Riflettevo:
Cosa può significare: “perdonare”?
Riconoscere il torto subito da un altro e cancellarlo per semplice buonismo? Per il futuro quieto vivere? Per la così ambita Pace tra gli uomini? O per aderenza all’insegnamento delle varie Sacre Scritture?
Si può fare una, due, più volte, ma poi a chiunque nasce il desiderio di lapidare il proprio offensore.
Desiderio che diventa Istituzione del Diritto nella legge umana.
Oppure
RICONOSCERE NELL’OFFESA LA INSUFFICIENZA E LA NON UNIVERSALITÀ DEI PROPRI VALORI E DEL PROPRIO MODO DI VIVERE, E LO SPUNTO PER METTERLI IN DISCUSSIONE, PER RIFLETTERE E PER CRESCERE.
Quando la menzogna viene eretta a sostegno della relazione tra persone, paesi, religioni, razze, si crea una tensione che inevitabilmente deve essere riequilibrata.
Inconsciamente una offesa si potrebbe porre come lo stimolo alla ricerca della verità?
Potrebbe essere un atto di amore mascherato da gesto d’odio?
È possibile, secondo voi, che chi ci offende ci stia stimolando a ricercare insieme la verità?.
E se così fosse, perché non porgergli anche l’altra guancia?
Perché non amare il nostro nemico?
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Per amare il nostro nemico, dovremmo scorgere il lui, una parte di noi ed aprire il canale dell'empatia. Maggiori sono le paure, maggiori sono le difese, maggiore è la chiusura del canale empatico.
Bisognerebbe capire, per non entrare troppo nello specifico, se l'aggressività scatenata dalla paura, proviene da minacce ( che siano alla sopravvivenza, al benessere, allo sviluppo, alla felicità dipende dal tipo di conflitto) più esterne o più interne (più spesso coesistono entrambe) o ancora meglio (e qui azzardo) quando il conflitto è generato dal perseguimento di falsi (o cattivi) obiettivi.
se Amore, induce a valutare con imparzialità ed onestà le proprie ed altrui motivazioni, lo "scontro" con il "nemico" si trasforma in "incontro" con un altro "me stesso".
Questo "altro" , contestualizzato nel mio spazio e nel mio tempo, vive davante a me: con esigenze, visione del mondo e della realtà, limiti ed obiettivi differenti dai miei, che lavora per la sua realizzazione, come io lavoro per la mia.
Questa impostazione cancella i concetti di offesa e di nemico, al peggio ci può essere una contrapposizione di obiettivi e di conquista dei mezzi per raggiungerli... e allo stesso tempo però il concetto di cooperazione e di fratellanza è ancora un pò troppo lontano...ma non impossibile da raggiungere
.
Di più non riesco a "vedere".
Infatti, l'evangelico " porgi l'altra guancia" non riesco ancora a decifrarlo e a sdoganarlo dalla cultura cattolica...ci lavorerò su...
grazie elio-p, per l'interessante spunto