La questione della lingua rumena è davvero interessante e, per molti aspetti, straordinaria.
Premessa: la parte della penisola balcanica corrispondente all'odierna Romania è stata una delle ultime terre aggiunte all'Impero Romano.
Le campagne di Dacia di Traiano (104-5 a.C., se la memoria non mi inganna), il cui scopo dichiarato era impadronirsi delle miniere d'oro di quella regione, segnano il massimo incremento dell'estensione dell'Impero. La romanizzazione di quella provincia, insomma, arriva alcuni secoli dopo la conquista della penisola iberica.
Nel tempo, la penisola balcanica è oggetto di "invasioni barbariche" così come tutto l'occidente; in particolare, stirpi di origine slava vi si insediano, isolando lingua ed etnia rumena.
Se consulti un buon testo relativo alla lingua rumena (un classico è quello di Tagliavini, Le origini delle lingue neolatine: si trova in molte biblioteche) troverai una gran quantità di informazioni sullo sviluppo del rumeno nel tempo e, in particolare, che cosa lo accomuna e che cosa lo differenzia dalle altre lingue originatesi dal Latino.
Chiaramente, in Rumeno le radici di origine slava sono molto numerose, come è ovvio - vista la situazione geografica. La parola che significa "amore", ad esempio, non ha radice latina (come invece in italiano, spagnolo, francese), bensì slava: tutti ricordano "Dragostea din tei", la canzone di Aiducii (e, prima ancora, degli O-zone) che ci ha fatto impazzire qualche estate fa. Bene, dragostea è voce di radice slava che significa innamorarsi (o "essere innamorato", non ricordo); nessuna somiglianza, nemmeno alla lontana, con il Latino.
Spero di averti dato qualche elemento utile...!
|