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Vecchio 26-01-2006, 21.21.40   #1
Uno
ospite sporadico
 
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
immaginazione e realtà

Citazione:
Messaggio originale inviato da gyta


Quello che parla in una persona sono la somma delle sue esperienze immaginarie e/o reali.


Mi stuzzicava troppo... ma si andava fuori tema nella discussione
Silenzio... qualità spirituale?

Che differenza c'è?
Uno is offline  
Vecchio 27-01-2006, 00.18.04   #2
gyta
______
 
L'avatar di gyta
 
Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
Che differenza c'è tra esperienza "immaginaria" e "reale"?
Nessuna.. sono entrambe reali.

Ovvero ciò che immaginiamo è nostra traduzione della realtà più profonda
e quindi per noi fa parte della nostra realtà di quel momento..
Ma.. era tutta qui la domanda?



Gyta
gyta is offline  
Vecchio 27-01-2006, 09.54.47   #3
Uno
ospite sporadico
 
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
Beh almeno non mi hai riso in faccia dicendomi che è una domanda stupida...
Si lo so che sei educata e almeno non manifesti...

Ti ho fatto questa domanda che potrebbe portare sviluppi di discussione perchè dalla tua affermazione sembrava che distinguessi tra le due.. alrimenti perchè specificarle?
Lieto di essermi sbagliato.

Secondo te (o chi vuole rispondere) è possibile che l'immaginazione di una persona incroci.... si interconnetta... con quella di un'altra (non intendo che siano indotte da un film per esempio.... che siano apparentemente spontanee in entrambi i casi)?
Uno is offline  
Vecchio 27-01-2006, 13.46.31   #4
sisrahtac
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Il punto di incontro delle varie immaginazioni è l'inconscio collettivo, però per arrivarci devi andare al centro del Sè (individuazione?). Che penso non sia difficile, il difficile è poi tornare al più razionale e propenso alla realtà "Io".

Parlo da profanissimo.
sisrahtac is offline  
Vecchio 27-01-2006, 17.47.35   #5
alessiob
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 749
Realta - Immaginazione



Entrambe sono elaborazioni della nostra mente, entrambe sono il prodotto dei dati che il notro cervello ha accumulato nel corso della sua esperienza.



Differenze? Teoricamente nessuna.

Praticamente, mentre la realtà è un prodotto della mente durevole e non immediatamente modificabile dalla propria volontà l'immaginazione è invece molto più flessibile.





Tutto è più semplice di quanto si possa immaginare.....ma è comunque più complesso di quanto si possa comprendere.
alessiob is offline  
Vecchio 27-01-2006, 18.44.37   #6
fallible
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
persona

Quello che parla in una persona sono la somma delle sue esperienze immaginarie e/o reali.

--------------------------------------------------------------------------------


è quindi la sua storia personale che la rende manifesta....rimossa questa si E',(forse non c'entra niente con il 3d) claudio
fallible is offline  
Vecchio 27-01-2006, 20.17.58   #7
Uno
ospite sporadico
 
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
Citazione:
Messaggio originale inviato da alessiob
Realta - Immaginazione

Entrambe sono elaborazioni della nostra mente, entrambe sono il prodotto dei dati che il notro cervello ha accumulato nel corso della sua esperienza.

Esperienza solo attiva o pure passiva? E in caso fino a che livello di passività sei in grado di arrivare mentalmente (immaginando )?

Citazione:
Messaggio originale inviato da alessiob
l'immaginazione è invece molto più flessibile.

Ma sempre limitata a quello che com-prendi e che esiste...
Uno is offline  
Vecchio 27-01-2006, 20.31.06   #8
Fragola
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Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Citazione:
Messaggio originale inviato da gyta
Che differenza c'è tra esperienza "immaginaria" e "reale"?
Nessuna.. sono entrambe reali.

Ovvero ciò che immaginiamo è nostra traduzione della realtà più profonda
e quindi per noi fa parte della nostra realtà di quel momento..
Ma.. era tutta qui la domanda?



Gyta

Fragola is offline  
Vecchio 27-01-2006, 20.54.20   #9
VanLag
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Citazione:
Messaggio originale inviato da gyta
Quello che parla in una persona sono la somma delle sue esperienze immaginarie e/o reali.

"In realtà non ci sono persone, ma fasci di memorie e abitudini..." (Nisargadatta Maharaji)

Tu non puoi sperimentare niente a meno che non abbia la conoscenza di quello che stai sperimentando. Ciò che non conosci non puoi sperimentarlo e tutto quello che conosci è tutto ciò che è stato immesso in te dalla cultura; tutto ciò che gli altri hanno detto e pensato, indipendentemente da chi siano gli altri. (U.G. Krishanamurti)

VanLag is offline  
Vecchio 27-01-2006, 21.40.33   #10
VanLag
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Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Citazione:
Messaggio originale inviato da alessiob
Entrambe sono elaborazioni della nostra mente, entrambe sono il prodotto dei dati che il notro cervello ha accumulato nel corso della sua esperienza.
Immaginare una cosa e percepirla in tempo reale, secondo me, sono due esperienze diverse.
Prendiamo un esempio banale: - Immaginare una rosa e trovarsi davanti ad una rosa –

Personalmente se immagino una rosa, attingo alla memoria sensazioni che ho vissuto, per me questa attività è meno vivida dell’esperienza reale, ma posso facilmente credere che altri riescano richiamare la stessa gamma di sensazioni sensoriali, (la cacofonia è inevitabile), che rende l’immaginare un’esperienza di grande pregio, come e più dell’esperienza di trovarsi davanti in tempo reale a quella stessa cosa.

Quando invece mi trovo davanti ad una rosa la percepisco, (fase 1) e la riconosco (fase 2), cioè la metto in relazione al mio vissuto. Il riconoscimento o interpretazione è un qualche cosa del tipo: - questa è una rossa, devo quindi sentire il profumo, guardare ci colori etc – Questo processo di riconoscimento per noi è diventato così automatico, tanto da non riuscire più a separarlo nelle sue due componenti. Il perché di questo automatismo, va cercato, secondo me, nel fatto che siamo abituati a sfruttare tutto per il nostro beneficio. La rosa deve darci qualche cosa… nella fattispecie deve darci, emozioni, bellezza, benessere, gioia di vivere etc. In questo processo di interpretazione inibiamo quella parte di realtà che non è conforme alle aspettative, ad esempio non sentiamo l’odore, perché non è conforme al profumo soave che ci aspettavamo, inibiamo altre cose, ne distorciamo altre e lasciamo subito la contemplazione della rosa perché non è psicologicamente remunerativa. D'altro canto qual è l’adulto che nel ventesimo secolo ha tempo da perdere con un fiore?

Se ci fossimo fermati alla pura percezione, la rosa ci avrebbe detto una cifra di cose sulla realtà, ma sfortunatamente, in quel momento, la sua esistenza sarebbe stata una minaccia al nostro senso di identità, da lì il nostro bisogno di parcellizzare l’esperienza interpretandola.

VanLag is offline  

 



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