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30-01-2006, 14.43.03 | #22 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Citazione:
No, o meglio, non lo so. Il mio approccio al biddhismo è stato attraverso la scuola dzogh chen, ma non ho mai approfondito gli aspetti teorici. No so i nomi delle cose... In seguito ho abbandonato qualsiasi scuola. Credo che il mio debba essere un persorso da cane sciolto. non è il più comodo, ma temo, purtroppo, che sia il mio... Comunque, chi mi ha introdottto al buddhismo era un alievo di Soghyal Rimpoche... |
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30-01-2006, 18.28.03 | #23 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 351
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Quale realtà percepiamo?
Ci sono tre metodi tramite cui possiamo comprendere la realtà. Il primo è attraverso i nostri sensi: udito, tatto, gusto, vista e odorato. Sperimentiamo la realtà attraverso gli strumenti d’osservazione: gli “occhi della carne”. Il secondo modo in cui comprendiamo la realtà è attraverso lo strumento che chiamiamo mente: gli “occhi della mente”, parlando metaforicamente. Se voglio capire la teoria della relatività devo partecipare, almeno fino ad un certo grado, agli esperimenti che si sono verificati nella mente di Einstein. Se voglio capire la fisica quantistica, allora devo avere anche qualche idea dei concetti matematici che si sono verificati nelle menti degli scienziati del secolo scorso. Se osservate la rivoluzione più importante del secolo scorso, la fisica e la meccanica quantistica, e se studiate la storia dell’apparizione di quella scienza, vedrete che questa rivoluzione è realmente avvenuta nella mente della gente. Le osservazioni sono venute molto più tardi. Con la rivoluzione è arrivata nuova tecnologia. Io ho questo meraviglioso piccolo gadget: è un telefono con e-mail e accesso ad internet. Posso registrare una conferenza, fare foto o video e inviare le informazioni dovunque nel mondo. L’informazione attraverserà muri, attraverserà alberi, rimbalzerà contro un satellite nello spazio, attraverserà ingorghi stradali, attraverserà corpi umani e qualcuno, dovunque nel mondo, in Cina o in India, può ricevere queste informazioni o guardare il video. Questa tecnologia è basata su una premessa molto fondamentale nella scienza: che la natura essenziale del mondo materiale è che non è materiale. Altrimenti non avremmo questa tecnologia. Siamo capaci di far navigare queste informazioni su internet, perché ciò che chiamiamo mondo reale è, in realtà, non materiale. Questa tecnologia è un risultato di ciò che chiamiamo la rivoluzione quantistica. È il secondo modo di esaminare la realtà. C’è un terzo modo di esaminare la realtà che va persino più in profondità. Il nostro apparato sensorio ci porta ad un livello molto superficiale: questa è una sedia, quello è un fiore, quello è un essere umano. Il livello quantico ci porta più in profondità dentro la mente della natura, rendendo il mondo più prodigioso. Perciò gli occhi della mente ci portano ad un livello che è più bello rispetto a quello che si vede attraverso gli occhi della carne. Il terzo modo per conoscere la realtà è attraverso gli “occhi dell’anima”, che ci porta molto, molto più in profondità nella natura dell’esistenza. C’è una bellissima poesia di un poeta visionario Inglese, William Blake: Siamo portati a credere ad una bugia Quando vediamo con, e non attraverso gli occhi Ciò che era nato in una notte per perire in una notte Quando l’anima dormiva in un raggio di luce. È bellissima, ma cosa sta dicendo Blake? Perché siamo portati a credere ad una bugia, quando vediamo con gli occhi? Ciò che Blake sta dicendo è quello che qualsiasi studente di percezione vi dirà oggi: non possiamo fare affidamento solo sull’osservazione sensoriale per conoscere la natura essenziale della realtà. Durante gli ultimi 300 anni, l’intera base della scienza ha fatto affidamento sui nostri sensi d’osservazione, ma i nostri sensi sono le prove meno affidabili di ciò che chiamiamo realtà. I miei sensi mi dicono che il terreno su cui siedo è stazionario, eppure sappiamo che ruota ad una velocità vertiginosa, mentre sfreccia attraverso lo spazio a mille chilometri l’ora. I miei sensi mi dicono che, da dove mi trovo, la Terra è piatta. Nessuno crede più a questo. Persino quando guardo un oggetto come un fiore e percepisco il suo colore o la sua struttura, queste non sono le sue qualità essenziali. Le celle degli occhi di un’ape non percepiscono le stesse lunghezze d’onda della luce che voi ed io percepiamo, perciò un’ape avrà una gamma d’esperienza del fiore completamente diversa, e lo “vedrà” sulla lunghezza d’onda degli ultravioletti. Un pipistrello sperimenterà il fiore come un eco di ultrasuoni. I bulbi oculari di un camaleonte girano su due assi diverse, così che non possiamo neanche lontanamente immaginare come appare un fiore ad un camaleonte! di Deepak Chopra |