valori
Oggi tutti percepiscono che il processo di distruzione dei valori sta giungendo a compimento. Il sistema capitalistico, basato sul denaro di natura bancaria, ha prima distrutto tutto i valori occidentali e poi si è accanito su quelli delle altre civiltà. Tutto per portare al centro del creato il denaro onnipotente, che tutto può. Poniamoci però alcuni quesiti.
In primis: cos'è un valore? Beh, per valore possiamo intendere un limite all'agire individuale posto da una società per la sopravvivenza collettiva. Tali limiti vengono posti da regole religiose, ideologiche, filosofiche o anche semplicemente pratiche.
Ora una società basato sul denaro, sulle sue teoriche e illimitate possibilità e sull'individuo che lo usa, non può permettersi limiti all'agire individuale e quindi dei valori.
Il ritmo di distruzione dei valori fondamentali della civiltà occidentale è cominciato nell'ottocento, all'epoca del liberalismo imperante. Dopo la prima guerra mondiale tale ritmo è scemato fortemente: questo per l'affermarsi di movimenti che si richiamavano (pur elaborandoli in chiave moderna) ai valori tradizionali (fascismo in primis); e poi per il materializzarsi nell'Unione Sovietica del cosiddetto "incubo comunista", un sistema, anch'esso distruttore di valori, ma non in vista dell'affermazione non dell'etica del denaro ma di un nuovo e originale sistema di valori.
Con la vittoria degli alleati il ritmo riprende nel secondo dopoguerra ma non con l'intesità iniziale: infatti il potere economico (chiamiamole così) ha bisogno di allearsi con le forze tradizionali in chiave anticomunista. E a quelle forze deve pagare pedaggio.
Con la caduta del comunismo avviene il paradosso: mentre molti speravano che si aprisse una nuova era di affermazione dei valori tipici del mondo occidentale, avviene proprio l'opposto. Cessato il pericolo comunista, le forze tradizionali vengono liquidate. E i partiti di sinistra diventano i principali alleati del potere economico: infatti hanno continuato (e continuano) il loro lavoro di distruttori di valori senza però proporne altri in alternativa. E così alimentano, a volte consapevolmente a volte meno, il potere del dio denaro...
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