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Vecchio 11-05-2006, 20.26.06   #1
Yam
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"Tradizione primordiale: approccio della non-dualità"

Conversazione con Raphael

R: Ecco il ruolo della Tradizione: i Vangeli sono il mio specchio. Studiandolo posso dire: “Si, questa persona segue veramente i Vangeli, perché offre realmente l’altra guancia e ama perfino i suoi nemici” . E’ lo stesso per l’ Advaita Vedanta. Qualcuno ci potrebbe dire: “ Ho realizzato lo stato di Uno senza secondo”. E in questo caso noi diremmo: “Vediamo”. Se allora ci rendiamo conto che questa persona è panteista o nichilista, verifichiamo ciò che Shankara ha detto a questo proposito e possiamo facilmente accorgerci che le due cose non coincidono. Ecco il grande valore della Tradizione. E’ solo in questo modo che si può sapere se questa persona è realizzata o no. Dobbiamo essere molto prudenti perché viviamo l’epoca del Kali-yuga e un gran numero di persone fanno finta di sapere. Non è difficile imparare in un libro, ma vivere e realizzare ciò che vi viene detto è tutta un’altra cosa. Il solo modo, il solo mezzo per un discepolo di vedere se una persona è realizzata è di confrontare il suo comportamento con quello che ne dicono Plotino, Gaudapada, Shankara e altri nelle loro opere.

Conversazione con Raphael

Raphael
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Vecchio 12-05-2006, 12.18.03   #2
turaz
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molto interessante ciò che hai riportato.
la kabbalah è per me fonte inesauribile di spinta
grazie
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Vecchio 15-05-2006, 09.57.54   #3
VanLag
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Re: "Tradizione primordiale: approccio della non-dualità"

Citazione:
Messaggio originale inviato da Yam
R: Ecco il ruolo della Tradizione: i Vangeli sono il mio specchio. Studiandolo posso dire: “Si, questa persona segue veramente i Vangeli, perché offre realmente l’altra guancia e ama perfino i suoi nemici” . E’ lo stesso per l’ Advaita Vedanta. Qualcuno ci potrebbe dire: “ Ho realizzato lo stato di Uno senza secondo”. E in questo caso noi diremmo: “Vediamo”. Se allora ci rendiamo conto che questa persona è panteista o nichilista, verifichiamo ciò che Shankara ha detto a questo proposito e possiamo facilmente accorgerci che le due cose non coincidono. Ecco il grande valore della Tradizione. E’ solo in questo modo che si può sapere se questa persona è realizzata o no. Dobbiamo essere molto prudenti perché viviamo l’epoca del Kali-yuga e un gran numero di persone fanno finta di sapere. Non è difficile imparare in un libro, ma vivere e realizzare ciò che vi viene detto è tutta un’altra cosa. Il solo modo, il solo mezzo per un discepolo di vedere se una persona è realizzata è di confrontare il suo comportamento con quello che ne dicono Plotino, Gaudapada, Shankara e altri nelle loro opere.[/url]
E’ difficile parlare della non dualità perché è il contrario delle parole. Anche Raphael secondo me toppica. Si può tentare di parlarne con un approccio negativo un po’ alla U.G. oppure in maniera positiva ma per usarla per richiami costanti al soggetto alla maniera di Ramana o di Nisargadatta…..
ES: Tradizione…. A chi si presenta la tradizione?
Vangeli….. Chi è il conoscitore dei Vangeli?
Advaita Vedanta….. chi è lo studioso del Vedanta?
Panteista, nichilista….. Chi giudica panteista e nichilista una persona?
Etc……

Il tuo discorso per trovare una persona realizzata non mi convince molto….. Il realizzato vero, genuino, difficilmente stà in parametri codificati e certamente non necessita dell’imprimatur di nessuno. Il modello stabilito dalla tradizione (leggi Plotino, Gaudapada, Shankara), facilmente sarà un’imitazione capace di soddisfare la mente di chi si fida più della tradizione che di se stesso ma che non ha nulla a che vedere con la vera realizzazione.

Come dice Grazia Marchianò nell’introduzione a “Io sono Quello”: - Decisamente, per radiografare un sapiente dobbiamo trovarlo da noi, magari sollevando le pietre, scandagliando sgabuzzini, cortiletti, persino tabaccherie!

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Vecchio 15-05-2006, 10.14.03   #4
Yam
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Re: Re: "Tradizione primordiale: approccio della non-dualità"

Citazione:
Messaggio originale inviato da VanLag


Come dice Grazia Marchianò nell’introduzione a “Io sono Quello”: - Decisamente, per radiografare un sapiente dobbiamo trovarlo da noi, magari sollevando le pietre, scandagliando sgabuzzini, cortiletti, persino tabaccherie!


Sempre alla ricerca di sapienti, di realizzati al''esterno di se.....questa e' stata una moda con effetti mortiferi sulla ricerca....e tutti quei libri che ha partorito sono pressoche fuorvianti per la maggior parte delle persone. Quei maestri non avrebbero mai scritto un libro.

Partire dalla propria esperienza interiore e' diverso, allora le parole di Raphael suonano melodiose perche' se tu hai veramente esperienza e non l'hai letta nelle testimonianze di altri...che invece indaghi con occhio attento e critico se necessario.....e non ti fermi a quei quattro gatti ritenuti illuminati dal pensiero dominante...........i testi di ogni tradizione divengono preziosi scrigni di sapienza, nulla di speciale...basta coglierne l'essenza.

Di tutti quelli che hai citato, nessuno ha realizzato qualcosa, infatti non c'e' nessuno che puo' realizzare proprio niente di niente, cosa ci sarebbe da realizzare e chi sarebbe colui che si realizza? Se hai compreso questo sai bene che quell'Illuminazione non significa nulla.

Yam is offline  
Vecchio 15-05-2006, 10.17.49   #5
turaz
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credo che questa frase riassuma bene
"sino a che non renderete il dentro come il fuori e viceversa non entrerete nel regno" (vangelo di tommaso)
fa capire molto bene a mio parere la correlazione tra esperienza interiore, crescita e "osservazione" esteriore.

ciao
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Vecchio 15-05-2006, 10.19.15   #6
VanLag
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Re: Re: Re: "Tradizione primordiale: approccio della non-dualità"

Citazione:
Messaggio originale inviato da Yam
Di tutti quelli che hai citato, nessuno ha realizzato qualcosa, infatti non c'e' nessuno che puo' realizzare proprio niente di niente, cosa ci sarebbe da realizzare e chi sarebbe colui che si realizza? Se hai compreso questo sai bene che quell'Illuminazione non significa nulla.
Ma veramente sei tu che nel post di apertura hai asserito:

- Il solo modo, il solo mezzo per un discepolo di vedere se una persona è realizzata è di confrontare il suo comportamento con quello che ne dicono Plotino, Gaudapada, Shankara e altri nelle loro opere -

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Vecchio 15-05-2006, 10.20.24   #7
turaz
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Re: Re: Re: Re: "Tradizione primordiale: approccio della non-dualità"

Citazione:
Messaggio originale inviato da VanLag
Ma veramente sei tu che nel post di apertura hai asserito:

- Il solo modo, il solo mezzo per un discepolo di vedere se una persona è realizzata è di confrontare il suo comportamento con quello che ne dicono Plotino, Gaudapada, Shankara e altri nelle loro opere -


ma secondo te è questo il "succo" di ciò che è riportato?
turaz is offline  
Vecchio 15-05-2006, 10.20.42   #8
Yam
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Re: Re: Re: Re: "Tradizione primordiale: approccio della non-dualità"

Citazione:
Messaggio originale inviato da VanLag
Ma veramente sei tu che nel post di apertura hai asserito:

- Il solo modo, il solo mezzo per un discepolo di vedere se una persona è realizzata è di confrontare il suo comportamento con quello che ne dicono Plotino, Gaudapada, Shankara e altri nelle loro opere -


Infatti e' per questo che ho detto che quello stato e' solo un particolare stato che puo' accadere ad un essere umano.
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Vecchio 15-05-2006, 10.24.17   #9
Mirror
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Re: Re: "Tradizione primordiale: approccio della non-dualità"

Citazione:
Messaggio originale inviato da VanLag

Il realizzato vero, genuino, difficilmente stà in parametri codificati e certamente non necessita dell’imprimatur di nessuno. Il modello stabilito dalla tradizione (leggi Plotino, Gaudapada, Shankara), facilmente sarà un’imitazione capace di soddisfare la mente di chi si fida più della tradizione che di se stesso ma che non ha nulla a che vedere con la vera realizzazione.


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Vecchio 15-05-2006, 10.47.37   #10
VanLag
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Re: Re: Re: Re: Re: "Tradizione primordiale: approccio della non-dualità"

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ma secondo te è questo il "succo" di ciò che è riportato?
Il succo di ciò che c’è riportato, cioè quello stralcio di un discorso di Raphael, secondo me, c’entra con la non dualità come i cavoli c’entrano con la merenda.
Il perché l’ho riportato sopra….. cioè la non dualità o la indichi per negazioni, segando tutto finché non rimane che l’uno senza un secondo, oppure la indichi richiamando ogni concetto al soggetto, finché non rimane che l’uno, (il soggetto), senza un secondo.

Il resto può essere spiritualità, magari anche di ottima qualità, ma secondo me, non è non dualità.

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