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03-03-2006, 22.31.08 | #4 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Citazione:
Ti parrà forse strano.. ma chi scrive è una iper-sensibile "disarmati" solo per questo punto si dovrebbe aprire una profonda ed accurata analisi discorsiva! A mio avviso, non è la sensibilità a renderci "fragili" ma le due cose sono -sempre a mio avviso!- separate; sicuramente la fragilità viene ad essere accentuata secondo il grado di sensibilità che siamo in grado di recepire. Se vogliamo la sensibilità mette meglio a nudo i conflitti già esistenti, non li crea ma li amplifica e questo può essere un vantaggio nella ricerca analitica od uno svantaggio nella ricerca dell'immediato "vivere bene". Naturalmente "lusso" l'ho scritto in senso.. ironico. Se ci sentiamo "minacciati" od "a rischio" o "indifesi" è perché ciò che sentiamo mette a nudo una realtà alla quale non sappiamo ancora far fronte. Può essere una nostra interiore realtà od una realtà esterna che viene a trovarsi in conflitto con la nostra; ma in fin di conti e d'analisi è sempre la nostra "posizione" che determina la sofferenza (o meno)del.. sentire: "duro" ma.. (ahimè!) reale. Poiché l'eventuale "esterno" mette in discussione la nostra irremovibile visione di noi stessi e dello stesso mondo circostante. Eppure questa stessa modalità "ampliata" del sentire può divenire fonte di ricchezza anziché di sofferenza, di accrescimento anziché "diminuzione". Il sentire è capacità di porsi in relazione col mondo esterno, con le infinite e differenti realtà; è la capacità di poter vedere con gli occhi dell'altro e non solo del nostro Super-Io (ciò che vorremmo essere, ad esempio); la capacità di far risuonare le corde più sottili, profonde del nostro essere.. Ciò necessita però di una maggiore ed accurata conoscenza di tali "corde" affinché il loro suono non sia a noi sconosciuto, né risulti essere uno "spogliarsi di forza"! Ciò che in lontananza può mediamente intimorire, a media distanza può angosciare, spaventare, bloccare.. e stranamente a distanza quasi nulla, ravvicinata, perde ogni fascino.. funesto Gyta Ultima modifica di gyta : 03-03-2006 alle ore 22.33.24. |
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03-03-2006, 22.50.39 | #5 | |
Utente bannato
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
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Citazione:
Ti sembrerà ancora piu' strano ma lo sono anche io! tanto tempo fa in psicologia abbiamo già affrontato l'argomento ed allora io ti dissi quello che tu ora mi ripeti! è la capacità di poter vedere con gli occhi dell'altro e non solo del nostro Super-Io allora io ti dissi che del mio prossimo tendevo a rivestire il ruolo per meglio capirlo! ma questo gioco che gioco non è, mi esauriva sotto un certo punto di vista... Sono profondamente convinta che ho solo avuto beneficio dalla mia triste vita da iper sensibile....e che ho aiutato anche altrii! ...ma se ora avessi da scegliere, ricominciando una vita!!!...no, grazie passo!!!... forse tu puoi capire....o forse sarà stanchezza!!! chissà... Ultima modifica di Kim : 03-03-2006 alle ore 22.57.34. |
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03-03-2006, 22.55.38 | #6 |
frequentatrice habitué
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 780
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La sensibilità non è solo la sofferenza. Io la sento come un grande dono. Così come puoi sentire il dolore (anche non tuo) ugualmente puoi percepire la gioia e la bellezza, nelle forme più sottili.
Che cosa potrebbe essere così spaventoso nel guardarsi dentro? Guardarsi dentro per capirsi e comprendersi e come conseguenza comprendere gli altri. |
03-03-2006, 23.08.26 | #7 |
Utente bannato
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
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La sensibilità non è affatto sofferenza...è la sua applicazione che lo puo' essere, è l'ineluttabile destino umano di certi, che la rende tale! non ha peso ne misura, quindi nessuno puo' dire fa male, fa bene in senso lato, ma se io sono qui e tu la...io la sento maggiormente grazie o per colpa nel "mio qui" che è diverso dal "tuo la"...ma avremmo ragione entrambe!...perchè rimane comunque un bel dono! lo dico per buonismo...ma non lo penso!
baci Edali! |
03-03-2006, 23.35.24 | #8 | ||
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Citazione:
Sì.. penso di poter ben comprendere!! "Passerei" spesso.. anch'io!! Citazione:
E' vero: richiede un maggior dispendio d'energia!! Gyta p.s. : Ciao, Edali! (allora ci sei.. tacita ma presente) Ultima modifica di gyta : 03-03-2006 alle ore 23.43.28. |
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04-03-2006, 10.53.39 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
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la sensibilità è un dono.
se non la si fa "fruttare" in funzione dell'amore incondizionato... si è come un albero o un terreno secco in cui il seme è stato gettato ma è inaridito e morto. Sofferenza? la sofferenza è dell'ego... ma è un passo ulteriore che forse in questo momento risulterebbe non comprensibile. piuttosto com-passione |
04-03-2006, 11.46.14 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Non so se la sensibilità è un dono. Forse è qualcosa che abbiamo al momento della nascita e poi la vita ci toglie. Forse.
Essere sensibile non è necessariamente sintomo di fragilità ma della capacità di un individuo di vedere il mondo con una messa a fuoco maggiore. Questa messa a fuoco ti fa vedere quello che i più duri non vedono. Quel che fai di questa capacità spetta solo a te. Entro in una stanza e percepisco "a pelle" che i colleghi hanno qualcosa contro di me. Non ne conosco la ragione, non esiste una ragione se fino a qualche giorno fa abbiamo scherzato. Cosa faccio? ne soffro? mi incavolo? faccio domande? mi sento sola ed emarginata? No, assolutamente no. Penso: è un problema vostro non mio. E aspetto che gli passi, se gli passa. Vedo una signora anziana che cammina con difficoltà e deve andare al piano superiore. L'ho vista, ma posso anche andarmene non è una cosa che mi riguarda. Invece vado vicino e dico: venga, andiamo con l'ascensore. Sensibilità è percepire e vedere il mondo intorno a noi e dentro di noi con una buona messa a fuoco e poi farne l'uso che ne vogliamo. Se mettiamo la sensibilità al servizio dell'amore i frutti sono straordinari. Il sadico la usa per percepire le vibrazioni delle vittime come pochi altri sanno fare. Ciao Mary |