Uhmmm, certo che il mondo è proprio bello e vario. Mai avrei immaginato di dover assistere ad una lezioncina tanto ben impartita. Con quanta enfasi e passione il nostro amico (un saluto… io saluto sempre tutti) ci propina la morale … inusitatamente, per non smentire la mia indole assolutamente indisciplinata, partirei dalla conclusione:
"… E’ molto significativo che questi giorni di Natale e Capodanno noi con le nostre famiglie intorno alle tavole siamo tanto grati che niente ha disturbato le nostre esperienze culinarie…". No, non è così. Non è buonismo natalizio e tantomeno fastidio nei confronti di chi disturba le nostre attività goderecce. E' molto di più. Tant'è che questo appassionante argomento è stato già affrontato nel passato altre due volte, in questo forum, chiacchierando amabilmente con un altro amico che ora sembrerebbe sparito: Mykol. Evidente che il tema interessa. Anche in quella occasione ebbi modo di constatare su quanta ruvida infondatezza si basino gli argomenti di chi sostiene ed esalta l'ennesima guerra (strage, la chiamerei io) condotta dal prode Bush e sodali (intendi establishment governativo americano). Qui non stiamo ragionando intorno a tirannie e democrazie. Qui il sistema di governo non c'entra assolutamente nulla … non pensi che altrimenti Bush avrebbe già fatto sentire la sua roboante, scoppiettante voce anche nei confronti dell'Arabia Saudita che in quanto a tirannia nulla ha da imparare? Non pensi che, se il problema fosse la forma di governo, il rullio dei tamburi e il canto dei cannoni avrebbero pervaso l'aria della Cina o della Turchia? Non credi che se gli Usa fossero veramente i paladini della democrazia universale, avrebbero evitato nel passato d'instaurare, finanziare e sostenere regimi criminali nell'area geografica dell'America Latina? No! Ciò non è avvenuto. E' evidente che non stiamo parlando di forma di governo. Piuttosto mi sembra che il problema abbracci altre problematiche e inerisca a questioni di ben più elevata portata … stiamo sicuramente parlando d'altro. Di che? Di terrorismo diresti con assoluta trionfante sicurezza tu. No, non è così; ancora una volta il problema non è quello del terrorismo internazionale. Bush sa bene, come lo sanno tutti, che il terrorismo internazionale beneficia di una fittissima rete planetaria di fiancheggiatori, finanziatori, militanti ed organizzatori per cui combattere seriamente contro il terrorismo dovrebbe comportare una guerra senza quartiere, senza frontiere e senza alcuna pausa nei confronti di tanti, troppi stati sovrani o enti parastatali anche del mondo occidentale che per il quieto vivere sanno e tacciono, vedono e non intervengono; l'Italia, nel passato, è stata una tranquilla, sicura, pacifica e serena base di transito e permanenza del terrorismo internazionale. Tacque e non subì eccessivi deleteri contraccolpi. Ma allora Bush è uscito di senno? Crede di poter sconfiggere il terrorismo uccidendo i bambini iracheni? Cacchio, quante domande ti fai… aspetta un attimo. No, neanche in questo caso la risposta potrebbe essere positiva. Bush non è impazzito (lo è sempre stato … tara familiare
). E' solo pervaso da un accecante spirito guerrafondaio che poggia le proprie esecrande ragioni sull'arroganza tipica di chi ha la forza ma non la ragione storica d'impartire lezioni di civiltà a chicchessia.
Credo che il problema, per essere ben affrontato, debba essere inquadrato in un contesto ben differente che coinvolga aspetti politici, economici, di equilibrio mondiale e di sana e robusta arrogante prepotenza (quella delle armi e dei dollari).
Non credo che sconfiggere Saddam sia la soluzione ideale rispetto al terrorismo di matrice islamica; al più si conseguirebbe una preoccupante destabilizzazione di quella delicatissima area geografica. Ricorderai, se non lo rammenti mi assumo io l'improbo compito di rinfrescarti la memoria, che il caro Bush fece stilare una lunghissima lista di 'stati canaglia'; questa lista dovrebbe rappresentare agli occhi dell'occidente l'area delle potenze del male; ricorderai senza dubbio che la lista era piuttosto corposa e vi erano inseriti stati e governi che nel passato ebbero modo di opporsi anche militarmente allo strapotere Usa; ricorderai, magari anche vagamente, qualcosa della Corea del Nord. Io mi chiedo, ti chiedo, così come a suo tempo chiesi a Maykol senza ottenere peraltro risposta.: 'chi dopo Saddam???'. Infatti, se ci ragioni su, non potrai che convenire con me che la fine di Saddam non potrebbe di per sé rappresentare la sconfitta del terrorismo internazionale: quanti altre guerre sante dovranno essere combattute prima che si possa brindare alla sua fine? Sarà mai possibile brindare a questa fine? Quanti morti dovremo contare? Quante marce per la pace fare?
Ti rispondo io, anzi Bob:
'La risposta, amico mio, e soffiata dal vento'.
Quel vento che ancora oggi, a distanza di anni, di secoli, ci trasmette quel sapore amaro per le troppe prepotenze perpetrate a danno di popoli, governi e nazioni che hanno avuto l'ardire di perseguire un fine, un sogno non allineato o riconducibile alle mire egemoniche del potere economico americano. Retorica da bottega! (ho provveduto io a dequalificarle il mio pensiero… lascia perdere).
Credo che questi quesiti potranno anche indurti a comprendere che si rischia di far divampare un incendio di proporzioni planetarie. Dopo l'Irak, l'Iran, la Corea del Nord, la Libia, lo Yemen, la Somalia, l'Indonesia, le Filippine, l'Algeria, la Palestina, la Cecenia, il Kurdistan, l'Ulster, i Paesi Baschi etc… (se inizi una guerra senza quartiere devi essere disposto a condurla fino in fondo… non come nel 1991… ricordi?). Che cosa ci prepara il futuro militare e guerrafondaio di Bush? Capirai che anche tutte queste eventuali e non auspicabili (neanche da te, immagino) guerre, condotte con baldanza, quella delle armi, dell'arroganza, della protervia, non potranno conseguire come risultato finale la scomparsa delle cause del terrorismo; quelle che lo nutrono ed alimentano. Avremo, al più, la dolorosa possibilità (per qualcuno il piacere) di contare un numero spropositato di civili evaporati, ma non potremo confidare sul fatto che le cause che alimentano l'odio nei confronti dell'America (God bless) siano state risolte.
Ti chiedo e mi chiedo: l'Occidente opulento riuscirà mai a vincere fino in fondo nei confronti del mondo arabo o islamico? Giacché lì, in quella direzione, ad una guerra cruenta porterebbe la politica aggressiva di Bush… dimmi, oggi Israele è più sicuro, tranquillo, sereno, protetto di ieri, di prima che iniziasse l'ultima, violentissima intifada??? Gli israeliani, i civili israeliani, vivono meglio la loro difficile condizione di stato che proditoriamente occupa un territorio che un organismo internazionale ha attribuito ad un altro popolo che, a sua volta, subisce le quotidiane angherie (eufemismo) dell'occupante? Ma questa è un'altra storia, potremo affrontarla in separata sede.
Capisci?
Ciao