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15-01-2003, 11.35.16 | #15 | |
Utente bannato
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per Batachi
Citazione:
Credo che tu abbia perfettamente capito, invece, quello che volevo significare con tutte quelle tre parole, eheheh! Comunque... chiarisco in esteso. "NON E' VERO", é la frase immancabile che consegue ad un'affermazione che ha come effetto il "rompere un equilibrio" nell'ascoltatore. Nel caso di Bataki, l'equilibrio dell'ascoltatore (lettore) riceve colpi per via della scelta dei termini usati: ricercati, aulici, rari, specifici... che compongono frasi dal contenuto sensato ma spinoso da approcciare; quasi come se si volesse nasconderne il significato, quasi che si volesse restringerne la comprensione ad una fascia "eletta" di destinatari, quasi che si volesse far gustare con costo la preziosità del frutto del proprio pensiero... Il lettore non é sempre disposto ad impegnarsi in qualcosa che é ostico quanto una traduzione, perciò, per dire la sua e non mostrare segno della propria reazione ...risponde: "NON E' VERO!". Ma veniamo al seguito della "traduzione"... La "catarsi mistica", come evento, avviene come condizione momentanea destinata, come tutti gli umani stati d'animo, a cessare molto presto. Tuttavia, dopo la prima presa di coscienza della propria condizione mistica, il "solco" é ormai tracciato, da quel momento, soltanto l'ordine di importanza che il soggetto dà e darà alle questioni spirituali definirà se quel solco verrà, poi, calpestato e -quasi- cancellato nel tempo, oppure se costituirà la base delle fondamenta di tutta la costruzione mentale futura del soggetto. Naturalmente, ... con tutte le vie di mezzo possibili tra i due estremi casi citati. In ogni circostanza, non si può dire che la catarsi mistica sia cosa inesperibile ed irriconoscibile: se il soggetto non si pone il problema, la sua attenzione non sarà disposta all'esperire ed al riconoscere, siamo daccordo. Ma, al contrario, porsi il problema costituisce condizione necessaria, anche se non sufficiente, all'esperire, prima, ed all'esperire e riconoscere, poi, la purezza, attraverso la purificazione e Dio, attraverso l'elevazione della propria spiritualità. Se queste cose non sono realmente sussistenti, allora nessuna sensazione umana lo é, neppure il dolore per una scottatura, dato che é soltanto una percezione nervosa. Similmente a tale esempio, la consapevolezza del proprio stato mistico é, fondamentalmente, la percezione del sè stesso quale parte dell'insieme del Tutto, e non si può dire che il Tutto non sia reale, così come non si può negare la realtà del danno da scottatura. Ciao... |
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15-01-2003, 12.17.46 | #16 |
Ospite abituale
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L'irrompere del momento senza tempo
Warner Allen,nel suo libro The Timeless Moment,così scrive:
"Fu come un'illuminazione,avvenuta durante l'esecuzione della Settima Sinfonia di Beethoven alla Queen's Hall,in quel veloce movimento trionfante in cui "le stelle del mattino cantavano insieme e tutti i figli di Dio esultavano di gioia".Il rapido fluire della musica non fu interrotto,cosicchè ciò che T.S.Eliot definisce "l'irrompere del momento senza tempo" dev'essere avvenuto tra due biscrome. (segue) Ultima modifica di irene : 15-01-2003 alle ore 12.36.53. |
15-01-2003, 12.26.24 | #17 |
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"Rapito nella musica di Beethoven,chiusi gli occhi e fissai un bagliore argenteo che prendeva la forma di un cerchio con un centro più brillante.Il cerchio divenne un tunnel di luce proveniente da qualche sole lontano,posto al centro del Sè.Rapidamente e dolcemente fui trasportato lungo il tunnel e vidi che la luce diventava,da argentea,dorata.Ebbi l'impresssione di essere attratto potentemente da un mare illimitato di forza e provai un senso di pace crescente.La luce divenne più intensa,ma non fu mai abbagliante o spaventosa.Arrivai a un punto in cui il tempo e il movimento cessarono.Nel mio ricordo,ciò prese la forma di una roccia con al punta appiattita,circondata da un mare estivo e con una pozza sabbiosa lì vicina.La scena di sogno svanì,e io fui assorbito dalla Luce dell'Universo,dalla Realtà che ardeva come fuoco nella conoscenza di sè,senza cessare di essere uno e di essere me stesso,immerso come una goccia di argento vivo nel Tutto,e tuttavia separato come un granello di sabbia nel deserto.La pace che supera ogni comprensione e la pulsante energia della creazione coincidono in quel centro e in quella condizione in cui tutti gli opposti sono riconciliati ."
Ultima modifica di irene : 15-01-2003 alle ore 12.31.13. |
16-01-2003, 09.57.56 | #18 |
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Mistico, a me pare che tu confonda il misticismo colla speculazione!
Questa ha il proprio fine all'esterno, nel raggiungimento della Verità, e per soddisfarlo ha bisogno di farsi sistema, di sottomettere entro un ortus conclusus l'esperienza sensibile, proprio collo scopo di trarre riconoscibilità-per-il-sistema da un'esperienza che in sè e per sè, guardata disinteressatamente, appare del tutto informe e persino priva di Significati (giacchè è solo il sistema razionale che ti permette di inferirli!). Bene, ma in questo modo è lo stessa esperienza a perdere il proprio statuto,per assumere, appunto, quello che il tuo sistema gli conferisce. Si tratta in fondo di ammazzare,per poi riplasmare,secondo volontà, l'essere. L'esercizio della Ragione corrisponde sempre a una pura volontà di potenza, tanto forte e preponderante da produrre legittimità su ciò che di per sè non ne può avere. Ben diverso è l'atteggiamento, radicalmente antispeculativo, del mistico, che si limita a trarre puro piacere emozionale da un essere che viene semplicemente lasciato essere. L'esperienza mistica è irriconoscibile e persino inesprimibile, proprio in quanto, altrimenti, saresti costretto a sussumere entro un sistema logico-linguistico razionale, ciò che tu ritieni ,da una visuale posteriore, dunque fittizia, essere quella esperienza, trasmutandone cosi' l'essenza, facendola semplicemente diventare qualcos'altro. Tutto qui. Penso che irene abbia ben colto quanto cercavo,con molte,inevitabili, difficoltà di dire... Ciao! |
16-01-2003, 10.07.29 | #19 |
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Riguardo alla prima questione...che dire...io mi aspetto, quanto te,credo, di trovarmi a chiaccherare non certo con un interlocutore <<non disposto ad impegnarsi in qualcosa che è ostico>> ma con un BUON interlocutore,giusto?
Mi sembra un'aspettativa in fin dei conti legittima... |
16-01-2003, 14.44.40 | #20 | |||
Utente bannato
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Citazione:
Parlando poi di misticismo, chiarisco che argomentiamo su concetti differenti: il termine non é adeguato al significato specifico che personalmente gli attribuisco, lo so, ma la nostra lingua non ha un termine per definire "la corrente di pensiero derivante dalla consapevolezza del possedere la duplice natura terrena e divina", che io sappia; pertanto, sono costretto ad abusare del termine "misticismo"... col tuo perdono, naturalmente! Citazione:
Il mistico -consapevole- cui mi riferisco, non trae alcun piacere emozionale da un "essere" che viene lasciato essere; nella fattispecie, quel tale "essere" non é affatto un "essere" nettamente distinto dal mistico, ma una estensione di questi, in riflesso al fatto che questi é una semplice parte dell' "essere" in questione. Si tratta, dunque, non di contemplazione, ma di consapevolezza. Non si tratta di stati momentanei di attenzione, bensì di un modus vivendi abituale che pone il mistico in uno stato di continua coscienza del proprio stato. Questo avviene attraverso una conseguente ed immancabile filosofia-religione che diviene la matrice stessa dell'esistenza del mistico. Citazione:
Ho voluto semplicemente dire che il termine "misticismo" non ha un solo significato: "mela" significa più di 20.000 varietà di mele ...e la mela é un semplice frutto. Ciao... |
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