Citazione:
Messaggio originale inviato da nonimportachi
Dubito invece dell'efficacia di macchinari che generano onde. Non sembra possibile che onde esterne possano influenzare l'attività cerebrale (ad eccezione di cose veramente devastanti tipo il forno a microonde).
|
Mi permetto di dissentire. Quando ascolti della musica, che succede? E quando odi le soavi parole di una leggiadra ragazza? E mentre stai leggendo queste parole?
Le onde elettroencefalografiche misurano l'attività elettrica della corteccia cerebrale, tramite degli elettrodi applicati alla testa che registrano le differenze di potenziale elettrico
spontaneo tra i due punti della superficie cranica, nei quali chiaramente sono stati applicati gli elettrodi di riferimento.
L'EEG viene comunemente usato nella diagnostica delle malattie psichiche e cerebrali (es. schizofrenia, epilessia ecc...); senza andare nel patologico, le onde citate da Yam (non mi ricordavo quella gamma), sono tutte normalmente presenti nei nostri tracciati EEG e ciò viene visto facilmente con un'analisi in frequenza di 'filtraggio'; ciò che varia sono le 'proporzioni' tra questi vari tipi di onde. E' pure vero che gli psicofarmaci, le droghe ecc... modificano l'attività elettrica responsabile dell'EEG. So pure di studi sulla 'coerenza' tra vari tracciati presi in punti diversi (es. emisfero destro e sinistro), cioè sostanzialmente sulla 'similitudine' in frequenza (e penso pure in ampiezza) dei vari tracciati.
Sembra esserci una
correlazione tra componenti 'prevalenti' e stati psichici (e fisici); mi ricordo che per esempio la componente beta è associata ad una intensa attività intellettiva (calcoli, ragionamenti difficili ecc...) che aumenta palesemente quando tale attività ha inizio.
Dunque apparecchi che misurano l'EEG possono e vengono utilizzati per avere 'informazioni' sullo stato psichico di un individuo e per studiare le correlazioni che
sembrano essere presenti con lo stato psicosomatico generale. Di apparecchi, invece, che producono tali segnali francamente non ne sapevo nulla, nè tantomeno che venissero utilizzati in centri di meditazione. Non so dunque come potrebbero funzionare. Ipotizzo, ma potrei dire pure cavolate, che si cerchi di sfruttare il fenomeno della risonanza (noto nelle varie teorie che trattano le onde, pure non elettriche) per 'favorire' l'amplificazione naturale di un certo tipo di onde piuttosto che altre. Per esempio applicando elettrodi che non si limitino a registrare passivamente, ma applichino un potenziale di bassissima tensione (naturalmente!) e di bassa frequenza (delta o theta) alla superficie cranica... boh è solo una ipotesi.
Il fenomeno della risonanza dovrebbe prodursi, ma il cervello non è certo la cassa di risonanza di una chitarra; penso che vi siano dei meccanismi di 'compensazione', di 'equilibrio' e non so in che modo tale ipotetica stimolazione forzata (e francamente rozza e pericolosa) possa funzionare a lungo termine.
Diverso sarebbe il caso in cui un centro di meditazione utilizzasse il classico apparecchio per l'EEG, per valutare 'onestamente' i cambiamenti psichici negli adepti. E' chiaro che una qualsiasi attività non stressante tenda a favorire un tracciato con onde di componenti più basse e dunque tendenzialmente più 'ordinato', data la correlazione di cui parlavo prima. Questa è neurofisiologia, vi sono studi e pubblicazioni scientifiche in merito.
Il business per tali centri potrebbe consistere in una pubblicità che non sia semplicemente campata per aria, ma abbia la parvenza di una presunta 'scientificità'; inoltre gli adepti sarebbero psicologicamente confortati da queste analisi e, tramite un meccanismo di tipo 'placebo', potrebbero veramente provare degli effetti benefici, uniti a quelli derivanti dall'attività meditativa vera e propria (che forse in alcuni adepti potrebbero risultare praticamente nulli, forse ho detto).
Per concludere, il fatto che L'EEG venga utilizzato nella diagnosi medica mi conforta nel dire che la correlazione di cui parlavo prima
sembra essere presente; tuttavia tale correlazione è di questo tipo: "dato stato psisomatico --> dato tracciato EEG" e poi per inferenza "dato tracciato EEG --> dato stato psicosomatico" ovvero "diagnosi". Tutto il resto francamente non so quanto possa essere realistico, ragionevole e/o scientifico
attualmente e mi riferisco non alla diagnosi, ma ad un procedimento 'attivo' che tenti di modificare scientemente i tracciati EEG.
Non so molto di più sull'argomento "EEG-meditazione", dunque mi fermo anche perchè non credo che sia interessante in tale discussione continuare a parlare di potenziali elettrici, analisi di Fourier e quant'altro.
Vorrei solo dire, a parte gli interessanti discorsi sull'EEG, che se un adepto di un centro finisce per
convincersi di aver bisogno di un macchinario che gli misuri il grado di illuminazione o sia indotto a pensarlo dallo stesso centro... beh... fatti suoi... ognuno i propri soldi li può spendere come vuole, purchè non venga truffato.
EDIT: l'elettroshock, che consiste proprio nell'applicazione di un (forte) potenziale elettrico alle tempie di un paziente, era largamente utilizzato un tempo per la cura di malattie psichiche, ma oggi sembra che sia stato messo in discussione (e vorrei vedere...!)